Siamo stati abituati a ritenere che all'uomo, in quanto essere dotato di razionalità, sia sufficiente tenere a freno l'istinto e l'emotività per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella per sé più vantaggiosa. Gli studi sul processo decisionale condotti ormai da molti anni dal premio Nobel Daniel Kahneman hanno mostrato quanto illusoria sia questa convinzione e come, in realtà, siamo sempre esposti a condizionamenti - magari da parte del nostro stesso modo di pensare - che possono insidiare la capacità di giudicare e di agire lucidamente. Illustrando gli ultimi risultati della sua ricerca, Kahneman ci guida in un'esplorazione della mente umana e ci spiega come essa sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2). Se il primo presiede all'attività cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo. Efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilità e di eseguire con relativa facilità operazioni complesse. Ma può anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l'intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione è troppo pigra per correggerla.
A fronte di una libertà che appare sempre più protesa a ripiegarsi su di sé, l'amore di coppia, rivisitato da papa Francesco nell'Esortazione Amoris Laetitia, afferma invece il primato di una libertà che ritrova se stessa nella relazione. In questo contesto anche il conflitto si rivela una risorsa fondamentale per conoscersi, farsi conoscere e crescere nell'unità secondo il progetto originario per cui i due «saranno una carne sola». Una vera e propria anticipazione del futuro stesso dell'umanità destinata alla comunione in Cristo.
L'assunto fondamentale su cui poggia questo volume è la consapevolezza dell'unità biologica della persona ove è assodata l'inscindibilità della mente dal corpo. Lo studio del movimento umano viene affrontato, arricchito e integrato alla luce degli ultimi studi e delle più recenti evidenze e conoscenze scientifiche consolidate negli ambiti neuroscientifico e delle scienze umane. Con questo approccio inter- e pluridisciplinare il movimento viene valorizzato come una tra le più importanti funzioni organiche indispensabili per l'evoluzione e il mantenimento della salute e del benessere psico-fisico nelle tre età dell'uomo: evolutiva, adulta e anziana. L'educazione attraverso le attività motorie non viene ridotta a un insieme di esercizi che valorizzano solo risultati ed effetti di tipo esclusivamente fisico-motorio, ma viene proposta e indirizzata a un'attenta valutazione degli effetti sulla globalità della persona. Le attività motorie, oggi indispensabili all'uomo per lo sviluppo di tutti i dominii di crescita (intellettivo, comunicativo, motorio e socio-affettivo), divengono un mezzo a disposizione dell'educatore e dell'allenatore per aiutare il bambino a crescere globalmente, l'adulto a sviluppare e mantenere le proprie capacità, l'anziano a ritardare il processo di invecchiamento.
Protagonisti della storia dell'arte non soltanto italiana del secondo Novecento, Carla Accardi (Trapani, 1924 - Roma, 2014) e Antonio Sanfilippo (Partanna, 1923 - Roma, 1980) sono stati tra i principali artefici di quel rinnovamento che, a partire dall'immediato dopoguerra, conduceva alcuni giovani artisti a riallacciare la propria ricerca alle grandi fonti della cultura artistica europea. Entrambi siciliani, compagni per un lungo tratto di vita oltre che di avventura e sperimentazione artistica, insieme a Pietro Consagra e Ugo Attardi furono gli esponenti di quella pattuglia isolana che insieme ad altri esponenti dell'area romana fondarono nel 1947 il gruppo Forma, a cui si deve la fiera rivendicazione di un'arte astratta. Il volume ripercorre per la prima volta in parallelo il percorso dei due artisti, dagli esordi della fine degli anni quaranta in ambito costruttivista alla dimensione del segno del decennio successivo che proiettò entrambi in un ambito pienamente internazionale, seguendone gli sviluppi sino agli inizi degli anni settanta, quando Sanfilippo diradò e poi cessò la propria produzione.
Nel suo discorso alle Nazioni Unite del 4 ottobre 1965 San Paolo VI esortava: «Dobbiamo abituarci a pensare [...] in maniera nuova la convivenza dell'umanità, in maniera nuova le vie della storia e i destini del mondo. [...] È l'ora in cui [...] ripensare, cioè, alla nostra comune origine, alla nostra storia, al nostro destino comune». L'università non può sottrarsi al compito di "pensare in maniera nuova" alla politica internazionale: un pensiero che per essere generativo ha bisogno di incontrarsi - e forse anche di scontrarsi - con l'esperienza; di misurarsi non solo con gli esperti, ma anche con i testimoni. Le testimonianze, raccolte nel volume, di Monsignor Tomasi, Mariano Crociata (Vice Presidente della Commissione degli Episcopati dell'Unione Europea), e Fr. Olivier Poquillon (O.P., allora Segretario Generale della COMECE) ci hanno davvero fatto respirare questa possibilità, suscitando una riflessione più profonda e un rafforzato impegno per una buona convivenza fra "noi tutti" che formiamo la famiglia umana. Dall'introduzione al libro di Simona Beretta.
