
Achille Silvestrini è una figura straordinaria nella storia della Chiesa contemporanea, capace di coniugare profondità spirituale, diplomazia raffinata e un'autentica apertura al mondo. Questo volume offre al pubblico la sua tesi di laurea, discussa nel 1948 all'Università di Bologna, un documento che già prefigurava la lucidità intellettuale e l'acume giuridico che avrebbero caratterizzato il suo operato futuro. Lo studio dello Statuto fondamentale degli Stati della Chiesa del 1848, da semplice indagine storico?giuridica, si trasforma in una riflessione sulle peculiarità dello Stato pontificio, sul costituzionalismo e sul rapporto tra cattolicesimo, teocrazia e modernità. La formazione di Silvestrini lo ha reso un protagonista della «diplomazia della speranza», capace di dialogare con ogni interlocutore oltre le barriere ideologiche: la sua partecipazione da protagonista alla Conferenza di Helsinki del 1975 ne conferma l'impegno per la pace e la giustizia internazionale. Questo testo non solo illumina il suo percorso intellettuale, ma invita a riscoprire la sua visione di una Chiesa capace di interagire con il mondo senza perdere la propria identità.
I simboli, come spiega l'etimologia (syn-ballein = "mettere insieme"), uniscono coloro che in essi si riconoscono. Al contempo, però, gli individui uniti da certi simboli si separano da chiunque non riconosca in quei simboli la propria identità (ciò che è simbolico può essere allora anche diabolico: dia-ballein "separare"). Simili dinamiche sono ben visibili in alcune note vicende legislative e giudiziarie che mettono alla prova nelle società occidentali l'idea di laicità, come quelle che concernono il crocifisso e il velo islamico negli spazi pubblici. I saggi raccolti in questo volume intendono offrire un contributo al dibattito su tali argomenti.

