Nell’ultimo secolo la ricerca sull’educazione ha fatto notevoli passi in avanti consolidando il proprio impianto scientifico e dotandosi di strumenti sempre più raffinati. Gli autori di questo manuale delineano il percorso della ricerca, partendo dalla scelta e definizione delle ipotesi, passando per la descrizione delle tecniche e degli strumenti di rilevazione e della raccolta e dell’analisi dei dati e giungendo infine alla comunicazione dei risultati. In questo modo il volume si offre come un accurato e rigoroso strumento per coloro che, lavorando nella scuola, nella formazione e nell’università, vogliano o debbano avvicinarsi alla ricerca educativa e ai problemi metodologici che questa comporta.
Persone da zero a tre anni propone un approccio innovativo rispetto al “gruppo” per i bambini al nido e applica la ricerca e la teoria alla pratica quotidiana. Tutte le idee presenti nel volume sono state sviluppate e verificate nei nidi e nei centri per le famiglie. In questo libro le autrici hanno raccolto le loro vastissime esperienze; ne risulta un’utile proposta che tocca problematiche che vanno dalla gestione di un nido al ruolo della coordinatrice, senza trascurare gli aspetti emotivi di tutti coloro che vivono questa esperienza: bambini e adulti. Viene dato ampio spazio alle modalità per l’uso del Cestino dei tesori e per il gioco euristico, tenendo conto delle esigenze sia dei bambini che delle educatrici. L’aspetto del nido, gli arredi, lo spazio esterno, ogni dettaglio viene considerato in funzione di un’esperienza positiva per tutti.
"Il capolavoro sconosciuto" di Honoré de Balzac rappresenta un vero e proprio mito letterario, che ha tra l'altro suscitato riflessioni ed emozioni profonde nelle menti di numerosi protagonisti del Novecento. In effetti da Cézanne a Picasso, da Hofmannsthal a Rilke, da Henry James a Benedetto Croce, da Ernst Robert Curtius a Italo Calvino, molti sono gli interpreti che hanno meditato su questo testo, concentrandosi sul suo protagonista, il pittore Frenhofer, un genio quanto mai travagliato che sembra profetizzare l'astrattismo e l'informale. E se "Il capolavoro sconosciuto" può considerasi una sorta di tragedia della pittura contemporanea, il racconto "Pierre Grassou" che viene pubblicato qui di seguito, ne rappresenta l'amara commedia.
Il volume, pubblicato per la prima volta da Einaudi nel 1972, raccoglie tre saggi, rispettivamente dello storico dell'arte Ernst H. Gombrich, dello psicologo Julian Hochberg e del filosofo Max Blach. I tre studiosi affrontano il tema dei diversi modi di percepire le immagini, pittoriche e fotografiche in particolare: un interrogarsi sui problemi riguardanti la natura della rappresentazione nell'arte che diventa occasione di un dibattito interdisciplinare.
Questo breve libro è una vera 'miniera' per gli economisti, i filosofi e gli studiosi di scienze politiche interessati ai rapporti tra l'economia contemporanea e la filosofia morale. Scrivendo in uno stile chiaro e stimolante, il professor Amartya Sen presenta qualcosa di più di una limpida sintesi della letteratura importante in campo etico ed economico. Amartya K. Sen è Premio Nobel 1998 per l'economia.
Questo studio è la prosecuzione di un altro lavoro sulle società aperte relativo al periodo antico e medioevale, già pubblicato in questa collana. Partendo da quell'itinerario si analizza il difficile rapporto, spesso conflittuale e drammatico, tra i teorici delle società aperte e coloro che hanno inseguito utopie e chimere di vario genere. Il filo conduttore tra i due saggi passa attraverso le istituzioni politiche della repubblica romana e del parlamentarismo inglese, pilastri delle società anticamente libere, sebbene imperfette e per questo sempre soggette al miglioramento. Certo non è un caso che a questi due modelli si rifanno tutti quei grandi pensatori, come Vico, Montesquieu, Hume ed altri, che costituiscono i punti di partenza del moderno liberalismo.Il testo, analizzando il non facile cammino dell'affermazione dei diritti, ripercorre il pensiero politico moderno e l'approccio a quello contemporaneo cercando di criticare non pochi luoghi comuni e mettendo in evidenza come, anche nei secoli più recenti e per mezzo di pensatori ritenuti per tanto tempo tra i più illuminati, si è operata la negazione completa della società aperta. Tutto ciò è avvenuto non solo in modo esplicito, tramite quelli che vengono definiti i nemici della libertà, ma anche in modo più o meno larvato tramite pensatori utopisti di vario genere. Non meno pericolosa è l'analisi di quelli che vengono definiti i paradossi della modernità che, dietro apparenti idee innovatrici, hanno poi esaltato metodi e principi che con la libertà e la sua storia non avevano niente a che fare.Queste pagine, oltre al profilo storico del problema, intendono mettere in guardia ciascuno di noi sulla delicatezza degli equilibri delle società aperte che, al pari della libertà, vanno difesi con la massima lucidità e determinazione.
Arte di persuadere attraverso il discorso e teoria di questa stessa arte, la retorica è divenuta dai Greci in poi tratto costitutivo della nostra cultura umanistica. Dopo una lunga eclissi la disciplina è tornata in auge, estendendosi, al di là dello studio letterario, ad altri ambiti: pubblicitario, musicale, cinematografico. Questa introduzione fornisce una presentazione del sistema retorico a partire dalla sua genesi, dall'antichità ai giorni nostri; descrive in una esposizione metodica i procedimenti retorici, figure, argomenti, tipi di argomentazione; mette a disposizione del lettore alcuni esempi di analisi retorica di testi letterari e non letterari, in cui vengono mostrati i differenti dispositivi retorici in atto; infine traccia le linee di una filosofia della retorica che mostra perché di tali procedimenti non si possa fare a meno. Per questa edizione la curatrice Gabriella Alfieri ha approntato alcuni esempi di letture retoriche di classici italiani.