
Quando nell'Ottocento la Russia irruppe sulla scena della letteratura, il mutamento fu radicale e irreversibile. Qualcosa di analogo, ma ben più discreto, avvenne con la musica, nata anch'essa d'improvviso, con Glinka, e sviluppatasi poi attraverso una fioritura dove spiccavano maestri sommi quali Musorgskij e popolarissimi come Cajkovskij. Si scoprì in tal modo come a est della Germania, che per secoli aveva rappresentato l'Oriente della musica, si aprisse un altro territorio, immenso, che avrebbe aggiunto una speziatura sino ad allora ignota al mondo dei suoni e scompaginato la nostra stessa abitudine di pensare la musica.
Nel 1986 l'editore Franco Maria Ricci sottopose allo sguardo di Giorgio Manganelli immagini disparate: tabacchiere e stemmi come celebri quadri e affreschi, vetri preziosi e fotografie, disegni e frammenti di templi. Immobile al suo tavolo di scrittore, Manganelli elaborava prosa sulla base di queste immagini, scriveva cronache di visite immaginarie come un nuovo Diderot che ci offra resoconti di sempre innovativi Salons.
Rykwert si interroga sul modello di città che gli abitanti elaborano o sognano. E lo fa analizzando anzitutto la situazione che coincide con l'origine stessa della città in senso moderno, il "rito etrusco" che fondava la città romana. Rykwert dimostra come la configurazione dell'urbe, con le sue mura, le porte, il foro, i templi, costituisse anche e soprattutto una forma simbolica nella quale si rispecchiavano i miti, i rituali, le credenze di tutta una civiltà. E si tratta di credenze collegabili, con accostamenti illuminanti a fenomeni e testi di varie civiltà arcaiche: indiane, africane, amerindie.
All'origine dell'"Arte magica" vi è un progetto che aveva appassionato Breton fin dagli anni Trenta, e quindi dall'epoca di "Miniature": scrivere una storia dell'arte "rivisitata da cima a fondo dal pensiero e dallo sguardo surrealista". Il fondo magico dell'arte, le sue implicazioni religiose, la visione romantica, il fantastico: tutti gli elementi essenziali della teoria e della pratica surrealista vengono così rivendicati e riconosciuti nelle loro metamorfosi attraverso la storia dell'arte, a partire dalle pitture paleolitiche. Breton è provocatorio e idiosincratico: come sempre le sue indicazioni corrispondono a importanti sviluppi nella storia del gusto.
Tra il 1824 e il 1825, nella solitudine inquieta della tenuta dove è stato confinato dallo zar Alessandro I, Puskin concepisce il "Boris Godunov", la prima "tragedia romantica" russa: nel far rivivere le tumultuose vicende dinastiche nella Moscovia dei secoli XVI e XVII, egli indaga la natura intrinseca del potere. Risalgono invece all'autunno del 1830 i quattro atti unici - o piccole tragedie - che mettono a fuoco altrettanti vizi: avarizia, invidia, lussuria, empietà. A queste opere teatrali sono affiancate in questo volume le "Favole" che Puskin scrisse nell'ultimo periodo della sua vita.
Quando apparve per la prima volta, nel 1931, questo saggio si impose subito come un'opera in grado di gettare nuova luce su alcuni passaggi decisivi dell'arte medioevale in Occidente. E non mancò di sbalordire l'"occhio assoluto" che rivelava il suo giovane autore, nonché la sua capacità di individuare nel groviglio dei corpi, nell'esplosione del mostruoso, nell'oltranza antirealistica della plastica dei secoli XI e XII la segreta immanenza di un ristretto numero di schemi lineari fissi. Dietro l'apparente disordine e le violente sproporzioni della scultura romanica, Baltrusaitis intuisce così per primo la dialettica fra necessità architettoniche e una sorta di ossessione geometrica, di implacabile rigore formale.
"Il 15 maggio uscirà il primo numero di una rivista" scrive Giorgio de Chirico a Carrà nell'aprile del 1918. E precisa: "Sarà una rivista seria". Una rivista, va aggiunto, che segnerà le sorti dell'arte italiana e la farà conoscere in tutta Europa. A "Valori plastici", che prenderà avvio nel novembre, Savinio collaborerà con un gruppo di testi temerari, qui radunati per la prima volta. Basti pensare alla figura di artista che campeggia in "Arte = Idee moderne", quell'"amico della conoscenza" pronto a evadere dalla "torre d'avorio e di bestialità" e a penetrare in ogni dominio sociale, quel "mago moderno" (incarnato da Giorgio de Chirico) capace di giungere al di là dell'oggetto e di mettere a nudo "l'anatomia metafisica del dramma", giacché l'intuizione del mondo esterno non è solo "sensoria" ma soprattutto "cerebrale ". Il volume raduna per la prima volta i contributi pubblicati da Savinio su "Valori plastici" fra il 1918 e il 1921, ed è accompagnato da un saggio di Giuseppe Montesano.
Come si parla di "orecchio assoluto" a proposito di coloro che sanno riconoscere perfettamente l'altezza dei suoni, si potrebbe parlare di "occhio assoluto" per una qualità che Bruce Chatwin già mostrava nei suoi scritti e che ora appare, e si impone, nelle sue fotografie. Riconoscere in ciò che circonda l'individuo - e soprattutto quello che circonda l'occhio, sempre mobile, del viaggiatore - quegli spicchi di realtà che sono altrettante visioni, isolarli dal resto e lasciarli vibrare nella loro pura evidenza ottica: questo è il segno di elezione dell'"occhio assoluto". Le immagini che compaiono in questo libro furono colte in Patagonia e in Mauritania, in Australia e in Afghanistan, nel Mali e in Nepal, ma spesso il luogo di origine e l'occasione rimangono indecifrabili, come se la pura accidentalità del viaggiare fosse servita a far emergere ogni volta, in un labile momento, la piena singolarità di un frammento di ciò che è, senza altri attributi, e al tempo stesso il muto stupore dell'occhio che lo coglie. Insieme a queste fotografie appaiono qui per la prima volta lunghi estratti dai taccuini di Chatwin, riserva alla quale era solito attingere per tutte le sue opere. Da due vie, dunque, il volume permette di entrare nel segreto - quasi nella percezione stessa - di uno scrittore che rimarrà fra i grandi dei nostri anni.
Chi ha visto i quadri della National Gallery con gli occhi di Alan Bennett sarà felice di ritrovare in queste pagine il cicerone di "Una visita guidata": e stavolta lo seguirà a Leeds, a Aberdeen o nell'Irlanda del Nord, per bearsi con lui dei suoi pittori preferiti.