Il lutto costituisce un'esperienza inevitabile nella vita di ognuno di noi, al punto da considerare del tutto ovvi il dolore e la tristezza in cui è assorbito chi ha perduto l'essere amato. In questo volume si raccolgono i saggi più noti di Freud sull'argomento, le pagine in cui grazie all'indagine psicoanalitica si evidenzia il faticoso e intenso lavorio interiore che avviene in chi ha vissuto esperienze di perdita, rivelandone anche le pieghe nascoste e gli aspetti contraddittori. Con uno stile chiaro e diretto, Freud fa emergere la profonda enigmaticità del lutto e aiuta a penetrare i punti più oscuri e gli intimi conflitti che accompagnano il comportamento dell'uomo davanti alla morte.
Questo libro è il racconto chiaro e avvincente degli sviluppi di un gruppo fondamentale di teorie, modelli e approcci terapeutici: la psicoanalisi e le terapie psicodinamiche. Da Freud ai più innovativi paradigm-shifters contemporanei, questo libro illustra come sono cambiati o si sono perfezionati, nell'arco di un secolo, i temi fondamentali della psicologia dinamica. Mostrando le analogie e le differenze tra le diverse terapie di orientamento psicoanalitico, illuminando le ricadute politiche, culturali e professionali nel pensiero e nella pratica psicoanalitici, intrecciando contributi teorici, clinici e di ricerca, Jeremy Safran mostra il ruolo fondamentale che la psicoanalisi ha svolto e tuttora svolge nella comprensione del nostro funzionamento psichico e relazionale. Psicoterapeuta di grande esperienza, leader della psicoanalisi relazionale, docente e ricercatore brillante, Safran occupa una posizione privilegiata per attraversare i territori complessi e affascinanti che descrivono il paesaggio di questo libro. L'autore illustra il suo punto di vista con efficaci esempi clinici e riesce a integrare teoria e pratica in modo magistrale.
Cosa succede nel nostro cervello quando siamo tristi o euforici, arrabbiati o ottimisti, oppure quando abbiamo a che fare con gli altri? Quali sono le strutture cerebrali alla base della vita emotiva? Fino a non molti anni fa la ricerca psicologica e neuroscientifica non era affatto interessata al "cuore", ma solo alla "testa", ossia alle funzioni cognitive. Negli anni Settanta alcuni studiosi intrapresero una serie di ricerche pionieristiche che avrebbero portato alla nascita delle cosiddette "neuroscienze affettive". Oggi Richard Davidson è riuscito a dimostrare l'intuizione che lo aveva folgorato all'inizio degli anni Settanta ad Harvard: ragione e sentimento non sono polarità inconciliabili, e a ciascuna corrispondono zone e funzioni cerebrali specifiche. Su queste basi Davidson ha elaborato la teoria degli stili emozionali, sei dimensioni emotive che descrivono la personalità di ognuno. Poiché le emozioni si fondano su precise basi neurali, è possibile intervenire sui nostri comportamenti, disfunzionali o meno. Le neuroscienze hanno persino individuato nella meditazione uno strumento molto potente per modificare le strutture cerebrali, sfruttandone la neuroplasticità. A garanzia del valore di queste ricerche, l'equipe di "collaboratori" di Davidson annovera niente meno che il Dalai Lama. Il cervello non è una scatola impenetrabile e immutabile come si è pensato per secoli: migliorandone il funzionamento, possiamo vivere meglio con noi stessi e con gli altri.
Secondo un noto adagio, la mela non cade mai lontano dall'albero, ossia un figlio assomiglia sempre ai suoi genitori. Ma i bambini descritti in questo libro sono mele cadute altrove, in un altro frutteto, a volte in un altro mondo. Sono sordi o nani, affetti da sindrome di Down, autismo, schizofrenia o molteplici gravi disabilità; sono bambini prodigio, bambini concepiti in uno stupro o che commettono reati, sono transgender. Eppure, le loro famiglie, spesso accomunate da un profondo senso di isolamento, imparano a tollerare, accogliere e infine a essere orgogliose di figli tanto diversi. Giorno dopo giorno, questi genitori cercano di rispondere a una domanda cruciale: fino a che punto è possibile accettare i figli per quello che sono, aiutandoli, magari anche contro le proprie aspettative e i propri desideri, a trovare la loro autentica identità? Attingendo a quarantamila pagine di trascrizioni di interviste condotte con oltre trecento famiglie, Andrew Solomon esplora l'universo della diversità e della sofferenza, in un racconto corale in cui si intrecciano le molteplici esperienze di persone normali poste di fronte a sfide eccezionali. Che si tratti di impianti cocleari per sordi, di allungamento degli arti per bambini affetti da nanismo, di interventi chirurgici di riassegnazione del sesso, l'approdo finale di questo viaggio nella differenza è la conquista della compassione.
