«Questi dieci anni, dal mio trasloco Milano-San Francisco, nello specchietto retrovisore mi appaiono come un periodo di inaudita accelerazione dei cambiamenti. Hanno 'concentrato' due o tre ère geologiche, in una compressione del tempo. Sono arrivato a San Francisco quando sembrava che chiunque avesse un'idea legata a Internet potesse diventare milionario (se non miliardario) nel giro di pochi mesi, qualche anno al massimo. L'Alitalia aveva inaugurato un volo diretto da Malpensa, ed era sempre pieno: per il pellegrinaggio di imprenditori italiani alla Mecca dell'innovazione tecnologica, la Silicon Valley. Poi arrivò il crac, il Nasdaq precipitò. Poi l'11 settembre, la mini-recessione successiva, poi la supercrisi del 2008. Ma invece di fermarsi per le botte ricevute, la Silicon Valley continuò a partorire nuove idee, nuovi protagonisti della modernità. La rapidità con cui si bruciavano i miti e se ne creavano altri, è diventata ancora più vertiginosa».
Federico Rampini racconta l'America con gli occhi dell'esploratore, misurando le differenze tra l'estremo Occidente e l'angolo di Vecchio mondo da cui proviene. Dalla grande politica ai piccoli gesti della vita quotidiana, questo libro è un itinerario culturale insolito, un diario intimo e un'appassionata dichiarazione d'amore per una città. Ma è anche una speciale guida turistica per il viaggiatore curioso che ha voglia di scoprire la West Coast andando oltre le apparenze.
CARO AMICO CHE PASSI IL TEMPO A INDIGNARTI CONTRO I CRIMINI VERI O PRESUNTI DI ISRAELE, CREDI CHE ESISTA UN ANTISIONISMO SENZA ANTISEMITISMO?
“Lascia che le mie parole echeggino nel profondo della tua anima: quando qualcuno attacca il sionismo, intende gli ebrei.”
— Martin Luther King
A più di sessant’anni dalla Seconda guerra mondiale, uno spettro si aggira per il pianeta: l’antisemitismo.
Oggi però si declina nel dibattito politico e si annida nelle coscienze in modo molto più subdolo, grazie a chi dichiarandosi tollerante e pacifista si nasconde dietro la bandiera dell’antisionismo per condannare sempre e comunque la politica di Israele, con tanto di boicottaggi nei supermercati, nelle università, nello sport. Peccato che nessuno di questi virtuosi censori batta ciglio per i curdi, gli uiguri, gli uzbeki, per i drammi in Somalia, in Ruanda e in Eritrea: se il colpevole non è Israele non vale la pena mobilitarsi. Strano cortocircuito, quello per cui le sbandierate migliori intenzioni sfociano nei peggiori luoghi comuni: le lobby, la violenza intrinseca, il popolo eletto e dannato. Strano controsenso, quello di chi è disposto ad allearsi con i responsabili di violazioni di diritti umani, stragi e genocidi pur di attaccare uno Stato che difende semplicemente il proprio diritto all’esistenza. E che invece è capace di lottare per la pace, anche contro se stesso e le frange interne più estreme, come dimostrano gli scioperi dopo le stragi di Sabra e Shatila, o le proposte d’intesa avanzate dal primo ministro israeliano Ehud Barak nel summit di Camp David.
Caro amico antisionista, concedi un attimo di pausa ai tuoi pregiudizi, è ciò che chiede Pierluigi Battista in questa lunga e appassionata lettera indirizzata a tanti antisemiti più o meno inconsapevoli. Perché dietro la buonafede o le belle parole di chi si finge imparziale, dietro l’irresponsabile conformismo, dietro tanta virtuosa indignazione si cela un vecchio cancro ideologico che ha già fatto milioni di vittime.
