
Durante il corso della sua vita Leonardo da Vinci (1457 1519) riempì pagine e pagine di studi, appunti, note, disegni di carattere sorprendentemente eterogeneo. Il complesso degli scritti, dopo la sua morte, fu variamente disperso, riunito, trafugato, acquistato da musei e collezionisti secondo una trama che somiglia a quella di un giallo. Una trama che viene dipanata in questa pubblicazione da uno dei massimi studiosi di Leonardo.
Con questo libro Carlo Pedretti ha finalmente deciso di fare il punto di oltre mezzo secolo di studi dei codici e delle opere di Leonardo da Vinci, in un libro che è una circumnavigazione dell'arcipelago biografico e artistico leonardesco. L'autore svolge il proprio ruolo di guida raccontando non solo le scoperte da lui fatte nel corso di un'assidua e feconda frequentazione del territorio, ma anche il lungo e avventuroso viaggio che le ha rese possibili. Così la lettura delle opere d'arte, dei disegni, degli schizzi e dei testi di Leonardo, nonché l'inventario del suo patrimonio conoscitivo e delle sue fonti, vengono costantemente supportati da una meticolosa ricostruzione sia delle tappe salienti dell'itinerario di ricerca, sia del contesto sociale, politico e culturale in cui quei frutti del genio e dell'ingegno individuale risultano storicamente inscritti. A tale scopo, il metodo adottato è quello di presentare al lettore un ricchissimo campionario di autocitazioni e di brani tratti da libri o documenti di ogni genere (storiografico, letterario, diaristico, epistolare). Ma nel quadro di questa opera, a mezza via tra la sistematica collectanea e la summa enciclopedica, quasi in ogni pagina brillano ipotesi folgoranti, intuizioni irresistibili, se non vere e proprie novità interpretative e autentiche scoperte.
La presente pubblicazione è dedicata al disegno di Leonardo da Vinci (Vinci 1452 - Amboise 1519), che inizia la sua attività di pittore alla bottega del Verrocchio. Lavora a Firenze e poi a Milano, alla corte degli Sforza dove ottiene alcune delle sue commissioni più importanti: Cenacolo, affreschi nel Castello sforzesco, apparati per feste. Dal 1499 inizia a viaggiare fra Mantova, Venezia, Firenze Milano, Roma e poi approda in Francia, alla corte di Francesco I. La vocazione pittorica di Leonardo passa attraverso il disegno, scoperto nell'adolescenza trascorsa in ambito appartato rispetto ai grandi centri d'arte. E un'impeccabile impostazione disegnativa rimarrà a fondamento di tutti i suoi dipinti, da quelli che, non finiti, rivelano il disegno preliminare, come l'Adorazione dei Magi, alla Gioconda.
L'opera in un maestro: pittore, scultore, ingegnere, musicista, matematico e inventore. Il maggiore artista e pensatore del Rinascimento il cui genio multiforme abbracciò, con numerosi campi dell'attività umana, anche l'architettura. Il disegno della città, la ricerca sulla pianta centrale, gli studi sulle opere di carattere militare e idraulico testimoniano il suo interesse e la sua naturale tensione verso le discipline complesse. Il volume presenta un'ampia rassegna di appunti grafici, schizzi e disegni di studio, dalla forte valenza comunicativa, che ne restituiscono il grande lavoro di sperimentazione e ideazione progettuale. La cronaca, attraverso le parole dello storico Carlo Pedretti, di una delle figure più emblematiche della storia delle arti, sempre appassionante e attuale.
Charlotte Salomon, giovane artista ebrea berlinese, prima di essere travolta dall’uragano nazista fece in tempo a raccontare in pittura la propria vita.
Nata nel 1917 in una famiglia segnata da numerosi suicidi e vittima della follia razziale hitleriana, morirà a soli ventisei anni, incinta di quattro mesi, in una camera a gas di Auschwitz.
È al suo capolavoro autobiografico Vita? o Teatro? (un’opera pittorica, teatrale e musicale) che si ispira Bruno Pedretti, rintracciando nell’esperienza di Charlotte i segni di un dramma che travalica la storia e precipita come tragedia inappellabile. Carica del peso di un dramma familiare che va oltre il suo personale destino, Charlotte sfidò gli estremi del dolore e dell’offesa riscattandoli con l’arte, per lasciarci in eredità uno dei canti più alti del nostro tempo.
