
La storia della lirica romanza coincide con la storia stessa della poesia dei trovatori e si estende su un arco temporale di poco più di due secoli, dalla fine del secolo XI agli ultimi anni del Duecento. Il volume traccia un profilo completo del genere lirico nel medioevo romanzo toccando la questione delle origini, delle fonti, dello stile e del pubblico, esaminandone i tipi principali (la "canso", il sirventese, la canzone di crociata, il lamento funebre, la pastorella) e analizzando la produzione delle diverse aree culturali in cui il genere si diffuse (Francia, Provenza, penisola iberica).
L'edizione di ventidue studi inediti, insieme alle quaranta gouaches bibliche, è l'occasione per meglio comprendere l'importanza della Bibbia nel lavoro di Marc Chagall. Gli studi e le gouaches, creati all'inizio degli anni Trenta, sono i due cicli pittorici all'origine di tutta l'opera grafica di Chagall sulla Bibbia, un impegno che si concluderà solo dopo la Seconda guerra mondiale con le edizioni di Tériade. Se è esplicita la funzione preparatoria nei confronti delle acqueforti, il volume ravvisa anche l'aspetto anticipatorio del monumentale progetto del Messaggio Biblico, che darà vita al Musée national Marc Chagall di Nizza. Nel 1930 e nel 1931, anni degli studi e delle gouaches, l'artista teme per il popolo ebraico in Russia e in Europa, ma anzitutto considera di trovarsi in un mondo "senza Profezia" e drammaticamente oscurato. Per Chagall la Bibbia è essenzialmente il testo dei Profeti, anche se la sua scelta iconografica verterà su Genesi ed Esodo. Il suo impegno di pittore, attraverso le Figure della Bibbia, intende riportare nel mondo quello sguardo di Profezia, di cui denuncia l'assenza. Questo lavoro nasce da incontri con gli autori e gli editori organizzati da Meret Meyer al Comité Marc Chagall di Parigi. Il volume posiziona studi e gouaches, opere di forte e autonoma rilevanza estetica, all'interno dell'itinerario artistico di Chagall e ne mette in luce l'impegno storico-politico, infine sviluppa una lettura iconografica che esplicita le fonti filosofiche e figurative dell'artista.
Il volume, pur trattando di costanti presenti nell'itinerario dell'artista, si divide in tre parti: I volti e l'autoritratto; Resistenza, Resurrezione e Liberazione; La scena. L'autoritratto è per il mondo tradizionalista e iconoclasta della comunità ebraica della città russa di Vitebsk un gesto di rivoluzionaria libertà. Questa libertà accompagnerà l'artista per tutta la vita. La sua ultima opera, alla vigilia della morte, fu ancora un autoritratto. Resistenza, Resurrezione e Liberazione sono un trittico diventato pietra miliare del percorso chagalliano. Il dramma della storia si confronta con la pace del vivere nel quotidiano, una sintesi del vivere della comunità umana. La scena - metafora della scena umana, incontro di tutte le arti plastiche, ritmiche e musicali - vede impegnato il giovane Chagall nella Russia rivoluzionaria e torna a occuparlo nelle Americhe, dove si era rifugiato scappando dal nazismo, e ancora nella celeberrima cupola dell'Opéra di Parigi.
La mattina del 10 ottobre 1517 il cardinale Luigi d'Aragona e il suo segretario Antonio de Beatis salirono su una collina sulle rive della Loira verso il castello di Cloux. Non andavano a rendere omaggio a un membro della famiglia reale ma a un principe dell'arte, e per di più italiano. In quella giornata, Leonardo mostra al cardinale e al suo seguito tre quadri ai quali stava lavorando e che saranno gli ultimi che dipingerà prima di morire: la Sant'Anna, il San Giovannino e la Gioconda. E proprio le vicende legate a questi tre dipinti - i più complessi e tormentati dell'esigua produzione pittorica di Leonardo - ci conducono nel mondo del genio rinascimentale, ci svelano particolari inediti sul suo rapporto con i committenti e con gli artisti contemporanei e ce ne restituiscono un'immagine completamente nuova. Se Leonardo è un artista che non ha ancora finito di dire tutto quello che ha da dire, anche la Gioconda non ha ancora smesso di rivelarci i suoi segreti, se nel 2012 il Museo del Prado di Madrid ha annunciato una scoperta destinata a cambiare per sempre la storia dell'arte: esiste un'altra Gioconda, nata nell'atelier di Leonardo da Vinci. Cosa ci svela questo dipinto, tanto diverso da quello conservato al Louvre, del mondo di Leonardo? E perché è stato ignorato per oltre cinque secoli? Un viaggio nei segreti di uno dei più misteriosi artisti di tutti i tempi, guidati da un suo profondo conoscitore col supporto di nuovi documenti, evidenze scientifiche e lucida passione.
Nato da un amore tra una contadina e un giovane notaio, Leonardo crebbe senza ricevere un'educazione regolare. Il padre infatti si rifiutò di legittimarlo. Se questa condizione di libertà dai doveri di un apprendimento rigido e codificato fu certo ragione di grande stimolo alla sua naturale creatività, è innegabile che fu per lui anche motivo di perenne sofferenza. Un'irrefrenabile volontà di riscatto lo portò a intraprendere imprese straordinarie e talvolta troppo ambiziose. Furono il desiderio di gloria e la passione ossessiva per la conoscenza a fargli cercare protezione presso i potenti: da Lorenzo il Magnifico a Ludovico Sforza, dai governatori francesi ai potenti della Signoria veneziana, dalla litigiosa Repubblica di Firenze a Roma, al cospetto di Michelangelo e Raffaello, fino ad arrivare in Francia presso Francesco I. Il mito, l'uomo, che nelle premesse ai suoi scritti si definì provocatoriamente "omo sanza lettere", può essere oggi decifrato dal restauro dei suoi grandi capolavori. L'analisi dell'opera pittorica, la comprensione del dettaglio della sua tecnica compositiva, sono infatti una chiave fondamentale per comprendere la personalità del genio. Insieme agli scritti 'scientifici' e a una ricca documentazione d'archivio, Antonio Forcellino riannoda la storia di Leonardo, di cui il mito ha talvolta messo in ombra la realtà spesso sofferente dell'uomo e del pittore.
