Un libro che rivaluta la cucina tradizionale, i prodotti poveri" e dei monasteri. "
Un modello alimentare cristiano non esiste. Secondo la tradizione apostolica non importa cosa si mangia, ma come si mangia: l'attenzione è tutta sul gesto alimentare, dai rituali del convivio al valore della frugalità. Gli uomini, però, hanno bisogno di regole, e la libertà sottesa al messaggio apostolico disorienta. Anche per questo la storia del cristianesimo elabora nei secoli una serie infinita di modelli alimentari, ogni volta diversi e adattabili alle più disparate circostanze, nel tentativo di ridare al cibo un valore "oggettivo" e di recuperare l'idea antropologicamente inossidabile secondo cui l'uomo è ciò che mangia. La storia del cristianesimo è un patrimonio straordinario di consuetudini e di contagi culturali che rimandano alla tradizione ebraica, alla filosofia greca, alla scienza dietetica: dal ruolo del pane e del vino nell'eucarestia alla condanna della "gola", dal mito del Paradiso terrestre al valore di redenzione del digiuno, dalle pratiche alimentari monastiche alle regole dell'astinenza quaresimale. Con grande efficacia evocativa, l'autore ripercorre queste storie cogliendo nel profondo la forza di precetti, proibizioni, parossismi e idiosincrasie che investono anche la politica e gli ordinamenti sociali. Con un occhio al presente: perché molto di quello che qui si racconta ha resistito nei secoli fino a noi.
1540 indirizzi per mangiare comprare e dormire; 157 novità, premi speciali: i migliori interpreti della tradizione; la novità dell'anno; il bistrot dell'anno; il miglior servizio di sala; il miglior servizio di sala in albergo; le botteghe del gusto.
Dallo street food ai piatti tipici della tradizione, un viaggio nella Città Eterna alla scoperta di segreti, trucchi, aneddoti e consigli sulla cucina romana. Il tutto condito con un po' di storia e di stile e con molte ricette, dai supplì agli spaghetti alla gricia, dalle puntarelle alla grattachecca. Lavinia Biagiotti, romana doc, ci guida in questo percorso e con lo stile e l'entusiasmo che la contraddistinguono dichiara subito il suo amore per Roma: "Nel mio Dna ho una discreta quantità di 'geni capitali', ereditati soprattutto da mia nonna Delia, romana da 7 generazioni. E questi 'cromosomi veraci' mi trasmettono non solo un forte senso di appartenenza a una cultura millenaria, sfaccettata, imponente, ma entrano in gioco istintivamente nei pensieri, nelle propensioni, spesso anche nelle decisioni". Per scoprire e riscoprire una delle tradizioni gastronomiche più interessanti d'Italia, nella città più bella del mondo.
Conseguito il diploma da sommelier e l'attestato da degustatore ufficiale, Andrea Scanzi decide di partire alla scoperta dei luoghi e delle persone dalla cui passione nascono i più grandi vini italiani, con la convinzione che analizzare il mondo del vino è un modo per capire cosa proviamo per il nostro passato e cosa stiamo preparando per il futuro. E cosi si trova ad attraversare il Belpaese, dalle Langhe all'Alto Adige, dalla Franciacorta a Montalcino, per raccontare dove e per mano di chi nascono i nostri vini migliori. Scanzi ci insegna a riconoscere, insieme a chi li produce, il Barolo, il Pinot Nero, il Sassicaia, l'Aglianico e altri capolavori di una lunga storia fatta di lavoro, pazienza e dedizione. Non senza ironia ci svela i piccoli e grandi segreti che ogni sommelier e ogni buon intenditore hanno messo a punto nel tempo. E soprattutto, ci insegna a riconoscere la vita segreta dei vini e ad apprezzare quella sottile arte che ne fa spesso dei capolavori: l'arte di invecchiare. Divenuto un piccolo classico nel suo genere, apprezzato dagli intenditori e da chi, semplicemente, ama il buon vino perché il vino ha vita.
La tavola è un'occasione di condivisione e di dialogo; Gesù l'ha voluta addirittura come luogo di comunione. Non è allora strano che due sacerdoti si occupino di ricette e - attraverso esse - ripercorrano alcuni dei momenti - e dei personaggi - più importanti della storia della Chiesa. Dal pane di crusca mangiato dai primi eremiti del deserto al paté di aringhe preparato dai monaci dell'abbazia di Westminster, dal pasticcio di carne di Leone X fino alla bagna càuda prediletta da papa Francesco, cinquanta ricette che hanno accompagnato in duemila anni di storia il cammino del popolo in comunione con Cristo.
Questo libro è ispirato a un vecchio successo editoriale degli anni '70: racchiude il fascino della cucina napoletana presentandolo in modo molto piacevole ossia contemporaneamente in napoletano, italiano e inglese. "Napoli in bocca" presenta 84 ricette più un glossario dal napoletano in italiano e inglese e la "smorfia" illustrata. Il libro è stampato su carta "paglia" ossia quella carta che normalmente viene utilizzata in cucina per assorbire i fritti.La copertina e tutte le illustrazioni a colori sono di Rodo Santoro, illustratore greco-napoletano mentre le illustrazioni in b/n sono tratte da antichi libri partenopei.
