Biografia di San Tommaso d'Aquino, un uomo buono, intelligente, veramente grande.
E' la traduzione italiana dei tre scritti di S. Tommaso in cui elabora la teologia della vita consacrata: Contro gli avversari della vita religiosa; La perfezione della vita spirituale; La dottrina perversa di chi distoglie dalla vita religiosa.
E' la sintesi della fede cattolica che S. Tommaso ha scritto e dedicato al suo fedele segretario Fra Reginaldo da Piperno.
il libro offre il frutto di una lettura attenta di due tra le principali opere in poesia e prosa di s. Giovanni della croce, dandone una sintesi con parole di oggi.
"L'istruzione cristiana" (titolo originale latino: De doctrina christiana) è un trattato di ermeneutica, scritto da sant'Agostino quando era appena diventato vescovo di Ippona. In termini più attuali, può essere definito un manuale in cui il grande Dottore di una Chiesa ancora giovane e inesperta insegna a interpretare la Sacra Scrittura e a spiegarla pubblicamente secondo i canoni stilistici ereditati dalla latinità classica, in sostanza dalla retorica ciceroniana. Come modello supremo, però, viene proposto san Paolo, teologo ispirato e sublime oratore. "L'istruzione cristiana" viene così a situarsi come fondamentale opera-ponte tra l'antichità, nutrita di letteratura profana, e il medioevo, permeato di cultura biblica.
Le Catechesi di Cirillo e Giovanni di Gerusalemme, definite "uno dei più preziosi monumenti dell'antichità cristiana", offrono un quadro ricco e illuminante della iniziazione cristiana come si svolgeva nel IV secolo. Ci mettono a contatto diretto con la fede delle prime generazioni, quale era fedelmente trasmessa dai pastori, in una comunità anche geograficamente vicina al luogo di origine del cristianesimo. Il cristiano d'oggi vi ritrova la sua stessa fede espressa in uno stile limpido e semplice; il tono cordiali e comunicativo, sempre saldamente ancorato alla Scrittura, rende l'argomentazione persuasiva e convincente.
I libri VII, VIII e IX delle "Confessioni", nel commento di Goulven Madec e di Luigi F. Pizzolato, accompagnano la vita di Agostino sino all'autunno del 387. All'inizio del libro VII, Agostino è ancora immerso nell'ombra. Le dottrine manichee lo influenzano profondamente. Se pensa a Dio, immagina qualcosa di corporeo, collocato nello spazio. E da dove nasce il male? E perché Dio crea il male? È un problema a cui Agostino non troverà mai, in realtà, una risposta definitiva: "Che tormento, allora, per il mio cuore in travaglio, che gemito, mio Dio! E lì c'erano le tue orecchie, anche se non lo sapevo". La liberazione è rappresentata dalla lettura dei libri Platonicorum, che gli mostrano Dio come una luce immutabile e gli insegnano che il male non è una sostanza.
Tuttavia, mille ansie e angosce lo torturano ancora: l'eros, il mestiere retorico. Vive nell'incertezza: "E tu, o Signore, fino a quando? Fino a quando, Signore, t'adirerai sino alla fine? [...] Quanto tempo ancora e ancora, domani e domani? Perché non subito?". Infine Agostino sente una voce come di fanciullo, che dalla casa vicina gli dice: "Prendi, leggi; prendi, leggi". È un passo di Paolo. In quel momento, la luce della certezza penetra nel suo cuore; e all'istante tutte le tenebre del dubbio si dissipano. La storia del periodo trascorso con gli amici a Cassiciaco, e la morte della madre Monica ad Ostia, completano il terzo volume. Insieme alla madre, Agostino conosce una rapidissima visione mistica di Dio, anticipatrice della rivelazione definitiva, che ogni cristiano avrà soltanto nella vita eterna.
Indice - Sommario
TESTO E TRADUZIONE
Conspectus siglorum
Libro VII
Libro VIII
Libro IX
COMMENTO
Abbreviazioni e sigle
Libro VII
Libro VIII
Libro IX