Il teatro musicale è lo specchio del mondo a cui si rivolge, ma anche presagio del suo futuro. Nel Novecento, venute meno le ombre possenti di Verdi e Wagner, anche l'opera si disgrega, lasciandosi alle spalle l'unitarietà e la compostezza del melodramma ottocentesco, i suoi solidi personaggi e le sue rappresentazioni organiche, per indagare un presente sempre più frammentario, percorso dalle inquietudini, dall'aggressività e dalle sofferenze del soggetto moderno. Puccini, Berg, Britteti, Strauss e Janácek sono alcuni dei grandi nomi che intarsiano la storia dell'opera novecentesca, riscrivendone canoni e temi, orizzonti e significati, con uno sguardo di volta in volta critico o celebrativo, intimista o universale sulle vicende di un secolo attraversato da profondi tumulti e lacerazioni. Così la "Lulu" di Berg si fa accusa dell'alienazione generata dalla morale sessuale e dal culto della famiglia, e dà voce, con linguaggio visionario, alle sue vittime per eccellenza, le donne; il "Billy Budd" di Britten sviscera le ambiguità del male, la perdita dell'innocenza e l'emarginazione del diverso che marcheranno impietosamente la storia del secolo; il realismo poetico della "Bohème" di Puccini mette in scena il vagare angosciato e trasognato dell'essere umano, la fatica di affrontare la quotidianità e le schegge psicotiche che essa produce. Nel volume conclusivo della sua monumentale storia dell'opera, con la passione e la cura del particolare che i suoi lettori ben conoscono, Elvio Giudici passa in rassegna l'opera del Novecento e, per la prima volta, il teatro musicale inglese e statunitense a cavallo del nuovo millennio, restituendoci un affresco composito che si sofferma su tutti i grandi registi e direttori, sugli allestimenti e sulle interpretazioni che hanno contribuito a far sì che questa forma d'arte continuasse a rappresentare, ma anche a plasmare, il nostro tempo.
Un affascinante percorso dello scrivere e del leggere nelle diverse forme e maniere attraverso la Grecia di epoca classica ed ellenistica, l'età romana repubblicana e imperiale, la morente antichità, i primi secoli del medioevo barbarico-occidentale e bizantino. Per ciascuno di questi periodi sono prese in esame, oltre alle fonti letterarie, soprattutto le testimonianze direttamente conservate di scrittura e lettura - rotoli di papiro, tavolette, codici, documenti, iscrizioni, graffiti - risalendone agli usi e alle funzioni mediante l'osservazione e la valutazione della quantità, natura, varietà dei supporti scritti, dei contenuti testuali, delle caratteristiche grafiche, della diffusione, qualità e distribuzione sociale dell'alfabetismo. Si tratta di una storia delle culture scritte greca e latina nel corso di molti secoli e alla luce di avvicendamenti istituzionali, inquietudini spirituali, trasformazioni sociali, mentalità, una storia vista nel riflesso della città antica, rappresentata da cinque poli di attrazione - Atene, Alessandria, Roma, Ravenna, Costantinopoli - che sono stati di epoca in epoca centri e simbolo delle due operazioni-cardine della nostra civiltà, lo scrivere e il leggere, restituendone tutte le declinazioni.
"Il principio speranza" costituisce una delle imprese filosofiche più ambiziose di sempre. Il viaggio di Bloch nel "continente speranza" e nella dimensione utopica del pensiero in tutte le sue manifestazioni appare, ai nostri occhi, meravigliosamente inattuale e, al contempo, ancora ricco di suggestioni per il futuro. Realizzato in oltre vent'anni, il capolavoro di Bloch non intende infatti negare la realtà, ma si oppone con fermezza alla passiva accettazione di una realtà "già data" e immutabile, fondando la sua ontologia sulle potenzialità dell'essere e sull'apertura al cambiamento. "L'importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire." Questa edizione presenta l'opera in tre volumi divisibili.
L'algoritmo è un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi elementari. Una sequenza di processi che sembrerebbe restare nel freddo territorio dei numeri, e che si esprime in un linguaggio informatico incomprensibile ai più. Eppure questi algoritmi controllano l'andamento dei mercati azionari, scelgono il prezzo di un biglietto aereo, progettano una serie tv o decidono quali sono le notizie, le pubblicità e i contenuti che ci interessa di più vedere sui nostri social network. Partendo dalle origini e ripercorrendo le tappe che da Babilonia a Google hanno segnato la loro ascesa, "Breve e universale storia degli algoritmi" mostra come la loro importanza non sia da ricercare nelle infinite possibilità del calcolo numerico, ma nell'enorme impatto sulla società moderna e nel potere derivante dalla gestione di flussi di dati e informazioni, che con l'esplosione della rivoluzione digitale hanno portato gli algoritmi ad essere lo strumento più potente mai esistito nelle mani del nuovo capitalismo. Uno strumento neutro però, che può generare progresso o distruzione solo nella misura in cui siamo noi a volerlo.
