Il volume sostiene la tesi che la società occidentale viva oggi nell'era del narcisismo, assumendo tale concetto in termini metaforici. Si tratta di un'epoca dalla fisionomia alternativa rispetto a quella dell'umanesimo moderno che l'ha preceduta. Il narcisismo definisce l'identità diffusa, tipica peraltro non esclusiva - dell'uomo e della donna contemporanei. Un'identità autoreferenziale e frammentata, assorbita nel presente e pertanto carente di coscienza storica. Questa deriva identitaria del narcisismo, nel passato fenomeno circoscritto a singoli individui, si configura sempre più anche come fenomeno dalle implicazioni rilevanti per la vita collettiva per effetto della sua crescente espansione. Esso dà infatti luogo a una gamma di atteggiamenti, orientamenti e comportamenti sostanzialmente inediti nella storia delle società occidentali. L'originalità del testo sta nella proposta di leggere il narcisismo in chiave sociologica, cioè alla luce dei cambiamenti strutturali e culturali verificatisi negli ultimi decenni. Tale deriva non è tuttavia un destino ineludibile: sono documentabili alcune recenti controtendenze che fanno sperare, in un futuro, nel superamento dell'era del narcisismo.
La lingua è uno dei mezzi privilegiati di comunicazione a tutti i livelli; è una realtà dinamica, in continuo sviluppo, tale da esprimere i nuovi legami o rapporti che vengono a crearsi all’interno della stessa società e fra questa e il mondo che la circonda. Da qui la necessità di un metodo d’insegnamento adeguato e di un lessico aggiornato nel contenuto e nel modo di esprimere la realtà odierna. Il presente testo vuole essere un contributo in questo senso; esso intende portare lo studente, fin dal suo primo contatto con la lingua araba, ad acquisire una conoscenza della stessa, sia nella sua forma scritta e letteraria che nell’espressione orale, così come viene usata dalla radio e dalla televisione, nonché dalla stampa e dagli altri mezzi di comunicazione sociale.
Il CD-ROM: Guidati dalla simpatica locomotiva Ciuffo lungo un divertente percorso di apprendimento, i bambini affrontano un laboratorio linguistico che comprende aspetti metafono-logici, semantico-lessicali e narrativi, prerequisiti indispensabili agli apprendimenti curriculari dell'ultimo anno della Scuola dell'Infanzia e dei primi anni della Scuola Primaria, soprattutto per coloro che faticano ad avviare o acquisire i processi di letto-scrittura. Il software può essere dunque utilizzato dagli insegnanti, dai logopedisti, dai terapisti della riabilitazione in ambito psicomotorio e dagli educatori. Infatti, affrontare il percorso della Scuola Primaria con gli strumenti linguistici adeguati, permette di disporre di una produzione verbale fluida ed organizzata, che è la base per l'apprendimento e le attività di studio. Il libro: Alla scoperta delle parole" propone un laboratorio linguistico che comprende aspetti metafonologici, semantico-lessicali e narrativi, indispensabili come prerequisiti agli apprendimenti curricolari per tutti i bambini dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia e per quelli dei primi anni della scuola primaria che faticano ad avviare o acquisire i processi di letto-scrittura. Il libro è suddiviso in due parti, la prima improntata sul lavoro individuale e la seconda dedicata ad attività ludiche da svolgere in piccoli gruppi.
È proprio attraverso l'analisi del comportamento, di come giorno dopo giorno interagiamo con l'oggetto libro e i suoi contenuti, che Pennac riesce a dimostrare alcune storture dell'educazione non solo scolastica, ma anche familiare. Laddove, normalmente, la lettura viene presentata come dovere, Pennac la pone invece come diritto e di tali diritti arriva a offrire il decalogo. Piena libertà dunque nell'approccio individuale alla lettura perché "le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere".
I servizi di psichiatria vedono crescere il numero di giovani che accusano forme di disagio psichico. Un fatto allarmante, che più che il segnale di un aumento delle patologie, è il sintomo di un malessere generale che permea la società. Un fenomeno che costringe a interrogarci su che cosa si basi la nostra società, su quali siano le cause delle paure che ci portano a rinchiuderci in noi stessi. I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura occidentale fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non ci fosse, ma la fede nel progresso è sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri.
Il saggio appartiene alla pedagogia narrativa, ritenuta dall’Autrice una modalità appropriata per progetti formativi. Natura, educazione e filosofia sono le fonti ispiratrici del libro. Il filo conduttore sta nell’impegno educativo della scuola, che si rivolge all’essere umano, in vista della sua piena realizzazione nel contesto familiare e sociale. L’equilibrio di ognuno di noi, auspicato e così ostinatamente cercato, ha la sua natura nell’idea della “giusta distanza”. L’Autrice rende esplicito il valore della filosofia a fini educativi, usufruendo del valore pedagogico della narrazione
"Cattolico anonimo" è il racconto ironico e commosso di una crisi spirituale e di una conversione inattesa. Tutto comincia la sera in cui Thierry Bizot, produttore televisivo di successo, viene convocato dal coordinatore scolastico per discutere dei problemi del figlio tredicenne. L'incontro getta un seme: quasi senza rendersene conto Thierry confida al professore i suoi dubbi di padre, torna a casa con un nodo in gola, continua a pensare al breve dialogo di quel giorno. Quando riceve dal professore l'invito a una catechesi per adulti, reagisce con sarcasmo e scetticismo. Ma ci va, non immaginando nemmeno che sarà l'inizio di un percorso spirituale che lo porterà a incontrare personaggi straordinari, metterà in discussione le sue convinzioni e, infine, lo renderà più forte, permettendogli di mettere ordine nella sua vita. In questo romanzo autobiografico, vero e proprio "coming out spirituale", Bizot fa emergere gli interrogativi dell'esistenza attraverso le piccole vicende quotidiane, racconta un travaglio interiore, ma con la leggerezza di una serenità ritrovata.
