Un testo per l'educazione. Non "degli" adulti, ma "come adulti". Spunti per crescere ancora, ogni giorno, da educatori. È sempre tempo di educare. Perché l'educazione "funzioni" non si deve interrompere l'ascolto - in Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e Tempo Ordinario - della Parola che educa e fa vivere. «È in gioco il valore preziosissimo che si chiama Speranza. Nessuna attività come l'educare suppone la proiezione fiduciosa verso quel mondo diverso dal nostro, ancora in embrione, che esisterà domani. L'educatore ha a che fare con persone che presumibilmente gli sopravviveranno e da cui questo mondo ancora sconosciuto sarà costruito» (dalla «Prefazione» di Franco Verdi).
Quattro sono le categorie di persone a cui il testo si rivolge: gli operatori pastorali, che sperimentano ogni giorno i limiti dell'impostazione catechistica tradizionale e si interrogano sulla possibilità di nuove vie; coloro che faticano a trasmettere la fede ai propri figli e percepiscono che, per comunicarla efficacemente, dovrebbero rimettersi in discussione e riscoprirla in forme nuove; chi non sa se è credente oppure no, ma si sente respinto da una diffusa interpretazione moralista e devozionista del cristianesimo; tutti i non credenti, che mantengono aperto lo spazio della ricerca. Ciò che l'autore propone non è un repertorio di argomenti, e tantomeno di tecniche, per convincere qualcuno a credere, ma una riflessione sulla necessità di un nuovo approccio al Vangelo da parte degli stessi credenti. Si tratta di uscire dal mondo chiuso e rassicurante a cui si è abituati per avventurarsi in territori sconosciuti - quelli che papa Francesco definisce "periferie dell'esistenza" - imparando, con la libertà dello Spirito, a comprenderne e a parlarne i linguaggi.
Guida alla ricerca del volto di Dio quale emerge dai Salmi. In quel volto - è questa la tesi dell'autore - possiamo cogliere i tratti del volto dell'uomo "poco meno di un Dio, sua immagine e somiglianza", ma anche alterato, deturpato, frantumato dal peccato. Eppure risanato, fatto risorgere dalla Misericordia di Dio per mezzo della morte e resurrezione del Figlio. E così, in Gesù Cristo, ci è dato di "vedere" il volto umano di Dio, come ebbe a chiarire lo stesso Gesù: "Chi ha visto me ha visto il Padre!" (Gv 14,9).
Il sussidio ufficiale, predisposto per tutte le parrocchie, per prepararsi all’iniziativa del 28 marzo : La giornata del perdono con Papa Francesco.
«Dio ci perdona sempre, non si stanca di perdonare. E noi non dobbiamo stancarci di andare a chiedere perdono». Di continuo, nei suoi insegnamenti, Papa Francesco ci ricorda questa verità essenziale della nostra fede.
La Chiesa, per lui, deve essere innanzitutto casa della misericordia, dove ognuno può sperimentare l’amore di Dio e la gioia del perdono. Proprio per dare il maggior risalto possibile a questo aspetto fondamentale della vita cristiana, Papa Francesco ha deciso di dar vita a un’iniziativa straordinaria: “24 ore per il Signore”.
In concomitanza con la Quarta domenica di Quaresima, Dominica in Laetare, liturgicamente adatta a celebrare la misericordia del Signore, Papa Francesco vorrebbe che in tutte le diocesi e le parrocchie si dedicassero momenti particolari alla celebrazione del Sacramento della Penitenza. Egli stesso, venerdì 28 marzo, presiederà una celebrazione penitenziale nella Basilica di San Pietro.
Conclusa questa celebrazione, a Roma, ma dovrebbe essere così in tutta italia, le chiese rimarranno aperte per accogliere quanti desiderano incontrare il Signore e fare esperienza della sua misericordia. Questa celebrazione, unita all’adorazione eucaristica, continuerà fino al pomeriggio di sabato 29 marzo, per concludersi con la celebrazione dei Primi Vespri della Dominica in Laetare. L’intento del Papa è quello di poter creare una felice tradizione, che annualmente troverà riscontro nella Quarta domenica di Quaresima.
Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, a cui Papa Francesco ha affidato l’organizzazione dell’evento, ha predisposto il sussidio pastorale per consentire a tutte le parrocchie, comunità ecclesiali e religiose, di preparasi a vivere con il maggior frutto possibile l’iniziativa “24 ore per il Signore”.
Suddiviso in tre parti il sussidio offre:
1. Schede con spunti di riflessione sul peccato e il sacramento della confessione come incontro di amore, utili soprattutto per la preparazione individuale o per gli incontri di catechesi, affinché si possa cogliere il senso dell’iniziativa;
2. Proposte di preghiera e di lectio divina da utilizzare durante il tempo di apertura delle chiese, in modo che quanti vi accederanno per confessarsi, possano essere aiutati nella preparazione;
3. Uno schema di esame di coscienza per accompagnare il singolo penitente a vivere in maniera consapevole l’incontro con il sacerdote nel momento della confessione individuale; il rito della celebrazione individuale del Sacramento della Penitenza.
