Volume illustrato con foto simboliche: brevi racconti seguiti da sintetici commenti o da brani evangelici che ne evidenziano la morale.
Disegni, schizzi e cartine che riguardano il mondo biblico (geografia, storia, lavoro, commercio, religione...). I disegni sono accompagnati da commenti e spiegazioni per un'utilizzazione didattica.
Dopo un'ampia introduzione sulla vita e le opere del Rosmini, vengono proposte le pagine più classiche della sua letteratura, tratte dalle "Massime di perfezione", da "Le cinque piaghe della Chiesa", e dall'"Introduzione del Vangelo secondo Giovanni commentata". Un breve commento al Magnificat ("Il cantico della Vergine dichiarato") viene riportato integralmente per la sua alta spiritualità. Conclude l'opera un gruppo di lettere tra le più significative dell'"Epistolario" per dare un'idea dei sentimenti spirituali con i quali Rosmini ha affrontato alcuni momenti cruciali della sua vita e di quella degli amici.
Nato dall'esperienza pastorale in parrocchia, questo libretto illustrato a colori propone un cammino di conversione che parte dalle difficoltà incontrate dai ragazzi nell'accostarsi alla Confessione.
L'autore affronta i racconti biblici della creazione, delle origini di Israele e del Cristo a partire dal problema dell'inizio come fenomeno universale e come problema insolubile. Al di là dei risultati dell'esegesi, l'autore propone un confronto con le scienze (astrofisica, geologia, biologia...) e con le scienze umane (storia, psicologia, psicoanalisi...). Nei testi biblici Gibert scopre il genere letterario del racconto d'inizio, accanto alla leggenda, alla novella o al racconto storico.
Il Salmi e S. Paolo costituiscono la fonte pressoché unica a cui si alimenta il pensiero dei Padri sulla speranza: Ma il percorso non è così semplice e lineare. Ai Padri, infatti, si deve arrivare attraverso due grandi collettori, il mondo greco ellenistico e quello biblico giudaico. Dal primo i cristiani mutuano il termine con cui designano la speranza (elpís), dal secondo ne ereditano i tratti teologici fondamentali e la struttura storico-salvifica. Ma da una parte elpís avrà in ambito pagano un significato commisurato all'uomo greco, mentre dall'altra il mondo biblico affida l'idea di speranza a un lessico suo proprio, che solo parzialmente, e non univocamente, si interseca con l'area semantica dell'elpís. Non si dà dunque immediata corrispondenza tra l'elpís dei greci, la "speranza" dei giudei e quella dei cristiani. Il presente volume intende pertanto privilegiare, in una prima parte, ciò che precede, prepara, fa capire i Padri, in modo da rendere immediatamente perspicua, nella seconda parte, la diretta lettura dei testi patristici.