Senza Gerusalemme e senza la Terra Santa non ci si può dire cristiani. Il Vangelo è storia, è narrazione di luoghi, di fiumi, di mari, di città, di villaggi. Gesù per primo è storia. Per questo, da sempre, i credenti si fanno "pellegrini" e visitano la terra di Gesù. In questo percorso emozionale, interiore e biblico, Marco Garzonio indica al lettore una modalità inedita per visitare i luoghi avendo come solida traccia le lettere pastorali di Carlo Maria Martini, indimenticato arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002. Chi vuole scoprire il mistero della Terra Santa nelle parole di un grande esegeta, troverà al proprio fianco una guida d'eccezione, un padre e un maestro che sentiva di appartenere a questa terra in spirito di fraternità e di dialogo.
Il viaggio è un tema universale: è ricerca, trasformazione e educazione all'incontro; è storia di un movimento dal noto verso l'ignoto e di un ritorno al noto con una consapevolezza nuova. Per le donne ha rappresentato un momento di ricostruzione del percorso accidentato e non lineare che le ha condotte all'emancipazione. Fra i testi delle 320 autrici presenti nel fondo librario «Gino Doria» della Biblioteca Nazionale di Napoli - dalle poetesse del '500 alle saggiste e romanziere degli anni '70 del Novecento - si trovano anche trentatré scritti di donne che documentano tour, soggiorni o brevi permanenze in Italia tra il XVIII ed il XX secolo. Provengono da tutta Europa e dall'America e usano diversi generi letterari e storiografici: lettere, diari e memorie, reportages e guide turistiche. Grazie al viaggio conoscono altre culture e affermano la propria libertà nel pensare e nel comportarsi; osservano, descrivono usi e costumi locali, ricostruiscono vicende storiche del loro tempo e affrontano questioni politiche. Qual è il rapporto tra storia e finzione nelle loro ricostruzioni? Esiste una specificità di genere del Gran Tour femminile? Il libro cerca una risposta a queste domande raccontando le loro vite, i loro viaggi, la loro epoca e i contesti in cui si sono imbattute.
Il colpo di sciabola che avrebbe dovuto trafiggere il cranio di Andreas Kramer, rifugiatosi nella chiesa di S. Giovanni dove lo trovarono i lanzichenecchi croati, fu frenato dal corposo volume che il pastore luterano teneva tra le mani, una raccolta di testi biblici e di commenti alle scritture. Era il 1631 e in Europa infuriava la guerra dei Trent'anni. La lama squarciò ma non distrusse quella bibbia, simbolo di un conflitto religioso la cui ferocia sarebbe rimasta insuperata fino al XX secolo. Questo libro racconta la storia di tre luoghi perduti, tre episodi della violenza che si abbatté sulle popolazioni di fede protestante nel cuore del continente: la strage di Valtellina (1620), l'assedio di La Rochelle (1627-'28) e quello di Magdeburgo (1630-'31), dove persero la vita ventimila uomini in poche ore. Tre catastrofi che scossero profondamente l'Europa del tempo e che interrogano ancor oggi la nostra coscienza.
Un autobus arriva all'autostazione di Cataguases, Brasile. È un martedì mattina di marzo, sul finire dell'estate australe. A bordo, un uomo che torna nella sua città dopo venti anni di assenza. Così inizia "La tarda estate", un lungo piano sequenza, sei giorni nella vita di un uomo immerso in un presente irriconoscibile e alla ricerca di un passato lontano e sfuggevole. Cataguases, la sua città, è una terra straniera e Oséias è spaesato, i suoi ricordi sempre più sfocati, i volti che dovrebbero essergli familiari sono distanti: ognuno è un pianeta errante, ognuno è solo, invisibile agli altri. Nella sua peregrinazione, Oséias posa sulla città e sulle persone che incontra il suo sguardo da commesso viaggiatore, da impiegato della piccola borghesia con una vita passata in viaggio, in alberghi anonimi, nelle stazioni di provincia a immaginare le vite altrui. Narrato in prima persona, con i tratti vividi della scrittura cinematografica e le atmosfere malinconiche della stagione ormai al tramonto, "La tarda estate" ci porta tra le strade di una cittadina brasiliana che si fa microcosmo di un'intera società.
