Nota Breve : Raccolta di saggi presentati durante il Corso Estivo di Bioetica organizzato dalla Facoltà di Bioetica dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum nel 2006.
Recensione : E' indispensabile approfondire le conoscenze biologiche, mediche e filosofiche che permettano di comprendere in modo esaustivo le sfide etiche che l'accelerato sviluppo delle biotecnologie propongono alla società contemporanea e al singolo individuo che ne fa uso.
Sempre più spesso, si parla di biopolitica. Molte volte, però, senza sapere che tale concetto trova la sua origine e il suo significato nella bioetica. È opportuno far chiarezza su questo aspetto fondamentale, onde evitare interpretazioni improprie ed utilizzi scorretti. Soprattutto, da parte di chi già la riduce miseramente a una nuova "tendenza" della politica contemporanea. La biopolitica non è una moda, il cui "costume" va indossato per dimostrare di essere al passo con i tempi. Al contrario, è una prospettiva pratica di "fare politica" sulle questioni della vita umana che mira a coinvolgere tutti. Alla luce di questa esigenza, è necessario seguire un percorso espositivo finalizzato a definire la biopolitica e a individuare importanti aspetti per la sua piena comprensione. Tra questi, in maniera particolare, vanno segnalati: la crisi etica della politica e le interconnessioni tra globalizzazione, poteri, democrazia e diritti umani. In questo modo, si avrà una visione più vasta e attualizzata della politica, così da far emergere che la politica stessa riguarda ogni persona umana: sia nel suo senso generale, sia in quello particolare della biopolitica.
Questo libro raccoglie i primi cinque anni di storia della Associazione La Quercia Millenaria, un Centro di Assistenza nato per sostenere le gravidanze fortemente patologiche, con una particolare attenzione ai quei piccoli ancora nel grembo materno, definiti dalla scienza incompatibili con la vita a causa delle gravi malformazioni che presentano.
La Quercia Millenaria si pone nel panorama internazionale come unico Hospice Perinatale in Italia, proprio per questa sua particolarità nel prendersi cura dei feti terminali e soprattutto delle famiglie che li accolgono con amore, proprio perché figli amati, in difficoltà, bisognosi di amore e sostegno nel momento in cui la loro nascita coincide drammaticamente con la loro morte.
Sommario: Introduzione alla nuova edizione, 7 - Prefazione di S.E. Mons. Angelo Comastri, 9 – Testimonianze, 13 – Studio: Il figlio terminale di Giuseppe Noia 191.
Con questo libro l'Autore ci aiuta a capire il pensiero e l'opera di due grandi filosofi come Hans Jonas e Jurgen Habermas, rendendoli accessibili ad un vasto pubblico di lettori.
La transessualità è un fenomeno in crescente espansione. L'Autore indaga sul disturbo dell'identità di genere e offre indicazioni per fronteggiarlo.
A vent'anni dalla Convenzione delle Nazioni Unite (20 novembre 1989) sui diritti del fanciullo è più che mai urgente ed attuale una riflessione attenta e puntuale sulle questioni che riguardano l'infanzia. Mettere l'accento sul rispetto dell'inviolabilità della dignità e dei diritti dei bambini, sul riconoscimento della famiglia come "culla" dell'infanzia, sull'emergenza infanzia in psicologia, ecc., sembra, allora, utile per impegnarsi a scongiurare la crisi che inevitabilmente colpisce per primi i più vulnerabili: i bambini.
Descrizione:
Soggetto attivo d'azione, protagonista del pellegrinaggio della fede e della speranza, testimone dei prodigi dell'amore e della gioia pasquale, il malato provoca una particolare alleanza di complicità evangelica con i sacerdoti.
Il malato è per molti motivi oggetto della carità e dell’attenzione della Chiesa e della società, ma prima di tutto e soprattutto è un soggetto di azione e di apostolato.
Il mandato che la Chiesa, nella persona del Suo Pastore, consegna agli ammalati è molto impegnativo. Occorre un accompagnamento e una formazione spirituale per trasformare la sofferenza in offerta.
Saper vivere accanto ai sofferenti, facendo nostri i loro dolori, unendoci al loro calvario per beneficiare del tesoro della croce, per essere partecipi del grande beneficio della Redenzione.
Remigio Fusi:
Sacerdote dei Silenziosi Operai della Croce, primo sacerdote seguace di Mons. Luigi Novarese.
Descrizione dell'opera
Donazione d'organi, morte assistita, ricerca sulle cellule staminali, biopolitica: di questi importanti temi Antonio Autiero conversa con cinque autorevoli esponenti della politica e della scienza (due medici, un biologo molecolare, un filosofo) di area tedesca.
