
Immorale, assassino, folle. Geniale, profetico, rivoluzionario. Chi era davvero Caravaggio? Sono ancora molti i misteri che circondano la figura sfuggente e controversa di Michelangelo Merisi. Lo storico dell'arte Costantino D'Orazio fa luce sulle ombre che circondano l'artista rileggendone i capolavori con stile immediato e accattivante. Un viaggio nel tempo per rivivere le atmosfere dell'epoca e scoprire i seducenti e ingannevoli giochi di prestigio che il pittore usa per nascondere significati più profondi all'interno delle sue opere. Caravaggio non dipinge per soldi, passione o necessità: l'obiettivo che indirizza ogni sua scelta è la conquista dell'immortalità. E per diventare immortali non basta saper dipingere bene. Per capire veramente Caravaggio occorre abbandonare la via dell'interpretazione canonica e guardare i suoi capolavori con occhi nuovi, per non lasciarsi sfuggire i molti indizi e misteri che ha disseminato nelle sue tele. Aggiornato alle scoperte più recenti sull'artista, "Caravaggio segreto" è un saggio alla scoperta del più irriverente pittore italiano. Chi ama il Merisi e vuole saperne di più potrà entrare in contatto ravvicinato con il suo mondo. Chi, invece, pensa già di conoscerlo bene sarà coinvolto in un percorso iniziatico per apprezzare in modo nuovo le sue opere: come se le vedesse per la prima volta.
Irrequieto, sanguigno, temerario, Michelangelo Buonarroti è un artista dalle mille contraddizioni. Conosciuto da tutti, ammirato da molti, nemico di tanti, da Leonardo a Raffaello, vive con le sue opere un rapporto tanto intenso quanto drammatico. In questo libro affascinante e sorprendente, lo storico dell'arte Costantino D'Orazio veste i panni di Michelangelo e conduce il lettore all'interno della mente e del cuore del Buonarroti. Raccontando in prima persona, presta la voce all'artista per svelare come scaturivano le idee per le sue opere, portare alla luce le emozioni e i tormenti che hanno animato la sua vita.
Quando, nel gennaio 2007, il collezionista d'arte Peter Silverman entra in una galleria di New York, rimane folgorato. La giovane donna sconosciuta che lo ossessiona da tempo lo accoglie da un leggio. Già nove anni prima aveva cercato invano di aggiudicarsi quella pergamena a un'asta di Christie's e da allora non aveva mai smesso di pensarci. C'era qualcosa di ammaliante e ipnotico in quella purezza di linee e colori. La datazione al XIX secolo non l'aveva mai convinto, un tarlo dentro di lui gli diceva: "Rinascimento italiano". Ma il nome di Leonardo non lo aveva ancora sfiorato. Quel giorno a New York, con il cuore in gola per la paura di perderlo di nuovo e muovendosi con cautela per non destare sospetti, Silverman lo acquista per 19.000 dollari. E solo dopo, quando tutti gli esperti che esaminano il disegno lo accostano al grande artista, che quel tarlo si fa dubbio, poi possibilità, infine sicurezza. Inizia così un percorso avventuroso e irto di ostacoli per giungere all'attribuzione del ritratto. Che, come si scoprirà con un'indagine ad alto tasso di suspense, raffigura Bianca Sforza, giovanissima sposa di Galeazzo Sanseverino, mecenate di Leonardo. Il mondo dell'arte si divide: c'è chi teme di aver perso la faccia per essersi lasciato sfuggire di mano un'opera che potrebbe valere cento milioni di dollari, chi invece, e sono alcuni tra gli esperti più autorevoli di Leonardo, propende per l'attribuzione...
