
Il volume raccoglie gli Atti relativi al Convegno sull'arte e committenza al Santo nel Quattrocento (Padova, 5-26 settembre 2009). Il Convegno si poneva in continuità con il precedente relativo al Trecento. Un'analisi ad ampio spettro nel contesto francescano, culturale e sociale dell'ambiente padovano che visse allora uno dei capitoli più importanti della sua storia artistica con la figura e l'opera di Donatello e di Andrea Mantegna. Un percorso che si inoltra nei primi anni del Cinquecento quando l'eredità donatelliana è in piena fioritura
Il trattato di armonia di Diether de la Motte ha una caratteristica che lo distingue fortemente dalla maggioranza dei comuni testi di studio creati a questo scopo: la concezione dell'armonia su cui si basa è radicalmente storico-antropologica. Ne consegue che l'armonia non ha più nulla a che fare con una disciplina normativa astratta, basata su una presunta 'natura' dei rapporti tra suoni, ma è vista e studiata come una prassi umana; non è proposta come una scienza, ma è riassorbita in una dimensione stilistico-estetica. Coerentemente con questa concezione, a partire dagli albori della musica colta occidentale, da Ockegem al '500 inoltrato, passando per il periodo barocco, il classicismo viennese, il romanticismo, e via via fino ad arrivare alla musica seriale, ogni capitolo di questo libro sviluppa un'indagine sul linguaggio armonico quale lo si può dedurre partendo direttamente dall'opera concreta dei grandi musicisti del periodo, e corredandola con una doviziosa rassegna di esempi. Ogni trasformazione, ogni evoluzione del linguaggio armonico introdotta nella prassi musicale viene osservata e illustrata in dettaglio, e gli esercizi di cui il libro è disseminato diventano proposte per provarsi a comporre come si faceva in un'epoca determinata e all'interno di quel determinato quadro stilistico.
Il volume è dedicato ai capolavori della pittura di ogni tempo e di tutto il mondo. Arricchito da una straordinaria galleria di immagini ogni scheda e accompagnata dalla riproduzione a colori di un'opera d'arte. Il libro spazia dagli affreschi dell'antica Roma alle provocazioni dell'arte contemporanea, in una successione cronologica di opere i cui accostamenti destano più di una sorpresa. Da sempre la pittura testimonia l'urgenza creativa dell'umanità. Se i canoni di bellezza e i linguaggi cambiano nel corso dei secoli, la pittura rimane un mezzo di espressione universale e un registro fedele della nostra storia. Prefazione di Geoff Dyer.
"La vita antica fu tutta silenzio. Nel Diciannovesimo secolo, coll'invenzione delle macchine, nacque il Rumore. Oggi, il rumore trionfa e domina sovrano sulla sensibilità degli uomini." Così Luigi Russolo introduceva L'Arte dei rumori nel 1913, anticipando gli scenari sonori del nostro tempo. Questo volume, riproponendo il testo originale di Russolo, un'ampia introduzione al Futurismo e alla musica futurista, insieme ai manifesti, a una completa cronologia e ai profili di tutti i protagonisti, offre un quadro chiaro ed esauriente dell'unica avanguardia italiana del primo Novecento.
"Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi". Ispirate dal Vangelo di Matteo (25,34-46), le sette opere di misericordia sono al centro della spiritualità cristiana. E anche gli artisti se ne sono impadroniti, con numerose variazioni sul tema: da Benedetto Antelami nel battistero di Parma al Caravaggio, da Bruegel il Giovane a Emilio Greco e a molti altri. Tra pietà popolare e storia della solidarietà, gli autori propongono una vasta rassegna da cui traspare il volto luminoso del cristianesimo, alle prese con le ingiustizie e le contraddizioni sociali. Perché la misericordia non è assistenzialismo, elemosina, dono del superfluo, bensì l'altro nome della giustizia. E il criterio con il quale, secondo le parole di Gesù, saremo giudicati. Prendendo le mosse dal polittico di un anonimo pittore fiammingo, il Maestro di Alkmaar, ora al Rijksmuseum di Amsterdam, gli autori ci guidano così in una cavalcata lungo i secoli, tra miserie e splendori, guerre, carestie, pestilenze e la nascita dei primi ospedali e di nuove forme di solidarietà.
