Gesù Cristo, parola del Padre, continua a penetrare gli spazi della quotidianità di quanti lo cercano, di coloro che si affidano a lui... Interpella la vita; chiama all’ascolto e a spalancargli il cuore.
La preghiera diventa il luogo privilegiato di incontro, dialogo e conoscenza di Gesù. Le diciannove tracce di adorazione si propongono come un itinerario che lungo l’anno liturgico può aiutare ciascuno a entrare, sempre più progressivamente, nel mistero dell’amore di Dio che, in Gesù Cristo si è fatto storia. Le tracce, dopo una introduzione iniziale al tema proposto, si sviluppano su tre momenti:
- comprendere con tutta la mente (ascolto della parola di Dio); - aderire con volontà e desideri (riflessione e confronto con la vita); - amare con tutto il cuore (la Parola si fa preghiera di intercessione).
L'AUTRICE
Mariangela Tassielli, della congregazione delle Figlie di San paolo, è impegnata nell’animazione giovanile vocazionale e nella formazione dei catechisti. Per la rivista Catechisti parrocchiali è autrice di una rubrica su percorsi musicali per l’animazione dei giovanissimi. Si occupa di spiritualità e formazione alla comunicazione animando incontri per giovani, e del coordinamento di un blog (www. cantalavita.wordpress.com), volto a far sperimentare forme redazionali relative all’ambiente digitale.
L'autore propone in questo libro-quaderno una ricchissima scelta di esercizi (di ripetizione, completamento, sostituzione, trasformazione) per condurre il lettore al pieno possesso teorico e pratico della morfologia e della sintassi latina di base con particolare riguardo alle esigenze del giurista intento allo studio del diritto canonico latino. L'opera nasce dalla viva esperienza didattica dell'Autore e insiste principalmente su tre ambiti: nomenclatura, applicazione di regole grammaticali, esercitazioni di composizione. I test di verifica all'inizio di ogni unità consentono di controllare il grado di assimilazione degli studenti e la loro capacità di riflessione linguistica. L'uso combinato di segni verbali e iconici intende stimolare l'intelligenza e la memoria, favorendo il consolidamento di strutture e lessico. La lunga sperimentazione didattica svolta con studenti impegnati per un solo semestre e senza preconoscenza della lingua ha dato risultati molto incoraggianti.
Un ricchissimo e intenso commento spirituale ai Salmi, che intreccia sapientemente la ricchezza della tradizione biblica, la saggezza monastica e l'esperienza personale dell'autore, per rendere questi testi fonte viva per la meditazione e la preghiera contemporanea.Il Salterio ritma da sempre la preghiera del popolo biblico: ne conosciamo a memoria molti versetti, anche se non ne abbiamo sempre coscienza. È parola di Dio ma è anche il più "umano" tra i libri biblici perché, nei centocinquanta poemi che lo compongono, troviamo tutte le preghiere possibili e tutte le dimensioni dell'esperienza umana, individuale e collettiva, anche quelle più oscure.Gioia e disperazione, speranza e lamento, trionfo e vendetta, fiducia in Dio e disillusione: il Salterio è il libro in cui dare voce a ogni situazione esistenziale, senza paura e senza vergogna.L'otre di Dio raccoglie tutte le lacrime (cf. Sal 56,9) e l'orizzonte del credente è avvolto di benedizione, nonostante tutto. Uno a uno, l'Autore commenta tutti i centocinquanta salmi con indicazioni testuali, riferimenti alla tradizione rabbinica e a quella dei Padri della Chiesa, spunti di esegesi, collegamenti alla liturgia della Chiesa e riferimenti alla vita spirituale.La preghiera dei salmi è portata avanti da un ambiente fatto di fedeli e di poveri che, come pellegrini, camminano spalla a spalla verso un futuro che essi attendono dal Signore, dalla sua benevolenza. Solo un popolo di poveri può aver tramandato il Salterio di generazione in generazione.
Un trattato che propone un'indagine storico-fenomenologica e che offre un'opportunità di ripensamento per la pratica e la vita spirituale dei ministeri ordinati.
