La Russia di recente si è riproposta in maniera decisa come attore di primo rango sulla scena politica mondiale. Sembrerebbe che nel continente euro-asiatico fosse in atto un sommovimento geopolitico. Ma la crisi ucraina del 2013-14 non è stata altro che la replica di un fenomeno sismico riapparso lungo la faglia già colpita nel 1054. L'apertura russa del 1991 non è sfociata nella nascita di una "casa comune" europea. Le strutture occidentali (NATO, UE) si sono ampliate occupando lo spazio lasciato libero da Mosca e hanno raggiunto i confini della Georgia nel 2008 e dell'Ucraina nel 2014. In entrambi i casi, la Russia ha lanciato un segnale chiaro di forza e determinazione, di potenza recuperata. Essa ha un volto europeo e uno asiatico. Perciò ha espresso l'idea di avvicinarsi all'Asia, centro economico del futuro. Attraverso l'intreccio di un fitto ragionamento storico-politico e l'uso di più di cento mappe tematiche e documentazioni infografiche, questo libro ci aiuta a capire le attuali problematiche e le nuove poste in gioco del colosso russo nel contesto mondiale. Un altro pregio del volume è quello di proporre al lettore una serie di elementi geo-statistici di grande importanza sulle fonti energetiche, sull'esercito, sull'industria spaziale, su quella nucleare e su quella aeronautica per soffermarsi poi sulle tradizioni sociali e culturali, sugli aspetti più deboli della nuova demografia, sui ritardi negli equipaggiamenti militari: le luci e le ombre della rinata superpotenza.
Mentre gli eserciti alleati si aprivano la strada combattendo lungo la penisola nel 1943-1945 e scrivevano nelle pagine dei libri di storia i nomi di battaglie come Anzio e Cassino, dietro le linee tedesche un ampio e variegato movimento partigiano era impegnato in una guerra molto meno conosciuta sotto il profilo militare, ma feroce, contro gli occupanti tedeschi e i loro alleati fascisti. In questo conflitto, costituito da improvvisi assalti, imboscate eseguite con la tecnica della guerriglia e brutali rappresaglie, sarebbero state segnate le tappe di un cammino di violenza le cui pietre miliari portano I nomi delle Fosse Ardeatine, di Marzabotto e del Monte Sole. Il libro descrive in dettaglio le forze antipartigiane tedesche e fasciste; ne elenca le operazioni e analizza successi e fallimenti di ambedue le parti. Il volume è inoltre completamente Illustrato da rare fotografie, tavole a colori delle uniformi e degli equipaggiamenti, e da dettagliate mappe.
Come si è passati dalle Italie all'Italia? Come è stata intesa l'unità mentre la si costruiva? Il pensiero del Risorgimento e dell'unità è stato solo un percorso ideologico o ha avuto effettiva ripercussione nella storia e nella realtà? È per rispondere a queste domande che l'Autore ha raccolto studi, ricerche e riflessioni in questo volume così come negli altri de L'Italia nuova.
L'archivio storico di Lentini costituisce, sia per la consistenza che la natura della documentazione, uno dei più interessanti archivi comunali esistenti in Sicilia, anche se notevoli e gravi sono state le perdite, soprattutto per il periodo medievale e l'inizio dell'età moderna (praticamente assente dalle carte dell'archivio storico, ad eccezione del "Libro Rosso", di un registro di un Consiglio civico della metà del '500 e di documenti del sec. XIV - copie dei secc. XVII e XVIII- per rivendicare la legittimità del titolo di Senato).
Il volume contiene saggi di autori vari, italiani e ciprioti (Antonella Balsano, Tassos Chatzianastasiou, Camillo Filangeri, Gheorghios Gheorghìs, Stamatìa Laoumtzì, Michalis Pierìs, Mimis Souliotis, Vincenzo Pecoraro) dedicati alla cultura e alla storia di Cipro, la grande isola collocata in una posizione cruciale del Mediterraneo, con la Turchia a nord e la Palestina a oriente, "una pietra gettata in mezzo al mare" - come scriveva il cronista Leonzio Machieràs, padre della letteratura cipriota - di cui ancora si conosce troppo poco. I temi trattati sono, oltre alla situazione attuale dell'isola di Cipro, i rapporti tra Cipro e l'Italia, e, con aspetti finora inediti o poco noti, tra la Sicilia e Cipro nei secoli XV-XVII.