«Perché mi hai voluto chiamare per nome e perché mi hai mandato?». Con questa domanda radicale nel cuore, don Brovelli punta dritto lo sguardo su Gesù – autore della missione della Chiesa – e Paolo – infaticabile «missionario» della Parola. È questo il filo conduttore delle meditazioni qui raccolte e destinate ai presbiteri. Anche loro sono invitati – alla scuola del Vangelo – a rivivere oggi l’esperienza degli apostoli. Pagine che rinfrancano il cuore e rinnovano lo slancio missionario.
Quali sono le tappe da seguire per analizzare e interpretare un testo veterotestamentario? Il testo biblico non appartiene alla letteratura d'autore, ma a quella di tradizione, la quale esige una considerazione storica che coinvolge vari secoli. L'Antico Testamento non è un'opera letteraria composta di getto, ma una collezione di testi molto differenti, deliberatamente riuniti e presentati a una data comunità come un "canone", vale a dire come una collezione normativa.
Il manuale si dedica alla presentazione dei principali metodi che si sono sviluppati nel quadro dello studio critico della Bibbia e insieme si propone d'iniziare concretamente il lettore all'applicazione di tali metodi, guidandolo passo passo.
Sommario
Presentazione dell'edizione italiana (J.-P. Sonnet). Prefazione (M. Bauks - C. Nihan).. I. La Critica Testuale (J. Joosten). A. La ricerca del testo originale. 1. I testimoni del testo dell'Antico Testamento. 2. Il metodo della critica testuale. 3. La critica testuale e la storia della redazione. B. Il testo, specchio della storia dell'interpretazione. 1. L'interesse per il fenomeno del Targum. 2. Una rivoluzione nell'approccio alla LXX. 3. Tendenze esegetiche nei rotoli di Qumran. 4. Le correzioni degli scribi e la revisione teologica del TM. 5. Conclusione. 6. Modalità d'impiego. II. L'ANALISI NARRATIVA DEI RACCONTI BIBLICI (J.-P. Sonnet). 1. Storia e preistoria di un metodo. 2. Dei testi compositi. 3. Il modello narrativo. 4. L'intreccio: il montaggio degli avvenimenti. 5. I personaggi. 6. Il punto di vista. 7. La ripetizione. 8. La Storia e le storie. 9. Modalità d'impiego. III. ANALISI DELLE FORME E DEI GENERI E STORIA DELLE TRADIZIONI (M. Bauks). A. Analisi delle forme e storia dei generi. 1. Introduzione. 2. Le forme e i generi dell'Antico Testamento. 3. Regole per la delimitazione delle forme e dei generi in un testo biblico. B. Analisi e storia delle tradizioni. 1. Introduzione. 2. Tradizioni e correnti teologiche. 3. Regole per il reperimento delle tradizioni inerenti a un testo biblico. IV. L'ANALISI REDAZIONALE (C. Nihan). 1. Introduzione. 2. I concetti di «redazione» e di «redattore». 3. «Redazione» e «redattore» nel dibattito attuale. 4. Presentazione del metodo: l'analisi. 5. Presentazione del metodo: la sintesi. 6. Per concludere. Problemi e poste in gioco metodologiche dell'analisi redazionale oggi. 7. Modalità d'impiego. V. ELEMENTI PER L'ANALISI DI NUMERI 12. A. Traduzione e critica testuale (J. Joosten). 1. Traduzione. 2. Note sulla traduzione. 3. Critica testuale. 4. Suggerimenti esegetici nelle versioni. 5. Bibliografia. B. Nm 12: Struttura, contesto, forma, redazione (T. Römer). 1. Analisi sincronica. 2. Genere(i) letterario(i). 3. Analisi diacronica. 4. Il contesto letterario e storico. 5. Storia delle tradizioni. 6. Riassunto. 7. Bibliografia. Glossario.
Note sui curatori
MICHAELA BAUKS (Münster 1962) è docente di Antico Testamento all'Università di Coblenza. Tra le sue numerose pubblicazioni: Die Welt am Anfang. Zum Verhältnis von Vorwelt und Weltentstehung in Gen 1 und in der altorientalischen Literatur, Neukirchener Verlag, Neukirchen-Vluyn 1997; Die Feinde des Psalmisten und die Freunde Hiobs. Untersuchungen zur Freundklage im Alten Testament, Katholisches Bibelwerk, Stuttgart 2004.
CHRISTOPHE NIHAN (Los Angeles 1972) è professore associato di Antico Testamento all'Università di Losanna. Ha pubblicato, oltre a numerosi articoli e saggi: From Priestly Torah to Pentateuch: A Study in the Composition of the Book of Leviticus, Mohr Siebeck, Tübingen 2007; con T. Römer e J.-D. Macchi, Guida di lettura dell'Antico Testamento, EDB, Bologna 2007.
