Negli anni compresi tra il 1450 e il 1600 la Puglia assiste ad un periodo di vivace fermento in cui la scena locale si arricchisce di eterogenee influenze. Vi è anzitutto il fruttuoso perdurare delle tradizioni locali nelle quali la componente classica e mediterranea non ha cessato di alimentare e stimolare la cultura e la creatività dei magistri locali. Nel panorama tracciato nel volume la Terra di Bari è il luogo in cui esplicano gran parte della loro attività i più noti scultori pugliesi del Rinascimento come Nuzzo Barba, Stefano da Putignano, Paolo da Cassano o Aurelio Persio, i quali intagliano le loro opere esclusivamente nella consistente pietra locale, per lo più policroma.
ETIOPIA:
STORIA, ARTE, CRISTIANESIMO
Quella etiopica è una cultura di confine, collocato com’è il paese sugli altopiani dell’Africa nord-orientale e lungo il Mar Rosso, tra l’Africa e la parte meridionale della penisola arabica. Il regno di Axum, nel 329 d. C., quando comparve sulle sue monete la croce, era uno dei maggiori dell’epoca e la città era un grande centro cosmopolita, incrocio di tradizioni africane ed ebraiche. L’avvento del cristianesimo non comportò l’abbandono di queste tradizioni, ma generò piuttosto nuove formulazioni frutto dello scambio. Nel volume si passa in rassegna il periodo axumita, caratterizzato dagli obelischi e l’architettura religiosa dei secoli successivi, caratterizzata dai centri monastici e dalle chiese scavate nella roccia: è il caso, ma non solo, di Lalibela. È questa una architettura che offre una diversa percezione dello spazio, profondamente legata alle cerimonie e ai riti. È la stessa originalità espressa dalla pittura murale e dalle icone. In queste ultime ancora oggi continuano a vivere tradizioni e sensibilità più antiche ed originali.
Il volume prende in esame il modo in cui gli artisti di tutti i tempi hanno raffigurato il corpo umano come universo culturale, oltre che anatomico. La conoscenza del corpo, infatti, ha sempre condizionato la maniera di vedere e di comprendere il mondo circostante. Un glossario orienta il lettore nel dedalo dei termini anatomici.
L’importanza delle così dette arti minori per la conoscenza storica e artistica è molto maggiore di quanto si pensi, anche se molto difficile è dare una definizione di arti minori. Per lo più si tratta di una produzione in legno, metallo, ceramica, cuoio, avorio, di alto artigianato artistico.
Nel medioevo, le arti minori tendevano alla produzione di oggetti destinati ad un uso reale e specifico e tuttavia con un largo margine di superfluo e di lussuosa inutilità: creati per l’uso e per il godimento estetico. Un ulteriore aspetto dell’eminente ruolo storico delle arti minori risiede nella sua natura di oggetto facilmente trasportabile assumendo quindi un ruolo decisivo nella trasmissione culturale e negli scambi stilistici. In sintesi si ripercorre il medioevo cercando di individuare quale espressione tecnica, quale arte minore sia stata particolarmente importante per ogni stagione artistica esprimendo così lo spirito dell’epoca e le sue scelte estetiche.
Lucia Impelluso, già autrice del Dizionario dell'arte "La natura e i suoi simboli. Piante, fiori e animali", torna ad occuparsi del tema naturale nell'arte. In questo volume si concentra in particolare sul tema del giardino, dell'orto e del labirinto. Una raccolta iconografica mostra i più bei giardini della storia attraverso le testimonianze artistiche, a partire dal giardino egizio e islamico, passando per i giardini di papi e signori, fino al giardino urbano che nell'Ottocento diventa spazio pubblico.
L'opera "Passione" mette in evidenza non tanto la natura di artista sacro di Rouault, quanto il fatto che egli fosse un artista cristiano. Il rapporto col divino, nel cristianesimo, è del tutto particolare: Dio si è incarnato e ha vissuto una esperienza umana. L'artista cristiano non può sfuggire a questo evento e deve rappresentare il divino attraverso la complessità dell'umano: ed è questo il tema svolto da Rouault. Nei suoi quadri che rappresentano Cristo, Rouault raggiunge una mirabile sintesi fra il contenuto (umiltà e pazienza divina) e la forma (ricchezza della materia pittorica, nitidezza del disegno e splendore cromatico).