54 d.C. A causa dei tumulti che provengono dalle frange orientali dell'impero romano, il prefetto Catone e il centurione Macrone si ritrovano a fronteggiare una nuova minaccia. L'impero partico ha invaso l'Armenia, che gode della protezione di Roma, e il sovrano è stato deposto. Il re Radamisto è ambizioso e privo di scrupoli, ma è leale nei confronti di Roma. Per questo il generale Corbulo è stato incaricato di rimetterlo sul trono e di prepararsi alla guerra contro i parti. L'arrivo di Catone e Macrone, soldati di grande esperienza, rappresenta l'unica speranza, per Corbulo, di tenere alto il morale delle truppe e organizzare l'offensiva. Ma riusciranno a tenere a bada il narcisismo del re Radamisto? Il sovrano, infatti, è intenzionato a ottenere vendetta ed è solo questione di tempo prima che compia un passo falso che potrebbe mettere a repentaglio le sorti della guerra, la reputazione di invincibilità di Roma e, soprattutto, migliaia di vite...
Quello del labirinto è uno dei simboli più antichi della storia dell'umanità. Negli ultimi decenni c'è stata una vera e propria riscoperta di questi luoghi affascinanti, nati nel corso dei secoli con fini diversi, spesso intrecciati gli uni con gli altri: artistici, terapeutici, archeologici, spirituali, ludici... Questo libro guida il lettore alla scoperta di oltre cento labirinti delle più svariate tipologie e dalle diverse tecniche di realizzazione, sparsi per l'Italia e raggruppati per regioni. Un modo inedito e affascinante per conoscere non solo le vicende e i significati simbolici e allegorici che si celano dietro la realizzazione di ogni sito, ma anche la storia dei luoghi che li ospitano e dei personaggi noti e meno noti che li hanno attraversati. Seguendo i percorsi dei labirinti - a volte semplici e lineari, altre arzigogolati, complessi, intricati - è possibile scoprire un intero mondo sconosciuto, affascinante e misterioso.
Come si fa a stabilire qual è il secolo d'oro dell'antica Roma? Ci fu davvero un secolo d'oro? Quello che è certo è che si può parlare di un'epoca di oltre un secolo e mezzo piena di eventi che hanno portato Roma all'acme della sua potenza per poi dare inizio a un fisiologico e inesorabile declino. Questo libro si propone di analizzare il periodo che va dal principato di Augusto fino alla morte di Marco Aurelio, per capire come è cambiata Roma in quegli anni e perché. Ogni imperatore ha contribuito a plasmare l'impero romano ma anche a favorirne il crepuscolo, ecco perché non bisogna accontentarsi di un elenco di dati biografici ma è necessario procedere con un'analisi dell'operato di ognuno da un punto di vista militare e legislativo. Solo considerando tali aspetti in quell'arco di tempo, infatti, sarà possibile farsi un'idea della grandezza di una civiltà che ha saputo influenzare in modo così incisivo le sorti della storia.
Quando nel 1989 crollano il Muro di Berlino e i regimi comunisti, la democrazia liberale e il libero mercato sembrano sul punto di trasformare il mondo. Ma la libertà non ha vinto e per la generazione che aveva scommesso sulla Storia il nuovo sogno europeo si è trasformato in un incubo: la Terza Via non ha attecchito, l’esplosione della crisi ha messo il liberismo sul banco degli accusati e nel Vecchio Continente ma anche in America la paura del cambiamento ha portato al successo di movimenti populisti e illiberali.
Antonio Polito racconta i giorni dell’89 a Berlino e ripercorre trent’anni della nostra storia, intrecciando una lucida analisi politica con la vicenda personale e di una generazione, prima comunista e poi liberale: dall’impegno politico negli anni Settanta al Capodanno sulle rovine del Muro, dall’Inghilterra di Blair all’Ungheria di Orbán, dal referendum della Brexit al minaccioso futuro tecnologico made in China.
Come siamo cambiati? Cosa è stato dei nostri ideali? Abbiamo sbagliato tutto o stiamo solo vivendo una fase di passaggio? Queste pagine descrivono le nostre incertezze ma illuminano anche i valori da difendere, interpretando provocatoriamente, e non senza ironia, gli eventi e le idee del nostro tempo.