Dalla quarta di copertina:
Da quando la Lettera agli Ebrei ha illustrato la fine del sacerdozio antico grazie all’apparizione dell’unico sommo sacerdote, Cristo, la riflessione teologica non ha ancora trovato una comprensione del tutto soddisfacente del ministero ordinato. Anche le acquisizioni più recenti, che pretendono di rifarsi alla tradizione neotestamentaria, fluttuano tra due visioni fondamentali: l’una, più cristologica, vede nel ministero ordinato la riproposizione del ministero di Cristo di fronte alla Chiesa; l’altra, più ecclesiologica, vi vede invece l’attuazione più alta della ministerialità della Chiesa tutta. Le due visioni possono legittimamente richiamarsi sia agli scritti normativi delle origini cristiane sia agli interventi del Magistero cattolico sia alla tradizione teologica. Né l’una né l’altra riescono tuttavia a delineare in forma compiuta l’origine, il senso e la funzione del ministero ordinato.
Stante questa situazione, il trattato sul Ministero ordinato propone un’indagine storico-fenomenologica. Partendo dai problemi che l’attuale congiuntura ecclesiale e teologica pongono, si interroga la storia per cogliere le costanti di una comprensione e per mostrare che l’alternativa richiamata tra visione cristologica e visione ecclesiologica non ha ragion d’essere; come pure non trova giustificazione il rifiuto della dimensione sacerdotale del ministero. Se questa è stata dominante per molti secoli, fino ad apparire l’unica, grazie al Vaticano II essa è stata integrata, proprio grazie al riferimento cristologico in una concezione che, senza escluderla, la arricchisce e ne mostra pure la valenza spirituale.
Il testo che il lettore si trova tra le mani, se è pensato in primo luogo per la scuola, offre anche un’opportunità di ripensamento per la pratica e la vita spirituale dei ministeri ordinati.
Un’antica leggenda colombiana racconta la storia di sette bellissime farfalle, ognuna di un colore diverso, che danzavano sempre insieme, unite da grande affetto, e dell’avventura che un giorno le trasformò in un grande arcobaleno, legandole per sempre. È una storia sull’amicizia come sentimento forte e duraturo, sul superamento dell’individualismo a favore di una solidarietà degli uni verso gli altri. Uno spettacolo teatrale e musicale per i bambini, coloratissimo e ricco di simpatici personaggi, con sei canzoni piene di ritmo e atmosfera, da utilizzare in particolare per i saggi di fine anno.
GLI AUTORI
Daniela Cologgi. Autrice, editor, animatrice teatrale, è laureata in Lettere presso il dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università “La Sapienza” di Roma. Con lo spettacolo Camomille, tradotto e rappresentato anche in Francia, ha esordito come autrice teatrale vincendo il premio Provateatro di Roma (1993) e con Ondina un tesoro in una nuvola ha vinto il “Premio Nazionale per l’Ambiente Gianfranco Merli” (2009). Ha scritto e pubblicato commedie, testi di canzoni, racconti, articoli divulgativi. È stata educatrice musicale nella scuola pubblica e presso scuole di musica di Roma. Con le Paoline ha pubblicato oltre 50 titoli tra opere teatrali e progetti didattici. emiliano Branda. Compositore, pianista, tastierista, arrangiatore, direttore corale e insegnante, è laureato in Musicologia e Beni Musicali all’Università di Tor Vergata
di Roma. Tra le molteplici esperienze lavorative produce musiche per colonne sonore, pubblicità e sonorizzazioni per Rai Trade. Tra le trasmissioni che hanno impiegato e impiegano la sua musica: Cominciamo Bene, La Vita in Diretta, Chi l’Ha Visto, ApriRai, Ballarò, Geo&Geo, Rai Educational.
