Oltre sessanta racconti biblici riscritti per i fanciulli. Adulti e piccoli troveranno in questo testo, splendidamente illustrato, tutto il fascino dell'avventura dell'uomo con Dio.
Il mondo dei giovani è un caleidoscopio che presenta volti differenti. Questo libro vuole presentarne la ricchezza e l'inesauribilità a partire dalle suggestioni fornite da alcune opere d'arte e attraverso un percorso che interroga la poesia, la letteratura e la musica, avendo sempre sott'occhio la realtà concreta e viva dei giovani. Un'opera che mostra la forza straordinaria insita nella gioventù, che più che un'età della vita è un atteggiamento di fronte all'esistenza, alle sue gioie, alle sue difficoltà, alla sua straordinaria complessità.
“Chi le stelle abbandona, vomita terra”: è il tagliente messaggio dello scrittore tedesco Bertold Brecht (1898-1956). I Valori sono le stelle! Chi abbandona i Valori, vive raso terra. I Valori sono l’ossatura dello spirito, l’intelaiatura delle personalità. I Valori presiedono alla nostra grandezza. Ecco il perché di queste pagine che propongono, appunto, una bella manciata di Valori. Non già Valori assortiti, ma Valori di alta qualità e di urgente necessità. Pagine decisamente controcorrente. Chi parla ancora, oggi, di ‘pudore’, di ‘silenzio’, di ‘coraggio’, di ‘interiorità’, di ‘indignazione’? Pagine necessarie. Non vi è mai stata epoca come la nostra nella quale i ragazzi siano stati traditi in modo tanto indecente! Pagine succose. Pagine concrete (soprattutto concrete!). Pagine scritte per ricordarci di non mollare! Sì, perché anche i nostri ragazzi digitali sono nati per osare! Grazie a tutti coloro che le faranno germinare, queste pagine, nel paese della loro anima e le affideranno al vento perché le porti ovunque. La Terra tornerà ad onorare il suo compito: mostrare al sole ‘Uomini’, non solo ‘gente’. Libro non destinato a fare da tappezzeria, ma a far succedere qualcosa. Pagine nutrienti, accessibili a tutti. Sconsigliate ai pessimisti e a chi non ama le sfide.
Il decalogo e le beatitudini sono tra i passi più noti della Sacra Scrittura e rappresentano la morale biblica, manifestandone il tratto più caratteristico: il dono di Dio precede sempre il comandamento di Dio e ne costituisce il fondamento. Per ogni persona umana vale ed è essenziale il fatto di essere creatura di Dio, cioè dono di Dio, e che Dio le mostra mediante il comandamento il cammino alla comunione con Lui.
P. Klemens Stock, S.I., professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, segretario della Pontificia Commissione Biblica, è autore di molte pubblicazioni bibliche presso l’AdP e altre case editrici.
Il sacerdozio comune dei cristiani secondo san Pietro e nella Lettera agli Ebrei è il tema di due conferenze che il card. Vanhoye ha tenuto nel XVI Convegno dell’Apostolato della Preghiera (Sassone-Ciampino, 8-11 settembre 2010). Secondo San Pietro, i cristiani devono avvicinarsi a Cristo, lasciarsi trasformare da lui, pietra viva, in altrettante pietre vive, entrare nella costruzione della casa spirituale, che è fondata da lui, e fare le loro offerte per mezzo di lui. Per la Lettera agli Ebrei il sacerdozio dei cristiani è una realtà esistenziale, che coinvolge tutta la vita dei cristiani e che presenta due aspetti: quello della relazione intima con Dio, grazie alla piena libertà di entrare nel santuario, e quello dell’offerta dei sacrifici, rendimento di grazie e vita di carità.
