Nel 1300 l'intero pianeta venne scosso da una serie di shock violentissimi: pestilenze, inondazioni, piccole glaciazioni, carestie. Improvvisamente fu come se demoni, venti e draghi si coalizzassero per punire l'orgoglio dell'uomo. Eppure le tre grandi civiltà del tempo, quella europea, quella islamica e quella cinese, seppero costruire dei veri e propri 'paesaggi adattativi', nuove forme di organizzazione sociale, politica ed economica che lanciarono il mondo verso una fase nuova.
È ormai evidente che le religioni giocano un ruolo attivo nelle guerre, armando le menti e scaldando i cuori dei fedeli. Ma perché avviene questo, quando ci si aspetta invece che mostrino una spiccata vocazione alla pace? L'elemento religioso costituisce oggi un fattore cruciale per comprendere i conflitti internazionali. Non si tratta né di "guerre di religione", né di "scontri di civiltà": la fede entra in gioco perché le politiche d'identità nazionali hanno bisogno di una legittimazione simbolica che altrimenti non potrebbero vantare. Attraverso numerosi casi di studio - dai movimenti hindu ai monaci buddisti in Sri Lanka, passando per l'islam politico e Israele - il sociologo Enzo Pace mostra come un conflitto emerga ogni volta che la religione cede alla logica della politica.
Il modernismo è il tentativo di conciliare la teologia cattolica e la filosofia moderna. Questo libro riunisce tre documenti di papa San Pio X che, a distanza di più di un secolo dalla loro pubblicazione, rimangono - oggi forse più di ieri - pietre miliari nella difesa della fede cattolica: la Grave Allocuzione dell'aprile 1907, il decreto del Sant'Uffizio "Lamentabili sane exitu", e la lettera enciclica "Pascendi Dominici gregis". Quest'ultima è una diagnosi accurata della natura, delle cause e degli effetti del modernismo, e indica utilissimi rimedi per debellarlo dalla Chiesa. Si tratta dunque di una guida indispensabile per comprendere e contrastare il modernismo teologico e rispondere alle sfide e alle devianze del mondo contemporaneo.
DESCRIZIONE: L'interrogativo sull'uomo è fondamentale per chi voglia comprendere se stesso; esso anzi costituisce un problema di fondo anche per il pensiero filosofico contemporaneo, che cerca di conoscere l'uomo nella sua intima essenza. Oggi più che mai si sente l'esigenza di un'antropologia filosofica; essa richiede il posto che le compete nell'insieme dell'insegnamento e della ricerca, insidiata com'è da pretese egemoniche delle «scienze umane» in senso puramente empirico, da un lato, e contestata dall'altro da alcuni orientamenti esclusivamente fideistici di antropologia teologica.
Questo volume è derivato da corsi di lezione tenuti dall'Autore all'Università di Innsbruck, qui pubblicate in forma ampliata e completa. Il suo primo intento è quindi di servire agli studenti; vuole essere inoltre uno strumento per docenti e quanti lavorano nell'università; infine si rivolge a quella fascia più ampia di persone che cercano un orientamento riguardo al problema della realtà dell'uomo. Il tenore del libro è volutamente di carattere non troppo specialistico, e perciò scritto in maniera leggibile e didatticamente chiara.
COMMENTO: La settima edizione del volume, derivato dai corsi tenuti dall'autore all'Università di Innsbruck, che affronta il problema della realtà dell'uomo, scritto in maniera leggibile e didatticamente chiara.
EMERICH CORETH ha insegnato filosofia presso l'Università di Innsbruck. Tra le sue opere ricordiamo: Grundfragen des menschlichen Daseins, Innsbruck 1956; Metaphysik. Eine methodisch - systematische Grundlegung, Innsbruck 19642; Grundfragen der Hermeneutik, Freiburg im Br. 1969 (alcune tradotte in spagnolo), oltre ai numerosi articoli su ontologia e antropologia in importanti riviste o miscellaneee.
I mosaici di Ravenna sono considerati uno dei patrimoni artistici più importanti al mondo. Fin dai tempi della loro realizzazione, tra il V e il VII secolo, affascinano lo spettatore per la loro qualità e gli splendidi colori. Il presente volume è la più aggiornata analisi iconografica sistematica, che si propone di indagare le peculiarità di questa arte figurativa e i messaggi da essa veicolati attraverso i secoli. I mosaici vengono contestualizzati negli edifici che li ospitano, dal Mausoleo di Galla Placidia alla Basilica di Sant'Apollinare in Classe, e in relazione alla liturgia dell'epoca tardoantica. La campagna fotografica, realizzata appositamente per il volume, ci fa immergere nel fulgore e nella varietà dei mosaici. Oltre alle grandi visioni d'insieme, si possono ammirare dettagli e volti dei molti personaggi, disegnati dalla luce di ogni tessera, in un'esperienza visiva impossibile in situ.
