Se, da una parte, l'Italia è la patria indiscussa del melodramma, dall'altra non si può dire caratterizzata da una vitalità biblica paragonabile a quella dei paesi nord-europei (i paesi della Riforma), proprio per la sua peculiare storia della Chiesa contraddistinta, dopo il concilio di Trento, dalla centralità dei sacramenti rispetto alla Parola. Bibbia e melodramma tuttavia si incontrano, in un processo di secolarizzazione e contaminazione, attraverso la storia sacra piuttosto che direttamente nelle Scritture, dando frutto per esempio nella tradizione ottocentesca dell'oratorio, composizione drammatica che ruota attorno a un soggetto sacro. Sul filo rosso di questi incroci si snodano i quattro contributi qui raccolti: l'eredità di figure e temi biblici (l'oppresso Israele, l'esilio, la terra promessa) risplende nella rappresentazione artistica italiana e in due opere - le sole di ispirazione biblica - sempre in repertorio, il "Mosè" di Rossini e il "Nabucco" di Verdi.
La Bibbia racconta storie, scenari e personaggi indimenticabili, avvincendo i lettori con il semplice fascino delle parole. Al contempo è presente nella letteratura di ogni epoca e luogo: da Dante a Melville, da Leopardi a Merini, essa va riscoperta nella straordinaria fioritura letteraria cui ha dato origine. Sabrina Bonati e Silvia Fontana seguono quindi un duplice percorso: l'analisi formale delle Scritture tramite strumenti letterari e la ricerca nel codice-Bibbia dei geni da cui, nella letteratura universale, discende una stupefacente progenie di simboli e temi.
Di norma l'accostamento tra i termini "Bibbia" e "geografia" porta a una disciplina che studia i territori in cui si sono svolte le vicende bibliche. Il libro di Paola Brunello, Aluisi e Fabrizio Tosolini cambia radicalmente prospettiva per indagare le visioni del mondo e gli elementi culturali che, presenti nel testo biblico, si sono poi intrecciati con la cultura dell'Occidente, incidendo profondamente non solo sulla scienza chiamata "geografia" ma sulla stessa concezione del mondo e della relazione tra essere umano e ambiente. Ne è nato un volume che va al cuore della geografia contemporanea.
Il popolo della Bibbia, nato nel deserto e affacciato sul Mediterraneo, non si distingue per la sua attività marittima, non si lascia tentare da conquiste e imprese e non dispone di un ricco vocabolario per descrivere imbarcazioni o manovre nautiche. Al contrario della letteratura greca e latina, le pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento guardano e pensano il mare solo dalla terraferma e non dispongono di eroi marittimi, ad eccezione del profeta Giona, che fugge in nave pur di non recarsi a Ninive, e dell'apostolo Paolo, che si avventura nel Mediterraneo per trasmettere il messaggio evangelico. Nessun Ulisse che, nonostante la paura, si arrischi sull'acqua. Nessun Enea che subisca il mare più di quanto lo cerchi. Eppure, proprio questo sguardo insolito e laterale consente alla Bibbia di non mitizzare il mare, ma di riconoscerne la forza e il valore simbolico in relazione alla riflessione sulla creazione, la morte e il mistero di Dio.
Quando è stata scritta la Bibbia? Porsi la domanda è già commettere un anacronismo. Si tratta di ammettere che la Bibbia che conosciamo oggi, un volume rilegato, ci è così pervenuta dalla notte dei tempi. Non è così. La Bibbia è un insieme di libri redatti in epoche diverse. Sono stati in seguito raggruppati dagli ebrei e dai cristiani di diverse confessioni, seguendo criteri variabili, partendo dalla stessa domanda: quali di questi testi sono stati ispirati ai loro redattori da Dio? È dunque l'epoca della redazione dei libri della Bibbia il fulcro dell'interesse di questo dossier.
