
Pubblicato nel 1930, "Gente in Aspromonte" è una delle più celebri raccolte di racconti della nostra letteratura. Narrando le vicende del microcosmo paesano, Alvaro ripercorre in realtà il tempo arcaico della società e della Storia, dominato da una primitività di passioni, ambienti e personaggi che nettamente contrasta con il sistema ordinato e composto della società civile. Violenza, sottomissione e vendetta sono il motore e il fulcro di quest'universo ancestrale che, immobile da millenni, è destinato all'estinzione. Curata da Aldo Maria Morace, questa nuova edizione recupera fedelmente il testo originale del capolavoro alvariano e consente di cogliere, attraverso un ricco saggio introduttivo, il fascino lontano e conturbante delle origini
"Vasto e complesso", il romanzo "I vecchi e i giovani" ha accompagnato il suo autore dal 1893-96 (quando cominciò a idearlo) al 1931 (quando ne curò l'ultima edizione). Dolorosamente anticipatore, narra la delusione storica per il Risorgimento tradito, sommerso dagli scandali bancari e dalla corruzione politica; e contiene un'acre denunzia meridionalistica, contro la gestione colonizzante dell'Unità da parte del Piemonte sabaudo. La redazione del 1913, qui proposta, rappresenta la conclusione del lungo e tormentato processo creativo, prima che gli eventi della Grande Guerra e del fascismo, la diversa temperie culturale e la mutata posizione ideologica dell'autore lo spingessero alla profonda revisione da cui è scaturita l'edizione definitiva.