Le organizzazioni sono caratteristiche pervasive e durevoli della nostra società, un ambiente quasi "naturale" in cui ci muoviamo e che sembra delimitare il raggio della nostra personale responsabilità. Una fenomenologia non naturalistica mostra che la questione della responsabilità individuale non è riducibile all'interrogativo circa la misura materiale dei doveri verso l'organizzazione, verso l'ambiente sociale e naturale. Riguarda invece anche e soprattutto il senso di quei doveri e regole procedurali, i modi cioè con cui la coscienza può e deve assumere una necessità obiettiva, materiale e spogliate d'ogni senso religioso. L'adozione della prospettiva del soggetto consente una visione non riduttiva della responsabilità individuale e delle strutture organizzative. Queste si rivelano reti di rapporti umani, dove è possibile il riconoscimento dell'altro come prossimo: è la base comune che permette di affermare insieme la responsabilità verso le organizzazioni e la libertà di spirito nei loro confronti.
Sono convinta che la nostra civiltà sia sull'orlo di una rivoluzione tecnologica che ha il potere di rimodellare la vita come la conosciamo. Ignorare i millenni di lotta che sono alla base della nostra società, però, sarebbe un errore intollerabile. Questa rivoluzione deve fondarsi su quelle basi, in modo fedele. Deve rispettare la dignità collettiva di una comunità globale. E deve sempre ricordare le sue origini: l'immaginazione inquieta di una specie di ominidi altrimenti ordinaria, talmente disorientata dalla propria natura che tenta di ricrearla in silicio. Questa rivoluzione deve essere incentrata senza alcun dubbio sugli esseri umani". Sviluppatasi sulla base di presupposti creati nell'arco di oltre cinquant'anni, la rivoluzione dell'intelligenza artificiale è ormai iniziata. Anzi, è difficile oggi immaginare un ambito delle nostre vite - dalle piccole occupazioni quotidiane ai grandi piani industriali, dalla nostra personale relazione con il mondo alla formazione - che non risulti profondamente toccato dall'impatto con questa tecnologia. A volte non è semplice, tuttavia, ricordare che alla base di questa svolta epocale ci sono le persone, donne e uomini di scienza capaci di rendere le proprie vite percorsi unici di ricerca ed esperienza. Ne è un esempio Fei-Fei Li, partita da umili origini e diventata oggi una delle maggiori personalità scientifiche al mondo, che in questo libro racconta come la sua storia personale sia inscindibile da quella della sua formazione e delle sue scoperte. Una storia, la sua, che mostra come al centro della più prodigiosa invenzione degli ultimi secoli ci siano le persone - con la loro curiosità, la loro empatia, la capacità di trarre forza dalle difficoltà e dalla inesauribile voglia di "essere motivate dal benessere della nostra specie".
