
Straordinario periodo di creatività archistica fu il passaggio tra primo e secondo millennio. Il cuore dell'impero ottomano, che coinvolse soprattutto regioni della Germania, Milano e la Lombardia, fu attraversato da una corrente artistica di alto profilo, stilizzatat e colta, che è rimasta documentata in alcune esperienze architettoniche, in pochi affreschi, come quelli di Galliano a Cantù, ma soprattutto nelle miniature, negli oggetti di culto e nei simboli del potere. Appare evidente l'influsso di Bisanzio, ma prevalgono i segni di una nuova sensibilità e di un nuovo gusto propriamente occidentali. Il volume affronta lo stesso periodo in Francia, nell'Inghilterra meridionale e nei regni del nord della penisola iberica.
L'autrice, che dirige il Centro di ricerche slavo-bizantine di Sofia, propone uno svolgimento storico-critico della miniatura bizantina e dei paesi da questa influenzati, dalle origini paleocristiane alla rinascita post-iconoclastica fra 850 e 1050, dalla crisi dopo il 1204 allo splendido tramonto dei Paleologhi.
Un panorama storico dell’arte occidentale e degli influssi mediterranei, fra VI e IX secolo, quando, dopo la nascita dell’islam, si formò l’impero arabo, quando, dopo la lotta iconoclastica, Bisanzio riprese la propria creatività, quando, dopo la stagione dei regni romano-germanici, si formò l’impero carolingio.
La tradizione artistica romana Ë segnata da una caratteristica saliente: la stratificazione storica, il passaggio graduale dall'antico al tardo antico e al Medioevo che Ë anche fisicamente conditio sine qua non dell'esistenza di un numero graditissimo di monumenti romani. Si tratta di una continuit‡ degli insediamenti nei luoghi, di miti che sopravvivono e vengono trasformati e adattati e riflessi in nuove strutture e nuove iconografie, ma anche degli stessi materiali che vengono riusati e rigenerati. Il presente volume abbraccia un arco di tempo di un secolo e mezzo. Tale Ë il periodo che intercorre tra i due pontificati assunti a limite cronologico dell'opera, quello di Gregorio VII (1073-1085) e quello di Onorio III (1216-1227). A Roma in questi decenni si evidenzia l'emergere di una cultura artistica fortemente ancorata alla tradizione antichizzante - la Renovatio - determinata dalla Riforma ecclesiastica e dal conflitto fra Papato e Impero. Nel Lazio, invece, si configura un mosaico di differenti tradizioni artistiche: alcune legate anch'esse a Roma e all'altro centro della Renovatio, l'abbazia benedettina di Montecassino; altre ancora in stretto rapporto con la cultura delle regioni confinanti. Il volume costituisce un repertorio - per la prima volta realizzato su base cosÏ larga e con un vasto apparato illustrativo - del patrimonio di architettura, scultura e pittura in un periodo chiave nella storia della citt‡ e della sua regione.
Dal sottotitolo la partenza del Rinascimento sembrerebbe prematura. Eppure questa opera, a più autori che fra loro hanno lungamente discusso, ci mostra un Rinascimento che inizia a Oriente, nel mondo bizantino, in particolare nei Balcani. È un Rinascimento presente nel mondo arabo islamico e dei Mamelucchi, anche se tenuto a freno dai governanti. La grandiosità del gotico nel Mediterraneo, così carico di istanze umanistiche, ci porta in seguito a quel Quattrocento che del Rinascimento tra Italia e Fiandre, sino a Napoli, ci darà l'ideologia di partenza che segna la storia dell'arte occidentale.
Nei testi che fondano la “compagnia di Gesù” di arte non si parla, ma da subito, con la nascita e l’inesauribile pullulare dei collegi, prorompe l’arte come musica e teatro. La costruzione accelerata di chiese, seminari, case prefettizie e collegi fa dei Gesuiti i realizzatori di una creatività artistica che ha pervaso il mondo intero, dall’Europa all’America Latina e all’Asia. Un gruppo di studiosi americani e europei ci accompagnano in un’avventura che dal rigore della Chiesa del Gesù a Roma, dalla parsimonia iniziale ci porterà all’inculturazione delle opere in Paraguay, e in Giappone, alle rappresentazioni teatrali in tutta Europa ai soffitti delle chiese straripanti di figure e teologia.