La kantiana Deduzione trascendentale delle categorie si può considerare come uno dei luoghi classici della filosofia di ogni epoca: quell'esigenza di 'fondazione' radicale che è la caratteristica peculiare dell'atteggiamento filosofico trova infatti in queste pagine della Critica della Ragion Pura una delle sue espressioni più alte e più limpide. Né minore importanza la Deduzione riveste dal punto di vista storico, come documento della particolare prospettiva del suo autore, dovendosi vedere in essa il punto dell'opera di Kant più idoneo a mettere in luce la potenza dell'impostazione criticistica ma anche i suoi nodi irrisolti e le sue intrinseche aporie. Il presente lavoro intende in effetti mostrare - anche attraverso la discussione di alcune interpretazioni storicamente importanti - che, dato il presupposto di fondo che caratterizza tutta la gnoseologia kantiana lasciando la sua impronta specialmente sull'Estetica trascendentale, il problema cui la Deduzione è chiamata a dare risposta si presenta a rigore insolubile; mentre, se si cerca di prescindere da tale presupposto, il luogo della Critica nel quale Kant si avvicina maggiormente all'obiettivo che si era prefisso è, semmai, la Confutazione dell'Idealismo. Anche in questo caso, tuttavia, la soluzione raggiunta non è esente da alcune rilevanti limitazioni che lo stesso Kant mostra peraltro di avere ben presenti, in alcuni passi non sempre adeguatamente ricordati che vengono illustrati in questo libro.
DESCRIZIONE: Bernhard Welte (1906-1983) è stato il pensatore che, forse, ha preso più sul serio la sfida di Heidegger alla filosofia della religione: riproporre la domanda sul senso dell’essere oltrepassando l’orizzonte della metafisica.
Primo titolare, in Germania, della cattedra di "filosofia della religione cristiana", e per molti decenni docente all’università di Friburgo, Welte in opere come Religionsphilosophie (1978), La luce del nulla (1980), Che cosa è credere (1982) ha ripensato la tradizione cristiana svelandone nuovi possibili significati, in un’epoca dove questa tradizione a causa della secolarizzazione pare eclissarsi. Significati che – come mostra questa monografia – ruotano attorno alla categoria di "Nulla". Una parola dove – secondo un mistico come Meister Eckhart, molto amato e studiato da Welte – si celerebbe il mistero di Dio. Un mistero che può ancora offrire, all’uomo nato all’ombra del nichilismo e dell’ateismo, la luce di una speranza? In fondo, è stato questo l’impegno teoretico di Welte: scoprire i frammenti di questa luce in una filosofia della religione per non-credenti.
L'Autore ha trascorso lunghi periodi di ricerca all'estero, presso la Ludwig Universität di Friburgo, occupandosi di filosofia della religione e pubblicando su riviste specializzate. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Antropologia filosofica e attualmente collabora con le Università G. D'Annunzio di Chieti e Roma Tor Vergata.
Il mondo del lavoro in Italia, dall'Unità a oggi, ha conosciuto profondi cambiamenti, legati alle trasformazioni economiche, sociali, politiche e culturali che hanno investito il paese nella transizione dall'economia rurale all'attuale società dei servizi. In questo lungo percorso emergono il ruolo della politica e dello Stato nella costruzione del welfare e del diritto del lavoro, l'importanza delle migrazioni e l'evoluzione delle differenze di genere, le lotte sindacali e il riconoscimento dei diritti, ma anche le teorie economiche che hanno contribuito sia a delineare i contorni della questione sociale sia a spiegare le determinanti e l'andamento di variabili chiave, a cominciare dai salari e dall'occupazione. Un'ampia disamina delle fonti, incluse quelle statistiche e normative, permette di comprendere come è cambiato storicamente il valore del lavoro nel paese, attraverso una lettura di lungo corso di uno dei fondamenti del vivere civile e sociale della Repubblica italiana.