Agenda giornaliera liturgico pastorale copertina rigida misure cm 17,5 x 24,5
Una agevole sintesi dello sviluppo della teologia dei Padri della Chiesa scritta dai più noti studiosi di Patrologia che insegnano nell´Italia meridionale. Molto più di un manuale questo volume – innovativo per impostazione didattica – è destinato non solo agli studenti delle Facoltà teologiche italiane e degli Istituti di Scienze Religiose, ma a tutti coloro che desiderano introdursi alla "teologia sapienziale" dei Padri e farsi lettori dei loro scritti. Una affascinante introduzione alla scoperta della testimonianza dei Padri della Chiesa: quello che essi hanno insegnato alla Chiesa è ciò che hanno appreso dalla Chiesa; quello che hanno trasmesso e ciò che hanno ricevuto, non come statica fotocopia, ma come un deposito vivo che si conserva rinnovandosi e si rinnova rimanendo fedele allo Spirito che lo anima.
“Ricolmerò di grazie particolari tutte le anime che sapranno manifestarmi
la gioia dei loro cuori intrattenendosi in intimo colloquio spirituale con
me dopo la Santa Comunione”
(Gesù a un’anima).
San Girolamo, il grande traduttore della Bibbia dall'ebraico e greco in latino, esortava: «Leggi spesso le divine Scritture; anzi, le tue mani non depongano mai il libro sacro». Ponendosi in ascolto di questo monito, l'Autore propone due percorsi. Nel primo itinerario, all'interno dell'Antico Testamento ebraico, si sono selezionati quei vocaboli che ne sono per importanza la spina dorsale, una sessantina circa. Essi sono proposti nei loro caratteri originari, trascritti per una lettura nel nostro alfabeto e poi ampiamente spiegati, perché esprimono i temi fondamentali del messaggio delle Scritture. Siamo così in sintonia con la voce di Gesù che queste parole le aveva imparate, le conosceva bene e le ripeteva nella liturgia ebraica e nella preghiera personale. Segue poi un altro percorso, all'interno della lingua greca, che ha generato molti nostri vocaboli, anche perché noi siamo eredi di quella cultura, sia nella sua forma classica sia in quella «ellenistica». A quest'ultima appartengono i libri che compongono il Nuovo Testamento. Anche in questo caso si è operata la selezione di una cinquantina dei vocaboli più importanti dal punto di vista del messaggio: una sorta di manuale sintetico della teologia neotestamentaria. Il lettore è condotto per mano a iniziare questa avventura di conoscenza delle lingue originali della Bibbia. Avventura «curiosa», perché la fede è un «prendersi cura» che esige anche un impegno, talora faticoso, di studio e apprendimento. Ma questa gioiosa fatica è propedeutica al dialogo con Dio in Gesù Cristo, sua Parola vivente.
Lezionario che accompagna la nuova edizione del Santorale Francescano.
È questa l’ultima grande opera di Gustavo Gutiérrez, figura fondatrice della teologia della liberazione e tra le voci più profetiche del cristianesimo contemporaneo. In questo testo postumo, affidato alla cura editoriale dei Leo Guardado, Gutiérrez riassume e rilancia gli assi centrali che hanno guidato le sue domande e sostenuto i suoi contributi: Il Dio di Gesù Cristo si lascia incontrare nel volto dei poveri, degli esclusi, degli scartati; ed è dalla prospettiva degli ultimi che occorre ripensare la fede, la Chiesa, il nostro modo di vivere. In un tempo attraversato da disincanto e frammentazione, Gutiérrez invita a costruire una teologia che nasca dall’ascolto e dal servizio. Con la sua consueta lucidità, il pensatore peruviano intreccia riflessione teologica, esperienza spirituale e lettura dei segni dei tempi. Si interroga sul senso della povertà oggi, sull’urgenza di una Chiesa povera per i poveri, sulla credibilità del messaggio cristiano in un mondo segnato da ingiustizie vecchie e nuove. Una domanda disarmante attraversa l’intero libro come una ferita e un grido: «Come dimostrare al povero che Dio lo ama?». Un’opera che non è solo per teologi o specialisti, ma per tutti coloro che cercano un vangelo che si faccia carne, una fede capace di giustizia, una spiritualità radicata nella vita concreta, una intelligenza del credere forgiata nel crogiolo della storia. Per chi non vuole dimenticare i poveri. E per chi desidera che Dio non sia dimenticato.