Il prete, protagonista del racconto, nella notte tra il mercoledì e il giovedì santo, si trova in una profonda crisi riguardo al suo rapporto affettivo con un Dio che non sente più, con gli altri e con se stesso, tentato di mettere fine a un cammino che credeva autentico e invece si rivela non più percorribile, addirittura sterile. Il testo ha un potere terapeutico: in un'epoca in cui i legami, sempre più fragili, generano debolezza, questa narrazione insegna ai giovani la bellezza di amarsi e scegliersi in Cristo e agli adulti la forza di perseverare nella scelta.
Un testo sul sacerdozio - Sacrificio nei Padri dei primi secoli. Piano generale dell'opera: - Offrite i vostri corpi come sacrificio gradito a Dio (S.A. Panimolle); - Sacerdozio e sacrificio nei Padri dei primi secoli (V. Lombino).
Un singolare gemellaggio tra Chiese - le Chiese di Noto e di Butembo-Beni che dura già da venticinque anni, viene ripreso come la possibilità di uno sguardo sul mondo che permette di cogliere, dell'Africa, anzitutto i suoi doni. Mettendo al centro la visita fraterna e il discernimento della storia, si apre la possibilità dei percorsi di pace e di giustizia che ci fanno "essere uomini diversi da come siamo stati" (Mario Luzi).
Il Concilio Vaticano II ci ha riportato alla grande Tradizione della trasmissione del Vangelo, affidata - nella Chiesa nascente e nella storia della santità umile e nasconsta - in primo luogo alla testimonianza, allo stile, al racconto. Oggi, a cinquant'anni dal Concilio, ci sono ipotesi e prassi diverse rispetto a quelle che privilegiano la fede e restano radicate nel Vangelo: c'è chi si affida al ritorno del sacro o alla funzione sociale della Chiesa; c'è tanto attivismo spesso privo di pensiero; c'è una ricerca di presenza e di consenso molto diversa dalle logiche evangeliche del seme e del lievito. La memoria del Concilio - arricchita dall'esperienza di un Sinodo diocesano che ne ha riproposto e attualizzato messaggi e stili - permette di continuare a pensare con semplicità che invece il Vangelo lo trasmettiamo anzitutto con la vita e con ciò che lo Spirito ci ispira nelle "piccole vie" della vita di ogni giorno. Tale è la materia di questo libro: i giorni concreti della vita, guardati e sentiti nella loro incidenza, nella loro forza, nella loro gioia, nel loro dolore anche. Con la sola preoccupazione di mantenere vivo il filo (e la domanda) su che cosa abbia rappresentato il Concilio nell'esistenza cristiana, su quello che soprattutto può e deve essere per il futuro che ci attende. Nella gioia di sintonie inaspettate con le parole, i gesti e gli stili del nuovo Vescovo di Roma Francesco, potendo con lui "sognare" una Chiesa povera e per i poveri.
Il nome samurai deriva dal verbo "saburau", letteralmente "colui che serve". Questo significato è ciò che subito ci ha sorpreso e ci ha fatto venire in mente, per associazione, numerose analogie tra il samurai e 3P. Il libro non racconta la storia dei samurai. Racconta una storia di dedizione, di passione e di saggezza, oltre che d’amore e di bellezza, di un sacerdote: Padre Pino Puglisi, affettuosamente 3P che possiamo definire "samurai di Dio". Guardando le cose con la serenità che viene dalla distanza emotiva, si comprendono gli eventi in modo nuovo, e se ne individuano sfumature e sfaccettature. Gli autori, attraverso quest’opera, tratta dalla loro esperienza e filtrata dai ricordi e dall’affetto, tentano di cogliere nel loro percorso di amicizia con 3P, la traccia da lui lasciata, la sua eredità per noi e le orme di Dio, che non smette mai di accompagnarci dentro la nostra storia.
“Un affascinante viaggio nell’arte cristiana”
(Enzo Bianchi)
È possibile rappresentare Dio? Quale significato può avere nel nostro mondo contemporaneo, dove la parola “Dio” non è più quella certezza che era nei secoli passati? E quali rischi può correre il senso della divinità e della trascendenza? L’autore affronta i diversi aspetti delle immagini religiose oggi, alla luce della difficoltà di rappresentare Dio nell’arte: egli riesce così a “parlare l’immagine”, a immergerla in quella fonte che sono i versetti della Scrittura e gli scritti dei padri. Attraverso le sue descrizioni, le immagini di ispirazione cristiana acquistano nuova luce e si fanno vita agli occhi del lettore.
François Bœspflug (1945), studioso di storia dell’arte e teologo, da più di trent’anni conduce una ricerca iconografica senza precedenti. Professore all’Università di Strasburgo, ha pubblicato numerosi studi sulla storia di Dio nell’arte.