Il card. Albert Vanhoye, gesuita francese, dottore in scienza biblica, è professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, dove ha insegnato sin dal 1963. È stato a lungo membro della Pontificia Commissione Biblica (1984-2001) e ne ha diretto i lavori dal 1990 al 2001. Ha pubblicato numerosi articoli e libri di esegesi scientifica, nonché di spiritualità. Nelle edizioni dell’Apostolato della Preghiera ha pubblicato: Le letture bibliche delle domeniche (3 voll. – anni A, B, C); Mistero di Cristo e vita del cristiano; Vivere nella nuova alleanza; Messa, vita offerta; Accogliere l’amore che viene da Dio. Nel 2009 una serie di opuscoli: Gesù modello di preghiera; La preghiera di Gesù nella Lettera agli Ebrei; Il mistero del Natale; La spiritualità sacerdotale dell’Eucaristia; Il cuore sacerdotale di Gesù; Voi siete corpo di Cristo. Nel 2010: Ministero pastorale e santità sacerdotale nel Nuovo Testamento; Il mistero della Pasqua; Cristo e l'uomo; La novità del sacerdozio di Cristo.
Facendo seguito ai tre volumi di Lectio divina sui Vangeli festivi (per i cicli liturgici A, B, C), questa nuova opera offre la Lectio dei testi evangelici feriali dei "tempi forti" dell'anno liturgico. Dalla ricca tradizione della spiritualità Carmelitana, un metodo di preghiera quotidiana riscoperto e valorizzato negli ultimi decenni. Classico lo schema di ogni incontro: lectio, meditatio, oratio, contemplatio.
In poco più di un centinaio di frammenti, a volte condensati in frasi secche e fulminanti come aforismi, troviamo il distillato della decennale riflessione teologica e spirituale di padre Fausti. Quasi un testamento spirituale.
Dal testo:
L'amore è libertà o capriccio.
E' come la luna:
non può che crescere o diminuire.
Il tempo lo costruisce o demolisce.
E' male chiamare bene il male,
è bene chiamare male il male.
La chiesa ha principi rigidi
per scuotere dall'incoscienza.
Ma non deve trarre
da regole buone conseguenze cattive:
è male infierire su chi sta male.
Il nostro cuore
è un diario indelebile
di bene e di male.
È una sensazione condivisa, di questi tempi, nelle nostre comunità cristiane: un senso di oppressione, quasi mancasse il respiro. Come per una Chiesa piuttosto in affanno, fino ad avere il “fiato corto”. Si attribuisce spesso l’inizio di tutti i mali presenti alla svolta segnata dal concilio Vaticano II, ma è una tesi non giustificata. Se ci fu un momento in cui il respiro della Chiesa si fece ampio, fu proprio quello: ricuperando le dimenticate profondità della Scrittura e della Tradizione, riattivando i legami con le altre Chiese cristiane, aprendo le finestre verso un mondo in fermento. Si era tornati, insomma, a respirare a pieni polmoni, utilizzando le molteplici risorse che lo Spirito mette a disposizione del Corpo di Cristo. Poi, per una serie di motivi che qui, almeno in parte, si cerca di individuare e documentare, si ebbe forse timore di osare troppo, impauriti, come l’apostolo Pietro, per un vento che soffiava forte. E ci si è rassegnati ad un piccolo cabotaggio, in un rassicurante andirivieni tra una sponda e l’altra. Eppure il vento soffia ancora.
Il testo offre un approfondimento importante del significato del corpo e del reciproco donarsi in una relazione coniugale, alla luce del Magistero di Giovanni Paolo II.
Il volume offre in un unico testo la visione di un cammino spirituale che abbraccia aspetti della storia moderna e contemporanea, sia dell’Occidente e dell’Oriente cristiani. In particolare, l’opera per la sua natura sintetica e manualistica, si apprezza per alcune caratteristiche originali che la rendono particolarmente utile agli studenti e a coloro che intendono avere un primo sguardo panoramico degli ultimi secoli della spiritualità cristiana.
L’Autore ha ritenuto proficuo non insistere su una rigida classificazione di scuole tradizionali con il loro tentativo di rinnovamento, ma ha preferito sviluppare piuttosto la comprensione di validi insegnamenti che provengono anche da contesti semplici ed umili di spiritualità.
Inoltre, rivolge una sintetica ma originale attenzione alle ricchezze spirituali che provengono dai due polmoni dell’unica Chiesa di Cristo: quella cattolica e quella ortodossa. La ricerca così non solo ha permesso di mettere in luce le radici storiche degli attuali orientamenti spirituali, ma ha favorito anche un fecondo incontro con la cultura patristica, la progressività di ogni cammino di perfezione, il valore dell’accompagnamento spirituale, il rapporto tra spiritualità e liturgia, il rispetto del principio di continuità nello sviluppo dei diversi contributi spirituali e le istanze culturali dell’ambiente, in cui sono chiamati a vivere le diverse comunità cristiane.
