I trenta denari sono il simbolo del tradimento per la transazione più famosa e iniqua della storia. Per trenta denari Giuda vendette Cristo, consegnandolo alla morte. Giuda si pentì, restituì i denari ai sacerdoti e si impiccò. Ormai sporche di sangue innocente, le monete non potevano essere depositate nel tesoro del Tempio e i sacerdoti le spesero per comprare un terreno. La storia dei trenta denari dovrebbe chiudersi con quella compravendita immobiliare, ma, imprevedibilmente, molti (presunti) esemplari furono venerati tra gli strumenti della Passione in chiese e monasteri di tutta Europa nel tardo medioevo e nell'età moderna. Erano parte del "corredo" di reliquie che permetteva di ricreare la Terrasanta in Occidente, e in gran parte furono dispersi quando se ne riconobbe la falsità. Pellegrini e leggende agiografiche, reliquie vere e false, immagini della Passione e indulgenze, antigiudaismo e devozione, ricerca antiquaria e pensiero economico: molti temi sono qui uniti dal filo d'argento della riflessione sulla moneta come misura in tutte le società.
In data 29 maggio 2020, il Ministero della Giustizia ha pubblicato il bando di concorso per 95 Funzionari della professionalità giuridico-pedagogica, da inserire nei ruoli del personale del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Il concorso prevede una prova preselettiva, due prove scritte ed una prova orale. La prova preselettiva avrà ad oggetto argomenti di cultura generale e le materie delle prove scritte e orali. Le due prove scritte hanno ad oggetto: ordinamento penitenziario, con particolare riferimento all'organizzazione degli Istituti e dei servizi penitenziari ed agli aspetti penali concernenti l'esecuzione delle pene, delle misure di sicurezza e delle misure alternative alla detenzione. pedagogia, con particolare riferimento agli interventi relativi all'osservazione ed al trattamento dei detenuti e degli internati. La prova orale riguarda, sia le materie delle prove scritte, che le seguenti materie: elementi di diritto costituzionale ed amministrativo con particolare riferimento al pubblico impiego elementi di psicologia e sociologia del disadattamento elementi di criminologia elementi di scienza dell'organizzazione. Il presente volume costituisce un valido ed efficace strumento per la preparazione alla prova preselettiva, alle prove scritte ed alla prova orale del concorso, contenendo una sintetica ma dettagliata trattazione teorica delle suddette materie, accompagnata da una selezione ragionata di quiz, tutti commentati. Nell'estensione online del volume è disponibile un'ampia trattazione di cultura generale. Completa il volume l'innovativo simulatore online con il quale è possibile esercitarsi con batterie di domande a risposta multipla, aventi ad oggetto ciascuna delle materie oggetto del volume, consultabile con apposita password presente nel retro del volume.
A partire dalla pubblicazione di testi inediti di Anselmo d'Aosta e della sua cerchia, il volume porta nuova luce sulla costellazione di scritti e di autori - Lanfranco di Pavia, Guitmondo d'Aversa, Bosone del Bec, Eadmero ed Elmero di Canterbury - legati alla sua ricerca e al suo insegnamento al Bec e a Canterbury. Il saggio si addentra nel settore ancora poco esplorato della produzione filosofico-teologica del mondo monastico medievale anglo-normanno dei secoli XI e XII, proponendo un'ampia ricognizione della ricchezza dei suoi contenuti e le peculiarità della loro trasmissione e rielaborazione, che manifestano la fecondità tanto delle idee quanto del metodo teologico di Anselmo. Alla luce di questi orizzonti stimolanti e promettenti, il libro colma, pertanto, una lacuna negli studi e nella recensione critica dei testi anselmiani finora pubblicati da studiosi come André Wilmart, Franciscus Salesius Schmitt, Richard William Southern e Jean Leclercq.