La profondità del cambiamento culturale e l'inaudita novità dell'orizzonte che questo cambiamento epocale apre dinanzi all'umanità, esigono il ripensamento di una religione che conta la sua durata non più per secoli ma per millenni. Nel nuovo "paradigma" Dio, in quanto Padre amoroso di tutti, va pensato come sempre attivo per la salvezza di tutti gli uomini e sempre rivelantesi nella storia e nella coscienza di ogni uomo senza sconvolgere le leggi della psiche umana. Le conseguenze di questo nuovo modo di pensare il nucleo della fede toccano punti teologici importanti come la natura della rivelazione, il rapporto scienza-fede, il modo di intendere le religioni non cristiane, l'autorità magisteriale della Chiesa... Questo volume offre una sintesi stimolante su queste tematiche, imprescindibili per il cristiano di oggi.
Una proposta teologica stimolante ed illuminante per il grande compito che spetta oggi ai cristiani nei confronti della loro fede.
"Certamente conosci il celebre detto: Scherza coi fanti e lascia stare i santi... Forse i santi erano tipi seri, contegnosi, rigidi, riservati, gravi, austeri... Ma perché invece non rappresentarsi altre categorie di santi: dolci, sorridenti, scherzosi e persino burloni? Ad esempio, lo diresti che l'ascetico Padre Pio era narratore di barzellette? E che la carmelitana Teresa di Gesù, dottore della Chiesa, era piena di battute di spirito? E che Filippo Neri talvolta faceva il buffone? E che Don Bosco faceva giochi e scherzi, e che ai malinconici raccomandava di leggere le storie di Bertoldo? Questi e altri simpatici santi come loro scoprirai in questo libretto" (l'Autore).
Aneddoti sul lato umoristico della personalità dei più grandi santi di tutti i tempi.
Un delizioso quaderno attivo: per ogni pagina, un grande disegno al tratto che illustra i vari momenti della celebrazione eucaristica, e che i bambini potranno colorare liberamente. In testa alla pagina un titolo che sintetizza il momento cui si riferisce il disegno, e a piede pagina una breve didascalia.
Una bella raccolta di disegni da colorare per scoprire la gioia dell'incontro con Gesù in famiglia, a scuola, a catechismo.
I contributi di questo volume fanno emergere i diversi aspetti implicati nella questione del bello e della pratica del bello, facendo interagire diverse prospettive. Questo viaggio fa cogliere un'istanza fondamentale che fa da motivo di fondo. La catechesi attuale si dibatte in un gioco di composizioni, tra obiettivi e contenuti, tra istanza veritativa e attenzione alla globalità della persona, tra esigenze comunitarie e riconoscimento della soggettività delle persone. In tutto ciò si affaccia l'istanza di tenersi aperti alla sorpresa e all'oltre dell'evento. La via estetica e la pratica del bello possono tener vivo il senso di grazia dell'evento e allo stesso tempo raggiungere il soggetto in quel luogo segreto che precede la sua stessa libertà e capacità progettuale.
Approfondimenti e riflessioni su un tema catechetico che oggi ha una rilevanza particolare: il tema del bello". "
Un’inchiesta documentata, un racconto avvincente, uno sguardo pacato sull’Istituto per le Opere di Religione, meglio noto come IOR, un aspetto controverso del “mondo vaticano” su cui si polemizza e si discute quasi sempre senza conoscerlo. Un libro scritto con il passo del cronista che non ha timore di porre domande apparentemente ingenue, senza le quali non è possibile afferrare il senso di quanto la storia e la cronaca (spesso quella nera o scandalistica) ci hanno proposto nel corso degli anni. Ad esempio, che cos’è precisamente lo IOR? E, prima ancora, che cos’è la Santa Sede e che cosa la differenzia dallo Stato della Città del Vaticano? Scrivere una storia dello IOR non è solo entrare nei meandri di una strana banca, ma è un po’ come fare una caccia al tesoro (senza offesa). Bisogna mettere assieme tanti tasselli sparsi e formare un disegno, cercando di non farsi prendere dal sensazionalismo e dal gusto di romanzare i pochi eventi noti, malattia che colpisce spesso chi si occupa di Vaticano e dintorni. Ma di romanzare non c’è alcun bisogno: la realtà supera largamente la fantasia.
Come viviamo la gioia tribolata della missione stando dietro a Gesù? Le fatiche della vocazione cristiana non mancano. Nella dedizione domestica e comunitaria, nella passione educativa e nell’annuncio del Vangelo sentiamo la grazia di una nostalgia: quella dell’intimità con Gesù. Intimità che a tutto dà senso, ispirando passi di fiduciosa resistenza. Così l’incanto drammatico della vita cristiana si fa cammino, scandito dalla parola di Gesù; come con i primi discepoli, egli ci chiama presso di sé per offrirci la tenerezza del Padre, per istruirci e correggerci, per inviarci a raccontare la bellezza di Dio.