È sempre più frequente che chi ha responsabilità in campo educativo (non importa se a livello didattico o di gestione) riconosca l'esigenza di sviluppare procedure adeguate per la valutazione. In una prima fase l'esigenza era soprattutto quella di migliorare le caratteristiche dei giudizi espressi sugli apprendimenti degli allievi, ma negli ultimi decenni l'orizzonte di riferimento si è venuto progressivamente allargando, fino a comprendere l'insieme degli aspetti che identificano l'attività educativa. Un contributo importante alla crescita di attenzione nei confronti della valutazione è quello fornito dalle organizzazioni internazionali che, fin dalla fine degli anni sessanta, hanno promosso rilevazioni e analisi a carattere comparativo. In questo libro si propone un percorso attraverso i principali momenti che hanno segnato lo sviluppo della ricerca valutativa. Occorre essere consapevoli delle relazioni che si sono stabilite tra la crescita dei sistemi scolastici e la messa a punto di modelli e procedure capaci di sostenere le interpretazioni di realtà progressivamente più complesse.
Questo volume presenta un panorama aggiornato degli approcci teorico-empirici che caratterizzano la ricerca in questo ambito e dei suoi temi più rilevanti. Dopo la descrizione delle scuole di pensiero classiche (comportamentismo e cognitivismo) e di quella più recente socioculturale, vengono affrontati i temi alla base della disciplina e che ne tracciano i confini: l'intelligenza e le differenze individuali, la motivazione, l'acquisizione di conoscenze, strategie e abilità in ambiti generali e specifici, l'autoregolazione dei processi cognitivi, motivazionali e metacognitivi, il trasferimento delle conoscenze in settori differenti e la loro traduzione in pratica.
Social network, Internet, nuove piattaforme televisive, leggi e documenti deontologia. Il giornalismo vede allargare repentinamente i confini del proprio campo d'azione a fronte di costanti modifiche del quadro normativo di riferimento. E se si moltiplicano gli ambiti del fare informazione, di pari passo aumenta il bisogno di professionalità di chi in questo settore è chiamato ad operare. Ci sono nozioni, regole, leggi che chi fa il giornalista non può, e non deve, ignorare. Non può perché parole, idee, concetti diffusi male possono ledere l'altrui dignità, il diritto alla riservatezza, possono diffamare o influenzare i mercati finanziari. Questo libro, in più di 900 domande e risposte, approfondisce i temi nei quali un giornalista si può imbattere nel proprio lavoro.
Una guida per progettare, insegnare, valutare secondo le nuove Indicazioni nazionali, che cambiano profondamente le tre principali azioni che caratterizzano il compito dell'insegnante: la progettazione, l'azione didattica, la valutazione. La progettazione non ha più il compito di applicare programmi nazionali, ma di interpretare, attraverso il curricolo di scuola, le esigenze e le attese di una specifica comunità sociale. L'azione didattica assume ora la prospettiva delle competenze per interpretare gli apprendimenti attesi nel primo ciclo di istruzione e, di riflesso, i processi di insegnamento e valutazione affidati alla scuola. La valutazione, insieme all'autovalutazione, costituisce la condizione decisiva per il miglioramento delle scuole e del sistema di istruzione.
Per secoli, nella storia dell'occidente, il nero è stato considerato un colore come qualsiasi altro. All'inizio dell'epoca moderna, grazie all'invenzione della stampa e alla diffusione dell'incisione e della riforma protestante, si è addirittura guadagnato uno statuto particolare, accanto al suo antipode, il bianco. Qualche decennio più tardi, però, la scoperta dello spettro cromatico da parte di Newton ha introdotto una nuova gerarchia dei colori, dalla quale erano esclusi sia l'uno sia l'altro. Giunti infine al XX secolo, grazie all'arte prima, al costume e infine alla scienza, il nero ha riconquistato finalmente il suo status originario. Alla lunga e affascinante storia del nero nelle società europee è dedicato questo libro di Michel Pastoureau. Esso mette l'accento sia sulle pratiche sociali legate al colore (linguaggio, tintura, abbigliamento, emblemi), sia sui suoi aspetti propriamente artistici. Un'attenzione particolare viene accordata alla simbologia ambivalente del nero, che può essere considerato in modo positivo (fertilità, umiltà, dignità, autorità) o negativo (tristezza, lutto, peccato, inferno, morte). E poiché non è possibile parlare di un colore isolandolo dagli altri, questa storia culturale del nero è anche, in parte, quella del bianco, del grigio, del marrone, del viola e anche del blu.