Dalla storia alla presentazione dei principi teologici ed ermeneutici del Lezionario, fino a giungere alla metodologia per la lettura dei brani biblici nella liturgia.
I pellegrinaggio in Terra Santa e per chiunque il viaggio di una vita.
In questo libro si ricostruisce lo storico e poetico pellegrinaggio del '63-'64 in Terra Santa della serva di Dio Carmen Hernandez Barrera, co-iniziatrice con Kiko Arguello del Cammino Neocatecumenale, nelle stesse sue parole, note, racconti, aneddoti e foto. La Chiesa è nata a Gerusalemme: "Sarete miei testimoni, cominciando da Gerusalemme, e fino agli estremi confini della terra" (At 1,8) e ogni rinnovamento non può che venire per essa da un ritorno alle fonti, comprese quelle di Gerusalemme e della Terra Santa, perché "sono in essa tutte le nostre fonti" (Sal 87,7). Una poesia di Tagore cara a Carmen recita: "Sono rotti i miei legami, pagati i miei debiti, le mie porte spalancate: me ne vado da ogni parte". Cosi, cominciando da Gerusalemme e dalla Terra Santa, Carmen divenne una testimone della fede "fino ai confini della terra". I] lettore troverà qui la sua avvincente esperienza di pellegrinaggio dal Libano alla Siria, attraversando deserti esteriori e interiori, fino alla Terra Santa, al lago di Galilea, alla consolazione di Gerusalemme: "In Gerusalemme sarete consolati" (Is 66,13). Così, il pellegrinaggio di Carmen diviene un aiuto per ogni pellegrino nel suo cammino di fede verso la Gerusalemme Celeste.
II ED. DEL NUOVO GRANDE COMMENTARIO BIBLICO. IL TESTO ABILITA IL LETTORE AD ESAMINARE IL CONTENUTO STORICO,LETTERARIO, SCIENTIFICO E RELIGIOSO DELLE SCRITTURE,DISCHIUDENDO INSIEME LA VARIETA DELLE INTERPRETAZIONI IN ATTO ALL INTERNO DELLA COMUNITA DEGLI STUDIOSI DI SCIENZE BIBLICHE. Un commentario completo, che rappresenta una vera miniera esegetica. Utilizzando quotidianamente questo commentario, si potra scoprire l'inesauribil e ricchezza e la freschezza che sgorgano dalle pagine della bibbia, quando sono debitamente situate nel loro contesto storico e culturale". Dalla presentazione del card. Carlo maria martini. Ristampa del nuovo grande commentario biblico, che risponde ai nuovi standards scientifici di fine secolo, riuscendo a sintetizzare i risultati della moderna scienza biblica con rigore e chiarezza.realizzato per la prima volta negli anni sessanta, viene ora riedito, non solo aggiornato, ma in edizione interamente rinnovata. Ed e`destinato a fare il punto sulla ricerca biblica di fine/inizio millennio, offrendo ai lettori e alle lettrici quasi una bibbia 2000: -per autorita degli esegeti e degli studiosi coinvolti, -per la molteplicita dei dati sintetizzati, -per la completezza dell informazione, -e per l aggiornata bibliografia utilizzata. Per l edizione ita liana, le indicazioni bibliografiche sono state riviste, sia indicandole versioni italiane degli studi citati nell originale inglese, sia aggiungendo numerosi titoli di importanti libri e articoli in lingua italiana. "
Per la prima volta tradotti in italiano tutti gli scritti del grande vescovo di Ippona: un grande avvenimento culturale, se si pensa che finora i testi latini di Agostino erano reperibili solo nei grossi volumi dell'edizione maurina riprodotta nella patrologia del Migne e che la traduzione di molte opere nemmeno esisteva. Il testo latino è accuratamente rivisto sulla base dell'edizione critica migliore, della quale porta in margine l'indicazione, insieme a quella del volume e della pagina della Patrologia Latina. La traduzione italiana è fedele ed elegante, per permettere una facile lettura a quanti non possono attardarsi sull'originale. I testi sono impreziositi da quadricomie che riproducono il meglio dell'iconografia agostiniana.