Nell’opera un adeguato spazio è stato riservato agli apporti forniti dalle figure di santi nella Chiesa, con speciale riferimento alla spiritualità della gioia, del servizio e del rinnovamento ecclesiale.
In tale contesto assume un particolare significato il titolo stesso dell’opera con il riferimento alla lettera di San Paolo ai Filippesi: “mihi vivere Christus est” (1,21), tematica che riconduce e unifica tutti i capitoli del libro.
Mons. Chenis, nei pochi ma fecondi anni di attività pastorale, culturale e istituzionale, ha dato a tutti noi l’opportunità di apprezzare la sua straordinaria esperienza di umiltà e di dedizione all’amore di Dio, disponibile per chiunque avesse bussato alla sua porta, sempre pronto ad accogliere, ammaestrare, donare.
Mons. Chenis aveva la capacità di unificare in sé la passione per la bellezza e per l’arte con l’amore per il Signore, a partire dalle cose di ogni giorno: la sua quotidianità era improntata alla ricerca della volontà di Dio, a partire dallo splendore che rifulge nella bellezza della creazione e, ancor più, nella magnificenza della Redenzione.
Egli è giunto presso la nuova Diocesi forte della preziosa esperienza di segretario della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa, che aveva impresso in lui un profondo senso di appartenenza alla comunità ecclesiale e di progettualità sempre rinnovata per il bene della Chiesa. La nuova sfida pastorale lo ha da subito proiettato in una instancabile opera di evangelizzazione e di amore verso il prossimo, investendo sempre più energie, non risparmiando nulla di sé.
Nel suo operoso impegno di vescovo non trascurava mai, infatti, la dedizione per la ricerca filosofica e teologica presso l’Università Pontificia Salesiana, e, in particolare, nella sua attività pastorale, l’attenzione per la liturgia e la cura di ogni suo aspetto, considerata come un segno della delicatezza dell’amore di Dio per ogni uomo. La liturgia costituiva la chiave di volta della sua spiritualità, dove l’arte diviene preghiera e il bello si incarna in un Volto, quello del Signore Gesù. Un Volto che vuole incontrare il volto di tutti e di ognuno, e che mons. Chenis ricercava con tutto se stesso.
(dalla Prefazione).
L'autore
NADIA NERI, psicologa analista, membro didatta dell'Associazione italiana e internazionale di psicologia analitica (AIPA), vive e lavora a Roma. Ha esplorato in articoli e saggi alcuni aspetti della dimensione psichica femminile. Ha pubblicato, tra l'altro, numerosi studi su Etty Hillesum (il primo, del 1988, è tradotto in olandese). Ha scritto Oltre l'Ombra. Donne intorno a Jung (Borla, Roma 1995). Per le edizioni Borla ha inoltre curato diversi numeri dei Quaderni di Psicoterapia Infantile: Uno spazio per i genitori (Roma 2007, con S. Latmiral); L'Odio. Irreparabile? (Roma 2007) e Desideri di maternità (Roma 2010, con C. Rogora).
Il libro
Questo libro mostra la poliedrica personalità di Etty Hillesum (1914-1943), giovane ebrea olandese, appassionata lettrice di Rilke, Dostoevskij, Jung e mistici quali Meister Eckhart e Tommaso da Kempis. Maturando un'identità femminile "normale", Etty vive il profilarsi della tragedia del secolo, dalle prime misure antisemite dei nazisti all'universo concentrazionario. Testimone esemplare di un atteggiamento etico di paradossale novità, persino nel campo di Westerbork, Etty proclama la necessità di non odiare e il primato della compassione là dove ogni brandello di umanità era scomparso, nessuna vittima, nel novecento, era riuscita a trasformare così il dolore in forza, il comprensibile odio in indignazione e persino in compassione. La sua grande lezione è racchiusa nella frase: «Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue di questa vita, è stato inutile».
Il volume contiene numerose pagine del diario e delle lettere inedite in italiano: passi imprescindibili verso la conoscenza integrale di un'autorevole figura del novecento, che si affianca a Hannah Arendt, Edith Stein, Simone Weil.