L'Annunciazione è una delle scene evangeliche più amate dagli artisti. E più raffigurate: dalle icone bizantine a Leonardo, dal Beato Angelico ad Antonello da Messina e ai fiamminghi.
Il volume ripercorre l'evoluzione di questo tema nella storia dell'arte e la sua influenza sulla spiritualità. E con un ricchissimo corredo di oltre duecento immagini mette in rilievo, accanto ai personaggi principali (Maria e l'angelo), i dettagli significativi, le case, i paesaggi, gli arredi e le altre presenze che via via si introducono nella scena.
Tra contemplazione della bellezza e analisi iconografica, entriamo così nelle botteghe di pittori e scultori, per assistere al dialogo tra arte e fede, a proposito dell'Annunciazione e del fiat di Maria che avrebbe cambiato il corso della storia.
Dall’antichità classica a Giotto, dai primitivi fiamminghi ai pittori italiani del Rinascimento, la mosca nel quadro attraversa le epoche e gli stili, si intrufola nelle composizioni più sacre o solenni, è l’ospite inatteso che introduce uno scarto rispetto al soggetto principale. E non è detto che debba essere per forza una mosca. Di volta in volta, sarà il dettaglio significativo, il guastafeste che spinge a cercare dietro o al di là dell’enigma o del mistero, un altro enigma e un altro Mistero, con la maiuscola, l’interrogativo esistenziale, il non detto o ciò che è appena suggerito. Seguiremo così il percorso che da un oscuro monaco delle Asturie e dai suoi Commentari dell’Apocalisse conduce a Picasso e Guernica, cavalcheremo con Dürer tra l’Italia, la Germania e i Paesi Bassi, al tempo della Riforma e della rivolta dei contadini, entreremo nelle botteghe dei maestri italiani, Antonello, Bellini, Lotto, Caravaggio e molti altri, visiteremo le città e i villaggi di Bosch e Bruegel, osserveremo giochi e tradizioni popolari, assisteremo alle dispute degli umanisti e ai dibattiti teologici, in compagnia di Holbein e di Rembrandt. È un viaggio che arriva fino alla nostra modernità e alle sperimentazioni dei contemporanei, Gauguin, Picasso, Klee, Chagall. Con l’aiuto di un ricchissimo apparato iconografico.
Percorso tra le opere d'arte che, in ogni tempo, hanno raccontato l'icona biblica del buon samaritano, icona principale anche nella Lettera enciclica di papa Francesco Fratelli tutti. Un viaggio ricco di sorprese anche per chi segue l'arte sacra, per riscoprire un'icona senza tempo.
Un banchetto di nozze di cui non conosciamo gli sposi, un dialogo tra Gesù e Maria abbastanza brusco, poche azioni semplici e la meraviglia di un vino nuovo e buonissimo. È l’inizio dei segni del Vangelo secondo Giovanni, ma contiene già tutto quanto accadrà nel resto della storia: tensioni, sorprese, svelamenti e una gran festa. Nel testo originale la scena si svolge a Cana, in Galilea, ma nelle opere di pittori come Veronese e Giotto, nelle vetrate di Chartres o nei bassorilievi dei sarcofagi paleocristiani, essa rivive nei molti luoghi dell’umano: palazzi e taverne, cortili e fienili, in cui anfore di pietra e servitori assumono le sembianze più varie, insieme a un Gesù e a una madre che rimangono spesso avvolti dalla stessa affascinante enigmaticità del testo di partenza. Come fosse un sogno: del resto l’aveva immaginato così anche Dostoevskij.