Il testo raccoglie le catechesi che il cardinale Caffarra ha tenuto ai giovani durante l'Anno della Fede. La limpida scrittura è sottesa da tre convinzioni/intenzioni di fondo: mostrare la ragionevolezza della fede, richiamare l'intima connessione della fede con la verità, insistere sul rilievo della fede in ordine al tema della contemporaneità di Cristo giacché, se Gesù non fosse contemporaneo, si ridurrebbe alla sua dottrina.
Il catechismo perduto di Giovannino Guareschi realizzato partendo da episodi tratti da Don Camillo e dai principi del Catechismo di San Pio X. Forse non tutti sanno che Giovanni XXIII chiese a Giovannino Guareschi di scrivere un piccolo catechismo" che riassumesse i contenuti essenziali della fede cristiana. Un progetto che, per vari motivi, non vide mai la luce, ma che avrebbe dovuto illustrare ogni passo fondamentale della dottrina cattolica con un racconto il cui incipit avrebbe potuto essere "Un giorno don Camillo...". In questo libro l'Autore ricostruisce la forma che il "piccolo catechismo" avrebbe potuto avere, estrapolando dall'opera guareschiana alcuni passi significativi e confrontandoli con i principi e i precetti proclamati dal Catechismo Maggiore di Pio X, in vigore all'epoca e sicuramente fondamentale nella formazione spirituale dello scrittore della Bassa. Un'opera che mette in luce una perfetta conoscenza della dottrina cattolica e per la quale aveva un'istintiva affinità, e che ribadisce la forza dirompente della dottrina di sempre, la sua inalterata attualità per gli uomini di oggi e la possibile e felice coesistenza di letteratura e ortodossia. "
L'impegno affidato ai responsabili di tornare a occuparsi dell'Azione Cattolica sul territorio, per dare un contributo effettivo all'evangelizzazione, spinge l'associazione diocesana a riflettere nuovamente su se stessa e sul valore di questa esperienza. Che cosa significa oggi appartenere all'AC? Che cosa impariamo dalla sua storia e da ciò che essa ha significato per intere generazioni di credenti? Quali cammini sono oggi richiesti per una sequela capace di testimonianza e di discernimento del proprio tempo, in un dialogo costante con Dio? Sono le domande da cui partono i contributi raccolti in questo prezioso volume, che restituisce un volto e un cammino associativo belli e significativi, da offrire con orgoglio e con decisione anche oggi alle nostre comunità.
Questo manifesto è stato redatto a conclusione del Progetto 10 piazze per 10 comandamenti", una rilettura creativa del Decalogo che ha coinvolto le undici principali città d'Italia lungo un tempo di tredici mesi (Roma, 8 settembre 2012 - Firenze, 6 ottobre 2013). " Accogliendo gli Appelli connessi al Manifesto e sottoscrivendo il proprio personale impegno, ciascuno potrà contribuire, fattivamente, alla costruzione del bene comune e al rinnovamento della società.
I sacramenti non possono essere compresi senza una visione globale della persona, che, con le sue esperienze quotidiane, i suoi bisogni fondamentali, i suoi desideri relativi a una vita realizzata, le sue fasi di sviluppo e di maturazione, trova forza e orientamento nelle azioni liturgiche simboliche. Tuttavia, molti hanno perduto la comprensione dei sacramenti e non sanno più come si svolge un battesimo, un matrimonio o un'unzione degli infermi. L'autore si propone di rendere accessibili il linguaggio simbolico, le azioni e i loro significati emotivi. Accanto a una presentazione generale del gesto che coinvolge attraverso il rito, i simboli e la Parola, il testo offre un'introduzione alla celebrazione dei singoli sacramenti con una descrizione e una spiegazione delle singole azioni liturgiche.
Compendio o "simbolo" della fede, il Credo indica prima di ogni altra cosa la risposta mutabile (ne esistono dozzine di formule) a una Parola immutabile che ci precede e ci interpella, una Parola che si condensa in Gesù Cristo e che si riflette nella Scrittura. L'"antenato" del Credo è un genere di testo di cui abbiamo espressioni significative già nelle opere dei primi secoli cristiani: è la regula fidei, la "norma della fede", che non ha una forma fissa, ma che assomiglia piuttosto a un'"idea musicale" presentata sempre in una qualche concreta "variazione". Essa è il racconto sintetico dell'opera di salvezza che dal Padre, per Cristo e nello Spirito, raggiunge l'uomo e il mondo.
Attraverso il genere letterario del racconto, l'agile sussidio presenta le sorgenti, i contenuti e i soggetti della catechesi, fornendo una lettura critica dell' "esistente". Scopo del libro è stimolare, attraverso storie inventate, idee e domande pedagogiche che possono aiutare i catechisti a rispondere con maggior entusiasmo alle esigenze della nuova evangelizzazione e interpretare le esigenze dei ragazzi d'oggi.