Durante un soggiorno a Monte Carlo insieme alla signora cui fa da dama di compagnia, una giovane donna, appena ventenne, conosce il ricco e affascinante vedovo Maxim de Winter. L'uomo inizia a corteggiarla e, dopo due sole settimane, le chiede di sposarlo; lei, innamoratissima, accetta con entusiasmo e lo segue nella sua grande tenuta di famiglia a Manderlay. Sembra l'inizio di una storia da favola, ma i sogni e le aspettative della giovane si scontrano subito con la fredda accoglienza della servitù, in particolare della sinistra governante. Eppure non si tratta solo di questo: c'è qualcosa, in quel luogo, che giorno dopo giorno rende l'ambiente sempre più opprimente; c'è una presenza che pervade ogni stanza della magione e che si stringe attorno ai passi dell'attuale inquilina come una morsa silenziosa. È Rebecca, la defunta signora de Winter, più viva che mai nella memoria di tutti quelli che l'hanno conosciuta e modello inarrivabile per la giovane, che invece si muove impacciata e confusa nella sua nuova esistenza altolocata e mondana. Un fantasma ingombrante che si trasformerà in una vera e propria ossessione per la protagonista, costretta a immergersi nelle ombre del proprio matrimonio e spinta sempre più ai confini della follia, fino a dubitare della propria stessa identità. Fonte di ispirazione dell'omonimo film di Alfred Hitchcock con Laurence Olivier e Joan Fontaine, "Rebecca la prima moglie" è l'opera più famosa e amata di Daphne du Maurier: un thriller psicologico ricco di suspense e mistero, colpi di scena e ribaltamenti inaspettati, passioni e segreti. Un romanzo sulla gelosia e sulla memoria, che conduce il lettore tra le pieghe dell'animo umano, là dove si nascondono gli spettri nati dal dolore più atroce e dalle paure più inconfessabili.
Se le informazioni apprese stanno suscitando le reazioni auspicate, dentro di te dovrebbero insorgere profonde riflessioni. «Perché la politica non è più incisiva come un tempo sulle mie necessità? Perché è diventato così difficile essere felici, sereni, nella nostra società?». Uno degli errori è stato accogliere l’introduzione di dannose concezioni relativistiche e soggettivistiche protese a demolire l’ovvio a beneficio dell’assurdo. Queste sono state interiorizzate a tal punto da rendere la società com’è oggi: insensata e illogica. Siffatti atteggiamenti del pensiero sono parte fondamentale della dottrina libero muratoria. È così che si diventa foglie morte, possedendo insufficienti conoscenze si corre il pericolo di approvare proponimenti antietici. In tal stato si può solo farsi condurre ove la corrente spira. Solamente quando si ha imboccato la giusta via si può capire chi è davvero il nemico e come lavora, evitando di incorrere nel trovarsi inconsciamente a favorire i suoi programmi. Esiste dunque una nuova Gnosi che avanza ed è seriamente pericolosa. Servendosi di piani incogniti i suoi seguaci stanno incoraggiando un programma globale che non vogliono condividere con il resto dell’umanità.
Dopo aver ripercorso gli straordinari doni mistici e le rivelazioni della beata suor Elena Aiello, il libro apre una finestra sui dieci segreti di Medjugorje e su altre apparizioni mariane, come quelle avvenute a La Salette, Fatima, Akita, alle Tre Fontane, a Civitavecchia, Anguera, Jacarei, oltre a presentare un breve excursus su alcune rivelazioni di santi mistici e sulla profezia dei Tre Giorni di Buio. L’autore analizza in particolare le probabili date contenute nei primi tre segreti di Medjugorje, gli eventi a cui si riferirebbero e il misterioso filo conduttore che accomuna i segni del Fuoco dal Cielo, la Russia, la figura del papa, la Coda del Drago e, appunto, i Tre Giorni di Buio.
Note sull'autore
Vito Stefano Burdi è ingegnere civile ed edile. La devozione per Madre Elena Aiello e per Padre Pio lo ha portato a documentarsi sulle sue opere, confrontandole talvolta con le biografie di altri venerabili, beati e santi. Da anni approfondisce con passione il fenomeno delle apparizioni mariane, delle profezie e delle rivelazioni private della Beata Vergine Maria, con particolare interesse verso la Regina della Pace di Medjugorje.
Tracciare un identikit dell’Immacolata offre l’opportunità di approfondire la conoscenza della Santa Vergine e di comprenderne le prerogative e la grandezza nella luce di Dio, dimostrando così che, se si emargina la Madonna, non soltanto si fa del male alla Chiesa, ma si mette in pericolo lo stesso futuro dell’umanità e del mondo. Per delinearne la figura, il libro prima illustra i dogmi e le principali verità di fede relative alla Madonna, poi presenta il contenuto di una straordinaria rivelazione privata e alcuni dei titoli di Maria derivanti dalla tradizione cristiana e infine propone alcune preghiere di consacrazione.