A completamento dell'Opera di Agostino su S. Giovanni il testo riporta le omelie sul Vangelo dalla 51 alla 124 e i commenti alla Prima Lettera.
Carboni liturgici San Francesco.
Carboncini di alta qualità per uso liturgico in confezione da 48 pezzi. Prodotto naturale, atossico, non rovina il turibolo.
Accensione in 4 secondi, durata 60 minuti.
Moltissime visioni della monaca di Dresda sono state confermate dai fatti storici: avvicendamenti politici, la conversione della Russia, l’elezione al soglio papale di Ratzinger, lo strapotere della scienza, l’inquinamento che ci sta uccidendo e la reggenza, che sta per imporsi o si è già imposta, della gerarchia di Satana su questo mondo.
Preparatevi ad essere proiettati in un elenco drammatico di turbamenti della terra, predetti fino quasi al Tremila. Ma soprattutto, preparatevi a fronteggiare i 6666 giorni di buio, ovvero la dominazione sul mondo degli uomini di Satana. Si sono già insediati o stanno per insediarsi?
Tra(s)guardi di speranza AZIONE CATTOLICA DEI RAGAZZI è il sussidio di preghiera personale pensato dall’Azione Cattolica dei Ragazzi per accompagnare i bambini dai 7 ai 10 anni a vivere il Tempo di Quaresima. Giovanni e Maria Maddalena raccontano ciò che hanno vissuto al fianco del Maestro e, attraverso le loro storie, i bambini scoprono di essere convocati da Gesù a giocare nella sua squadra. È necessario un allenamento speciale, allora, per essere pronti alla Pasqua! La Quaresima è il tempo in cui sperimentare, attraverso la vita dei discepoli, la bellezza di essere amati nonostante i propri sbagli, imparando poi a portare agli altri quello stesso amore ricevuto in prima persona. Ogni domenica è presente un piccolo momento di preghiera da vivere in famiglia e alcuni consigli di lettura. Inoltre, tanti contenuti digitali renderanno più interattivo questo speciale "allenamento".
Ha ancora un senso oggi educare? È l'interrogativo che si pongono molti educatori che sperimentano una crescente difficoltà nel vivere e nel dare efficacia alla loro azione educativa. Gentitori, insegnanti, sacerdoti, catechisti, pur nella diversità dei loro ruoli, avvertono come sia difficile entrare in comunicazione con le nuove generazioni e offrire loro proposte autorevoli e interessanti che aprano orizzonti significativi e credibili per una vita realizzata.
Lo scopo di queste pagine è quello di favorire una riflessione che aiuti a ritrovare il senso dell'educazione e solleciti verso l'elaborazione di un modello educativo adatto a questo tempo, e al momento stesso che consenta di superare la percezione di fatica che prende tutti gli educatori davanti al loro compito, per recuperare dell'educazione anche la bellezza e l'appassionante intensità umana.
Un invito alla riflessione personale che aiuta a vivere più serenamente la giornata: un piccolo dono per farsi ricordare tutto l'anno e per far giungere a tutti la parola di Dio. Nel suo pratico formato, si adatta sia a essere appeso che a un utilizzo da scrivania. Per la copertina, sono disponibili soggetti differenti, in modo da accompagnare ogni giorno dell'anno con l'immagine sacra preferita.
