Terra di Sumer, terza dinastia di Ur. Lo scriba Nishi viene trovato morto nel palazzo del governatore, con un chiodo conficcato in bocca e il cranio fracassato. Per i sacerdoti, la morte violenta dell'emissario reale è un segno divino, la giusta punizione per la recente legge che sancisce la confisca delle loro terre. Ma il governatore Ebgala non è disposto a dar retta alle superstizioni che alimentano inquietudini e tensioni tra la gente del popolo. Per questo si rivolge al solo uomo in grado di scoprire la verità. È l'inquieto e ambiguo Mebarasi, "il senza dio dagli occhi d'aquila e dalla mente acuta", il più abile tra i funzionari al servizio del re.
Il romanzo è ambientato nel 1200, in un paese delle Alpi, sotto il Monte Rosa. Gli abitanti appartengono a un gruppo etnico proveniente dalla Svizzera, quello dei walser e prosperano dedicandosi ai commerci e in particolare a quello della lana. Ma la prosperità li ha resi gretti e aridi, sordi ai bisogni dei più sfortunati. Tra loro spicca Hermann, assetato di denaro e potere, disposto a tutto pur di ottenere la nomina di vassallo dal signore del luogo. Ma un grave pericolo incombe sulla comunità. Lo sa frate Matthew che, partito dall'Inghilterra per un pellegrinaggio di purificazione, vede in sogno il destino che li minaccia e decide di modificare il suo viaggio per avvertirli.
Renata Pucci Di Benisichi, docente universitaria, traduttrice, giornalista siciliana e nobildonna, raccoglie in questo volume gi scritti apparsi sulla sua rubrica del principale quotidiano di Palermo: le analisi dei modi di dire, le storpiature della lingua, usati inconsapevolmente dai siciliani come se fosse l'italiano corretto, variazioni a metà tra l'aneddoto e l'antropologia che diventano, attraverso l'esame divertito dei dialettismi correnti anche tra i parlanti colti, critica di costume, tagliente, ironica, ma divertente e affettuosamente partecipativa.
L'epopea dei trevisani che arrivarono a Sydney dopo essere sopravvissuti agli imbrogli di un marchese francese, ai tagliatori di teste, al tormento di 368 giorni di viaggio, per fondare infine la nostalgica Cea Venessia. Gian Antonio Stella (con questo nuovo libro uscito in prima edizione nella collana delle Grandi Firme del Corriere della Sera) ci trasporta con la passione della scrittura e la forza dei documenti in un viaggio fatto di tragedie e avventure, grandi speranze e feroci disillusioni. Un racconto che si fa romanzo della nostra storia e che apre uno spaccato duro, e toccante su un passato dimenticato, del quale non possiamo fare a meno per comprendere le radici dell'Italia di oggi.
Nella Sicilia dell'XI secolo, dominata dai Normanni, Omar Ibn Khalid viene arrestato per alto tradimento e condannato a morte. Nel tentativo di salvarlo sua sorella Jasmina si fa novella Sharhazàd e, come l'eroina delle "Mille e una notte", seduce il sovrano Ruggero I con i suoi racconti e, ancor più, con la sua cucina: cannoli, cous-cous di pesce, cassate, caponate di melanzane, granite al cedro. Un viaggio attraverso i segreti delle antiche tradizioni culinarie palermitane, ricche dei profumi e del sole di Sicilia e d'Arabia. Introduzione di Andrea Camilleri.
Orlando Orlandi Posti, diciotto anni, trascorse gli ultimi due mesi della sua vita in una cella del carcere nazista di via Tasso a Roma. Era stato catturato dai tedeschi per aver salvato dei compagni da una retata. Scrive un diario in cui si rivolge alla madre e all'amata Marcella, sforzandosi di pensare al futuro, all'amore, ai progetti, alla licenza liceale. Sullo sfondo la violenza della vita in prigione, la durezza degli interrogatori e dei carcerieri, l'agghiacciante immobilità del tempo che non passa mai. Una testimonianza impressionante proprio per quello che non dice. All'apparenza un diario di un comune ragazzo, tra le righe nasconde il dolore di un uomo conscio del proprio destino. Fu fucilato il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine.
La corrispondenza tra Vittorio Sereni e Alessandro Parronchi inizia nel 1939, quando i due poeti si incontrano per la prima volta a Firenze, e continua fino al 1983, anno della morte di Sereni. Il rapporto epistolare è particolarmente intenso nella prima parte della loro lunga conoscenza, dai contatti iniziali fino a tutti gli anni cinquanta, mentre successivamente si riduce. I loro colloqui definiscono uno spaccato molto ampio della vita culturale del Novecento, sia per quanto riguarda la vastità degli argomenti trattati, sia in relazione alla finezza e all'originalità del giudizio critico che entrambi formulano sul loro lavoro come sulle più generali questioni di poetica.
Fra la partenza e l'arrivo in un viaggio per mare da Palermo a Napoli, il 26 marzo 1938, si perdono le tracce del trentunenne fisico siciliano Ettore Majorana, definito da Fermi un genio della statura di Galileo e di Newton. Suicidio, come gli inquirenti dell'epoca vogliono lasciar credere, o volontaria fuga dal mondo e, soprattutto, dai terribili sviluppi che una mente così acuta e geniale può aver letto nel futuro della scienza, prossima alla messa a punto della bomba atomica? Su questo interrogativo Sciascia costruisce uno dei suoi romanzi più intensi per la finezza dell'analisi e dell'immedesimazione in moventi non detti, come nella logica e nell'etica segreta di Majorana.
Che ci fa Jos Asad, affermato scrittore giamaicano non ancora cinquantenne a Borgo San Giustino, piccola borgata del Canavese, a pochi passi da Ivrea? Perché un intellettuale impegnato, che si sentiva soffocare nella natia Giamaica, ha deciso di rintanarsi in un angolo immoto del 'verde Canavese'? Perché si ostina, contro il parere di tutti, a voler comprare e restaurare il Mulinet, che sarà pure un vecchio rudere, ma è caro alla memoria degli indigeni? Jos è andato a misurarsi con una colettività che è vissuta per anni nell'illusione di essere, grazie all'utopia olivettiana, la Silicon Valley italiana e che ancora non si è riavuta dal brusco risveglio, sta elaborando il lutto per la repentina scomparsa financo del marchio Olivetti.
"Se chiedete a un bravo romanziere cosa sia necessario per scrivere un buon libro vi risponderà che occorrono almeno tre ingredienti. Perché una storia abbia successo deve dare ai lettori tre cose: una buona trama, dei personaggi irresistibili ed un'ambientazione realistica. Crovi e Pezzani in questo loro thriller aggiungono una quarta personalissima gamba allo sgabello della narrativa di genere: una fervida immaginazione... Lasciandoci prendere per mano dai due autori, veniamo condotti in una folle avventura che attraversa il mondo criminale di Amsterdam e dintorni servendosi del linguaggio dei racconti noir, del classico police procedural, ma che fa propri anche i trucchi di un serial tv come quello dei Seinfeld." (Jeffery Deaver)