La Bibbia è "un arcobaleno di testi, di parole, di frasi, di idee, di simboli, di figure, di temi che nascono dall'opera di una folla di autori appartenenti a un arco di tempo di un millennio. Eppure, dietro a questo spettro multicolore, la teologia intravede una voce unica, profonda, misteriosa, costante, quella del Dio che rompe il silenzio della sua trascendenza e del suo mistero". Da questa fondamentale unità dell'universo biblico prende le mosse la coinvolgente sfida del cardinale Gianfranco Ravasi: acquisire una visione d'insieme di tutte le Scritture leggendo una selezione di passi, rigorosamente collegati al loro contesto. Dalla Genesi all'Apocalisse, dai Libri storici ai Vangeli e alle Lettere Apostoliche, il racconto biblico è restituito da Ravasi in tutta la sua forza espressiva, nelle innumerevoli iridescenze di significato e di bellezza. Si potranno rivivere e approfondire così alcuni degli episodi più conosciuti e amati delle Scritture. Ma sarà possibile anche scoprire autentiche gemme nascoste tra le pieghe delle pagine bibliche. Il commento di Ravasi è anche una riflessione corale grazie alle citazioni di scrittori, artisti, filosofi che contribuiscono a illuminare e attualizzare il senso più profondo della Parola. In ogni passo l'autore ci aiuta a cogliere l'impareggiabile intreccio di umano e divino, di storia e di eternità, che fa della Bibbia un tesoro inestimabile della cultura mondiale.
Un libro adatto alla prima infanzia, tanti personaggi e storielle da leggere per imparare crescendo... e crescere, imparando! Età di lettura: da 2 anni.
Questa Bibbia in cinese è un’iniziativa della Sobicain, il cui lavoro di traduzione, edizione e diffusione è iniziato alla fine degli anni 80 in
coedizione con i verbiti ed i clarettiani.
Nell’ottobre del 1999 la Sobicain ricevette il permesso del governo cinese per la diffusione del testo, cosa che aprì le porte del successo per
questa edizione.
La traduzione curata da P. Bernardo Hurault (1924-2004) è stata realizzata in caratteri classici (circa 8000).
Un volume indicato per tutte le famiglie, per quelle che già usano la Bibbia per pregare e riflettere insieme, ma soprattutto per quelle che desiderano imparare a rimettere al centro la Parola di Dio. Non un libro per la famiglia, ma il libro della famiglia cristiana.
Le più belle storie della Bibbia raccontate con parole semplici e con vivaci illustrazioni per le prime letture. Età di lettura: da 6 anni.
Gli artisti si sono cimentati in ogni epoca con i temi sacri. Se alcuni sono in grado di riconoscere i personaggi principali delle sacre scritture, la maggior parte dei visitatori di mostre e musei si trova in difficoltà nell'individuare i soggetti delle innumerevoli scene sacre che ricorrono nella pittura fin dal Medioevo. Per chi non si accontenta di osservare, ma avverte l'esigenza di capire i significati più profondi delle immagini, il volume consente di orientarsi con agilità tra i personaggi e gli episodi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento attraverso brevi testi esplicativi documentati da oltre 500 opere. Attraverso un'accurata analisi iconografica, ogni opera rivela i personaggi, i simboli, i momenti devozionali e le scene drammatiche e illuminanti dei sacri testi. Il libro è organizzato in 14 sezioni tematiche, dalla creazione del mondo alla Passione di Cristo ed è completato da utili apparati di consultazione per orientarsi tra Antico e Nuovo Testamento e Vangeli apocrifi.
L'obiettivo del presente volume è di porre in dialogo l'analisi narrativa con la teologia pastorale, passando attraverso la riflessione ermeneutico-teologica, nella convinzione che tale incontro può diventare fecondo per la prassi ecclesiale. Si tratta quindi di una ricerca interdisciplinare, in cui i contributi rispecchiano le metodologie proprie di ogni disciplina, offerti in un percorso in cui i vari autori si sono incontrati e hanno dibattuto le questioni mettendo in interazione le rispettive metodologie. Il cammino complessivo proposto da questo volume è in grado di mostrare che il racconto biblico, capace di suscitare nuove narrazioni nella comunità cristiana, riesce a mantenere vivi nella vita dei credenti la coscienza e l'impegno perché la storia di salvezza di Dio con gli uomini continui anche ai giorni nostri.