messaggi celesti
"Benedite i vostri sforzi fino al giungere alla vittoria"
di Cristina Mantero
speciale angeli
Gli angeli e i santi nel Sedicesimo secolo
di don Marcello Stanzione
speciale angeli
Gli angeli invisibili compagni della nostra vita
di Giuseppe Portale
speciale angeli
La forza degli angeli nella testimonianza della fede di santa Sofia e delle sue figlie di Michele Pio Cardone
apparizioni mariane
Le apparizioni della Madonna a Bovegno (BS)
beati
Il beato Francesco Mottola: "margherita del clero calabrese"
santi
San Gerardo Maiella il patrono delle partorienti
MESSAGGI
Il domani sarà migliore per i giusti / Siate persone di pace e di bontà / Questo luogo di preghiera vi proteggerà / Ho già aperto nei cieli varchi di grazia / Io sono il vostro nutrimento eterno / È necessario pregare e perdonare / Vi invito alla preghiera col cuore / I Dieci Comandamenti (3) / Pregate per le vocazioni / Gesù voglio appartenerti totalmente / Date testimonianza alla verità (2) / Siate testimoni della luce e della gioia / Gli angeli e la Divina Volontà / Io vi sono accanto e non vi lascerò mai
santuario dello scoglio
Nasce la Compagnia d’onore degli alfieri di sant'Emidio vescovo e martire
di Teresa Peronace
uomini e donne di fede
Generazione Z: Carlotta Nobile, il violino di Dio del prof. Francesco Guarino
devozioni
San Giuda Taddeo, il santo delle cause perse
miracoli
I miracoli che hanno fatto di Teresa del Bambin Gesù una santa
testimonianze di fede
Rinascere nell’amore
riflessioni di un laico
Il mondo a rovescio e l’Apocalisse
di Giorgio il legionario
In un mondo interconnesso, percorso da una «guerra mondiale a pezzi» e dominato da prospettive apocalittiche, qual è il compito della Chiesa? Che cosa caratterizza, in particolare, i gesti e le parole di Francesco? Quali sono le radici della «diplomazia della misericordia»? E come si concilia la volontà di mediazione con l'energica denuncia dei mali di oggi? A dieci anni dall'elezione di Jorge Mario Bergoglio, Antonio Spadaro ne rilegge l'approccio geopolitico da più prospettive. Innanzitutto la visione, di cui mette in luce i punti fondamentali, attingendo ai numerosi riferimenti culturali e intellettuali del pontefice. Ricostruisce quindi la «mappa» dell'azione di Francesco, attraverso i viaggi apostolici, gli eventi sinodali e la politica internazionale della Santa Sede. Ne emerge un'analisi dei traguardi raggiunti e delle sfide aperte: l'impegno per un nuovo umanesimo in Europa e per porre fine ai conflitti e alla tragedia dei migranti, proponendo un'alternativa credibile al capitalismo finanziario speculativo; l'avvicinamento alla Cina e il dialogo con l'Islam; l'esperienza della prima pandemia globale nell'era digitale; l'attenzione a territori dalle forti contraddizioni politiche ed ecologiche, come l'Amazzonia; i passi avanti nei rapporti con il Medio Oriente e le visite in paesi quali il Kazakistan e il Bahrein, luoghi di incontro e crocevia multietnici, «laboratori» di una Chiesa piccola ma viva.
Un rapimento, svariati delitti e un assassino, forse mancino forse no. Saranno solo leggende e superstizioni ma, da quando è ricomparso il fantasma dello Zoppo, in Normandia le sciagure non si contano più. A sei anni da "Il morso della reclusa", torna Fred Vargas con uno dei personaggi capolavoro del noir, lo svagato e visionario Jean-Baptiste Adamsberg, commissario del XIII arrondissement di Parigi. Il guardacaccia Gaël Leuven era un marcantonio solido come uno scoglio bretone, ma per ucciderlo sono bastate due coltellate al torace. A Louviec lo conoscevano tutti. Compreso Josselin de Chateaubriand (forse discendente di quel Chateaubriand), il nobilastro dall'abbigliamento eccentrico che adesso è il principale sospettato. Richiamato in Normandia dal commissario locale, Adamsberg si addentra nelle numerose ramificazioni del caso. Ma pur perdendosi come di consueto in false piste e digressioni mentali, in osservazioni prive di qualunque nesso con l'indagine, c'è da scommettere che anche questa volta verrà a capo del groviglio di omicidi ed efferatezze. Grazie alle sue illuminazioni proverbiali ma anche, forse, all'energia ancestrale dei menhir.
Questo lavoro è prezioso sotto diversi aspetti, ma anzitutto perché permette di accostare con maggiore profondità due opere tra le più conosciute di Gregorio Magno unificate nella tematica della pastoralità osservata da due prospettive diverse: quella del pastore, o "Rector animarum" propriamente detto, e quello dell'appartenente al gregge/credente colpito, con violenza quasi insopportabile, dai mali della vita, simbolizzata in Giobbe. E dunque chiunque abbia fatto esperienza di queste cose umane ne apprezzerà certamente la fatica sia dell'uno che dell'altro sia pure da prospettive diverse. La lettura di questo volume arricchirà colui o colei che, al termine della lettura, scoprirà quanto sia stato determinante per Gregorio Magno l'aver fatto delle Scritture ispirate il centro stesso della sua vita e del suo impegno di pastore di anime. Lasciandosi educare dalle Scritture stesse, e godendo della crescita simultanea, grazie alla frequentazione di esse, sia del testo che della stessa conoscenza di sé.