Camicia a manica lunga in cotone 100%, clergyman made in Italy.
Taschino sulla sinistra e bottoni nascosti.
Colore grigio chiaro.
Taglia 45.
Camicia a manica lunga in cotone 100%, clergyman made in Italy.
Taschino sulla sinistra e bottoni nascosti.
Colore grigio chiaro.
Taglia 41.
Uno degli aforismi più celebri di sant’Agostino esprime il senso della morte in Croce di Gesù come dono d’amore senza misura e, per questo, messaggio forte di speranza per i fedeli di oggi.
In questa Via Crucis i commenti alle stazioni tradizionali sono attinti dagli scritti di sant’Agostino.
La ricchezza spirituale e teologica delle lunghe meditazioni agostiniane riportate in ogni stazione ne fanno un sussidio particolarmente indicato per le comunità più preparate e per la preghiera personale.
"Oggi Moka ha molto da fare. "Cosa fai?" domanda il corvo Eugenio. "Aspetta e vedrai!" rispone Moka. Età di lettura: da 5 anni.
Ogni giorno Roberto D'Agostino sul suo sito Dagospia, celebra, con il titolo di "Cafonal", il rito dell'Italia cafona. Che s'ingozza, che balla, che si "rifà", attovagliata alle feste che accadono di solito in un palazzo romano, normalmente proprietà di qualche aristocratico papalino o di qualche arricchito a base d'appalti pubblici e speculazioni edilizie. L'Italia velina e briatora, con le facce spianate dal botox e cotte dalla lampada. L'Italia di comunisti e fascisti, popolo della libertà e popolo democratico, giornalisti Rai e capitani d'aziende pubblicamente possedute o sussidiate, cardinali e prelati, signorine svariate e svariatamente svestite, finti artisti del momento, ex democristiani ed ex socialisti riemersi da qualche processo, giornalisti non Rai e segretari particolari di ministri in carica, alti burocrati dello Stato passati e presenti, magistrati di Cassazione, sindacalisti di grido, e financo qualche generale dei carabinieri o della finanza, tutti a bere champagne rimpinzandosi di caviale e aragosta, per poi far finta di ballare il rock'n'roll sudando e baciandosi sguaiatamente per la gioia di noi sudditi tutti e dei paparazzi. Venti anni fa Roberto D'Agostino, aveva censito gli anni Ottanta in un celebre libro, "Il peggio di Novella 2000". Con "Cafonal" cartografa il presente, che è ancora peggio.
Questo primo volume dell'edizione critica delle 'Meditazioni al Clero' di San Giuseppe Cafasso, riporta una porzione considerevole degli Esercizi spirituali che il santo predicò ai sacerdoti negli ultimi anni della sua esistenza terrena.
A Padre Pio da Pietrelcina, il Santo del Gargano, viene dedicato il dossier, particolarmente ricco, del n. 136 di settembre del mensile Radici Cristiane, in distribuzione nei prossimi giorni.
Nelle case, nelle auto e sui camion, soprattutto in Italia ma non solo, è frequente trovare l’effigie di Padre Pio, ad indicarne la straordinaria popolarità, il primo sacerdote stigmatizzato della storia della Chiesa.
Cristina Siccardi, nel suo articolo, ricorda come il 20 settembre 1918, verso le nove di mattina, questo frate, all’epoca 31enne, solo, raccolto in preghiera di fronte ad un piccolo crocifisso nel coro della chiesa conventuale di San Giovanni Rotondo in Puglia, vide iscriversi sul proprio corpo le cinque piaghe della Passione di Cristo, grondanti sangue. Sarebbero scomparse soltanto tre giorni prima della sua morte terrena.
Tra i cataclismi dell’epoca, tra cui la guerra mondiale e l’influenza spagnola, Padre Pio «divenne un punto di riferimento per migliaia e migliaia di persone e la sua fama di santità iniziò a diffondersi sempre più, grazie anche ai doni carismatici di cui era dotato: levitazione, bilocazione, profezia, lettura dei cuori, conoscenza anticipata dei peccati altrui, emanazione di intensi profumi floreali di vario tipo in vita e in morte, conversioni, guarigioni». Ad ogni Santa Messa viveva letteralmente il Sacrificio incruento del Calvario: «Dopo la riforma liturgica, seguita al Concilio Vaticano II – precisa Cristina Siccardi – Padre Pio domandò e ottenne la dispensa per continuare a celebrare in Vetus Ordo».
Non mancarono difficoltà, dure prove, sofferenze e incomprensioni: Padre Agostino Gemelli, il fondatore dell’Università Cattolica, interpellato nella sua veste di psicologo, diagnosticò le stigmate di Padre Pio quali manifestazioni somatiche di una «sindrome isterica» e considerò il Santo del Gargano come un soggetto psicopatico.
Il Sant’Uffizio assunse provvedimenti nei suoi confronti, limitandone il ministero sacerdotale (divieto di confessare, divieto di celebrare in pubblico la Santa Messa e via elencando): «È indubbio che la diffidenza nei confronti di Padre Pio rientra in quell’atmosfera di cultura modernista – scrive Cristina Siccardi – che ha intossicato la Chiesa a partire dalla fine del XIX secolo». Autentiche persecuzioni ecclesiastiche, cui solo Paolo VI pose fine. Cinquant’anni dopo l’umile frate francescano è stato canonizzato, è amato ed invocato ovunque nel mondo.