Un uomo che esce vivo dalla sua tomba, un ragazzino destinato a diventare un grande compositore, un leggendario generale napoleonico che non si piega al suo Imperatore, un romanziere dalla fantasia smisurata. Quattro vite immortali legate da un unico misterioso filo... Quando Wolfgang Amadeus Mozart, braccato dagli spietati membri della Sfinge, sparisce da Vienna, ha con sé un'unica cosa: un'antica scatola egizia di lacca nera con sopra un occhio d'avorio intarsiato, conosciuta come lo Scrigno dell'Immortalità. Nell'arco di un secolo quella stessa scatola passerà dalle mani del Maestro al suo giovane e promettente allievo di nome Gioacchino Rossini. E attraverso il Diavolo Nero, il soldato senz'anima mandato sulle loro tracce da Napoleone, arriverà a uno scrittore di talento capace di trasformare quella storia avvincente in uno dei più grandi romanzi d'avventura di tutti i tempi: "Il conte di Montecristo". Età di lettura: da 10 anni.
All'età di un anno Roberto contrae la poliomielite, che gli provocherà gravi difficoltà motorie obbligandolo a terapie continue e alle stampelle. Dopo un'infanzia difficile e il collegio, comincia a suonare musica rock ancora adolescente. Sono gli anni della Beat Generation, dei "figli dei fiori" e il giovane musicista conduce una vita di mille espedienti. Pur passando per il carcere, l'emarginazione sociale e la devianza nella periferia milanese, non smette mai di comporre e suonare. La sua passione per la musica lo porta a lavorare in ambienti musicali importanti. Conosce Fabrizio De André, Alberto Fortis, Loredana Berte, viene invitato a fare da spalla a molti big della canzone fra cui Roberto Vecchioni. Incide i primi dischi e ottiene successi, ma la disabilità entra con prepotenza nella sua carriera e diventa un ostacolo alla sua ascesa. È un tortuoso percorso personale che giunge al 1984, quando Roberto - folgorato dal "mistero Medjugorje" - decide di scommettere su se stesso e di giocare il proprio talento artistico puntando tutto sulla Christian music. Ed ecco la svolta: un'ascesa irresistibile. Roberto Bignoli che in questo libro racconta la sua storia - è oggi un artista di fama internazionale, oltre a essere padre e marito felice. Tiene concerti in tutto il mondo, ha pubblicato dodici album e cinque singoli e la sua Ballata per Maria è la sigla mondiale di Radio Maria. Nella sua carriera, ha vinto cinque Unity Award, il Grammy USA della musica cristiana internazionale.
Centinaia e centinaia di fuggitivi - a piedi - forzano il blocco e sfondano la linea di confine greco-macedone. Con filo spinato e granate assordanti la polizia cerca di frenarli. Arrivano dalla Siria, dall'Iraq, dall'Afghanistan e premono per entrare nei Paesi della zona Schengen. Il governo di Skopje usa il pugno duro. Un fotografo, Luigi Ottani, e una documentarista, Roberta Biagiarelli, volano sul posto per vedere con i propri occhi quel che sta accadendo e raccontano con coraggio questo esodo biblico. Secondo i dati ufficiali, sono quasi sessantamila i migranti arrivati in Macedonia dall'agosto 2015 a oggi. Cercano di raggiungere l'Europa, forzando il cordone di sicurezza attraverso il posto di frontiera macedone di Gevgelija. La polizia usa bastoni, raddoppia il filo spinato, ma i confini vengono sfondati e la maggior parte dei profughi - uomini, donne, bambini - si dirige camminando sui binari verso le più vicine stazioni ferroviarie per andare verso la Serbia e, da lì, raggiungere l'Ungheria e poi gli altri paesi europei. Sono notti trascorse all'addiaccio, nei campi, sotto la pioggia, con scarso accesso a cibo e acqua. È un camminare a piedi caparbio, che lascia sulla terra orme di dolore, di speranza e di tragica lotta per la sopravvivenza. Le immagini e le parole di questo reportage di grande intensità testimoniano la forza e la dignità umana di chi cammina. Gli "esiliati" sono consci di esercitare un diritto primordiale: attraversare i territori.