"In amore si soffre perché si resiste. Si soffre perché si vuole adattare questa forza cosmica agli schemi della vita comune. Ogni ragionamento, ogni paragone, ogni spiegazione, ogni progetto è lontano da Amore. Guardare l'amore con l'orologio in mano per vedere quando e dove arriva significa tradirlo. Significa soffrire. Il mal d'amore è sempre legato al nostro bisogno di controllare, gestire, possedere l'amore, portarlo nei nostri schemi, nelle vicissitudini della nostra storia, nei nostri progetti. Amore senza identità, senza storia, senza padri, madri, amici, senza opinioni, senza giudizi: queste sono le basi, i mattoni del buon Amore." Dopo aver ribaltato i punti di vista consueti sulle diete e sulla salute fisica, Raffaele Morelli scardina i luoghi comuni sull'amore: non è vero che per amare gli altri devi prima amare te stesso. Che un rapporto "serio" dura per sempre. Che c'è un'età per amare (e che per te ormai è tardi). Non è vero che le occasioni perdute non ritornano più. Che in amore vince chi fugge. Che bisogna dimenticare il passato e ritornare insieme. Ma soprattutto non è vero che devi migliorare il tuo rapporto di coppia. Che devi cercare l'amore con la A maiuscola, aspettare il principe azzurro. Che devi capire che cosa ti ha fatto innamorare. Che, in generale, devi capire. Un libro spiazzante, provocatorio, capace di donare, a chi saprà seguire i suoi consigli, il prezioso segreto dell'amore felice.
Ritrovato fra le carte di Winnicott e pubblicato postumo, questo lavoro ricostruisce la storia del trattamento psicoanalitico di una bambina (chiamata in famiglia "Piggle", porcellino), dai due anni e mezzo ai cinque anni. Il libro ci offre la registrazione fedele delle sedute, i commenti e altro materiale fornito dai genitori della bambina, e le osservazioni di Winnicott. Il lettore ha così la rara opportunità di seguire dal vivo il rapporto fra terapeuta e paziente in un resoconto che appare di eccezionale interesse per quanti si occupano dei problemi dello sviluppo infantile. Il rendiconto testuale di quello che l'analista diceva, e di come lo diceva, ha un doppio interesse teorico e tecnico. Per la sua stessa formazione e la lunga pratica pediatrica, Winnicott era maestro nell'adattare la propria tecnica al caso particolare, senza farsi condizionare da schemi troppo rigidi. Il lettore assiste all'incontro di due persone, che lavorano e giocano insieme, con impegno e con piacere. La drammatizzazione del mondo interno della bambina, operata da Winnicott, mette "Piggle" in grado di fare esperienza delle fantasie che tanto la disturbano, e di viverle nel gioco.
La psicologia della comunicazione risulta tra le discipline più presenti all'interno dei diversi percorsi formativi universitari. Questo manuale, qui proposto in una nuova edizione completamente riveduta e aggiornata, affronta il tema della comunicazione dai diversi punti di vista: dai modelli interpretativi classici, a quelli più recenti fino alle applicazioni nei diversi ambiti della vita sociale.
Che cosa significa “percepire”? In che modo siamo consapevoli della nostra esistenza? Che cosa impareremmo sulla nostra specie se integrassimo davvero neuroscienze, biologia e scienze umane con la storia della cultura?
In questa discussione affascinante e audace, Jean-Pierre Changeux ci guida nei meandri dell’oggetto fisico più complesso del mondo vivente: il cervello umano. Prendendo in considerazione le più recenti ricerche morfologiche, fisiologiche, chimiche e genetiche e collocandone le scoperte nel contesto dell’indagine psicologica, filosofica, artistica e letteraria, Changeux si avventura in modo illuminante nei nuovi territori in cui si incontrano queste differenti discipline. Con acutezza e immaginazione, spiega l’evoluzione del cervello e rivela quali possono essere i nuovi sviluppi neuroscientifici che si preannunciano per il futuro dell’umanità.
