
Parabola di un amore fulgido e totale, Romeo e Giulietta narra della passione tra i giovani figli di due casate nemiche e delle tragiche conseguenze di questa rivalità. L'amore incondizionato dei due protagonisti causerà infatti, per una sciagurata combinazione di circostanze esterne, la loro rovina. La vicenda è diventata il simbolo per eccellenza di un sentimento profondo che si oppone con coraggio, ma senza successo, alla cultura di un'epoca, all'odio e alla lotta di due famiglie divise da un rancore antico e implacabile. Scritta tra il 1591 e il 1595, l'opera rappresenta il passaggio dal periodo iniziale a quello più maturo della produzione shakespeariana; ricca di metafore che toccano tutte le note del sentimento, inneggia ad un amore che supera le barriere della morte.
"La bisbetica domata", la cui data di composizione è particolarmente incerta, è probabilmente una delle commedie più rappresentate di William Shakespeare. Petruccio, giovane avventuriero di Verona, si reca a Padova per cercare moglie, e sposa, interessato soprattutto alla sua dote, la bella Caterina Minola, una giovane donna dal carattere scontroso, conquistata attraverso una serie di inganni e buffi travestimenti e con la complicità degli spasimanti di Bianca, sorella di Caterina. L'atmosfera gioiosa e le situazioni divertenti, che portano la vicenda a sciogliersi in un lieto fine, si alternano ai toni talvolta malinconici e patetici offrendo numerosi spunti di riflessione rispetto alla società dell'epoca: ipocrisia, avidità e superficialità sono solo alcuni dei temi trattati nell'opera. Ancora una volta, la drammaturgia shakespeariana offre un'analisi approfondita della psicologia dei personaggi, con un linguaggio vivace e pungente.
L'"Amleto" rappresenta uno dei più grandi capolavori di Shakespeare. Composta agli inizi del '600, mette in scena una grande metafora della vita in cui bene e male si affrontano costantemente coinvolgendo l'omonimo protagonista in un vortice di dubbi e di incertezze esistenziali. Le domande che si pone Amleto sono le stesse che si pone l'uomo moderno: vivere o morire, agire o non agire? Proprio questa caratteristica rende questa tragedia un'opera sempre attuale che grazie alla sapiente drammaturgia shakespeariana, attenta soprattutto a far emergere le sfumature psicologiche dei suoi personaggi, coinvolge ogni tipo di lettore, trasportandolo in una dimensione profonda e complessa. Saggio introduttivo di Luigi Weber.
Faccenda molto spinosa, nell'Inghilterra elisabettiana, trattare in teatro personaggi della storia recente come, ad esempio, Tommaso Moro, umanista amato e stimato, ma anche mite e tenace oppositore del nuovo matrimonio di Enrico VIII con Anna Bolena, madre di Elisabetta I. Tuttavia la sua ascesa alle più alte sfere della politica nazionale e la sua rovinosa caduta costituivano una trama perfetta per chiunque volesse denunciare la natura corrotta del potere e le sue derive violente. Il dramma Tommaso Moro fu composto da alcuni dei più grandi drammaturghi elisabettiani e fra essi, ormai è assodato, va annoverato Shakespeare, non solo autore delle pagine scritte di suo pugno, ma probabilmente ispiratore dell'opera. Ipotesi, questa, quanto mai suggestiva perché rivelerebbe una stretta vicinanza ideale fra due figure straordinarie: il celebre e ironico statista e uno fra i più grandi poeti di ogni tempo, capace come pochi di leggere lo spirito dell'uomo e di esprimerlo con parole e immagini che non hanno conosciuto oblio. Tommaso Moro è quindi qualcosa di più di un dramma teatrale: dopo essere stato un mistero per molti secoli è stato portato sulle scene dalla Royal Shakespeare Company solo nel 2005 -, oggi appare come un'opera di fondamentale importanza per comprendere a fondo la figura di Shakespeare, in special modo in rapporto alla sua controversa appartenenza alla fede cattolica che proprio queste pagine renderebbero plausibile. Introduzione di Joseph Pearce.
Macbeth e Banquo, generali di Duncan, re di Scozia, incontrano tre streghe che salutano Macbeth come futuro signore di Cawdor e poi re, Banquo come progenitore di re. Lady Macbeth spinge il marito ad uccidere Duncan giunto nel loro castello, mentre i figli del re riescono a fuggire. Nominato re, Macbeth elimina Banquo, dalla cui ombra sarà però perseguitato. Interroga poi le streghe che gli profetizzano che non sarà mai vinto da "nato da donna" e che regnerà finché la foresta di Birnam non si muoverà. Malcolm e Macduff muovono contro Macbeth che fa ucccidere la moglie e i figli di Macduff. Lady Macbeth impazzisce e si uccide, il marito è ucciso da Macduff (tolto anzitempo dal ventre materno), mentre l'esercito avanza, coperto da rami e fronde.
Riccardo, fratello di Edoardo IV, aspira alla corona. Uccide il duca di Clarence, suo fratello e ne sposa la vedova Anna. Morto Edoardo IV, diventa reggente in attesa che il figlio e successore del re, compia la maggiore età. Fa però subito rinchiudere il ragazzo con il fratello, duca di York, nella Torre di Londra. Ottiene così il trono e fa uccidere i figli di Edoardo IV. Ripudiata Anna, vuole sposare la nipote Elisabetta, ma il duca di Buckingham si ribella e si schiera col duca di Richmond che muove contro Riccardo. Il duca di Buckingham viene ucciso, ma il duca di Richmond vince in battaglia e Riccardo muore combattendo.
Lear, re di Britannia ha tre figlie tra cui vorrebbe dividere il regno, ma Cordelia, la minore, viene diseredata e va sposa al re di Francia. Il regno è diviso tra Gonerilla, moglie del duca d'Albany, e Regana, moglie del duca di Cornovaglia. Le due scacciano il padre dal regno e in sua difesa giunge con l'esercito francese Cordelia che però viene catturata e uccisa per ordine di Edmondo, usurpatore della contea di Gloucester. Lear muore di dolore, Gonerilla, innamorata di Edmondo, uccide la sorella e trama l'assassinio del marito. Scoperta, si uccide e il regno della Britannia sarà del duca d'Albany.
Il pretesto di una celebrazione teatrale per celebrare le nozze di Teseo e di Ippolita, regina delle Amazzoni, scatena una serie di incanti, equivoci, malintesi, litigi e riconciliazioni. L'opera è tradotta da Patrizia Cavalli, una poetessa, cresciuta sotto l'ala di Elsa Morante.