Francesco in conversazione con i gesuiti in Portogallo
Globalizzazione e transizione ecologica
Tobia: il libro dei fratelli e della solidarietà
La violenza trasformata dall'arte: cinque donne artiste
Francesco alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona
Colloquio con il card. Aveline
Cent'anni con Italo Calvino
Santa Teresa de Calcuta es conocida por su amor y trabajo «entre los más pobres de los pobres». Pero ¿cuál era su motivación más profunda? ¿Qué la llevo a vivir una vida de total radicalidad?
Tengo sed responde a estos interrogantes y nos ofrece la oportunidad de pasar unos minutos cada día con la Madre Teresa y con su sed de Dios. Nos permite también participar de su espiritualidad y crecer en nuestra intimidad con Dios.
Joseph Langford, MC (1951-2010) cofundó, con la Madre Teresa, los Padres Misioneros de la Caridad en 1984 y es el autor de El fuego secreto de la Madre Téresa: el encuentro que cambió su vida. Las meditaciones reunidas en Tengo sed son el texto de sus notas inéditas para los retiros sobre la espiritualidad de la Madre Teresa que regularmente dio tanto a las Misioneras de la Caridad como a muchos otros grupos.
Nel centenario della fine della Prima Guerra mondiale (1918-2018), il Pontificio Comitato di Scienze Storiche è tornato a riflettere sulla «Grande Guerra» che scombussolò il mondo, seminando milioni di morti tra soldati e civili inermi. Il presente volume trae origine da temi antichi e nuovi. Quale missione hanno avuto le Chiese cristiane nel mantenimento della pace lungo tutto il ventesimo secolo? Quali insegnamenti trarne per il secolo attuale? Perché parlare di pace anche di fronte a venti avversi? Portare la pace è una missione ardua che ovviamente non coinvolge soltanto le Chiese; riguarda donne e uomini di buona volontà. Ma è una missione spesso contraddetta dagli eventi, sempre ostacolata da circostanze, pulsioni e rivoluzioni; e da tutte quelle turbolenze che la vita internazionale ha conosciuto fin dal suo nascere. Pur tuttavia, la storia ha anche registrato e impresso nella memoria collettiva nomi e figure coraggiose che hanno segnato la vita di Oriente e Occidente: "semi di resistenza" al male, ed esempi di lotta per la pace. Sono pagine di storia religiosa, ecclesiastica e diplomatica, in cui i valori della pace si annidano e diventano alla fine le "forze profonde" della storia umana. Introduzione di Matteo L. Napolitano. Presentazione di Bernard Ardura.
La vita e il pensiero di due grandi filosofi raccontati da un altro grande filosofo. Il presente saggio di Rensi è un'opera divulgativa, di pregevole chiarezza espositiva, che rende accessibile a tutti le linee fondamentali della filosofia di Platone, considerato il più influente pensatore greco, e di Cicerone, uno dei maggiori protagonisti della storia romana.
La rivista è uno strumento di ricerca per la filosofia proposta nei contesti dove la filosofia non è ancora arrivata, dalla Scuola Primaria agli Istituti tecnici. Svolge la sua ricerca nella scuola stessa e nell'Università. Si propone sempre di essere la voce di molti maestri che ragionano con i bambini in maniera complessa, sperimentando la strada della filosofia attraverso la domanda, senza per questo stabilirne dei canoni specialistici. La rivista pubblica esperienze di maestri che già attuano la filosofia nelle loro classi e raccolgono i pensieri e le domande dei bambini. Inoltre cerca di essere uno strumento critico in questo settore, dando consigli bibliografici nelle sezioni "Recensioni e Ferri del Mestiere". Un'ampia sezione è dedicata alla filosofia civile, che indaga il pensiero nei luoghi più difficili dell'esistenza: carceri, ospedali... Amica Sofia, lungo la strada delle pratiche filosofiche, mantiene sempre il confronto con la ricerca che in questo settore viene svolta all'estero in una sezione ad essa dedicata.
I classici antichi sono diventati soggetti di cui aver paura. Non era facile prevedere che un giorno qualcuno avrebbe messo in guardia i giovani dalla lettura delle opere greche e romane, cospargendole di avvisi di pericolo o addirittura escludendone direttamente alcune dal canone; gli stessi che avrebbero accusato i classici di aver contaminato la nostra cultura con il razzismo, il sessismo, il suprematismo bianco, arrivando al punto di auspicare addirittura l'abolizione del loro insegnamento. Invece è accaduto. Si tratta di un fenomeno recente, ma soprattutto nuovo, inatteso, le cui motivazioni non possono essere ignorate: e come tutte le cose nuove e inattese, ha fatto sì che fosse necessario tornare a riflettere sullo stesso problema - che cosa sono i classici per noi? - da un nuovo punto di vista. Maurizio Bettini ci esorta dunque a tenere vivo il dialogo e a fuggire i pericoli insiti nella sua interruzione. Perché è proprio questo che avviene, quando si manifesta la paura dei Greci e dei Romani: un'interruzione di dialogo fra noi e i classici; non solo, fra noi e la storia, fra noi e il passato.
L'ecologia politica è un campo interdisciplinare che attinge a più metodi d'indagine e indirizzi di pensiero, tra i quali assumono rilevanza le prospettive ecomarxiste, decoloniali ed eco-femministe, accanto a elementi della tradizione critica e pragmatista. Tratto comune è l'idea che tra società e mondo biofisico sussista un rapporto di influenza reciproca, che richiede un approccio congiunto alle rispettive dinamiche e al modo in cui si manifestano. Distinguendosi tanto dalle concezioni apolitiche dell'ecologia quanto dalla tradizione degli studi politici, l'ecologia politica si pone all'avanguardia nell'analisi e nella ricerca di soluzioni alla crisi ecologica. Il volume affronta i principali temi oggi alla ribalta - cambiamento climatico, sostenibilità, urbanizzazione, migrazioni, fonti energetiche e altri ancora - affidandoli ad autrici e autori di punta nei rispettivi ambiti di ricerca.