Il Vaticano è un luogo unico, un'isola di ineguagliabile bellezza. Quasi due millenni di eventi tumultuosi, ardente spiritualità e fuoco creativo sono indelebilmente incisi nelle sue pietre. Le sue origini sono insieme inquietanti e suggestive. L'Ager Vaticanus era stato brughiera deserta, sede di divertimenti sfrenati e orribili supplizi, lugubre cimitero e meta di pellegrinaggi clandestini: i cristiani di Roma erano convinti che le sue viscere serbassero le spoglie di Pietro, il primo apostolo. Fu dunque in suo nome che, nel quarto secolo dopo Cristo, Costantino il Grande vi fece costruire dal nulla una chiesa destinata di lì a poco a diventare l'ultimo baluardo di una civiltà ormai prossima al tracollo. Nei secoli oscuri delle invasioni barbariche, intorno alla Basilica di San Pietro, il Vaticano crebbe e fiorì. Nella notte di Natale dell'anno 800, nell'epoca più cupa del Medioevo, Carlo Magno vi ricevette dal papa la corona imperiale, gettando così i semi della futura Europa. I più grandi geni dell'arte e dell'architettura vi lasciarono capolavori imperituri. Papi condottieri, dissoluti e santi vi scrissero pagine fondamentali della storia occidentale. Oggi è lo Stato più piccolo del mondo, ma in esso è concentrato un patrimonio culturale e artistico immenso. Sterminate sono le sorprese, le storie inaudite, gli angoli insoliti e misteriosi che attendono solo di essere svelati. Segreti e tesori: non resta che prendere posto tra le pagine di questo libro, a bordo di quella meravigliosa macchina del tempo che è l'immaginazione, e partire alla loro scoperta.
Scrivere un romanzo ispirato alla biografia di Gioacchino Rossini, nell'anno del 150esimo dalla sua morte, significa complicarsi meravigliosamente la vita. Perché la prima domanda che ci si pone di fronte alla pagina bianca è: cosa si può scrivere di un personaggio di cui si è già detto tutto? Che appartiene all'immaginario collettivo, non solo dei melomani? È stato, probabilmente, l'artista più famoso e osannato di ogni tempo, e già nel corso della sua esistenza. Per lui venne coniato il termine Rossinimania, riferito al periodo in cui si esibì a Vienna. Ogni angolo risuonava della sua musica, le cartoline con la sua immagine andavano a ruba, gli uomini erano vestiti alla Rossini, le donne sospiravano al suo passaggio, i ristoranti avevano piatti a lui dedicati. Una simile smania pervase le altre città in cui visse e lavorò. Tutti volevano frequentare quel musicista gioviale, dalla scrittura facile - compose il Barbiere di Siviglia in meno di due settimane - la battuta pronta, amante della buona tavola. E così viene ricordato ancor oggi: un ilare opportunista, un bon vivant. Ma, di fatto, smise di scrivere opere a 37 anni, dopo il meraviglioso Guglielmo Tell, se si eccettuano alcuni componimenti di musica sacra e strumentale. Cosa portò il musicista più famoso del mondo al silenzio?...