Il genio di Leonardo è universalmente noto. Il suo mito, tuttavia, ha spesso messo in ombra la vita di un uomo tormentato, dotato di un acuto spirito di osservazione, in conflitto con il sapere istituzionale e dedito a indagare ogni fenomeno naturale. Pittore, scultore, architetto, scienziato, musico, ingegnere: le tante vite di Leonardo sono raccontate da Antonio Forcellino con passione. Una biografia ricca, documenti d’archivio e scritti scientifici arricchiscono il volume: un testo di critica attuale e uno studio approfondito.
Leonardo. Genio senza paceè dedicato a tutti coloro che desiderano avvicinarsi a una delle più misteriose figure europee del passato. Carlotta Venegoni, “Il Giornale dell’Arte”
Il mito, l’uomo, che nelle premesse ai suoi scritti si definì provocatoriamente «omo sanza lettere», può essere oggi decifrato dal restauro dei suoi grandi capolavori. L’analisi dell’opera pittorica, la comprensione del dettaglio della sua tecnica compositiva, sono infatti una chiave fondamentale per comprendere la personalità del genio.
La Cappella Sistina è uno dei luoghi più celebri al mondo. È il capolavoro che segna il passaggio dalla bottega rinascimentale al trionfo del genio creativo moderno. Quello in cui l'opera d'arte inizia a essere riconosciuta come prodotto di puro ingegno. Quello attraverso cui la politica realizza pienamente il potenziale comunicativo e propagandistico dell'arte. È qui che papa Sisto IV, per fronteggiare l'insidia alla sua guida spirituale posta da Maometto II, inaugura un'impresa artistica che sarà un manifesto della legittimità papale: la decorazione della cappella più importante della cristianità. Un vero e proprio consorzio di maestri realizza la decorazione della parte inferiore della Sistina. Il risultato è uniforme, quasi fosse l'opera di una sola mano; è la massima espressione della maestria delle botteghe toscane del Quattrocento. Anni dopo, nel 1505, papa Giulio II - nipote di Sisto IV - imprime una svolta. Sedotto dal talento prodigioso di un ragazzo fiorentino, lo chiama a Roma. È Michelangelo Buonarroti, che sarà poi scelto per decorare la volta della Sistina. Nel suo rivoluzionario lavoro, Michelangelo si stacca da ogni tradizione precedente e segna una svolta nel mondo dell'arte. Antonio Forcellino ci fa vivere il prodigio del cantiere della Cappella Sistina, ricostruendo le vicende dei protagonisti che l'hanno voluta e realizzata - i pontefici e gli artisti - e la storia materiale di questo straordinario capolavoro.
Il libro racconta la parte meno conosciuta della vita e dell'opera di Michelangelo Buonarroti, quella che ha inizio con l'esecuzione del "Giudizio Universale". Negli anni in cui realizza questo dipinto straordinario Michelangelo sviluppa una sensibilità religiosa radicale che lo porterà ad avvicinarsi al gruppo degli 'spirituali', composto da alcuni uomini e donne in lotta per una riforma religiosa e che per la loro militanza segreta saranno sospettati, accusati e perseguitati per eresia. La produzione tarda di Michelangelo, che annovera capolavori quali la tomba di Giulio II, la Cappella Paolina, la nuova basilica di San Pietro in Vaticano e i piccoli dipinti per Vittoria Colonna e Tommaso Cavalieri, non è comprensibile se non all'interno di questa vicenda spirituale che mette in gioco la vita stessa dell'artista. In queste pagine, la ricostruzione dello scenario storico nel quale opera l'artista dopo il "Giudizio Universale" si accosta all'analisi minuziosa della sua produzione, così da permettere al lettore di entrare profondamente nell'opera del genio, comprendere appieno le sue emozioni e ancora più chiaramente, per le dettagliatissime indagini tecniche condotte dall'autore durante i suoi restauri, il suo prodigioso talento manuale.
Uno dei luoghi più celebri al mondo. Il capolavoro che segna il passaggio dalla bottega rinascimentale al trionfo del genio creativo moderno. Quello in cui l'opera d'arte inizia a essere riconosciuta come prodotto di puro ingegno. Quello attraverso cui la politica realizza pienamente il potenziale comunicativo e propagandistico dell'arte. Antonio Forcellino ci fa rivivere il prodigio del cantiere della Cappella Sistina, ricostruendo le vicende dei protagonisti che l'hanno voluta e realizzata. Sandro Botticelli e il Perugino; Domenico Ghirlandaio e Cosimo Rosselli; Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio... Nell'arco di alcuni decenni, tra Quattrocento e Cinquecento, nel cuore della cristianità si avvicendano due generazioni di artisti che danno vita a uno dei risultati più mirabili dell'arte occidentale: la Cappella Sistina. Antonio Forcellino ci racconta la storia materiale di uno straordinario capolavoro.