Se la teologia giuseppina è piuttosto scarsa, cui fanno eccezione gli studi svolti da padre Tarcisio Stramare (1928-2020) degli Oblati di san Giuseppe, uno dei massimi studiosi di sana giosefologia, l’iconografica del Patriarca e Patrono della Chiesa è molto nutrita. A questo riguardo, vorremmo sottolineare un singolare aspetto che molti artisti hanno preso in considerazione per evidenziare la sua sapienza: lo hanno rappresentato mentre tiene fra le mani un libro, chiuso o aperto perché lo sta leggendo o scrutando. Questo atto intellettuale e spirituale insieme proviene da un’antica deduzione teologica, che risponde alla domanda: quali origini ha la saggezza di san Giuseppe nel dirimere e giudicare la realtà? E questa fu la risposta dei Padri della Chiesa: dalla volontà di Dio che si esprime non solo attraverso la grazia e l’illuminazione, ma anche attraverso le Sacre Scritture.
San Giovanni Crisostomo (344/354-407) presenta san Giuseppe come un eccellente conoscitore delle Sacre Scritture, un loro «scrutatore», come insegnerà Gesù: «Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza» (Gv 5, 39). Il Padre della Chiesa, infatti, riflette e insiste su ciò che si legge nei Vangeli: «“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi» (Mt 1, 20-239).
Perciò spiega il Crisostomo: «Ecco, dunque, che l’angelo rimanda Giuseppe ad Isaia, affinché, se svegliandosi, dimenticasse le parole che sta ascoltando, possa ricordarle per mezzo di quelle dei profeti, dei quali faceva il suo nutrimento abituale (in quorum meditatione nutritus fuerat)». Proprio in virtù del fatto che san Giuseppe aveva continua familiarità e dimestichezza con le parole profetiche che l’Angelo lo invita al passo del Libro di Isaia: «Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele» (7,14), a differenza di Maria Santissima alla quale l’Arcangelo Gabriele nulla dice in proposito.
Anche per il bizantino Teodoto di Ancira del V secolo, vescovo e teologo, la conoscenza dell’Antico Testamento per il padre adottivo di Gesù era un fatto imprescindibile poiché era necessario, nel piano della Salvezza, che, al fine di sposare Maria Vergine, egli fosse assolutamente consapevole dei misteri divini predetti al Popolo eletto: «É allora che egli comprese quanto avevano detto i profeti. Egli ebbe l’intelligenza delle loro profezie: poiché era giusto, aveva l’abitudine di meditare quei testi».
La narrazione iconografica attinse da queste fonti l’ispirazione di raffigurare san Giuseppe, perlopiù in compagnia della sua beatissima Sposa e di Gesù Bambino, con le Sacre Scritture fra le mani. Fu soprattutto dal Rinascimento in poi che questo tema venne trattato con maggiore insistenza, ricordiamo alcuni nomi: da Gian Maria Falconetto a Lorenzo Lotto, da Girolamo Marchesi da Cotignola a Bonifacio de Pitati (detto Veronese), da Caravaggio a Santi di Tito, da Bartolomeo Schedoni a Marcantonio Bellavia, da Egidio Dall’Oglio a Francesco Albani, da Nicolas Poussin a Pompeo Batoni…
Tale stilema artistico giuseppino si replicherà costantemente. Molto suggestiva è l’immagine che ci consegna il pittore Georges de La Tour nel suo Sogno di San Giuseppe, opera che risale al 1640 circa, conservata nel Musée des Beaux-Arts, a Nantes, in Francia. Il capolavoro riprende il tipico metodo intimo e raccolto dell’artista con i personaggi presentati in primo piano e illuminati dalla flebile luce di una candela, in questo caso solo due, il protagonista san Giuseppe e un Angelo. Il racconto è direttamente tratto dal Nuovo Testamento e descrive pittoricamente l’episodio in cui l’Angelo appare in sogno a san Giuseppe per avvisarlo di fuggire in Egitto e mettere così in salvo il Redentore dalla strage degli innocenti programmata da re Erode. San Giuseppe è addormentato soavemente: è seduto; sulle sue gambe è appoggiato un volume, con la mano sinistra ancora intenta a sostenere le pagine aperte; mentre con il braccio destro, puntato sul tavolo, sostiene il capo. L’Angelo, dipinto come un ragazzino in abiti eleganti, gli parla nel sonno con gesti molto eloquenti. Simultaneamente ci tornano alla mente le considerazioni che una grande mistica fece a riguardo della frequentazione angelica di san Giuseppe nella sua vita ed anche della peculiarità del Patriarca come scrutatore delle Sacre Scritture.