Il volume è un utile strumento di preparazione alla prova preselettiva comune a tutti i profili dei concorsi per 1512 posti, indetti dal Comune di Roma e pubblicati sulla G.U. n. 61 del 7 agosto 2020. Il percorso di assunzione prevede una procedura di selezione gestita dal RIPAM/FORMEZ. La prova preselettiva consiste in un test da risolvere in 60 minuti di 60 quiz a risposta multipla, di cui 40 di logica e 20 sulle materie comuni a tutti i profili. Il testo presenta una prima parte contenente la sezione manualistica seguita da una rassegna di quesiti a risposta multipla con soluzione commentata sulle seguenti materie: Diritto costituzionale; Diritto amministrativo; Disciplina del lavoro pubblico; Diritto degli enti Locali; Statuto e ordinamento degli uffici e dei servizi di Roma Capitale. Segue la parte dedicata al ragionamento logico, a cura di Giuseppe Cotruvo, con una selezione di prove ufficiali assegnate nei concorsi gestiti dal RIPAM FORMEZ degli ultimi 2 anni, con quiz delle seguenti tipologie: ragionamento astratto; comprensione verbale; ragionamento verbale; ragionamento critico verbale; logica deduttiva; problem solving; ragionamento numerico; ragionamento numerico deduttivo; ragionamento critico numerico. All'interno delle prove ufficiali sono presenti anche quiz di altre materie di cui sono fornite le risposte esatte. Ad ogni quiz di logica di tutte le prove è collegata una video-lezione di Giuseppe Cotruvo con la spiegazione della giusta tecnica di risoluzione. Tutte le videolezioni (circa 800) sono disponibili nella sezione online su www.maggiolieditore.it, raggiungibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al libro, assieme ad altre prove ufficiali, un simulatore di quiz ed eventuali aggiornamenti.
Admirabile commercium è la formula che i pari della chiesa idearono per sintetizzare il cuore del messaggio cristiano, ovvero lo "scambio miracoloso" tra il divino e l'umano, per cui Dio assunse la natura umana, affinché l'essere umano potesse divinizzarsi. Uno scambio ben impari, tutto a vantaggio dell'umanità e realizzato solo per amore e per grazia.
A partire da Ireneo di Lione, la "formula dello scambio" è divenuta, nei primi secoli, la carta d'identità dei cristiani. E' forse giunto il tempo di rivalutarla.
Oggi che i tratti "transumanti" di immortalità e onnipotenza vengono invocati con particolare prepotenza, il recupero del concetto cristiano di "divinizzazione" è la preziosa risposta della teologia al desiderio più profondo che abita da sempre l'animo umano.
Come è da intendere questa divinizzazione? A quale realtà allude? Nessuno può rispondere a questi interrogativi meglio dei padri della chiesa greci e latini, di cui questo libro offre, per la prima volta nella pubblicistica italiana, una ricognizione globale.
Giordano Frosini (1927-2019) è stato uno dei teologi più completi della Chiesa italiana. Come docente della Facoltà teologica dell'Italia centrale e come autore, ha coperto tutte le aree della teologia. Nella sua vasta produzione, particolare apprezzamento e successo hanno ricevuto i testi di escatologico e teologia delle realtà terrestri, tradotti in diverse lingue.
Andrea Vaccaro, della Facoltà teologica dell'Italia centrale, si occupa principalmente delle linee di intersezione tra teologia, filosofia e tecnologia. Tra i suoi testi: Perché rinunziare all'anima? (EDB 2001), Il dogma del Paradiso (Lateran University Press 2006), Bit Bang (con G.O. Longo, Apogeo 2013), L'intelligenza spirituale (EDB 2018).