Note sull'autore
Ugo Maria Sauro è un montanaro nato nei Monti Lessini Veronesi, professore universitario che ha promosso e coordinato ricerche sugli ambienti e paesaggi carsici a livello nazionale e internazionale. Da quando è in pensione ha iniziato un cammino di approfondimento della straordinaria figura di Maria Santissima. Ha già pubblicato due libri sulla Santa Vergine: “La Missione dell’Immacolata nel disegno di Dio” (Ancilla, 2015) e “Testimone dell’Amore, Maria Immacolata rivela la Trinità” (Fede e Cultura, 2019). Scrive per “il Segno del soprannaturale”.
“La Madonna è poco conosciuta per quella grandezza che è”, scrisse il sacerdote napoletano don Dolindo Ruotolo in una lettera inviata ad Elena Golia. Da qui nasce la finalità di questo libro: riscoprire la figura e l’imprescindibile ruolo della Santissima Vergine Maria nella Redenzione dell’uomo e nella lotta contro le avverse potenze che tentano di sopraffarlo. Rifacendosi all’elevatissima teologia di don Dolindo, alla struggente spiritualità mariana di padre Pio da Pietrelcina e all’efficacissima testimonianza di don Giuseppe Tomaselli, l’autrice sviluppa l’argomento che può essere sintetizzato in poche parole: “È la Madonna che ci guida a vivere da cristiani secondo il suo animo. Ella ci offre il suo modello di vita per magnificare il Signore ed esultare in Dio Salvatore. È la sua materna e potente mediazione che ci libera dal peccato e ci aiuta a recepire l’insegnamento evangelico per mantenerci nell’amicizia di Dio e nel rispetto del prossimo”. Nessuna paura, allora, potrà mai sopraffarci se, una volta saliti sulla barca guidata da Gesù, sia che dal Cielo cada il diluvio o scenda il fuoco più ardente, troveremo rifugio sotto il preziosissimo manto della nostra Madre Celeste pronto a coprirci, riparare e salvarci!
Note sull'autore
Elena Golia nasce ad Aversa (Caserta) nel 1945. Presso la “Casa Sollievo della Sofferenza” nel giugno 1968 consegue il diploma di infermiera professionale, firmato da Padre Pio, e nel 1969 il diploma di abilitazione a funzioni direttive nell’assistenza infermieristica. Terminati gli studi a San Giovanni Rotondo, lavora presso vari presidi ospedalieri e sanitari, svolgendo le funzioni di caposala, infermiera professionale e direttrice di scuola infermieristica. Dal 1981 e fino al pensionamento nel 2007 è stata insegnante di scuola primaria.
En este manual se entiende la gracia como el efecto personal de la salvación que causa la renovación interior del hombre, lo convierte en hijo y amigo de Dios.
La gracia es una cuestión teológica central que, en la historia, ha dividido a las teologías católica, protestante y ortodoxa. En este manual se entiende la gracia como el efecto personal de la salvación que causa la renovación interior del hombre, lo convierte en hijo y amigo de Dios, y establece con Él un vínculo interior, una Alianza. La Nueva Alianza es, en definitiva, el Espíritu Santo. Al contemplar toda la materia desde esta perspectiva resulta posible enlazarla con la liturgia y espiritualidad cristianas.
Palermo, estate 1942. Come in un lucido delirio, il barone Enrico Sorci dal suo letto di morte vede passare davanti agli occhi la storia recente della sua famiglia. Vede la devozione della moglie e i torti che le ha inflitto, vede le figlie Maria Teresa, Anna e Lia, i figli Cola, Ludovico, Filippo e Andrea; e vede Laura, la nuora prediletta, con il figlio Carlino, per il cui futuro si inquieta. Poco prima di morire il barone ordina che la notizia del suo trapasso non venga immediatamente annunciata e infatti, ignari, i parenti si radunano intorno alla tavola per un affollatissimo pranzo che si tiene fra silenzi, ammicchi, messaggi in codice, tensioni, battibecchi, antichi veleni, segrete ambizioni. È come se il piano nobile di palazzo Sorci fosse il centro del mondo, del mondo che tramonta - fra i bombardamenti alleati e la fine del fascismo - e del mondo che sta arrivando, segnato da speranze ma anche da una diversa e più aggressiva criminalità. Uno dopo l'altro, i protagonisti prendono la parola per portare testimonianze, visioni, memorie che si avviluppano in una spirale di fatti e di passioni, vendette e tradimenti, componendo un quadro privato e collettivo degli eventi che segnano Palermo fino all'aprile del 1955. Offesa dalla guerra e dall'occupazione, la città si apre con sventato entusiasmo a una nuova ricchezza e a nuove alleanze con la politica e la malavita; nelle pieghe della famiglia Sorci si consumano amori, fughe, ribellioni, rovine. E tutto fluisce, incessante. Agnello Hornby sgomitola storie che sono anche episodi della storia di tutto il Paese e dilatano quella capacità di allacciare la visione d'insieme e la potenza del dettaglio che i lettori hanno già imparato a riconoscere nei suoi romanzi. Con "Piano nobile" prende vita il secondo capitolo della saga familiare cominciata con "Caffè amaro". Le famiglie sono famiglie, e chissà ancora per quanto impediranno, nasconderanno, confonderanno.