Quanto può sopravvivere un regime politico democratico che viva disconnesso dalla società reale? Quale dose di “non democraticità” delle sue istituzioni e dei propri processi interni può esso tollerare senza trasformarsi in autoritarismo, sottile o manifesto che sia? Ormai un classico della scienza politica, "Governare il vuoto" ha saputo indicare e interpretare, già alla sua uscita nel 2013, le principali sfide che le democrazie occidentali si trovano ad affrontare ai nostri giorni. Ancor più meritorio è il fatto che le argomentazioni che lo compongono siano state elaborate negli anni precedenti da Peter Mair, poi prematuramente scomparso. Questa nuova edizione, arricchita da una preziosa introduzione di Chris Bickerton, ci consente di verificare a distanza di due lustri l’ampiezza e la profondità di un’analisi sistematica della crisi di legittimazione dei sistemi politici, una volta trascorsa l’età dell’oro della “democrazia dei partiti”. In particolare, Mair ci aiuta a capire le origini e gli sviluppi di quella distanza, non più colmata, tra professionisti della politica e cittadini, che ha condotto quasi ovunque all’affermazione di movimenti e governi di stampo populista. Le stesse categorie di “rappresentanza” e “partecipazione”. ne sono risultate stravolte, con pesanti effetti sulla strutturazione dello spazio politico europeo, sulla credibilità delle sue élite e sulla governance democratica. Postfazione di Maurizio Serio.
L’Italia di mezzo rappresenta una realtà complessa, composta da una molteplicità di territori in cui vive e lavora oltre la metà della popolazione italiana. Si estende su una superficie vasta e diversificata, caratterizzata da una condizione intermedia che sfugge alle categorie tradizionali. In questi luoghi, infatti, i confini tra centro e periferia, innovazione e tradizione, urbano e rurale diventano sfumati, richiedendo nuove visioni e approcci. Nonostante la rilevanza demografica e il peso elettorale di questi territori, essi rimangono ai margini del discorso pubblico. I luoghi dell’Italia di mezzo, territori intermedi della provincia italiana, scompaiono dall’agenda politica e dai programmi di sviluppo, oscurati da narrazioni che privilegiano la metropoli o, all’opposto, i borghi e le aree più periferiche. Due convinzioni sono alla base di questo libro. La prima è che questa parte d’Italia conti e pesi anche in una prospettiva di lungo periodo, verso il passato e verso il futuro: ha svolto un ruolo cruciale nella storia complessiva del paese, garantendone plasticità e svolgendo un ruolo intermediario rispetto ad altre sue componenti territoriali; rappresenta oggi una sfida per il paese verso una transizione socio-ecologica che ha bisogno di essere pensata a partire non solo dalle città e dai margini, ma proprio da questi territori. La seconda è che per rendere vitale e desiderabile l’Italia di mezzo non siano rilevanti solo misure e politiche economiche legate all’attrattività e competitività dei territori, ma anche e soprattutto azioni per il rinnovo della sua dotazione di infrastrutture quotidiane (case, scuole, biblioteche, strade, ferrovie…), la riconversione ecologica delle sue economie e dei suoi insediamenti, la qualità dei suoi paesaggi ordinari e, necessariamente, una riorganizzazione dei suoi assetti territoriali. Saggi di: Maria Aldera, Paolo Beria, Cristina Bianchetti, Ilaria Boniburini, Sara Caramaschi, Maria Cerreta, Michele Cerruti But, Alessandro Coppola, Giovanna Costanza, Francesco Curci, Angela D’Agostino, Ettore Donadoni, Enrico Formato, Andrea Gritti, Arturo Lanzani, Antonio Longo, Luis Martin Sanchez, Cristiana Mattioli, Chiara Merlini, Mariavaleria Mininni, Chiara Nifosì, Cristina Renzoni, Giacomo Ricchiuto, Camilla Rondot, Simone Rusci, Ianira Vassallo, Marco Voltini, Federico Zanfi.
Un’antologia di citazioni dell’artista David Hockney che spazia attraverso i temi più disparati, tra cui il disegno, la fotografia, la natura, la creatività, il rapporto con la tecnologia e l’omosessualità: una sorta di autobiografia intellettuale in formato mignon. Il libro offre un condensato incantevole e coinvolgente dell’inimitabile spirito di uno dei più celebri artisti britannici contemporanei attraverso osservazioni - anche inedite - raccolte negli anni dallo scrittore e critico d’arte Martin Gayford. Hockney ha un talento nel catturare verità profonde in affermazioni concise, da quelle più quotidiane - "L’occhio è sempre in movimento; se non si muove, è perché sei morto" - alle dichiarazioni sull’arte o alle opinioni su altri creatori di immagini, come Caravaggio, Cézanne e Walt Disney.