Il segreto delle ricette di Benedetta è tutto qui: ingredienti facili da trovare, procedimenti semplici spiegati passo dopo passo, risultato assicurato e commensali sempre soddisfatti. E se vi manca l'ispirazione per una cena, una merenda o un pranzo veloce, vi basterà sfogliare le pagine tutte illustrate di questo libro per trovare subito l'idea giusta. Potete scegliere fra più di 200 ricette suddivise in 17 categorie create apposta per solleticare la vostra fantasia: dalla pastasciutta agli gnocchi, dalle frittelle agli involtini, dai polpettoni alle crocchette, dai biscotti alle crostate. Potete lasciarvi tentare da piatti importanti e da piccole sfiziosità, da grandi classici della cucina italiana e da gustose proposte etniche, da dolcetti per la colazione e da torte scenografiche per le cene più speciali... Avrete solo l'imbarazzo della scelta! E, per aiutarvi a trovare la ricetta che fa al caso vostro, Benedetta le ha fotografate tutte: le immagini vi guideranno nella preparazione e vi faranno venire voglia di cucinare (e di mangiare) piatti davvero speciali!
Antonella Clerici è tornata con tante nuove ricette semplicissime ma davvero sfiziose! In queste pagine colorate e ricche di fotografie troverete antipasti, primi, secondi, contorni e dolci golosi alla portata di tutti, proprio quelli che lei cucina a casa. E, come da tradizione, anche i piatti che ha imparato da qualcuno a cui vuole molto bene... il suo pubblico! Antonella infatti ha inserito nel libro i migliori manicaretti ricevuti dai fan, autentici, gustosi e genuini come possono essere solo quelli che gli italiani preparano ogni giorno per la famiglia. E leggendo scoprirete anche un'altra novità: tanti aneddoti e curiosità sul cibo che vi faranno sorridere, stupire e imparare molte cose interessanti. Grazie a lei, a tavola farete un doppio figurone: come cuochi e come veri esperti di cucina.
Ciò che è giusto e vero, ma anche quanto è bello e buono, fanno da sempre parte di ogni genuina esperienza umana e quindi, inevitabilmente, anche di ogni autentica religiosità. Apprezzare e godere delle cose che la Provvidenza divina ha disposto nel creato non è una stravaganza né tantomeno qualcosa di moralmente riprovevole. I Testi fondatori dei tre monoteismi abramitici lo confermano in moltissimi passi che esortano gli esseri umani a essere non solo custodi, ma anche fruitori grati e responsabili delle immense ricchezze che li circondano. Ripercorrere le tradizioni e le norme che ebraismo, cristianesimo e islam hanno posto anche nel rapporto dei fedeli con il nutrimento può condurci a recuperare il senso del sacro e la relazione con il trascendente proprio nei gesti banali della vita quotidiana, una volta ritmata dai tempi lenti delle stagioni e delle preparazioni umili e attente di chi non aveva fretta di avere tutto e subito, ma sapeva godere anche dell'attesa. Queste pagine sono un invito a tornare verso le sorgenti di un'armonia forse trascurata, ma non per questo meno carica di suggestioni e insegnamenti anche per chi ormai vive la frenesia dei ritmi di vita moderni.
"L'atto di alimentarsi non è, per gli esseri umani, un mero soddisfacimento di un bisogno primario, ma anche un comportamento sociale destinato all'autorealizzazione e alla socializzazione individuale. In una società spettacolarizzata come la nostra, anche il cibo è diventato inevitabilmente spettacolo, oggetto più di discussione che di preparazione, in una bulimia verbale priva di referenti e codici, che oscilla tra fitness, obesità, anoressia, richiami sottilmente porno, rischiando di far dimenticare sia la sua realtà materiale, sia la sua realtà culturale, sia la profonda valorizzazione simbolica che esso ha conosciuto nelle tradizioni religiose. Queste pagine sono in questo molto utili anche a ricordarci che il cibo non nutre soltanto il corpo, ma anche o forse prima di tutto l'anima" (dalla Prefazione di Giovanni Filoramo). Contiene ricette legate a tradizioni religiose e culturali, con alimenti chiave per la loro simbologia, il loro contenuto organico, gli effetti sul corpo, l'origine geografica...
Questo è, innanzitutto, un libro sulla bellezza, su tutta la bellezza che continua a essere il patrimonio del nostro paese. Una bellezza visibile. Una bellezza che si tocca. Una bellezza che comincia dalla biodiversità, dalla varietà veramente immensa di organismi vegetali e animali. Una bellezza che ha a che fare con i venti che spirano, buoni, nel mare chiuso e si fanno più dolci dentro la cornice protettiva dei monti e delle colline. Il prosciutto di San Daniele non avrebbe la sua fragranza senza la Bora che si infrange contro le Dolomiti e la pasta buona si fa a Gragnano nella galleria del vento perché lì la brezza di Castellammare di Stabia si incontra con l'aria fresca del Vesuvio. I venti che portano la risposta della bontà e della bellezza. Eccoli. In questo libro impariamo di quante sfumature è fatta la biodiversità italiana. E lo impariamo regione per regione, prodotto per prodotto. Ma anche paesaggio per paesaggio, città per città come se bontà e bellezza volessero anche luoghi e nomi. Luoghi e nomi di una magia tanto semplice quanto delicata. Come semplici e delicati sono i diversi "caratteri" degli italiani di cui ci racconta Alessandro Baricco. Ricco di mappe, numeri sorprendenti, curiosità preziose, testimoni attivi della biodiversità. Prefazioni di Alessandro Baricco, Paolo Crepet, Carlo Petrini, Vittorio Sgarbi, Giovanni Soldini.