La rockstar Bucky Wunderlick, all'apice della fama, decide di abbandonare il suo gruppo mentre è in corso una tournée. Si rifugia in un angolo nascosto di New York, in un appartamento di Great Jones Street, per sfuggire al culto della personalità di cui è oggetto e a un successo in cui non crede più. L'esilio del protagonista, però, è continuamente disturbato dalle visite più disparate: giornalisti a caccia di scoop, agenti interessati a certe sue incisioni inedite, emissari di una misteriosa comune agricola che tentano di coinvolgerlo nel commercio di una nuova e potente droga carpita ai laboratori federali.
Attraverso le parole di diciannove racconti d'amore questa antologia regala a ogni lettore le storie più esclusive e segrete dedicate al sentimento amoroso, con l'intenzione chiara di lasciare da parte le delusioni, le sofferenze, le tribolazioni che possono offuscarlo. E dunque in compagnia di Mark Twain e Gabriele D'Annunzio, Hermann Hesse e Henry James, Edith Wharton e Katherine Mansfield, Alice Munro e altri ancora. "Ho capito che ti amo" vuole offrire al lettore un mosaico di ardori e di passioni vere, di sentimenti puri e di amori a lieto fine. Perché nella vita tutto può succedere: persino di essere felici.
Quando Mary conosce per caso John Keane in un diner di Manhattan, la Seconda guerra mondiale è appena finita. In un giorno di vento sferzante, foriero di grandi cambiamenti, comincia cosi la storia della famiglia Keane. Negli anni a seguire, arriveranno uno dopo l'altro i quattro figli. Bambini destinati a crescere nei decenni più tumultuosi della storia americana e a vivere in prima persona le più aspre contraddizioni dell'epoca. Sotto lo sguardo preoccupato di genitori ormai incapaci di comprendere un mondo cambiato tanto profondamente, i giovani Keane incroceranno sulla loro strada eventi epocali quali la rivoluzione sessuale e la guerra del Vietnam. Due si lasceranno semplicemente sospingere dall'inesorabile scorrere della Storia, gli altri finiranno per esserne travolti. Tre decenni di storia privata di una famiglia americana distillati in una struggente epica domestica che sottotraccia racconta l'America tutta.
Questo libro racconta come e perché, negli ultimi anni, molti romanzi italiani si siano attratti e incontrati fino a formare una vasta nebulosa, un "campo elettrostatico" letterario. È la nebulosa della "nuova epica italiana-, come ha proposto di battezzarla Wu Ming dopo il primo avvistamento, nella primavera del 2008. Come un corpo celeste, attendeva solo di essere "scoperta" e descritta. Non è un movimento di autori, ma un dialogo tra libri. Opere diverse, ma costruite su un comune sentire, una rinnovata fiducia nella parola e nel raccontare, un'etica della narrazione che porta a unire attitudine pop e ricerca di storie complesse, sguardi obliqui sulla realtà e visioni di mondi alternativi, sovversione della lingua ed esperimenti "transmediali". Ad aprire questa raccolta è l'ormai noto "memorandum" sul New Italian Epic, in una versione riveduta e ampliata. A seguire, due lunghi interventi esplorano la dimensione sociale e politica di questo nuovo approccio al mestiere di raccontare. Mestiere descritto come pratica di resistenza, perché "l'unica alternativa per non subire una storia è raccontare mille storie alternative".
E allora che cos’è Giulio?
Qualcosa che non era nei piani.
Qualcosa che non c’entrava niente.
Che non c’entra, niente.
Un mistero da accettare.
Che più pensi di poter dominare, più in quel momento ti domina.
Una passione scomoda.
Sinistra.
La vita di Nina e Bernardo è ispirata da grandi ideali di sinistra, quella di Giulio e Simonetta da principi concreti di destra.
Due coppie, insomma, con aspirazioni diverse ed esistenze fra loro apparentemente inconciliabili: ma uno scherzo del destino le fa incontrare e rivela loro una sotterranea possibilità di contatto...
Complice la Grande Storia, quella delle vicende politiche e sociali di un’Italia in piena fase di transizione, dalla caduta del Muro di Berlino al giorno esatto dell’ultima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi, Chiara Gamberale racconta, con ironia e disincanto, la storia di un’attrazione che ha come suo insolito presupposto il disprezzo reciproco. Una passione che non dovrebbe esplodere eppure esplode, una passione scomoda, ambigua: sinistra.