Un pedagogista che studia l'infanzia ma curioso dei risultati delle ricerche neuroscientifiche, un neuroscienziato d'avanguardia interessato alle possibili ricadute delle sue conoscenze sull'educazione: due ricercatori appassionati si incontrano e dialogano, trovando una forte convergenza nelle scoperte fatte più di un secolo fa da Maria Montessori ed oggi continuate nella pratica educativa che a lei si richiama. Un lavoro di comparazione dettagliata ma non accademica, utile per genitori, educatori, studenti e studiosi.
El profesor Sánchez Navarro expone el estado actual de la investigación sobre diversos aspectos de estos libros del Nuevo Testamento, como testimonios de un mismo acontecimiento.
Los tres primeros evangelios (según Mateo, Marcos y Lucas), comúnmente llamados ´sinópticos´ por sus muchos rasgos en común, presentan la misión de Jesús centrada en la proclamación del reino de Dios. Aparecen por tanto como tres testimonios de la realización de ese reinado escatológico del Señor, que así cumple, desbordándolas, las promesas hechas a Israel. El tema está también presente en los Hechos de los Apóstoles, continuación del tercer evangelio y parte integrante de la obra de Lucas.
El presente volumen aúna el estudio crítico y teológico, exponiendo el estado actual de la investigación en sus diversos aspectos (históricos y literarios) y explicando cada libro en sus características propias; las referencias bibliográficas permitirán profundizar en aquellas cuestiones que un manual no puede tratar con detalle. Al mostrar la peculiaridad literaria, histórica y teológica de cada libro, queda también patente la unidad que subyace a todos ellos. Esto es posible por la perspectiva hermenéutica del testimonio; sin minusvalorar la originalidad de cada escrito (que por el contrario queda claramente manifestada), los libros son comprendidos como testimonios diversos de una misma realidad, de un mismo acontecimiento: la plenitud de la revelación en Cristo Jesús. De este modo, las diferencias entre los sinópticos -que aparecen claras- quedan integradas en un horizonte más amplio. Todo ello confiere al libro, pese a estar compuesto por partes diferentes, una ´unidad argumental´ que facilita su lectura y estudio; en esta conjunción de diversidad y unidad radica su principal aportación.
Está obra está dirigida principalmente a estudiantes de Teología en seminarios, facultades de Teología e institutos de Ciencias Religiosas; pero también a religiosos, catequistas y grupos de iniciación bíblica, así como a personas con una cultura media deseosas de iniciarse en el conocimiento de los evangelios.
Luis Sánchez Navarro (Madrid 1965), sacerdote Discípulo de los Corazones de Jesús y María, es doctor en filología griega por la Universidad Complutense de Madrid (1995) y en Sagrada Escritura por el Pontificio Instituto Bíblico de Roma (2004). Actualmente es profesor numerario de Nuevo Testamento y director del Departamento de Sagrada Escritura en la Facultad de Teología San Dámaso (Madrid). Pertenece al Consejo de Redacción de Estudios Bíblicos (Madrid). Es asimismo miembro de la Asociación Bíblica Española y de la Asociación Bíblica Católica de América. Entre sus obras recientes se encuentran: Retorno al principio. La revelación del amor en la Sagrada Escritura (2010); Acercarse a la Palabra. Breve iniciación al disfrute de la Biblia (2005); La enseñanza de la montaña. Comentario contextual a Mt 5-7(2005); ´Venid a mí´ (Mt 11,28-30).El discipulado, fundamento de la ética en Mateo (2004; 22006). Es además editor o co-autor de cinco volúmenes de temática bíblica (2003-2009); en 2010 ha publicado, junto con Carlos Granados, la edición española del Enquiridion Bíblico.<br/
Brunetto Latini (1220/30-1293) fu uno dei protagonisti della vita culturale fiorentina; svolse importanti incarichi politici per il suo Comune, militando nella "parte" guelfa: per questo fu esule in Francia nella fase di supremazia ghibellina e lì compose le sue opere più significative. In quasi tremila versi, il Tesoretto narra il viaggio dell'autore da una selva misteriosa governata dalla Natura fino alla vetta dell'Olimpo, attraverso il regno delle Virtù, il giardino del Piacere e il monastero della Penitenza. Sotto una fantasiosa veste allegorica, il maestro di Dante offre al lettore una piccola enciclopedia scientifica e geografica, e soprattutto un vivace "galateo" ispirato alla conciliazione tra valori cavallereschi e "borghesi" che possiamo ora apprezzare in questa nuova edizione del testo rivisto sui manoscritti più antichi e accompagnato da note puntuali.