Questo volume riproduce alcune delle più interessanti e significative pagine del Codice e approfondisce l'interesse di Leonardo da Vinci per i campi più disparati, dalle fortificazioni militari all'anatomia, dalle macchine da guerra all'architettura civile, dagli studi sul volo all'ingegneria idraulica. Il Maestro toscano affronta queste tematiche seguendo la sua peculiare visione della realtà, alla ricerca di un equilibrio che unisce utile e bello, arte e scienza. Ecco allora che nascono dalla sua mente, e trovano forma sulle pagine del Codice, idee innovative per la realizzazione di strumenti, congegni e opere di ingegneria che sembrano anticipare i tempi. Sempre in bilico tra elaborazione teorica e intento pratico, il lavoro di Leonardo emerge dalle pagine di questo libro con tutta la sua forza visiva, offrendo al lettore un'ulteriore prova della modernità delle sue concezioni e fornendo il segno tangibile della grandezza di un genio senza tempo. L'alta qualità fotografica con cui sono state riprodotte le pagine del Codice permette di ammirare in questo libro dettagli fino a oggi accessibili ai soli studiosi. Nella sezione finale del volume, si trovano cinque codici QR che consentono di accedere a contenuti multimediali speciali, come ricostruzioni 3D delle macchine di Leonardo e disegni tecnici realizzati a partire dagli schizzi originali. Prefazione di Franco Buzzi.
Un libro che accompagna il lettore attraverso millenni di storia dell'arte, dall'Età della Pietra alla Pop Art. Un viaggio soprattutto visivo, in cui le immagini raccontano storie, artisti, movimenti, contesti sociali. I testi sono brevi, puntuali e accessibili, articolati in 24 "punti di svolta": i momenti in cui la storia, la scienza, la tecnologia hanno provocato o accompagnato particolari cambiamenti nella storia dell'arte. Una cronologia, un indice degli artisti, un glossario e una sezione sui "temi" ricorrenti nelle diverse culture completano il volume.
Un viaggio tra Siena e Roma per conoscere da vicino le architetture di uono dei massimi esponenti del Rinascimento senese.
Nel 1508 papa Giulio II affidò a Michelangelo Buonarroti, allora celebre scultore ma con poca esperienza come pittore, un compito immane: affrescare la grande volta della Cappella Sistina, le cui pareti erano già state dipinte da grandi pittori del secolo precedente come Botticelli, Ghirlandaio, Perugino. Dopo quattro anni di fatiche, scontri, esperimenti, Michelangelo stupì il mondo con la Creazione, la Caduta di Adamo ed Eva, il Diluvio, le Sibille, i Profeti, gli Ignudi, oscurò la gloria dei suoi predecessori e fu consacrato, a trentasette anni, come il più grande artista del suo tempo. Il libro di Ross King racconta da vicino quei quattro anni.
In queste pagine il medioevo è presentato anzitutto con occhio attento agli eventi, ma anche alla dinamica che li sostiene e alle istituzioni e alle strutture di cui essi sono espressione. Non si lasciano in ombra i protagonisti, i grandi: ma si dà voce e volto anche alle moltitudini, alle donne, alla gente comune, ai pellegrini, agli eretici, ai marginali. Questo libro è dedicato ai nostri antenati vissuti tra V e XV secolo: ma vuol mostrare al tempo stesso la loro familiarità con noi e l'enorme distanza non tanto cronologica, quanto antropologica che da noi li separa. L'"Uomo medievale" è un'astrazione che non s'incontra mai nella viva concretezza storica: ma gli uomini e le donne che hanno vissuto nel lungo periodo che noi definiamo come "medioevo", quelli sono stati reali. E hanno creduto, sì, nello stesso Dio nel quale la maggior parte dei credenti occidentali oggi crede; hanno parlato, sì, lingue che ancor oggi si continuano a usare; hanno vissuto, sì, in città, in spazi, in edifici che più o meno restaurati noi continuiamo a utilizzare; eppure ci sono per molti versi incredibilmente lontani. Questo medioevo così vicino/lontano ha bisogno, per essere spiegato e compreso, di strumenti che da storici debbono per forza farsi anche antropologici. Le pagine che qui presentiamo non hanno la pretesa di spiegare compiutamente tutto ciò; ma hanno la speranza d'introdurre il lettore a una visione nuova di un periodo su cui tanto si è scritto e detto e tanto poco si è compreso.
Sorprendente connubio di elementi teorici e imprevedibile genio delle personalità artistiche individuali, l'arte comunica lo spirito dei tempi parlando ai sensi e alle emozioni. Orientarsi in un universo così vasto e poliedrico ignorando il contesto, gli antefatti e le caratteristiche peculiari dell'ambito in cui correnti artistiche e opere sono state concepite e realizzate può essere estremamente difficile. Susie Hodge accompagna il lettore alla scoperta dei cinquanta movimenti artistici più significativi in uno straordinario viaggio che inizia con le incisioni rupestri degli uomini preistorici e si conclude con l'arte dei nuovi media digitali, passando per il gotico, il neoclassicismo, l'espressionismo, il dadaismo e la pop art. Caratterizzata da un approccio cronologico, la trattazione concisa ed esaustiva si arricchisce di immagini, brevi saggi su opere e artisti simbolo del periodo, linee temporali comprensive delle indispensabili informazioni di contesto, un glossario esplicativo di termini chiave e interessanti citazioni.
Da cosa nasce cosa: il restauro di un'antica pietra attira un progetto didattico e questo viene condiviso mediante una mostra al pubblico; il tutto infine diventa libro che contiene una proposta di alto valore educativo. E tutto questo grazie ad una rete di collaborazioni che il liceo Giovanni Paolo I ha intessuto con soggetti istituzionali e privati di Venezia. Contributi di: Adriana Augusti, Natalino Bonazza, Anna Chiarelli, Fabrizio Favaro, Patrizia Fiasconaro, Anna Fornezza, Ettore Merkel, Leonardo Pasqualetto, Claudio Torresan.
L'arte romana ha soppiantato quella greca guidando la storia della creazione artistica verso una direzione nuova. Sfida, questa, storicamente difficilissima, dal momento che l'arte era intesa dai contemporanei come fenomeno propriamente greco, il che espose i Romani all'accusa di imitazione. Contrariamente ai Greci, gli artisti dell'Impero romano non cercarono di ricreare in maniera perfetta modelli presi dal mondo naturale, ma furono piuttosto interessati a rappresentare il mandato del sovrano, rappresentato dai filosofi romani come parte stessa del fato. Lo sviluppo graduale nel tempo dell'arte romana, di cui ogni passaggio resta per noi perfettamente tracciabile, condusse infine al grado di astrazione tipico dell'arte bizantina. Quando, dopo la morte di Cesare, il futuro Augusto, suo figlio adottivo, trionfò nella lotta per il potere sconfiggendo Marco Antonio nella battaglia di Azio il 2 settembre del 31 a.C, e successivamente diede una nuova costituzione allo Stato unificato (sotto l'influenza del suo consigliere Mecenate), l'arte romana trovò finalmente il proprio fondamento. Il Principato, nuova istituzione statale che si , rivelò decisiva per la nascita dell'arte di Roma, fu una felice combinazione di due forme di governo a prima vista incompatibili: repubblica e monarchia. Impulso fondamentale, in questo, è stata la scoperta del profilo di Mecenate (65-8 a.C), il quale recitò un ruolo fondamentale nella formazione dell'arte romana.
Come i grandi artisti, da Giotto a Saul Steinberg, hanno immaginato, disegnato, dipinto gli alberi. E come Pericoli li ha reinterpretati, nel suo album più personale.