In un mondo non troppo diverso dal nostro, dominato dalla tecnologia e da un clima imprevedibile, la scienza ha finalmente stabilito che criminali si nasce: il gene C, responsabile della violenza nei comportamenti, è stato individuato e grazie al controllo delle nascite imposto dalla legge la società è ormai pacificata. La scienziata Elisabetta Russo, che ha contribuito alla rivoluzionaria scoperta, non nutre dubbi sulle pratiche di selezione genetica del governo, nonostante le proteste degli oppositori. A venticinque anni dall'entrata in vigore della legge Genesi, però, una serie di eventi drammatici scuote le sue certezze mettendo in pericolo la sua stessa vita. Ed è soltanto grazie alla premura di Nghele e all'amore del giovane Lionel che Elisabetta trova il coraggio di ribellarsi alle regole e ai limiti che lei stessa si è imposta. Dopo "Preludio a un bacio", Tony Laudadio torna con una favola distopica che, immaginando un futuro vicino nel tempo, si interroga sul nostro presente in cerca della perfezione a ogni costo. E ci insegna che le scelte di libertà e amore sono le uniche capaci di vincere la paura e segnare la strada che porta alla felicità. Per chi sogna un futuro in cui le auto si guidano da sole, per chi ha riletto una poesia di Montale di cui ricordava solo pochi versi, per chi ascolta il tintinnio di un acchiappasogni in veranda, e per il mistero della rosa blu, che obbedisce all'artificio della bellezza, ma conserva in sé la ribellione della natura.
In ogni periodo di crisi le disuguaglianze rischiano di allargarsi e i diritti di essere rispettati sempre meno. Da dove può ripartire oggi l'Italia? Nel disastro economico e sociale in cui siamo precipitati all'improvviso, abbiamo un enorme bisogno di idee. Prima di diventare un modello per ridare vita a una comunità, Riace era un'idea. O meglio, un'idea di futuro che a Mimmo Lucano venne in mente per la prima volta guardando il mare. A Riace, alla fine degli anni novanta, non esistevano quasi più né l'agricoltura, né l'allevamento. L'unica possibilità per i pochi abitanti rimasti era fuggire. Poi il sistema di accoglienza diffuso creato da Lucano ha cambiato tutto. Le case del centro, da tempo abbandonate, si sono ripopolate. Centinaia di rifugiati hanno potuto ricostruire le loro famiglie e hanno rimesso in moto l'economia del paese. Ma Lucano, si sa, è un fuorilegge. Il 2 ottobre 2018, mentre il ministero dell'Interno era sotto la responsabilità di Matteo Salvini, è stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I progetti di accoglienza sono stati chiusi e il paese di nuovo spopolato. Lucano non ha mai smesso di credere nella sua idea: ogni comunità deve fondarsi sul rispetto della dignità umana. La storia di Mimmo Lucano è la storia dell'Italia, perché il suo coraggio ha saputo indicare il confine oltre il quale una democrazia tradisce i propri valori fondamentali. Un racconto personale ed eroico di piccoli gesti che diventano grandissimi. Una testimonianza diretta e profonda che ci invita ad aprire gli occhi su chi siamo e su chi vogliamo essere.
La Chiesa che abita, fin dalle sue origini, tra la gente di un territorio, è immersa nel cambiamento epocale che contraddistingue questo nostro tempo. Occorre che si attrezzi per starci dentro, attraversarlo, senza rinunciare alla propria identità, ma mettendosi in ascolto dei segni dei tempi, cogliendone nodi e opportunità con realistica speranza.
Questo libro affronta il modo in cui le parrocchie possono oggi attraversare la crisi. Il percorso è scandito in tre parti interdipendenti. La prima intende discernere questo tempo da una prospettiva di fede e comprendere quanto e come la crisi ha inciso sulla vita delle comunità parrocchiali e sulla loro missione sul territorio. La seconda parte propone alcuni orientamenti teologici, ecclesiologici e pastorali ritenuti utili per le parrocchie di oggi. La terza parte indica alcuni percorsi possibili e praticabili con e per i giovani, gli adulti e le famiglie, realtà piuttosto marginali in parrocchie che dedicano la quasi totalità delle risorse a bambini e ragazzi.
Sommario
Presentazione. I. OPPORTUNITÀ. 1. Cambiamento d’epoca. 2. Le parrocchie in questo contesto. II. ORIENTAMENTI. 3. Generare riferimenti cristiani. 4. Osare passi giusti. III. PERCORSI. 5. Giovani e parrocchie. 6. Famiglia, adulti e parrocchia, insieme. 7. Il lab-oratorio intergenerazionale. 8. Immigrazione, multireligiosità e multietnicità. Conclusione.