Poche settimane dopo l'incarico alla guida del Governo, durante un veloce scambio di auguri con Giorgia Meloni, Alessandro Sallusti si lascia scappare una battuta: «Peccato che un presidente del Consiglio in carica non possa pensare di scrivere un libro per raccontare i suoi progetti». E lei: «E perché non può farlo?». Sallusti, preso in contropiede, la butta lì: «Non lo so esattamente, ma ci sarà un motivo se nessuno l'ha mai fatto». Lei: «Dovresti sapere che fare quello che hanno fatto tutti gli altri non è esattamente la mia specialità». Nasce così l'idea di questa conversazione in cui Giorgia Meloni rivela la sua visione autentica della vita e del mondo. Un racconto appassionato in cui fa i conti con le sfide del presente - dalla guerra in Ucraina alla crisi energetica, dalla transizione ecologica all'inflazione - e che ha il coraggio di puntare sulla responsabilità individuale, sul libero spirito d'iniziativa, sulla difesa della natura, su investimenti mirati per favorire la crescita e dunque ridurre il debito, su un'Europa protagonista nel mondo e vicina alle esigenze dei suoi abitanti, su un "Piano Mattei" in grado di portare opportunità e sviluppo in Medio Oriente e in Africa. "È fondamentale", dice Meloni a Sallusti, "che gli italiani vedano un governo che, per carità, ha i suoi limiti e difficoltà, magari fa perfino degli errori. Ma ce la mette tutta, in buona fede, con umiltà e amore. Un governo che non ha amici da piazzare, lobby da compiacere, potenti da ripagare. Che non guarda in faccia a nessuno, che non intende fregarti, che ha il coraggio di dirti anche quello che non si può fare in un dato momento o contesto." È il progetto che Giorgia Meloni sta sottoponendo al giudizio degli italiani e alla prova dei fatti, che alla fine saranno gli unici giudici indipendenti.
C'è una linea che unisce la vita di una donna nei suoi trent'anni a quella di un Paese lontano, immenso e controverso: gli Stati Uniti d'America. Questa linea attraversa metropoli, deserti, oceani e angoli di provincia e disegna mappe, ritratti, situazioni, incontri: disegna storie personali e collettive di un territorio e di un tempo che rifiutano comode definizioni e si rivelano nella loro complessità, nella dolcezza che ha bisogno della crudeltà, nella bellezza che non può stare senza l'ingiustizia. Dai campi di grano di David Foster Wallace del Midwest al confine con il Messico, dal New Jersey alle paludi della Louisiana di True Detective, dai grattacieli di New York alle strade di Los Angeles di Joan Didion, dal Texas che, come suggerisce Cormac McCarthy, custodisce "il segreto del mondo" alle vette del Colorado, questo libro è un'immersione in quell'America così familiare e al tempo stesso sconosciuta, che nutre i nostri sogni e dà forma ai nostri incubi. È il racconto di luoghi e momenti della società e della storia contemporanea statunitense che, nonostante si rispecchino spesso nella letteratura, arrivano sulla pagina in tutta la loro realtà. Ma è anche la storia di come quella donna ha ritrovato il suo personalissimo "sogno americano" nell'incontro con persone sconosciute, nel confronto con risvolti dell'attualità, nell'esplorazione di luoghi remoti e nel dialogo con i personaggi dei libri. Con "Sparire qui" Marta Ciccolari Micaldi ci porta alla scoperta degli Stati Uniti in tutta la loro struggente complessità e ci invita a perderci con lei sulle strade della solitudine, dello stupore, dell'ignoto e della libertà.
Quando Penny Dahl chiama l'agenzia Finders Keepers nella speranza che possano aiutarla a ritrovare la sua figlia scomparsa, Holly Gibney è restia ad accettare il caso. Il suo socio, Pete, ha il Covid. Sua madre, con cui ha sempre avuto una relazione complicata, è appena morta. E Holly dovrebbe essere in ferie. Ma c'è qualcosa nella voce della signora Dahl che le impedisce di dirle di no. A pochi isolati di distanza dal punto in cui è scomparsa Bonnie Dahl, vivono Rodney ed Emily Harris. Sono il ritratto della rispettabilità borghese: ottuagenari, sposati da una vita, professori universitari emeriti. Ma nello scantinato della loro casetta ordinata e piena di libri nascondono un orrendo segreto, che potrebbe avere a che fare con la scomparsa di Bonnie. È quasi impossibile smascherare il loro piano criminale: i due vecchietti sono scaltri, sono pazienti. E sono spietati. Holly dovrà fare appello a tutto il suo talento per superare in velocità e astuzia i due professori e le loro menti perversamente contorte.
Per la prima volta tradotti in italiano, i racconti di Filipowicz arrivano ad assumere una valenza universale pur attraversati di motivi e contesti autobiografici - la guerra, la natura, la provincia - che diventano la leva per riflettere sull'essere umano, indagato dallo scrittore polacco con rara acutezza. Colpisce la capacità di questo pittore dell'anima di creare atmosfera e costruire tensione drammatica. Temi come il dovere, la dignità, la fedeltà agli impegni, l'eroismo sono trattati con una leggerezza profonda, pensosa ma priva di pathos, che fa venire in mente Wislawa Szymborska, sua compagna per quasi un quarto di secolo.