«Fu poi dato da Dio a Giuseppe, oltre l’Angelo di sua custodia, anche un altro Angelo, che gli parlava nel sonno molto spesso e l’ammaestrava in tutto quello che doveva fare per più piacere al suo Dio», così Madre Cecilia Baij (1694-1766), monaca del monastero delle Benedettine di Montefiascone (Viterbo), scrisse nella Vita del glorioso patriarca San Giuseppe, un ricco lavoro spirituale che viene proposto, in questo anno dedicato al Patrono della Chiesa universale, in una bella veste grafica dalla Casa Editrice Fiducia (pp. 429, € 25,00). L’opera fu composta sulla base di rivelazioni divine, accuratamente vagliate dal teologo e direttore spirituale della serva di Dio, monsignor Pietro Bergamaschi, che la pubblicò in una prima edizione nel 1921.
In base alle esperienze mistiche di Madre Baij, similari a quelle della beata Katharina Emmerick (1774-1824), alle quali fu loro concesso di conoscere in maniera precisa gli accadimenti di ciascun componente della Sacra Famiglia, veniamo a sapere che: «[…] incominciò il nostro Giuseppe ad imparare a leggere e gli riusciva mirabilmente, in modo che il suo genitore non ebbe mai occasione di riprenderlo. Appena aveva tre anni, che già incominciava a leggere, con molta consolazione dei suoi genitori e suo profitto; e si andava esercitando nella lettura della Sacra Scrittura e nei Salmi di David, i quali poi il Padre glieli spiegava. Era molta la consolazione che sperimentava il nostro Giuseppe in leggere e sentirsi spiegare dal padre quel tanto che leggeva, ed in questo esercizio vi pose tutto il suo studio, non tralasciando però, mai i soliti esercizi di orazioni e preghiere a Dio, e tutto il suo tempo spendeva in questo esercizio, cioè di orare, studiare e leggere, avendo per tutto il suo tempo assegnato» (pp. 44-45). L’attività di scrutare le Sacre Scritture da parte di san Giuseppe sarà ancora ribadita nel testo, ponendo san Giuseppe anche come modello per gli altri in riferimento a questo preciso esercizio religioso. Il libro di Madre Cecilia Baij, oltre ad essere utile strumento per accrescere la conoscenza del Santo che l’Onnipotente scelse per essere degno della Madre di Dio e padre in terra di Suo Figlio, offre un’ulteriore fonte per avvalorare la tesi tradizionale che san Giuseppe è stato un perfetto scrutatore dei Sacri Testi della Vera religione.
Stick di unguento balsamico profumato all'olio di nardo.
L'olio di nardo era considerato nell'antichità uno dei prodotti aromatici più pregiati, noto già in Egitto, in Oriente e a Roma. Presso le popolazioni ebraiche il nardo veniva utilizzato sia nelle fumigazioni sia come unguento ed anche per la miscela sacra del tempio.
Ricorre ben tre volte nel Cantico dei Cantici ed è associato alla figura di Maria di Betania che con questo olio profumato cosparse i piedi di Gesù, asciugandoli con i suoi capelli (Gv 12,3).
Queste intense fragranze colpiscono intensamente l'olfatto, che con le sue di sottigliezza e di penetrazione apre istantaneamente quei "cassetti della nostra memoria", trasportandoci in un istante a situazioni già vissute e a sensazioni già provate. E' il senso che è legato più di ogni altro al respiro e se il respirare è vita, è nel respiro che abbiamo la possibilità di entrare in relazione con lo Spirito Santo che prega in noi il Padre, permettendoci di divenire "Preghiera, Profumo che sale direttamente a Dio".