
Gli atti di un convegno di studi promosso dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del Centenario della morte di Giuseppe Giacosa (1906), tenutosi ad Ivrea, presso il Liceo Classico Carlo Botta", l'11 e il 12 maggio 2007. "
La "Storia del teatro moderno e contemporaneo" è articolata in tre volumi, ai quali si aggiunge un volume finale che raccoglie le trame dei mille testi teatrali fondamentali dal Cinquecento a oggi. Il primo volume è dedicato alla nascita del teatro moderno, di cui si analizzano i molteplici aspetti della "rottura" rispetto alla tradizione medievale, dove l'esperienza teatrale era ampiamente diffusa ma non veniva riconosciuta come tale a causa del rifiuto ideologico di cui era fatta oggetto da parte della dominante cultura cristiana. Con il passaggio all'età moderna si sviluppa in Europa, sotto la spinta della cultura umanista, un grandioso movimento di reinvenzione del concetto e della pratica teatrale che getterà le basi per una nuova cultura.
Dopo l'esplorazione della nascita, nel Rinascimento, del teatro moderno e della sua crescita nei secoli dello sviluppo della borghesia europea la "Storia del teatro moderno e contemporaneo" ci guida in questo terzo volume attraverso l'esplosione delle forme teatrali realizzatasi nel secolo appena concluso.
Da Coppola a Martin Scorsese, da Steven Spielberg a George Lucas, dai fratelli Coen a Tarantino e Wes Anderson. Un percorso attraverso le trasformazioni, i protagonisti, i film - come "Taxi Driver", "Le iene," "La 25 ora", "Harry ti presento Sally", "Eyes Wide Shut", "Matrix" - che individua le questioni chiave del cinema americano contemporaneo, dalla fine degli anni Sessanta ai giorni nostri.
«Un illustre contemporaneo di Goldoni, Denis Diderot (grande illuminista, padre della Enciclopedia), ricorda la propria giovanile tentazione di fare l'attore, e si confessa con lucida onestà: "Quale era il mio progetto? Essere applaudito? Forse. Vivere familiarmente con le donne di teatro che io trovavo infinitamente amabili e che io sapevo molto facili? Sicuramente". Ciò che conta – nel sogno di diventare uomo di teatro – non è tanto il successo, l'applauso del pubblico, bensì la possibilità di una vita più libera e più libertina, con le belle attrici che risultano "infinitamente amabili" e al tempo stesso "molto facili", cioè di facili costumi. Ecco, Goldoni non ha la limpida trasparenza delle esternazioni di Diderot, ma appartiene allo stesso secolo e alla stessa visione del mondo».
Roberto Alonge cestina con un colpo secco la tradizione che ci ha consegnato il ritratto stereotipato del 'buon papà Goldoni' e illustra al contrario il profilo di un artista organicamente inserito nel Settecento libertino di Casanova e del marchese De Sade.
"Niente più finzioni, su quest'uomo così eccezionalmente uomo, con una sola passione, la musica! Non voglio giudicarlo né fare qualsivoglia rivelazione sulla sua vita ma lui ci ha lasciato qualcosa di sé, una parte molto importante e intima oserei dire, la sua scrittura. Una perla rara e preziosa in un mare di indiscrezioni che lo riguardano. Attraverso l'analisi della sua grafia possiamo scoprire chi era davvero Michael, quali erano le sue paure e le sue insicurezze ma anche le sue virtù, come credeva di essere e come voleva apparire agli altri, attraverso lettere private, disegni e le sue "spettacolari" firme."
"Almost Cut My Hair. Musica rock e società americana negli anni '60 e '70" è un'analisi della società americana alla luce dell'influenza che la nascita del rock'n roll ha avuto sulla cultura, sulla politica e quindi sulla storia di questo ventennio. L'opera, cui è preceduta un'imponente indagine su svariati fronti (accademico, letterario, giornalistico ed ovviamente musicale), approfondisce i legami tra la forza della nuova musica e i cambiamenti sociali che ne sono scaturiti, rendendo evidente come non si sia limitata ad essere il contenitore delle energie evolutive affermatesi nel contesto in esame, bensì vera origine dell'esplosione che ha irreversibilmente modificato la faccia degli Stati Uniti. Passando con destrezza dagli eventi storici e politici da un lato e quelli musicali dall'altro, l'autore ci regala in queste pagine tutto il fermento dei mitici '60s e la frustrazione dei decadenti '70s. L'opera è suddivisa in due volumi (1960-1968) e (1969-1979) ed è arricchita da recensioni e schede monografiche e risulta un'utile guida ad un ascolto consapevole del rock americano da Elvis Presley a Patti Smith.