Uno psicanalista e un esegeta corrono il rischio del dialogo. Il primo perché è interessato dalla capacità dei testi fondatori della nostra cultura di esprimere la specificità dell'umus umano, il secondo perché è convinto che la psicoanalisi sviluppa un approccio dell'essere umano che non è estraneo ai testi che lavora. Dialogano su diverse tematiche: la Legge, la violenza, lo statuto della parola, l'origine, l'autorità, l'alterità, il femminile. Ciò che li sorprende durante i loro scambi è fino a che punto i testi della Bibbia, soprattutto quelli a carattere mitico, facciano continuamente eco ai concetti della psicoanalisi lacaniana. Secondo modalità certo differenti, i testi biblici e la psicoanalisi danno ad intendere che il mondo umano può essere pensato solo facendo spazio a quel che sfugge radicalmente.
Alle mani d'ogni donna e uomo di buona volontà è affidata la responsabilità di fare della terra un giardino e del giardino la casa dell'umanità. Sopraffatti dalla gioia di questo compito ci sogna Dio. I coni d'ombra e di luce di questo sogno sono raccolti nel libro biblico di Genesi che sembra dirci: è sempre tempo dell'"In principio". È oggi il tempo dell'"In principio" perchè più le crisi sono profonde, più l'umano ha l'opportunità di scoprire la forza e la bellezza dei momenti aurorali.
Un forma verbale fuori contesto con la sua morfologia determina il numero della persona (se è una forma finita), il tempo (a cui è legato l'aspetto nelle sue varie sfumature), il modo (che indica l'atteggiamento del soggetto rispetto al processo verbale in rapporto all'opposizione tra oggettività e soggettività), la diatesi (che è la varietà di disposizione del soggetto nei confronti del processo verbale inteso come attivo, passivo o medio).
Comprendere il sistema delle diatesi vuol dire prendere atto di quanto sia molto più estesa nel verbo l'opposizione tra oggettività e soggettività rispetto alle annotazioni registrate in taluni sussidi. La pubblicazione di questo Quaderno sull'uso delle diatesi nel greco biblico è un contributo alla riflessione su un argomento centrale per l'interpretazione dei testi.
Il volume nasce dall'esperienza dell'insegnamento, perciò è destinato agli studenti di seminari, ma soprattutto a quelli di facoltà teologiche e di scienze bibliche. Si rivela uno strumento utile anche per quanti leggono, meditano e approfondiscono i testi della Bibbia in lingua greca.
L'interesse degli studi biblici per gli aspetti geografici del Medio Oriente non è mai venuto meno da quando si è capito che "la terra" è l'elemento naturale dove sono state ambientate le narrazioni bibliche. Questo principio ermeneutico vale per i libri ispirati, ma anche per le moltissime testimonianze extra-bibliche. Il confronto puntuale con le informazioni extra-bibliche fa vedere come gli autori sacri fossero ben consapevoli delle conoscenze geografiche dei popoli vicini (...)
Questo volume viene incontro all'esigenza di presentare agli studiosi e agli appassionati di Geografia Biblica un testo che sia insieme agile e documentato. Lo scopo è quello di iniziare gli studenti alla terminologia e alla metodologia storico-geografica.
La materia trattata inizia con i concetti extra-biblici (Canaan, Amurru) per continuare con i temi specifici della Geografia Biblica (generi letterari e aspetti fisici delle terre bibliche). Alcuni testi (Nm 34, 2-6; Gs 13-19; Gs 15, 1-4; 1Re 4,7-19) sono esposti in maniera più approfondita, perché trattano gli argomenti fondamentali della Geografia Biblica. La seconda parte della ricerca riflette sui mutamenti della geografia storica del periodo post-esilico, e raggiunge la nuova geografia storica di epoca romano-bizantina.
L’Autore di questo percorso spirituale, dove Pietro l’apostolo è protagonista, lascia trasparire accanto alla competenza teologica una vera passione educativa tra i giovani. Insieme con l’apostolo vogliamo fermarci a leggere la nostra vita, conoscere Gesù per comprendere noi stessi e decidere il nostro futuro. Con Pietro, primo tra i discepoli, attendiamo una promessa: lo Spirito parlerà al nostro cuore. Sulla Parola di Gesù ci mettiamo in cammino e l’intuizione spirituale che Dio riserva per noi diventerà feconda (dalla Prefazione di Severino Pagani).
C’è bisogno di pane, di lavoro, di quiete, perfino di un po’ di denaro per stare a galla. Ma alla vita chiediamo di più: una direzione, un senso, uno scopo. Vogliamo essere felici, e ci piacerebbe capire come e quale strada seguire. La Parola di Dio ci invita a cercare senza stancarci e, prima ancora di darci risposte, ci regala una miniera di domande: dell’uomo a Dio, del Padre ai suoi figli, di Gesù ai fratelli. Come «mendicanti di Dio» tendiamo le mani e le apriamo per raccogliere dalla Scrittura il tesoro di interrogativi che orientino la nostra ricerca e ci insegnino a scegliere e a vivere felici. È il senso di questo breve itinerario tra le grandi domande della Bibbia e del cuore dell’uomo.