Note sui curatori
Stephan Goertz (1964) è teologo. Ha studiato teologia cattolica a Münster e Bochum, si è laureato e ha conseguito l'abilitazione all'Università di Münster presso la cattedra di teologia morale. Dal 2004 è titolare della cattedra di etica sociale e teologia pratica presso l'Istituto per la teologia cattolica dell'Università del Saarland.
Katharina Klöcker (1972) è teologa e giornalista. Ha studiato teologia cattolica a Tubinga, Parigi e Münster. Dopo la laurea ha lavorato presso l'Agenzia Stampa Cattolica a Bonn e a Bruxelles, si è perfezionata presso l'Istituto di formazione in giornalismo, quindi è diventata redattrice presso l'Agenzia Stampa Cattolica. Dal 2004 collabora con la cattedra di teologia morale di Münster.
Antonio Autiero (Napoli 1948) insegna teologia morale alla Facoltà di teologia cattolica dell'Università di Münster e dal 1997 dirige il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento. Le sue ricerche spaziano dalle questioni di morale fondamentale ai problemi di bioetica e di etica ambientale. Si è occupato del pensiero rosminiano soprattutto sotto il profilo etico-teologico.
Pagine senza prendere fiato, queste di Sabino Acquaviva. Pagine di rivolta, capaci di rivoltare gli schemi, che ci aiutano a non subire il rischio di una damnatio memoriae esistenziale ed etica, nella misura in cui quotidianamente continuiamo a chiederci, come antidoto alla cronica impercezione nei confronti dell'altro, per che cosa desideriamo essere ricordati. Non siamo di fronte a un libro di etica. Non vi è la preoccupazione di offrire indicazioni etiche su eutanasia, direttive di fine vita, obbligo di rianimare/idratare/nutrire... Eppure questo testo è "etico", in quanto richiama tutti al Senso di una direzione, che spesso scordiamo di cercare e di perseguire. Se si vuole, è un libro sull'Eterno che - dalla finestra assente di una stanza d'ospedale - fa capolino nel nostro Tempo determinato, chiuso, delimitato, scadente perché già apparentemente pre-fissato. Un tempo desideroso di giustizia, di riscatto, di parola finalmente ascoltata. E allora, la parola finale, non detta ma evocata, non è solo 'eternità' verso cui si tende, e nemmeno 'giudizio' verso il passato da cui si fugge. La parola non detta, capace di riconciliare i tempi con l'eterno, il singolo con gli altri, è finalmente un'altra: gratitudine. (Dalla Postfazione, di Giovanni Pernigotto)
Le implicazioni delle problematiche in ambito bioetico, oltre a necessitare un'ampia prospettiva (la bioetica è interdisciplinare) non possono essere concentrate solo sul soggetto in quanto singolo, ma poiché rappresentano anche delle problematiche sociali, devono essere necessariamente affrontate anche dal punto di vista della società, di cui certamente l'individuo è parte. In questo dispiegarsi di relazioni, il diritto svolge un ruolo singolare rappresentando lo strumento di tutela per la realizzazione di ciascuno nella società. La legge positiva promuovendo l'interesse del singolo, favorisce allo stesso tempo la concretizzazione del bene comune.
A oltre sessant’anni dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo, trenta dalla Legge 194, cinque dall’entrata in vigore della Legge 40, e viste le recenti e scottanti discussioni sull’eutanasia e sul testamento biologico, la coscienza di ciascuno di noi si trova, di fatto, violentemente interpellata e «obbligata» a una riflessione meno distratta sul tema fondamentale della vita. In tre sole decadi oltre cinque milioni di concepiti sono stati soppressi legalmente con l’IGV e ora ci si chiede quanti anziani e malati gravi potranno essere soppressi, a breve, altrettanto legalmente con procedure eutanasiche...
«Non bastano le cifre dei sociologi, nude, crude e fredde», puntualizza in queste pagine mons. Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita, «è la realtà che ci interpella... Domandiamoci: quanto tutto questo è conforme alla realtà vera, quella che Dio ha pensato e che Cristo ha voluto?».
A questa emergenza educativa, l’Associazione Difendere la Vita con Maria, che nel 2009 ha festeggiato il decennale, risponde tramite iniziative pubbliche e la realizzazione di volumi come questo, chiamando a confronto teologi, politici e legislatori, medici, sociologi e psicologi, esperti di diverse discipline e persone comuni, per una nuova coscienza personale e collettiva, nella convinzione che la rinascita dell’Occidente possa partire solo da un ritrovato amore verso sé stessi e verso la vita.