In un’intervista, lo scrittore ed editorialista Rino Cammilleri, autore di una biografia su Padre Pio, ricorda come lui non fosse un «prete da strada» e nemmeno un organizzatore. Lui definiva sé stesso «un frate che prega» e tale veramente fu. Non faceva niente di particolare, pregava, diceva il Santo Rosario, celebrava la Santa Messa e confessava.
Era il Cielo, che, per suo tramite, operava cose prodigiose: «Tutto in Padre Pio è straordinario e basterebbe questo per rimanerne colpiti – afferma Cammilleri –. Purtroppo quando morì io avevo solo diciott’anni ed ero ammalato del Sessantotto. Rimpiango di non essermene mai interessato, quand’era in vita. Adesso darei chissà cosa per potermi confessare con lui…».
Corrado Gnerre rileva l’importanza della Santa Messa celebrata da Padre Pio, in un momento quale l’attuale, in cui «tutti corriamo il rischio di capire, sì, le parole della celebrazione liturgica, ma di non sapere più cosa essa davvero sia».
In un’altra intervista, il vaticanista Marco Tosatti ricorda come si debba proprio a Padre Pio la definizione del Santo Rosario come di un’«arma», grazie alla quale lui stesso riuscì a resistere per tutta la vita ai reiterati attacchi del demonio. Fra’ Pietro M. Pedalino evidenzia il legame stretto sussistente tra Padre Pio e Fatima, avendo entrambi la stessa sorgente in Maria. Del resto, evidenzia Padre Stefano Maria Manelli come anche il legame fra l’Immacolata, il Crocifisso e le stimmate di Padre Pio appaia alquanto significativo.
Il numero di settembre di Radici Cristiane, oltre a questo ampio e pregevole dossier su Padre Pio, propone l’editoriale del direttore della rivista, il Prof. Roberto de Mattei, in cui si evidenzia come il matrimonio oggi sia sotto un «attacco diabolico».
Settant’anni dopo si torna poi a parlare del 1948 e di cosa quell’anno rischiò l’Italia – ovvero la guerra civile – con l’intervista al Prof. Giulio Alfano, docente presso la Pontificia Università Lateranense. La presa del potere, in Italia, da parte degli uomini di Stalin fu evitata anche grazie al decreto del primo luglio 1949, emesso dalla Congregazione del Sant’Uffizio, passato alla storia come il decreto di scomunica dei comunisti: ne parla Luciano Garibaldi.
Don Samuele Cecotti, in un articolo, tratteggia la figura dell’avv. Carlo Francesco D’Agostino, tra i pochi ad opporre un chiaro e fermo “no” a quella che definì l’illusione democristiana ed al progetto degasperiano, ch’egli bollò come assolutamente incompatibile con la Dottrina della Chiesa. Il Prof. Roberto de Mattei ricorda poi l’«Operazione Sturzo», il cui fallimento aprì la strada verso il Centrosinistra ed il compromesso storico.
In Tesori d’Italia, Lorenzo Benedetti propone un rapido excursus dei principali castelli emiliani, che raccontano la storia di un passato di ordinata bellezza, di cortesi costumi, ma soprattutto di fede incrollabile. Chiudono il numero di Radici Cristiane le consuete rubriche, le recensioni e le lettere.
D'estate il signor Acqua fa divertire grandi e piccini nel mare e in autunno si trasforma in nuvola e viaggia per il mondo. Ma che freddo d'inverno: meglio scendere in fiocchi di neve! Con la primavera, finalmente, il sole torna a splendere: il signor Acqua allora saluta le montagne e si avvia giù per un gorgogliante ruscello. Età di lettura: da 3 anni.
Per comunicare meglio.
28. I preti scrivono… ma sanno comunicare?
Dossier: le nostre grandi parole
Castità
1. Castità, nel linguaggio e nella sensibilità diffusa della cultura odierna
2. L'insegnamento biblico sulla castità
3. La castità nella teologia morale cattolica, oggi
4. Castità: indicazioni per la predicazione
5. Castità: breve antologia di testi
Sussidio: Nel segno della Misericordia.
Una gioia di ritiro durante un campo estivo per adolescenti
Preparare la messa. Dalla 16a domenica alla 21a domenica del tempo ordinario
SOMMARIO
- BIBBIA ED EVANGELIZZAZIONE
- LE RIVISTE DEI GESUITI DAVANTI ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE
- L’ATTIVITA’ MISSIONARIA NEI TERRITORI PORTOGHESI D’OLTREMARE
- LA METAFISICA HA ANCORA VALORE?
- IL CORPO E DIO
- NUOVE STATISTICHE SULLA CHIESA
- INTERVISTA AL CARD.TURKSON
- PINO PUGLISI: PRETE E MARTIRE
- I GESUITI IERI E OGGI
- “UNA STORIA DI AMORE E DI TENEBRA”
- “LAZZARO FELICE”, UN FILM DI ALICE ROHRWACHER
È un messalino quotidiano pubblicato mensilmente, all’interno del quale, oltre ai testi liturgici puoi trovare una meditazione sul Vangelo di ogni giorno. Si distingue nel panorama editoriale cattolico, per il formato tascabile e per la veste grafica allo stesso tempo elegante e funzionale. Caratteristica peculiare è la meditazione sul vangelo del giorno, sempre nuova ed originale, proposta da autori sempre diversi ed affermati, secondo il metodo della lectio divina, con riflessioni brevi ed essenziali che ti consentono di trarre un pensiero spirituale per caratterizzare la giornata nel segno della fede.