L'autore
Jean-Pierre Changeux è professore onorario al Collège de France e all’Institut Pasteur, membro dell’Académie des Sciences e della U.S. National Academy of Sciences. In questa collana ha pubblicato Ragione e piacere (1995) e La natura e la regola (con P. Ricoeur, 1999).
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Le analogie tra follia e modernità sono sorprendenti: sfida all’autorità e alle convenzioni, nichilismo e ironia dissacrante, rivolta a ogni cosa, un relativismo estremo, che può culminare nella paralisi, una disumanizzazione dilagante e la scomparsa della realtà esterna a favore di un Io onnipotente o, in alternativa, la dissoluzione di ogni senso dell’identità.
Secondo l’autore, i tratti fondamentali della follia schizofrenica sono esasperazioni di tendenze promosse dalla nostra cultura e tale affinità è messa in evidenza da un confronto con le opere di artisti e scrittori, tra i quali Giorgio de Chirico, Marcel Duchamp, Franz Kafka, Samuel Beckett, e prendendo in esame il pensiero di filosofi come Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger, Michel Foucault e Jacques Derrida. In quest’opera densa e sorprendente, che ha segnato un vero punto di svolta, Sass si rifiuta di ammantare lo schizofrenico di un’aura romantica, come un eroico ribelle, un mistico o un selvaggio veemente, sostenendo invece che in questa condizione riecheggiano molti dei più alienanti aspetti della vita moderna.
L'autore
Louis A. Sass insegna Psicologia clinica presso la Graduate School of Applied and Professional Psychology della Rutgers University, New Jersey. L’attività di ricerca e il lavoro clinico vertono sulla psicopatologia grave, soprattutto sulla condizione schizofrenica, schizoide e borderline. I suoi interessi interdisciplinari includono l’intersecarsi della psicologia clinica con la filosofia, l’arte, gli studi letterari e culturali.
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«Una rosa è una rosa dal momento in cui è un bocciolo a quello in cui appassisce e muore. In ogni stato, sempre, contiene l’intero suo potenziale. Apparentemente sembra seguire un processo di costante cambiamento, invece in qualsiasi stato, in ogni istante, è perfettamente se stessa. Per un tennista, come per chiunque, il primo passo nella giusta direzione è vedere e sentire ciò che sta facendo, cioè aumentare la consapevolezza di ciò che realmente è»
Il volume rappresenta un'introduzione organica ed esaustiva alla mediazione familiare: illustra i principi e i processi di una disciplina che non deve limitarsi a risolvere a breve termine le controversie, ma che dovrebbe piuttosto perseguire il fine di accompagnare la trasformazione delle relazioni tra i due genitori, e tra i genitori e i figli, con un'attenzione complessiva verso i legami familiari. Nel conflitto familiare si intrecciano una dimensione relazionale e una dimensione economica che richiedono al professionista una competenza interdisciplinare, mentre le crescenti interazioni tra i differenti sistemi culturali, legali e familiari di persone provenienti da diversi Paesi rendono il lavoro di mediazione sempre più complesso. Il volume è proposto al lettore italiano in una nuova edizione riveduta e ampliata e presenta due appendici aggiornate sugli orientamenti europei nel campo della mediazione e sulla normativa italiana concernente la famiglia. Proprio per la sua attenzione a una prospettiva multidisciplinare, si rivolge non solo ai mediatori familiari, ma anche a psicologi e giuristi, nonché a tutti i professionisti interessati alla risoluzione pacifica dei conflitti.
Dopo aver lavorato per molti anni a Google, prima come ingegnere e quindi nel settore delle Risorse Umane, Chade-Meng Tan ha elaborato e perfezionato un programma che applica l'intelligenza emotiva alla vita lavorativa attraverso la meditazione, per sviluppare le doti di leadership e di collaborazione necessarie per lavorare bene e serenamente. Con tono lieve e sorridente, attraverso suggerimenti ed esempi pratici, l'autore insegna ad avvicinarsi gradualmente a una condizione di consapevolezza, fiducia in se stessi ed empatia che permette di migliorare ogni aspetto della propria vita, personale e professionale. Il suo programma insegna in concreto a sviluppare l'intelligenza emotiva, a rafforzare l'autostima attraverso una maggiore consapevolezza e capacità di autoregolamentazione, a comprendere meglio gli altri e ad acquisire doti sociali quali leadership, autorevolezza e capacità di comunicazione.