Quando il 10 maggio del 2020 la notizia della liberazione di Silvia Romano si diffonde nei social, la giovane rapita in Kenya diviene in pochi istanti il bersaglio di attacchi di ogni genere, tra auguri di morte, rabbiose accuse contro il mondo del volontariato, generici insulti sessisti. È bastato questo episodio per ricordarci la portata e la violenza di un fenomeno che la retorica dell'"Andrà tutto bene" sembrava aver ridimensionato. Ma che invece è più esplosivo che mai. Il discorso d'odio, o hate speech, non è di certo una novità, ma nell'epoca 2.0 ha trovato il modo di dilagare ovunque, inquinando e polarizzando ogni canale del dibattito pubblico: dai social ai media tradizionali, fino ai discorsi quotidiani al bar, è stato sdoganato, e in alcuni casi istituzionalizzato, un linguaggio via via più violento e pervasivo, ma allo stesso tempo sfuggente e polimorfico. Come avverte il linguista Federico Faloppa, infatti, le parole che feriscono non sono solo gli incitamenti all'odio urlati in maiuscolo dai leoni da tastiera o le invettive dei corsivisti più spregiudicati. Da sempre il discorso d'odio agisce anche in modo subdolo, politicamente trasversale e in forme meno esplicite: con metafore, reticenze e false ironie si esprime spesso al riparo da accuse e provvedimenti giudiziari, disseminando parole offensive, narrazioni stereotipate, stratagemmi retorici capaci di fomentare, in sordina, vecchi e nuovi hater. #Odio è un atipico manuale di resistenza che non si limita a setacciare la cronaca dei nostri giorni ma che del discorso d'odio ricostruisce una genealogia storico-giuridica, indica le spie linguistiche, fornisce strumenti di contrasto. Perché solo riflettendo sui limiti della nostra idea di hate speech e sui suoi complessi meccanismi possiamo provare a fermare la marea montante dei discorsi e dei fenomeni d'odio. E ritrovare il senso, inclusivo, della nostra società.
Oggi molte delle categorie attraverso le quali leggevamo la storia contemporanea (Stato, nazione, impero, classe) sono andate in crisi e hanno subito trasformazioni sostanziali. La globalizzazione e le sue conseguenze impongono di ripensare radicalmente i processi storici tenendo conto di uno spaziomondo di cui sono protagonisti uomini e civiltà appartenenti ad etnie, culture e religioni differenti, dislocati in tutto il pianeta. Questo manuale, allora, si propone di ricostruire quella che definiamo come età contemporanea superando la periodizzazione tradizionale basata sul canone della storia nazionale ed europea. Momento inaugurale delle dinamiche dell'età contemporanea vengono considerate le trasformazioni mondiali imposte dall'imperialismo di fine Ottocento. Connessa a questa scelta cronologica sta quella geografica orientata a rivedere il rapporto centro-periferia, ovvero tra un Occidente centrale e propulsivo e il resto del mondo 'periferia', da considerarsi solo quando e se interagisce con il centro. I lunghi e travagliati processi dell'età contemporanea, infatti, hanno mostrato come nello spazio-mondo questa relazione sia mobile e duttile, oppure che le geometrie degli equilibri fluttuano spesso e rapidamente. Ma l'approccio qui utilizzato non rappresenta solo un correttivo geografico. A cambiare è la narrazione stessa che cerca di superare le problematizzazioni storiche più classiche. Temi transnazionali e trasversali (migrazioni, capitali e commercio, espansione degli imperi, circolazione delle idee) affiancano e contribuiscono a superare l'impostazione di una storia scritta esclusivamente dal punto di vista dei governi nazionali o incentrata sulle comunità geografiche. Ampio spazio è quindi dedicato a temi internazionali, ai nuovi protagonismi mondiali, alle nuove guerre, ai cambiamenti sociali e geopolitici degli ultimi decenni di cui si evidenziano le radici e l'evolversi nel passato più prossimo restituendo la giusta complessità al tempo che viviamo.
In questa storia di Gesù di Nazareth, realizzata mescolando storia e spiritualità, teologia e poesia, Fulton Sheen mostra come la vicenda terrena di Cristo sia sempre attuale e capace di parlare anche all'uomo di oggi. Non si occupa di attualità, ma di verità eterne, valide in ogni epoca. Sebbene molti, vantandosi della propria ampiezza di vedute, paragonino Gesù ad altre grandi figure del pensiero e della religione come Buddha, Confucio, Lao-Tzè e Socrate, nessuno di loro è vero uomo e vero Dio. Anzi, mentre tutti gli altri dicono di indicare la via, Cristo è la via: l'unica possibile via di salvezza. Per poterlo incontrare, occorre farsi umili e piccoli come bambini e lasciarsi amare da Lui.
Secondo una certa visione del cristianesimo, tutti gli uomini (anche i peggiori peccatori) sono buoni e orientati a Dio. Su queste basi la concezione tradizionale cattolica dell'inferno come luogo di pena eterna perde del tutto senso. La Sacra Scrittura, la tradizione apostolica, il Magistero della Chiesa e l'insegnamento dei santi invece concordano sul fatto che l'inferno sia una verità divinamente rivelata e unica garanzia della nostra libertà e dignità. Il rischio della dannazione eterna, come ogni verità di fede, è necessaria per accogliere la misericordia di Dio senza perdere la propria libertà.