"Non voglio parlarvi della mafia come protagonista, ma come obiettivo di una lotta per l'onestà. Voglio spiegarvi perché Borsellino, Chinnici, Falcone, La Torre, Mattarella e molti altri sono stati uccisi, spiegare come sono cambiati gli strumenti per combattere questa guerra e dirvi dei risultati che abbiamo conseguito come di quello che ancora dobbiamo e possiamo fare."
Ci sono molte storie della criminalità organizzata, ma poco è stato scritto sull'antimafia, su cos'è davvero e cosa ha fatto negli ultimi cinquant'anni. Lo fa Luciano Violante in questo libro che ricostruisce eventi, protagonisti e significato di una battaglia in corso che lo ha visto a lungo impegnato in prima persona. Una ricostruzione puntuale e appassionata, indirizzata anzitutto alle nuove generazioni, che racconta le storie di giornalisti, amministratori, poliziotti, giudici, sacerdoti, anche dei meno noti; ma anche la battaglia per la confisca dei beni sequestrati, l'introduzione di misure carcerarie, lo scioglimento dei consigli comunali, le commissioni antimafia e le grandi inchieste fino al processo Andreotti e alla presunta trattativa tra Stato e mafia. Una storia civile che non possiamo dimenticare e un appello autorevole per il futuro che aiuta a comprendere che la mafia non è un mostro invincibile ma un'organizzazione di uomini e donne che si può combattere cercando anzitutto di "colpire per primi" con l'educazione alla legalità, a partire dalla scuola e dai più giovani.
"La lotta contro la mafia è una chiave di lettura della nostra storia, dei nostri cedimenti, ma anche del coraggio di migliaia di uomini e donne, in gran parte sconosciuti, che hanno contribuito a farci restare in un Paese di persone e istituzioni libere nonostante le stragi, le intimidazioni, la corruzione La storia dell'antimafia non è la storia d'Italia, ma serve a capirla e a guardare avanti."
Luciano Violante, già professore ordinario di diritto e procedura penale all'Università di Camerino e a lungo magistrato e parlamentare del Poi, del Pds e dei Ds, è stato presidente della Camera dei Deputati e presidente della Commissione antimafia. Per Einaudi ha curato alcuni volumi degli Annali della Storia d'Italia. Come autore ha pubblicato tra l'altro Non è la piovra (1994), Un mondo asimmetrico (2003), Magistrati (2009), Politica e menzogna (2013), Il dovere di avere doveri (2014), Democrazie senza memoria (2017) e, con Marta Cartabia, Giustizia e mito (2018).
Nel 1990, il Ritratto del dottor Gachet di Vincent Van Gogh viene battuto all'asta per la cifra record di 82 milioni e mezzo di dollari. L'acquirente è il magnate giapponese Ryoei Saito. Ma il governo nipponico, per quanto fiero del suo illustre cittadino, decide di imporgli una tassa esorbitante per il possesso del quadro. Saito, indignato, annuncia alla stampa internazionale che il destino dell'opera è di sparire con lui. E l'annuncio diventerà realtà nel 1996 quando, alla sua morte, del quadro si perdono le tracce, forse bruciato insieme alle spoglie del suo vendicativo proprietario. Per venticinque anni su questo mistero si sono versati letteralmente fiumi di inchiostro, le speculazioni si sono avvicendate senza sosta. Ed è per risolvere questo enigma che entrano in scena i cinque personaggi protagonisti di questo romanzo. La bella pittrice italiana Gabriella, il mercante d'arte olandese Hubert, lo street artist inglese Oliver, l'infermiera francese Odette e infine John, un energumeno tuttofare del Michigan. Non si sono mai visti prima, ma ciascuno di loro si è presentato alla galleria d'arte parigina nel caldo agostano dopo aver ricevuto un misterioso invito, e soprattutto un generoso versamento sul conto corrente. Hanno poco a che spartire, i membri di questa strana squadra, ciascuno però con una skill utile a risolvere il giallo del capolavoro scomparso. Da Parigi voleranno fino in Giappone dove, all'ombra dello spirito irrequieto di Saito, incontreranno difficoltà insormontabili, situazioni sinistre in un viaggio di formazione che cambierà per sempre le loro esistenze.