Cambia la società, cambiano i consumatori, si evolvono le tecnologie per la comunicazione. E di conseguenza si devono aggiornare strategie, strumenti e tecniche della comunicazione integrata per le imprese, le organizzazioni e le istituzioni. La ricerca del consenso e la costruzione della reputazione passano attraverso professionalità nuove e metodi e linguaggi aggiornati. Formazione continua e curiosità sono gli ingredienti del successo nella professione comunicatore. L'obiettivo di questo libro è offrire un'approfondita analisi dell'evoluzione avvenuta nell'ambito della corporate communication, a fronte di tale processo inarrestabile di innovazione dei canali utilizzati, da cui si rende indispensabile integrare un orientamento e-business nell'ambito dei processi e sistemi di comunicazione. Il volume è arricchito dalla partecipazione da parte di professionisti di chiara fama, che hanno contribuito alla realizzazione dei contenuti e attraverso la presentazione di esperienze aziendali che li hanno visti direttamente coinvolti. Prefazione di Paolo Boccardelli.
Il volume vuole offrire un supporto utile agli studenti di scienze della formazione primaria e ai docenti già in servizio in merito ai concetti fondanti della Storia e della Geografia in relazione all’Educazione alla cittadinanza ma anche all’educazione ambientale e interculturale per cui le due discipline sono un validissimo strumento. Il testo propone in modo semplice e chiaro un percorso che muove dalle caratteristiche epistemologiche della storia e della geografia per poi addentrarsi nelle modalità di progettazione, fino a fornire una panoramica degli strumenti utilizzabili fin dalla scuola dell’infanzia per promuovere la maturazione delle competenze disciplinari in una logica verticale. La trattazione è arricchita da alcuni esempi di unità di apprendimento di carattere geo-storico.
Un viaggio nel cuore delle agromafie, tra caporali che lucrano sul lavoro di donne e uomini, spesso stranieri, sfruttati nelle serre italiane. Braccianti indotti ad assumere sostanze dopanti per lavorare come schiavi. Ragazzi che muoiono - letteralmente - di fatica. Donne che ogni giorno subiscono ricatti e violenze sessuali. Un sistema pervasivo e predatorio che spinge alcuni lavoratori a suicidarsi, mentre padroni e padrini si spartiscono un bottino di circa 25 miliardi di euro l'anno. Un viaggio, quello di Omizzolo, condotto da infiltrato tra i braccianti indiani nell'Agro Pontino e proseguito fino alla regione indiana del Punjab, sulle tracce di un trafficante di esseri umani. Un'inchiesta sul campo che parte dall'osservazione e arriva alla mobilitazione: scioperi, manifestazioni, denunce per rovesciare un sistema che si può sconfiggere.
Oggi, soprattutto nei paesi occidentali, i processi di globalizzazione si trovano certamente in difficoltà. Il governo di tali fenomeni, accanto a indubbi aspetti positivi, ha determinato squilibri e iniquità diffusi. Eppure la globalizzazione è stata per millenni una trama connettiva fondamentale delle vicende umane. Anche oggi, le economie e gli Stati contemporanei funzionano, nonostante i problemi, attraverso un'inestricabile interdipendenza. Gli oscuri momenti di chiusura su se stessi degli Stati e degli Imperi, come la storia del Novecento dimostra, terminano sempre con un'apertura dei mercati che fa cadere barriere e muri tra i vari paesi. Il testo ricostruisce alcune esperienze storiche di globalizzazione che si sono succedute grosso modo dal 2000 a. C. ai giorni nostri tracciando un confronto storico tra passato e presente.
"Abbi cura di me" «...parla di bellezza, felicità, del perdono, di sofferenza e di questo senso di smarrimento nel ritrovarsi scaraventati nella vita. È una dichiarazione di fragilità: abbi cura di me... oggi abbiamo più che mai bisogno di bellezza, di tenerezza». (Simone Cristicchi) La mano di Simone Rea ha dipinto i versi della canzone presentata a Sanremo da Simone Cristicchi. Un testo che da subito ha fatto breccia nel cuore di studenti e insegnanti, dando vita a laboratori e riflessioni in molte scuole. Ne è scaturito un albo di parole e immagini per sognare con gli occhi e con la voce; un libro perfetto da regalarsi, da sfogliare per emozionarsi, perché ognuno è un universo a sé, ma la bellezza e la felicità sono per tutti. Età di lettura: da 10 anni.
Se chiediamo a Washington, diranno che il Muro è caduto per merito di Reagan. Se a Mosca, per Gorbacev. Se in Vaticano, per merito di Karol Wojtyla. Se a Berlino, per merito di Kohl. Se a Varsavia, diranno che è stato merito nostro. Per me ha cominciato a cadere a Danzica, quando la protesta degli operai di Solidarnosc sancì la fine del comunismo: erano dei proletari che protestavano contro la dittatura del proletariato.
(Adam Michnik)
Fare teologia con il Lezionario? Si, è possibile e anche proficuo. Certamente non emerge la teologia "completa". Per ottenere la teologia nella sua completezza, bisognerebbe associare le tematiche bibliche a quelle che emergono dal patrimonio ecologico e dall'insieme di riti e gesti che le accompagnano. I temi biblici - nella loro ricchezza nominale, contenutistica e articolata - sono però un punto fondamentale di partenza per qualunque riflessione teologico-dogmatica. (pag. 4)