Il clan Di Lauro è stato senza dubbio una delle più potenti cosche camorriste degli ultimi vent'anni: forte di centinaia di affiliati e grazie al controllo delle più importanti piazze, ha gestito a lungo i business della droga, dei cantieri e dell'estorsione in Campania. Luigi Alberto Cannavale, che ha lavorato per anni come pubblico ministero per contrastarne l'attività criminale, ci racconta la storia di questo sanguinoso clan, attraverso la voce di un pentito dell'organizzazione. Un'epopea iniziata negli anni Settanta tra le strade di Secondigliano, con le prime rapine di una banda di ragazzini diventati adulti a colpi di pistole, che in pochi anni, dopo aver eliminato le bande rivali, raggiungono un immenso potere, tra bische, cocaina e feroci regolamenti di conti. Negli anni recenti, sotto i colpi della magistratura, le retate, le confische, il declino è inesorabile, fino all'arresto dopo la faida di Scampia del 2004, del boss "Ciruzzo", lo pseudonimo romanzesco del capo clan Paolo Di Lauro. Un vero e proprio romanzo criminale con il respiro della grande narrazione e l'ambientazione, ben conosciuta, nella Campania raccontata da Roberto Saviano.
Raramente (nelle scuole o altrove) c'è qualcuno che veramente insegna "come si fa ad apprendere". Abilità che non solo è preziosa per seguire o riprendere con successo gli studi (risparmiando tempo prezioso), ma è essenziale anche dopo: nella vita di lavoro. Questo libro intende offrire un metodo semplice, piacevole e poco costoso per imparare a studiare in modo efficace, intensivo e critico. Inizia con un test di autovalutazione. Subito dopo in altrettanti brevi capitoli delinea 6 regole da seguire per applicarsi con successo: organizzare e controllare il proprio tempo; prendere appunti; leggere con metodo; allenare la memoria; le tecniche per preparare e affrontare esami, temi, test, quiz; le tecniche per studiare la matematica. Alla fine verifiche del lavoro.
Se è vero, come è vero, che leggere un libro rappresenta uno dei modi migliori di viaggiare con la mente, questa guida ai luoghi più segreti del mondo è in grado di fare di più perché mette nero su bianco tutti quei luoghi che i poteri forti - siano essi di carattere politico, economico, militare o spirituale - non vogliono assolutamente farvi visitare. In questo modo i sotterranei del Vaticano, il giardino dei "banchieri della Regina" al 440 Strand di Londra, i club dove albergano le sette massoniche europee e americane o l'inquietante Area 51, la zona del Nevada in cui il governo statunitense condurrebbe esperimenti ufologici, vengono raccontati con la stessa chiarezza che ci si aspetta da una "normale" guida turistica. Un reportage sull'ignoto che comprende il fantomatico - e ufficialmente non esistente - "Club 33", creato da Walt Disney in persona, e il satanico Castello di Wewelsburg, quartier generale delle SS di Himmler, la siciliana caverna dei Beati Paoli e la norvegese isola di Svalbard, dove sono custoditi i semi di tutte le piante del mondo per porre rimedio a eventuali disastri ecologici. Abili nello smascherare misteri descritti come tali solo a uso e consumo dei turisti più sprovveduti, Klimczuk e Warner offrono al lettore un testo pieno di sorprese e la possibilità, più unica che rara, di visitare i luoghi più segreti del mondo e di svelare gli arcani a cui sono collegati.
Londra 1928: a Bertrand Russell, matematico e filosofo di fama, il suo pacifismo incondizionato è già costato sei mesi di carcere e la cattedra al Trinity College. Eppure, Russell non si dà per vinto e pubblica i Saggi scettici. In diciassette brevi trattazioni passa in rassegna i miti e le credenze «intoccabili» della società occidentale – la psicoanalisi, la teoria della relatività, il declino della scienza, la guerra come garanzia di benessere, le briciole della libertà individuale, il monopolio dell’informazione e i principi dell’educazione tradizionale – professando l’unica fede che «potrà lacerare i veli che ci nascondono ogni verità» e trasformare «la nostra Terra in un Paradiso»: lo scetticismo. Una ricetta per la felicità che nella sua previsione di un futuro dilaniato dalle guerre di religione e destabilizzato dai capricci dell’economia si rivela straordinariamente attuale.