Oggi. Sara Terracini, impegnata in una lunga traversata a bordo del Williamsburg insieme al marito, l'inafferrabile Oswald Breil, riceve un singolare incarico: tradurre un antico diario rinvenuto in un monastero di Lisbona. A scrivere le proprie memorie è un grande navigatore italiano, dal cognome molto eloquente: Alessandro Terrasini. Lisbona, 1755. I viaggi tra Italia e Portogallo della Frelon, l'imbarcazione del capitano Terrasini, sembrano procedere con regolarità e con profitto, grazie all'accordo per il commercio delle stoffe stretto con padre Rafael de Alves. Ma un duplice, tragico evento cambierà per sempre il loro destino. Il grande terremoto di Lisbona rade al suolo la città, provocando morti e devastazione. E nel quadro di instabilità civile e politica che ne segue, qualcuno si muove nell'ombra per portare a compimento le proprie oscure trame. Alessandro, Rafael e la giovane contessina Elisa si troveranno al crocevia di uno scontro di potere ad altissimo livello, costretti a contrastare negrieri, criminali ed eminenze grigie per salvare la propria vita e la propria stirpe. Congo e Stati Uniti, anni Sessanta. Separati a causa di un attentato, i due fratelli congolesi Matunde e Kumi Terrasin sono costretti a lasciare la terra natia per sopravvivere. Matunde, provetto chitarrista e cantante, cambierà nome in Matt Under e raggiungerà la fama, ma la sua sfolgorante carriera di rockstar sarà interrotta dalla terribile guerra in Vietnam. Kumi trova momentaneo rifugio a Parigi e diventa uno dei protagonisti della stagione di proteste studentesche. Ma nessuno dei due può sfuggire a lungo agli inseguitori, da sempre sulle loro tracce, perché i due fratelli sono gli unici testimoni viventi di qualcosa di sconvolgente. Qualcosa che nessuno deve sapere. Oggi. Matt Under, fratello del neopresidente del Congo Kumi Terrasin, è stato rapito. E c'è soltanto un uomo che può salvarlo: Oswald Breil.
In questo inizio di Terzo Millennio a molti pare che un ritorno al silenzio sarebbe necessario e auspicabile. Ma che tipo di silenzio? Remo Bassetti ci offre in questo breve libro una «grammatica del silenzio», come antidoto al frastuono imperante che ci circonda.
Coperti alla fine del XVI secolo e riapparsi sotto uno strato d'intonaco in seguito al terremoto del 1916, gli affreschi della chiesa riminese nota come Sant'Agostino, ma dedicata a San Giovanni Evangelista, rappresentano una delle testimonianze più alte e precoci della cosiddetta scuola riminese del Trecento. A partire da tali testimonianze, che coniugano l'influenza di Giotto, attivo in città negli ultimi anni del XIII secolo, con l'ascendente di una più antica cultura adriatico-orientale di matrice bizantina, Rimini sì configurò ben presto come un importante centro di produzione artistica, in grado di irradiare la sua influenza in un contesto geografico che, oltrepassando i confini locali, dalla Romagna si estese alle Marche e al Veneto. Il volume, frutto di una meticolosa campagna fotografica che documenta nella loro interezza gli affreschi e di una duplice rilettura critica sotto il profilo sia storico-stilistico sia teologico-simbolico, costituisce un invito a conoscere e a contemplare, oggi, tutta la mirabile bellezza di quello che appare come un vero e proprio "Trecento riscoperto".
Questa volta Giampaolo Simi lascia a casa Dario Corbo, ma la tensione, l’indagine, lo scavo nella coscienza di fronte al delitto, l’angolo nero che ciascuno nasconde dentro di sé, la forza della scrittura sono quelli del grande inventore di storie che i lettori già conoscono.
