Il Natale del Signore e il Natale della pace. Questo libretto avvia una riflessione su questo significato particolare della nativita, preparando un percorso spirituale di meditazione e contemplazione. La nascita di cristo segna l' inizio del popolo cristiano; il natale del capo e`il natale del corpo. Ora, per onorare questa nascita, che cosa possiamo fare di piu`confacente, tra tutti i doni di dio, se non la pace, quella pace che fu annunziata la prima volta dal canto degli angeli alla nascita del signore? La pace gene ra i filgi di dio, nutre l'am ore, crea unione; essa e`riposo dei beati, dimora dell'eter nita. Suo proprio compito e suo beneficio particolare e`di unire a dio coloro che separa dal mondo del male. Tavhyra e`autore di molti testi a sfondo religioso, tra cui via lucis (ed. Adp) cod. 9788873571414, che introduce
Piccoli libri per tutti in cui brevi pensieri di Autori di ogni tempo e Paese si alternano a immagini significative e simboliche. Adatti ad ogni occasione speciale, ne fanno un momento di riflessione e meditazione sul tema prescelto.
(spartito) Novena tradizionale in italiano, adattata dai Padri Benedettini di Subiaco.
Suggestivi spunti di riflessione che annunciano la venuta del Signore.
Raccolta di riflessioni per il tempo d'Avvento.
La presente opera è volta a facilitare l'accesso a tali fonti a un vasto pubblico piuttosto che agli studiosi, che possono consultare i testi originali o le sue traduzioni in altre lingue. A tal fine, si è scelto di premettere alla traduzione una semplice introduzione e di corredare il testo con note, senza appesantirle con elementi troppo tecnici o riferimenti alla moderna bibliografia. La traduzione del versetto targumico è preceduta da quella del versetto biblico, in modo che si possano notare facilmente le differenze. Si propone una traduzione aderente alla lettera, talvolta a scapito della lingua italiana, al fine di far "gustare" la forza delle espressioni originali in aramaico. Il titolo del libro "Siedi solitario e silenzioso fino ai giorni del Re Messia!" sintetizza un elemento che accomuna i due Targumim, cioè l'attesa del Menahem, il "Consolatore", che è il Messia: nel Targum di Qoèlet (cf. 1,11) la storia non è ciclica, ma in tensione verso i giorni del Re Messia; in quello delle Lamentazioni (cf. 2,22) si trova la meravigliosa promessa del futuro riscatto mediante la redenzione del Re Messia, cosicché Gerusalemme non dovrà più sedere "solitaria e silenziosa".