Il volume presenta il metodo di assessment della personalità basato sull’evoluzione della prospettiva psicodinamica, a partire dal colloquio strutturale degli anni ’70 fino alla versione operazionalizzata attuale, la Structured Interview of Personality Organization (STIPO), presentata nella sua edizione italiana. Vengono evidenziati gli aspetti teorici che fanno da cornice alla diagnosi di struttura di personalità e viene introdotto il metodo del colloquio strutturale, per poi presentare l’intervista strutturata, nei suoi contenuti, nelle sue modalità di utilizzo e nelle sue proprietà psicometriche. I lettori potranno trovare anche alcuni stralci di casi clinici che esemplificano le modalità di attribuzione dei punteggi dell’intervista.
Allegata al volume la versione italiana della Structured Interview of Personality Organization (STIPO)
I curatori
Fabio Madeddu, psichiatra e psicoanalista, insegna Psicologia clinica all’Università di Milano- Bicocca. Nelle nostre edizioni ha pubblicato I meccanismi di difesa (con V. Lingiardi, 1994) e Devianza e antisocialità (con S. Dazzi, 2009).
Emanuele Preti, psicologo e psicoterapeuta, è docente del laboratorio di Interviste cliniche per la diagnosi di personalità patologica all'Università di Milano-Bicocca.
La capacità di riflettere su di sé, la motivazione e le circostanze di vita sono le variabili che condizionano la possibilità, per il paziente, di trarre beneficio da una psicoterapia. Sulla base della sua lunga esperienza, Michael Stone illustra i diversi fattori che possono aiutare i clinici nella valutazione del paziente sotto il profilo delle potenzialità di miglioramento. Nei diversi capitoli in cui il testo è articolato vengono passati in rassegna i vari quadri clinici (borderline e non borderline) in cui la possibilità di miglioramento si esprime in vario grado, da elevata a modesta. Tale rassegna include anche i disturbi di personalità non contemplati dalla più recente versione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quali il sadico, il depressivo, l'ipomanico e l'irritabile-esplosivo. Focalizzando l'attenzione sia sui soggetti che risponderanno all'intervento psicoterapeutico sia su quelli che si mostreranno invece resistenti, il volume è di particolare utilità per determinare con quali pazienti è ragionevole attendersi un successo e con quali il fallimento rappresenta quasi una certezza. In particolare mette in guardia gli operatori sulle possibilità di fallimento della terapia e contribuisce a evitare l'esperienza di frustrazione cui il terapeuta va incontro quando si confronta con i pazienti più gravi.