La sera del 23 luglio nella tenuta della Falconaia, vicino Lucca, viene trucidata Esther Bonarrigo, 42 anni, moglie dell’imprenditore Daniel; insieme hanno creato la catena di italian food «Il Magnifico», 127 ristoranti in tutto il mondo. Una coltellata alla gola, una sola, precisa e mortale come in un’esecuzione. La villa deserta, il personale in libertà. Una serata ideale per un appuntamento tra due amanti, questo è quello che si sospetta quando poco lontano dal corpo della donna viene rinvenuto il cadavere di Jacopo Corti, un giovane che lavorava nella tenuta da poco licenziato. Unico sospettato il marito della vittima che si protesta innocente, ma le prove sono più che sufficienti per portare l’uomo a processo. Ed è la giuria la vera protagonista del romanzo di Simi, con i giurati popolari che in Corte d’Assise sono chiamati a decidere insieme ai due giudici togati. Sono cittadini comuni scelti dalla sorte, persone diverse, ognuno con mille domande e timori; curiosi, spaesati, intimoriti, alcuni già con una loro idea sul caso di cui giornali e TV hanno rivelato ogni particolare. Si assiste così al dibattimento, udienza dopo udienza, ognuna vissuta però dal punto di vista di un giurato diverso, di cui veniamo a conoscere anche la vita privata. Emma, sulla soglia dei cinquant’anni, sicura di sé e dell’innocenza dell’imputato, Serena, irrisolta e solitaria, Terenzio, con qualcosa di ingombrante nel suo passato, e poi Iris, Ahmed, Aldo. Sei persone qualsiasi, ignare di come si amministra veramente la giustizia e che ora toccano con mano cosa vuol dire decidere delle vite degli altri. Durante le udienze accusa e difesa si danno battaglia, i colpi di scena si susseguono, facendo oscillare di volta in volta la bilancia della giustizia da una parte e dall’altra.
«Nel mondo di Giampaolo Simi non c’è spazio per gli eroi a tutto tondo senza macchia e senza paura. È più interessato, lo scrittore, a sviscerare le contraddizioni dell’essere umano perennemente scisso tra miserie e nobiltà» - Gigi Riva, L’Espresso
«Un narratore di talento, a cui da tempo i canoni dei generi stanno stretti. E che ha la giusta ambizione di scrivere un vero romanzo» - Ranieri Polese, La Lettura
Questo manuale accompagna il lettore, sia esso un "addetto ai lavori" o un semplice "dilettante" curioso, in un viaggio interdisciplinare attraverso le diverse dimensioni del complesso mondo dell'intelligence e dei servizi segreti. Una narrazione che scorre tra suggestioni letterarie e cinematografiche (da Moby Dick e Ken Follet a Le Carrè e 007), aspetti storici, geopolitici e studi strategici e militari. La descrizione della dimensione tecnica e organizzativa delle principali agenzie di intelligence del mondo è intrecciata con le storie di spionaggio che le hanno caratterizzate. Vicende storiche che attraversano l'interconnessione tra scienze umane e matematiche, cibernetica, crittografia, cifratura delle comunicazioni segrete e scienza delle reti, per portare il lettore sin sulla soglia del futuro, negli scenari quasi fantascientifici prodotti dall'evoluzione tecnologica e informatica, evidenziando anche rischi che sono celati nel cyberspazio, nei Big Data e nell'IoT (internet delle cose), o la fragilità delle infrastrutture critiche, le minacce economiche e politiche che possono derivare dalle fake news e dalla guerra dell'informazione. Infine, una parte metodologica che riporta la ricerca di intelligence dentro la logica della ricerca scientifica dell'approccio epistemologico di Karl Popper. L'autore tratta del cigno nero e del tacchino induttivista, del metodo ipotetico deduttivo di Sherlock Holmes e della misteriosa estinzione dei dinosauri, della profezia che si auto avvera nel Macbeth e dell'archetipo del viaggio di Ulisse, del Titanic e dell'Arca di Noè, per arrivare al tema più complesso della relazione tra ciclo dell'intelligence e decisone politica, e concludere affidandosi alla suggestione del disordine armonico dell'improvvisazione tipico della musica jazz.