Senza presupposti romantici, ma romantica suo malgrado: di fatto capace di travolgere differenze ideologiche e culturali e di insinuarsi nelle certezze di personaggi che, per la prima volta, si trovano così di fronte a un dubbio. A fulminante dimostrazione di come, oggi più che mai, tutto quello che più rifiutiamo – su un piano personale che si fa immediatamente politico – in qualche modo ci riguarda.
E forse ci assomiglia.
"ACAB". All Cops Are Bastards. Il refrain di un celebre motivo skin anni Settanta diventa richiamo universale alla guerra nelle città, nelle strade. Michelangelo, "Drago" e "lo Sciatto" sono tre "celerini bastardi". Sono odiati e hanno imparato a odiare. Basta leggere l'impressionante e inedita chat del loro reparto per capirlo. Cresciuti nel culto della destra fascista, si scoprono disillusi al termine di una parabola di violenza che è la loro "educazione sentimentale". Nella narrazione di Bonini si svela, attraverso l'occhio e il linguaggio degli "sbirri" e una lunga inchiesta sul campo, la trama occulta dei più sconcertanti episodi di violenza urbana accaduti in Italia negli ultimi due anni. Che collega in un ritmo serrato e una scrittura emozionante episodi accaduti in tempi e luoghi diversi come l'assalto militare degli ultras a una caserma di Roma e la caccia al romeno nelle periferie, i Cpt per immigrati clandestini e gli scontri della discarica di Pianura. La catena dell'odio e delle impunità.
Avere tra le mani la prima edizione a stampa de "Il porto sepolto" (1916) non è solo un'esperienza mistica per bibliofili. È aver tra le mani un pezzo di storia letteraria italiana. Dall'uragano futurista, di cui sta per scoccare il centenario, alle opere più famose edite in poche copie di Dino Campana ed Eugenio Montale, dalla riscossa del romanzo avviata da Italo Svevo, in una Trieste in cui nessuno si accorse dei suoi libri, alle avanguardie degli anni Sessanta, dai piccoli editori che ebbero il coraggio di pubblicare opere in anticipo sui tempi. Il bibliofolle ne descrive la carta o le copertine illustrate da Mino Maccari, Giorgio Morandi, Alberto Burri. E racconta come titoli che hanno segnato un'epoca vendessero al loro debutto poche centinaia di copie o fossero stati addirittura rifiutati dagli editori. O come libri importanti siano scomparsi perché diventati politicamente scorretti.
Un uomo maturo, separato dalla moglie, stanco della solita vita metropolitana, esistenzialmente inerte, perde il lavoro e viene scambiato da un'agenzia immobiliare per l'acquirente dell'attico del suo condominio. Ed ecco che scatta qualcosa in lui: un'idea. Abbacinato dal desiderio improvviso di non essere più se stesso, si finge interessato a comprare degli appartamenti, usa nomi falsi e contatta agenzie iniziando così una bizzarra odissea, segnata tra l'altro da un curioso progetto: la creazione di un nuovo tipo di pasta, di un nuovo fusillo. Conosce Alba, una fascinosa agente immobiliare che pretende di cambiargli la vita e finisce per scoprire il suo gioco. Ma il fatto di essere stato "scoperto" rompe l'incanto della messinscena e della simulazione. Sembra che tutto sia perduto, ma due eventi insperati, due autentici tuffi al cuore, giungono inaspettati. E la vita continua.
Il poeta-pittore Andrea Sperelli, protagonista del romanzo, è il primo alter ego di D'Annunzio, e il più significativo: incarna una raffinata sensibilità, carica di civiltà e di corruzione, scettica e cinica, che agisce secondo l'istanza estetica di vivere per il piacere e paga un duro scotto per la sua resa incondizionata ai sensi. Libro apparentemente senza azione, dove tutto sembra accadere nella mente del protagonista, modernamente sospesa tra aspettazione e memoria, "Il piacere" ha una svolta narrativa cruciale nel lapsus mentale e linguistico del protagonista che, mentre abbraccia la donna virtuosa e dolente che ha sedotto, pensa alla perduta e appassionata amante finendo per pronunciare il nome sbagliato.