Bruno Pedretti è nato a Bienno (Brescia) nel 1953. Da molti anni vive a Milano e attualmente insegna all’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana, a Mendrisio.
Autore di saggi su temi di arte, architettura ed estetica, in ambito letterario ha pubblicato, oltre alla prima versione di Charlotte. La morte e la fanciulla (Giuntina, 1998), i romanzi Patmos (Marinotti, 2008) e La sinfonia delle cose mute (Mondadori, 2012).
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"L'intelligenza artificiale (ia) sta cambiando il mondo dell'arte. ma come si crea un'opera d'arte grazie a una macchina dotata di ia? cosa significano termini come «machine learning» e «deep learning»? Lo scopo del libro è quello di rispondere a queste e molte altre domande di grande attualità, offrendo al lettore una panoramica approfondita di come oggi l'Intelligenza Artificiale sia diventata uno strumento nella produzione di opere d'arte e un alleato nella ricerca, nella fruizione nel percorso di visita di una mostra. Il libro è strutturato in due parti. Nella prima viene spiegato come viene impiegata oggi l'IA nel mondo dell'arte, fino agli ultimi studi sul rilevamento delle nostre reazioni a livello cerebrale di fronte a un'opera artistica. La seconda parte è invece un invito alla scoperta dei pionieri nell'applicazione dell'IA grazie a una serie di interviste esclusive che comprendono il celebre musicista e produttore Brian Eno, François Pachet (Sony, Spotify), gli artisti Mario Klingemann, Mike Tyka, Anna Ridler e Mauro Martino; Piero Poccianti (dir. Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale); Julia Betancour (dir. Conservation Lab, Collection Solo, Madrid); Andrea Concas (Art Backers e Art Rights) e numerosi altri esponenti del mondo imprenditoriale, accademico e della ricerca applicata.
Bud Spencer, vero e proprio personaggio di culto, è diventato un mito per tante generazioni di italiani e non solo: la sua fama ha varcato i confini nazionali. In questo libro di ricordi familiari, la figlia Cristiana svela per la prima volta ai lettori una miriade di aneddoti e curiosità così vividi che si ha l'illusione che Bud sia ancora tra noi... In questo libro il lettore conosce Bud Spencer nella sua veste privata. Tutto era buffamente smodato nella sua vita, come se le sue gigantesche dimensioni e le sue immense passioni attirassero a lui le avventure e i personaggi più strambi. Fin dall'adolescenza, molto prima ancora di finire sul set, Bud è stato il reale protagonista di una sceneggiatura divertente quanto quella delle sue pellicole.
"Risveglio" è un progetto realizzato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con il maestro Pino Pedano, in occasione del 90° anniversario dalla fondazione dell'Ateneo.
"Apparenza nuda" è formato da due saggi che Octavio Paz ha dedicato a Marcel Duchamp. Il primo è un'introduzione generale all'opera dell'artista francese: esso contiene una descrizione completa e un'interpretazione del Grande Vetro, lasciato "definitivamente incompiuto" nel 1923. Uno dei pittori più celebri del nostro secolo abbandona l'arte per dedicarsi agli scacchi ed entra, così, nella leggenda. Dopo la sua morte, si scoprirà con stupore che aveva lavorato in segreto per vent'anni... Per Paz, l'opera di Duchamp e il suo abbandono della pittura non derivano né dal patetismo né dall'orgoglio, ma da una folle saggezza: da quella "libertà d'indifferenza" che rimane dopo la conoscenza. Il secondo saggio è un'analisi dell'Assemblaggio di Filadelfia. Paz mostra come esso si ricolleghi al Grande Vetro e alle altre opere di Duchamp, perché un medesimo principio governa tutte le sue speculazioni plastiche: il principio della "cerniera" (le porte - e le idee - si aprono nelle sue opere senza peraltro cessare di essere chiuse, e viceversa). Questo saggio riesce dunque a mettere in luce le somiglianze profonde tra il percorso di Duchamp e il mito di Diana e Atteone: dal voyeurismo alla contemplazione mediante il sacrificio. Nell'ultima parte del saggio, Paz mostra come Duchamp sia l'erede del tema tradizionale e centrale del pensiero e dell'arte occidentali: l'amore e la conoscenza. La sua visione è il prolungamento inatteso della tradizione dell'amore cortese e dell'ermetismo neoplatonico.

