
Questo libro offre un nuovo approccio alla storia del mondo islamico dalle origini ai giorni nostri. Il volume, diviso in sei capitoli disposti cronologicamente, fornisce una visione illuminante della cultura materiale prodotta dall'Africa occidentale al Sudest asiatico attraverso arte e manufatti, popoli e luoghi. Dalle opere pre-islamiche ai capolavori creati durante i grandi imperi, fino agli oggetti realizzati ancora oggi, questa vasta indagine traccia l'evoluzione di diverse civiltà all'avanguardia per le loro idee filosofiche e scientifiche e la loro produzione artistica e letteraria, analizzando una grande quantità di tesori culturali. L'ampio spettro dei temi trattati è arricchito da splendide riproduzioni di oggetti artistici o d'uso quotidiano, tra i quali ceramiche, gioielli, metalli lavorati, calligrafie, abiti, strumenti scientifici e musicali, monete, manoscritti illustrati. Un tesoro di raffinati prodotti della cultura materiale che getta nuova luce sul mondo islamico passato e attuale, permettendo una visione globale sui popoli e le società accomunate dalla piú influente religione del mondo. Con i contributi di Ladan Akbarnia, Venetia Porter, Fahmida Suleman, William Greenwood, Zeina Klink-Hoppe, Amandine Mérat.
Questo libro esce nell'ottantesimo anniversario della nascita di John Coltrane e anticipa le celebrazioni in occasione del quarantesimo della morte. Frutto di vent'anni di ricerche d'archivio, interviste con amici e colleghi del musicista, analisi delle partiture musicali, il libro offre un completo ritratto di Coltrane e della sua evoluzione artistica: la gavetta nella big band di Dizzy Gillespie, le collaborazioni con Monk e Miles Davis, la carriera solista e l'affermazione del leggendario quartetto che regalerà al jazz "A Love Supreme". Con un ampio apparato di fotografie, documenti, spartiti e una discografia aggiornata.
Melodramma fa subito venire in mente i film opera e questi nel libro non compaiono. La scelta dela parola "mélo" viene dal film di Resnais, da allora usata per definire quel genere che si divide nel neorealismo populista dell'Italia anni Cinquanta e gli stereotipi dei salotti MGM o delle palestre Warner con le signore del melodramma classico, che tanto hanno sofferto e fatto soffrire per amore. Lo intendiamo come genere sentimentale in cui prevale il pnto di vista femminile.
Quali sono le caratteristiche che dovrebbero essere possedute dalla musica liturgica? L’autore dà la sua personale risposta ispirandosi al Magistero della Chiesa e chiama tali caratteristiche le dieci “E” della musica liturgica: essa deve essere Ecclesiale, Eccellente, Eccedente, Estatica, Estetica, Espressiva, Edificante, Elegante, Educante.
Una sorta di decalogo liturgico-musicale per i nostri tempi.
In questo volumetto sono raccolti una serie di articoli che furono scritti e rivisti nel corso di vari anni. Essi furono pubblicati prima sulla rivista "La Vita in Cristo e nella Chiesa" e poi ripubblicati con molti aggiornamenti ne "Il messaggio del cuore di Gesù". Con essi si vuole offrire una piccola guida alla celebrazione della Messa nella sua forma ordinaria e al ruolo che in essa ha la musica sacra, ruolo che si è andato sempre più confondendo e diradando nel corso dei decenni che hanno seguito il difficile postconcilio che stiamo vivendo. Si è consultata anche una letteratura ampia, senza preclusioni ideologiche, anche facendo riferimento ad autori e correnti che non sono tra i riferimenti liturgici e culturali dell'autore di questi articoli. Si spera essi saranno un punto di partenza per poter celebrare "in spirito e verità", ripieni di quella bellezza che è sempre stata cifra privilegiata del culto nell'ambito della Chiesa Cattolica.
Nel 1922 sette artisti - Sironi, Funi, Bucci, Dudreville, Malerba, Marussig e Oppi - iniziarono a riunirsi con il critico Margherita Sarfatti nella Galleria Pesaro di Milano. Il loro progetto mirava a ristabilire il "primato", come allora si diceva, della nostra arte e si accompagnava al miraggio di un'Italia nuova. Il "Novecento", il nome che scelsero, divenne subito "italiano", perché affondava le sue radici in una sensibilità nazionalistica che la guerra mondiale e la vittoria stessa avevano alimentato. Elena Pontiggia raccoglie nel volume le carte di questo progetto, recuperando testimonianze e testi soprattutto dei primi anni Venti.
questo album è un omaggio di artisti del nostro tempo all'idea che òa pace e la giustizia non possono fare a meno della misericordia: questa, oltre ad essere un esemplare e dunque universale valore etico, possiede una sua forma di bellezza reale e metafisica.
Un classico dell'architettura riproposto in una nuova edizione, il più possibile fedele a quella originale del 1957, pensata dallo stesso Gio Ponti come una "piccola architettura da tasca".