Sommario- Presentazione- Tavola delle abbreviazioni- T. Faitini - F. Ghia, Un profilo storico-concettuale della parrhesia politica: Sezione I - Parrhesia e politica- G.L. Prato, Dimensioni socio-religiose della parrhesia giudaica nella tradizione linguistica dei testi biblici- Scheda: Principali occorrenze del termine parrhesia nel Nuovo Testamento- A. Colli, "Non in proverbiis sed palam". La parrhesia di Cristo nel commento al Vangelo di Giovanni di Tommaso d'Aquino- D. Fedele, Il parresiasta punito, ossia Momus di Leon Battista Alberti- L. Cebolla Sanahuja, Kant y el ¡sapere aude! La verdad ilegal y su relación con la acción política - M. Mariani, "Non più servitori muti di dèi muti". La parrhesia in Hans Urs von Balthasar e Karl Rahner- D. Spini, Riflessioni su verità, politica e democrazia a partire da Hannah Arendt- S. Chignola, Il coraggio della verità: Michel Foucault. Sezione II - La "Licenza di Naaman il Siro"- Testo: 2Re 5- Testo: T. Hobbes, Da Leviatano, cap. XLIIG.L. Prato, Il racconto di 2Re 5 (la "conversione" di Naaman il Siro) nel suo contesto letterario e storico-religioso (e in riferimento remoto a Hobbes, Leviatano XLII 11)- R. Meynet, La "licence" du lépreux dans les evangilesL.F. Pizzolato, L'imbarazzo del cristianesimo antico di fronte alla "Licenza di Naaman"- M. Perrone, La "Licenza di Naaman il Siro" (4Re 5,18-19) nel contesto della tradizione esegetica del Medioevo latino- M. Campanini - F. Forte, La dimensione pubblica della religione in al-Ghaz...
Leggendo nel rotolo della Legge durante il suo bar mitzwah, il ragazzino perde il segno; bele sì, gli suggerisce sottovoce il rabbino. Bele sì, proprio qui. Qui, in questa pagina. Qui, in questo luogo. Il Libro e Asti. Leggere le Scritture ad Asti: questo è ciò che tale lavoro vuole documentare, per questo raccoglie dati e date, narra di persone e di fatti, descrive la vita della comunità israelitica che in Asti si insediò, ad Asti visse per secoli, crebbe, fiorì e poi si estinse. I suoi membri se ne allontanarono fisicamente, andando a vivere in città più grandi, e culturalmente, andando a far parte di più ampie comunità. C'è un periodo chiave in questa storia, tra l'ultimo decennio dell'800 e il primo del '900. Anche per la comunità di Asti nel suo insieme quello fu un periodo di eccezionale apertura e visibilità nel contesto cittadino: ma fu anche l'inizio della diaspora della comunità, e con essa dell'accelerazione del processo di assimilazione. Nulla lasciava presagire la "grande carneficina". La Shoah cambia tutto. Molte sono le strade che hanno preso quelli che sono usciti dalle tante Asti d'Italia e del mondo. Ci sono quelli che ebrei lo sono nel rispetto della ritualità, nella conoscenza della lingua, nell'osservanza delle norme; e ci sono quelli interamente secolarizzati. Ci sono quelli per cui l'essere ebreo è diventare israeliano, altri per cui è avere il mondo come patria. Ci sono ortodossi e riformati. Ci sono cattolici che restaurano la sinagoga, ed ebrei orgogliosi di non averne.
"Sono passati ormai ventisei anni da quando Federico Caffe ha deciso di scomparire: riformista solitario e sempre combattivo, ma forse anche uomo per cui i dolori privati e l'infelicità pubblica avevano superato la soglia della sopportabilità. Non è facile parlarne in modo misurato. Come recita il titolo di un libro di qualche decennio fa, sopprimere la distanza uccide. Forte la tentazione di sovrapporre le proprie preferenze e i propri giudizi su una figura che ha sempre brillato per equilibrio dottrinale nella passione conoscitiva. Un economista che non ha mai voluto farsi profeta, e che ha però saputo essere un maestro." (Dalla postfazione di Riccardo Bellofiore)
L'originale e multiforme contributo alla vita politica, intellettuale e religiosa del suo tempo fa di Charles de Montalembert - principale esponente del liberalismo cattolico in Europa - una delle figure più interessanti di un secolo, il XIX, che tra la doppia rivoluzione (politica in Francia e industriale in Inghilterra) e l'avvento delle ideologie contemporanee (liberalismo, socialismo, nazionalismo) ha cambiato il volto dell'Europa e del mondo. Il volume si propone d'indagare il ruolo storico di Montalembert valorizzandone le caratteristiche di "pensatore europeo", quale egli fu per formazione intellettuale e per la varietà delle sue esperienze nella vita della Chiesa e della società politica, in un'epoca di trasformazioni profonde.