È l'alba del XVI secolo.L'Italia è divisa in una miriade di regni litigiosi e incapaci di opporsi alle mire delle grandi potenze. Tra quelle corti soggette ai capricci della guerra si aggira un personaggio bizzarro e affascinante, che sembra uscito dalla penna di uno scrittore. È un pittore e scultore che come nessun altro riesce a catturare l'anima di ciò che raffigura. È un inventore in grado di concepire monumenti di prodigiosa bellezza, architetture così ardite da superare ogni immaginazione, macchine belliche che sembrano provenire da un futuro lontano. È uno scienziato che di ogni fenomeno dell'universo vuole indagare i meccanismi profondi: il moto dei pianeti, dell'aria e dell'acqua, il volo degli uccelli, il corpo umano. Quasi non esiste disciplina in cui non dimostri una maestria senza pari. Si chiama Leonardo da Vinci. Intorno al suo nome fioriranno leggende, miti, storie fantastiche. Eppure, sono ancora molti gli enigmi e le zone d'ombra nella sua biografia. Servirebbe una macchina del tempo o lo sguardo di un testimone oculare, per poter finalmente risolvere il rompicapo di colui che da secoli rappresenta, nell'immaginario comune dell'umanità, l'incarnazione del Rinascimento. Il libro che avete in mano è esattamente questo. Attraverso le memorie - immaginarie, ma scrupolosamente documentate - di Francesco Melzi, che del maestro fu per anni amico e allievo prediletto, Massimo Polidoro ci conduce in un incredibile viaggio nella turbolenta Europa di cinquecento anni fa. Cammineremo accanto a Leonardo, seguiremo gli stupefacenti sviluppi del suo ingegno, lo ammireremo nell'attimo irripetibile della creazione delle sue opere immortali, e ascolteremo dalla sua viva voce i pensieri e le intuizioni del più grande talento universale della storia. Prefazione di Piero Angela.
Fin dai primi secoli la Chiesa ha creato mezzi e configurato costumanze al fine di esprimere la propria missione. Ha perciò favorito le arti per nobilitare tanto il vissuto ecclesiale quanto quello civile. Un immenso patrimonio storico e artistico si è così originato fondandosi sulla matrice spirituale e divenendo segno delle aspirazioni religiose dei singoli e delle collettività, così da costituire un bene ecclesiale di primaria importanza. Per Mons. Carlo Chenis, Segretario della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e autore del volume, "il patrimonio cristiano non rappresenta la memoria di una civiltà scomparsa, ma l'insegna di una civiltà persistente: è dunque strumento vivo e necessario, non reperto, ormai muto, sclerotizzato, immobile". I testi di Mons. Mauro Piacenza, Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, e di Mauro Del Corso, Presidente della Federazione Italiana Amici dei Musei, introducono il saggio di Carlo Chenis: I beni culturali della Chiesa. L'anti-museo per il meta-vissuto dove, con efficace sintesi, sono affrontati i temi dell'attuale peculiarità dei beni culturali, il loro contesto cristiano, la loro unità ecclesiale; la nobilitazione culturale del vissuto quotidiano; la formazione estetica attraverso il patrimonio artistico; il valore umanistico del turismo culturale.
Giorgio Mazzanti, Presentazione Anna Agostini, Premessa dell'autore Giovanni Cipriani, "Pistoia dalla "crisi" del Seicento al trionfo dell'Illuminismo" Carlo Agostini Fabroni "Biografia" - "I rapporti con Pistoia e gli interventi in patria" - "Dalle raccolte librarie di casa Fabroni alla biblioteca del cardinale" - "La libreria del cardinale a Roma" "La storia della Fabroniana nei secoli" - "La costruzione e la donazione" - "Dalla donazione all'apertura della biblioteca (1726-1730)" - "I primi anni di vita della biblioteca" "Dalla gestione della Comunità civica alla prima metà dell'Ottocento" - "La storia della biblioteca nel secondo Ottocento" - "La biblioteca nel Novecento" "Il patrimonio librario" "Le collezioni della Fabroniana" - "Il fondo Manoscritti" - "Gli incunaboli" - "Il libro antico tra arte e memoria" "Le legature presenti nella Fabroniana" - "Libri rari" - "Gli ex libris e i timbri" - "I restauri librari" - "Il fondo Tommaso Gelli" - "Il fondo Vannozzi" - "Il fondo Nerucci" "Le opere d'arte in biblioteca" "La porta dipinta" - "I gruppi marmorei del Cornacchini" - "Il crocifisso" - "Il ritratto del cardinale" "Appendice documentaria" "Albero genealogico" "Elenco bibliotecari" - "Atto di donazione".