Il volume prende le mosse dalla considerazione che, nelle mutate condizioni dei mercati mondiali, la partecipazione dei lavoratori al processo produttivo è la condizione più importante perché l'impresa riesca ad essere competitiva. Si tratta di condividere i fini dell'impresa, di trarre gratificazione dai buoni risultati del proprio lavoro, senza naturalmente eliminare le asimmetrie di potere nell'organizzazione. Gli autori partono dalle esperienze maturate in altri paesi europei per formulare la proposta di un Istituto per il lavoro con il compito di studiare le condizioni di partecipazione, di sperimentare le istituzioni e le regole che la favoriscono, e di sostenere e diffonderne i valori, in linea con le più avanzate ipotesi strategiche.
Nel Nord vi sono 67,9 imprese ogni 1.000 abitanti, la dimensione (molecolare) è di 4,9 addetti per impresa. Secondo i dati del CENSIS, di queste solo il 18,5% sono imprese manifatturiere e, sul totale di queste, il 13,7% sono imprese di servizi alle imprese. Bonomi intende sfatare alcuni luoghi comuni, illustrando come grande fabbrica e pubblica amministrazione occupino ormai una minima parte del popolo dei produttori del Nord. E quanto questo nuovo capitalismo, che si definisce "molecolare", abbia nel lavoro "sommerso" e invisibile il suo paradigma.