Arner Bank, una piccola banca svizzera i cui interessi spaziano dalla Sicilia delle speculazioni criminali alle grandi speculazioni milanesi, e da lì fino ai più inviolabili paradisi fiscali, come l'isola di Antigua. Una banca sconosciuta che annovera tuttavia tra i suoi correntisti personaggi come Ennio Doris, Stefano Previti e, soprattutto, Silvio Berlusconi, titolare del conto numero uno. Attraverso questo conto, Berlusconi gestisce una gran parte del patrimonio personale e della sua famiglia, e da questo stesso conto muove milioni di euro secondo traiettorie misteriose, e tuttavia interessanti per le procure di Milano e Palermo. In questa inchiesta, nata da un servizio di Report che ha generato grande scandalo, Paolo Mondani con l'aiuto di Paola Di Fraia segue per la prima volta, rivelando particolari assolutamente inediti, il flusso di denaro del nostro premier, in un viaggio che tra infinite società di comodo, prestanome di lusso, e pericolosi soci in affari, getta una luce inquietante sul modo in cui Berlusconi gestisce il proprio capitale lontano dagli occhi di tutti, anche da quelli delle autorità.
Dal 1954 e una sola volta all'anno, un gruppo ristretto di persone si ritrova per decidere segretamente il futuro politico ed economico dell'umanità. Nessun giornalista ha mai avuto accesso alle riunioni che fino a poco tempo fa si sono svolte presso l'Hotel Bilderberg, in una piccola cittadina olandese. Nessuna notizia è mai filtrata da quelle stanze, anche se - come dimostrano le pagine di questo libro - è durante questi incontri che vengono prese le decisioni più rilevanti per il futuro di tutti noi. Risultato di un'indagine serrata e pericolosa durata oltre 15 anni, l'inchiesta di Daniel Estulin rende noti i giochi di potere che si svolgono a nostra insaputa. Dalla privacy armata che la protegge, la classe dirigente globale detta legge su politica, economia e questioni militari.
2 giugno 2010, festa della Repubblica italiana. E trionfo del nepotismo. I titoli sono tutti su favori e prebende a figli, cognati e mogli della cricca del terremoto. Il familismo amorale elevato a sistema gelatinoso. Ma la bella società italiana non è soltanto quella dell'Aquila. Attori, cantanti, professori universitari, giornalisti, calciatori: nessuno sfugge alla regola. A partire, va da sé, dai politici. Ma "Tengo famiglia" non è un trattato di sociologia, è il libro di un cronista che fa nomi e cognomi, racconta fatti circostanziati e inediti, denuncia soprusi e nefandezze sull'Italia delle Parentopoli. Senza pietà alcuna. (Prefazione di Pietrangelo Buttafuoco)
Antonino Scopelliti fu assassinato in un attentato della 'ndrangheta il 9 agosto 1991. Prima che la linea stragista di Cosa Nostra si affermasse, fu il primo caso di attacco diretto alla magistratura da parte della criminalità organizzata. L'omicidio di Scopelliti, però, all'epoca non venne compreso appieno dallo Stato: la sua morte archiviata in fretta e i colpevoli, identificati in membri della 'ndrangheta che eseguivano un ordine di Totò Riina e Nitto Santapaola, tutti assolti in Cassazione dopo una lunga e dolorosa vicenda processuale. Anche il ricordo del primo magistrato vittima degli assalti mafiosi è stato quasi completamente cancellato. Rosanna Scopelliti - figlia “inesistente” per motivi di sicurezza, mai registrata all'anagrafe e trasportata in una valigia durante gli spostamenti del padre perché nessuno la vedesse - che all'epoca dell'attentato aveva otto anni, ricostruisce oggi, con l'aiuto di Aldo Pecora, una vicenda che rappresenta ancora una ferita aperta per la sua famiglia e l'Italia.
"Dalla pura e semplice bustarella
al regalo più gentile,
dalla transazione finanziaria anonima
alle ambiguità dell'amicizia,
dall'interesse personale ai favoritismi familiari,
la corruzione è un fenomeno
più difficile da individuare di quanto si pensi.
La si condanna da lontano,
la si incoraggia da vicino"