Il volume è un'analisi della società americana alla luce dell'influenza che la nascita del rock'n roll ha avuto sulla cultura, sulla politica e quindi sulla storia di questo ventennio. L'opera, cui è preceduta un'imponente indagine su svariati fronti (accademico, letterario, giornalistico ed ovviamente musicale), approfondisce i legami tra la forza della nuova musica e i cambiamenti sociali che ne sono scaturiti, rendendo evidente come non si sia limitata ad essere il contenitore delle energie evolutive affermatesi nel contesto in esame, bensì vera origine dell'esplosione che ha irreversibilmente modificato la faccia degli Stati Uniti. Passando con destrezza dagli eventi storici e politici da un lato e quelli musicali dall'altro, l'autore ci regala in queste pagine tutto il fermento dei mitici '60s e la frustrazione dei decadenti '70s. L'opera è suddivisa in due volumi (1960-1968) e (1969-1979) ed è arricchita da recensioni e schede monografiche e risulta un'utile guida ad un ascolto consapevole del rock americano da Elvis Presley a Patti Smith.
Questo libro raccoglie il pensiero appassionato e profondo di Giovanni Allevi, il suo rapporto tra tecnica e ispirazione fino alla teorizzazione della definizione di musica classica contemporanea; l'impegno di costruire un linguaggio espressione del mondo in cui viviamo; il corpo a corpo fecondo con una Accademia che vuole perpetuare se stessa, incurante dello scorrere del tempo nella società che la circonda. Dalla sua esperienza e riflessione di musicista e compositore per cui la semplicità è una conquista quotidiana - in dialogo e superamento continuo rispetto alle influenze più varie da Pitagora a Bach, da Parmenide al falsificazionismo popperiano - emergono una filosofia della dedizione e un'etica fondata sulla ricchezza irripetibile dell'individuo. "Classico ribelle" ha il senso di una condivisione di lezioni apprese, di un inedito "metodo per armonia esistenziale", di una sorta di manuale di felicità laterale, in cui tutti potranno riconoscersi e ritrovare il senso della propria unicità. Per partire ogni giorno "alla ricerca di quel lampo di poesia che si nasconde tra le pieghe dell'esistenza".
Come artista ho il dovere di andare dove nessuno ancora", scrive Giovanni Allevi, e la sua vita e la sua arte sono lo specchio di queste parole: dagli esordi davanti ai "cinque di Napoli" fino alle folle che oggi lo accolgono nei tour mondiali. Questo libro è il racconto, per parole e immagini, di una straordinaria avventura artistica e umana, che ci conduce nel cuore della storia e della filosofia di Allevi. Da New York a Tokyo e da Londra a Pechino, e tra i teatri e gli scenari più mozzafiato d'Italia, si snoda un percorso che corre su un doppio binario: da una parte immagini eccezionali di concerti, backstage, viaggi e testimonianze esclusive dell'infanzia e della formazione dell'artista; dall'altra una narrazione autobiografica che si arricchisce di aneddoti e riflessioni, racconti inediti e spartiti, appunti filosofici e di composizione, senza dimenticare il "pupazzetto", protagonista di tanti autografi... Un tesoro di ricordi e di pensiero che l'innovatore Allevi apre per noi "portandoci con sé" in un mondo creativo che, attraverso gli anni e le sfide musicali affrontate e vinte, continua a incantarci e a farci sognare.
Nato a Brooklyn nel 1935, Woody Allen ha iniziato la sua carriera nello spettacolo a sedici anni, scrivendo battute per un giornale di Broadway, e ha continuato a scrivere per la radio, la televisione, il teatro, il cinema e il New Yorker. Ha lasciato la stanza dello scrittore decenni fa per diventare comico nei locali notturni e, da allora, un regista conosciuto in tutto il mondo. Durante sessant'anni di cinema, ha scritto e diretto cinquanta film, recitando in molti di essi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, diverse statue sono state erette in suo onore (qualcosa di cui non riuscirà mai a capacitarsi) e i suoi film sono stati studiati nelle scuole e nelle università di tutto il mondo. In A proposito di niente, Allen racconta dei suoi primi matrimoni, con una fiamma della giovinezza e poi con l'amata e divertente Louise Lasser, che evidentemente adora ancora. Racconta anche della sua storia e dell'amicizia eterna con Diane Keaton. Descrive la sua relazione personale e professionale con Mia Farrow, che ha dato vita a film divenuti classici fino alla loro burrascosa rottura, per la quale l'industria dei tabloid ancora li ringrazia. Afferma di essere stato il più sorpreso di tutti quando a 56 anni è iniziata una relazione romantica con la ventunenne Soon-Yi Previn, diventata una storia d'amore appassionata e un matrimonio felice che dura da oltre ventidue anni. Ironico, pienamente sincero, pieno di guizzi creativi e non poca confusione, un'icona della cultura mondiale racconta, non richiesto, la propria storia.