Uno sguardo inusuale: parlando di dove nella Bibbia si citano i capelli, vita e musica si intrecciano. Tra i rimandi della vita e brani rock e pop, Sansone, certo, ma anche Assalonne impigliato in una quercia, Eliseo calvo tra gli sberleffi, e la donna che asciuga i piedi di Gesù rivelano la capacità della Scrittura di suscitare sempre cose nuove.
L'autore, da parroco e poi da vescovo, ha incontrato e accompagnato tante famiglie. In questo libro raccoglie i molti elementi che caratterizzano la realtà delle famiglie e li offre a chi vuole mettersi al loro servizio. Due le linee guida: la Parola di Dio che illumina il cammino e l'Amoris Laetitia di papa Francesco che chiede di essere attuata. Prefazione di mons. Pietro Parolin.
«Il re muore, ne occorre un altro; le elezioni lasciano degli intervalli pericolosi [...]. Si è resa la corona ereditaria in alcune famiglie e si è stabilito un ordine di successione che impedisca ogni disputa alla morte del re. Cosicché [...] si preferisce rischiare di avere per capi dei bambini, dei mostri, degli imbecilli piuttosto che avere da disputare sulla scelta dei buoni re» (J.-J. Rousseau, Contratto sociale). Questo saggio ricostruisce i dibattiti, gli scontri e le tensioni che accompagnarono la gestazione delle leggi di successione, tra la metà del Seicento e la metà del secolo successivo: dalla Danimarca all'Inghilterra della Gloriosa Rivoluzione, dalla Russia di Pietro I alla Francia di Luigi XIV, dalla Spagna borbonica ai domini asburgici, alla Toscana nel passaggio dai Medici ai Lorena. Nel contesto dei dibattiti sulla sovranità e sul rapporto tra sovrano e popolo, da Pufendorf a Hobbes, a Locke, il volume ripercorre la storia d'Europa tra XVII e XVIII secolo per cercare di comprendere il contributo che le leggi di successione dettero alla "costituzionalizzazione" del rapporto tra dinastia, popolo e territorio.
Il Ministero della giustizia-Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha indetto un concorso pubblico per esami per l’accesso alla carriera dirigenziale penitenziaria per 45 posti, a tempo indeterminato, di Dirigenti di istituto penitenziario di livello dirigenziale non generale (bando pubblicato in G.U. 19-5-2020, n. 39).
Questo Manuale contiene la trattazione teorica delle materie la cui conoscenza è necessaria per affrontare le prove scritte del concorso. Esse sono:
— Diritto penitenziario;
— Diritto amministrativo;
— Diritto costituzionale e pubblico;
— Diritto penale;
— Contabilità di Stato, con particolare riferimento al regolamento di contabilità degli istituti di prevenzione e di pena;
— Scienze dell’organizzazione, con particolare riferimento alla gestione dei gruppi.
Il testo, grazie alle espansioni web, dà la possibilità di approfondire alcune tematiche di particolare complessità.
Per completare la preparazione alle prove scritte si consiglia il volume 45 Dirigenti di istituto penitenziario – Le prove scritte (Quiz commentati ed Elaborati per le prove scritte) – (cod. 331/1)
Il Ministero della giustizia - Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha indetto un concorso pubblico, per esami, a 95 posti a tempo indeterminato per il profilo professionale di Funzionario della professionalità giuridico - pedagogica, III Area funzionale (bando pubblicato in G.U. 29-5-2020, n. 42).
Il concorso consiste in due prove scritte, una prova orale e una prova preselettiva.
Le prove scritte vertono su:
- Ordinamento penitenziario, con particolare riferimento all’organizzazione degli istituti e dei servizi penitenziari;
- Pedagogia, con particolare riferimento agli interventi relativi all'osservazione e al trattamento dei detenuti e degli internati.
Nella prova orale, invece, i candidati dovranno dimostrare la conoscenza, oltre che delle materie oggetto delle prove scritte, anche delle seguenti discipline:
- Elementi di diritto costituzionale e amministrativo con particolare riferimento al rapporto di pubblico impiego;
- Elementi di psicologia e sociologia del disadattamento;
- Elementi di criminologia;
- Elementi di scienza dell'organizzazione.
Infine, la prova preselettiva consiste in una serie di domande a risposta multipla vertenti su argomenti di cultura generale e sulle materie oggetto delle prove scritte e di quella orale.
Questo Manuale presenta perciò la trattazione teorica di tutte le discipline specialistiche previste dal concorso, nonché i relativi test a risposta multipla, e una vasta selezione di quiz di cultura generale commentati, finalizzati alla preparazione della prova preselettiva.
Il testo è arricchito con espansioni online di approfondimento e da un software (accessibile tramite QR Code) con migliaia di quiz a risposta multipla per infinite simulazioni della prova preselettiva.