Note sull'autore
Giovanni Villata ha insegnato Teologia pastorale alla Pontificia Università Urbaniana e alla Facoltà teologica dell’Università Pontificia Salesiana. Ha diretto il Centro studi e documentazione della diocesi di Torino e l’Osservatorio giuridico-legislativo della Conferenza episcopale piemontese. È stato inoltre responsabile del Servizio diocesano per la formazione degli operatori pastorali e collabora con il Centro orientamento pastorale di Roma e le riviste Orientamenti Pastorali, Vita pastorale e Rogate ergo. Per EDB ha pubblicato di recente La parrocchia innovativa. Progettare la pastorale a partire dal territorio (con Tiziana Ciampolini, 2016) e Teologia pastorale (2016).
«Più che un saggio questo libro è una “raccolta”, una breve galleria di quindici parole esplorate nel loro significato, un piccolo alfabeto, un primo lessico molto limitato quanto ricco, che permette di assaporare e intuire la profonda cultura dell'autore. Il fatto è che Valzania è uno di quegli scrittori “alla Chesterton” (uno dei pochi autori citati nel saggio) o come Borges, che sarebbe capace di conversare con il lettore praticamente su tutto donandogli sempre un lieto nutrimento» (Andrea Monda).
Sommario
Prefazione (A. Monda). Fiore. Sudoku. Sabbia. Nudità. Giardino. Deserto. Luce. Silenzio. Notte. Macchina. Icona. Libro. Pioggia. Preghiera. Sguardo.
Note sull'autore
Sergio Valzania, saggista e romanziere, insegna Scienza della Comunicazione nelle Università di Siena e Genova. In Rai dal 1978 al 2015, ha diretto per un decennio i programmi radiofonici. Ha pubblicato di recente il romanzo La Bolla d’Oro (Sellerio, 2012), il saggio La pace mancata. La conferenza di Parigi e le sue conseguenze (con Franco Cardini, Mondadori, 2018) e il libro per ragazzi I venti Personaggi che hanno fatto l’Italia (Rizzoli 2019).
Andrea Monda è direttore dell’Osservatore Romano.
Perché cantare? Perché stare in piedi o seduti, inchinarsi o inginocchiarsi? Perché confessarsi prima e perché arrivare per tempo? Dove trovare la forza di perdonare, di mettersi in discussione e di spendersi per gli altri?
Queste pagine non sono una risposta accademica o teorica, ma una testimonianza di come, domenica dopo domenica, grazie alla messa si possa ritrovare il “bandolo della matassa”.
Sommario
Prefazione (G. Bassetti). Introduzione. I. «Sine dominico non possumus»: dai martiri di Abitene fino a noi. II. L’appuntamento: arrivare per tempo e preparati. III. Mettersi in discussione, sempre: Kyrie, eleison! IV. Quel bisogno prepotente di cantare il Gloria, l’Alleluia e il Santo. V. C’è colletta e colletta: dalle preghiere al cestino. VI. La mensa della Parola e quel foglietto da portarsi a casa. VII. L’omelia: croce o delizia? VIII. Pane e vino, sangue e sudore: la presentazione dei doni. IX. «Fate questo in memoria di me»: la consacrazione. X. Cuore a cuore, per uscire nuovo: dal segno della pace alla comunione. Postilla: «Ite, missa est!».
Note sull'autore
Stefano Proietti è sposato e ha tre figli. Vive e lavora a Roma, dove si è laureato in Filosofia morale e ha conseguito il baccalaureato in Filosofia e in Teologia. Con un passato da seminarista e religioso (salesiano) di voti temporanei, dal 2003 è giornalista professionista e, dopo aver trascorso otto anni nella redazione di Tv 2000, dal 2009 lavora presso l’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI. Con Mimep Docete ha pubblicato In “stato” di missione. Il Vangelo su Whatsapp (2018); con EDB 50 grani di cielo. Riscoprire il Rosario (2019).