Su un ponte ferroviario un uomo è circondato da sette derubarlo. L'uomo è György Korin, che inizia a parlare in tono disperato, quasi folle, nella speranza di distrarli e insieme di consolare sé stesso. Korin racconta di aver scoperto in un piccolo villaggio ungherese un antico manoscritto di incredibile bellezza: la storia epica di un gruppo di soldati che deve affrontare il ritorno a casa dopo una guerra disastrosa. Il valore del libro è tale che Korin decide di portarlo a New York e una volta lì riversarlo tutto in Rete per concedergli l'eternità. Guerra e guerra è la storia di questa missione, dei molti incontri del protagonista lungo il suo cammino, in un mondo diviso tra brutalità e bellezza. Un romanzo segnato da un realismo tale che la sua esistenza non si limita alle pagine, ma già durante la stesura ha vissuto altre vite - sotto forma di messaggi dell'autore ai suoi lettori e di un racconto - fino a invadere la realtà con una targa: nell'ultimo capitolo infatti il protagonista chiede che l'epilogo della sua vita venga fissato in un'unica frase su una targa commemorativa, e che questa targa venga collocata nei pressi di una scultura di Mario Merz, sul muro di un museo svizzero. E così è stato: la targa è stata a tutti gli effetti inaugurata il 27 giugno 1999, una domenica, alle ore 11 di mattina, alla presenza di tutte queste persone; per l'occasione sono stati invitati anche lo scrittore e Mario Merz. Per l'edizione italiana l'autore ha raccolto tutti questi elementi perché i lettori possano ripercorre l'intera esistenza di Guerra e guerra dalla prima all'ultima parola.
Il Signore degli Anelli è romanzo d'eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Dona alla felicità del lettore ciò che la narrativa del nostro secolo sembrava incapace di offrire: avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d'inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, città d'argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti giganteschi di eserciti luminosi e oscuri; e tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di Tolkien è in realtà un'allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi.
Arrestato a Venezia nel maggio del 1592, Giordano Bruno é costretto a difendersi dall'accusa di eresia di fronte al Tribunale dell'Inquisizione: é l'inizio della lunga e dolorosa trafila processuale che, quasi otto anni dopo, lo condurrà sul rogo. Le sue prime deposizioni, sono la traccia di un profilo autobiografico intenso e sofferto, e ci aiutano a comprendere come la scelta di consegnarsi al martirio fu il risultato di una progressiva presa di consapevolezza del proprio ruolo di libero portatore di verità: un'estrema affermazione di autocoscienza.
Selezionata e commentata da Michele Ciliberto, questa insolita autobiografia, oltre che un'introduzione all'opera del filosofo notano, é così anche una chiave per decifrarne le complesse ragioni, al di là di stereotipi e mitologie consolidate.
Per troppo tempo la filosofia è stata ridotta a mero discorso teorico disincarnato per pensatori da tavolino.È arrivato il momento di cambiare postura e rimettere in gioco il corpo in filosofia.È arrivato il momento di tornare alla palestra di Platone, il gymnasion a nord ovest di Atene in cui Platone e i suoi allievi praticavano con la stessa serietà il dialogo e la lotta. Si tratta di rileggere in modo inedito la filosofia platonica come cura e allenamento del plesso mente-corpo e di proporre una filosofia incarnata per l’oggi. È il compito che si prefigge Simone Regazzoni: rimettere il filosofo in piedi, abbandonare l’archeologia del sapere e iniziare a pensare a partire dal e attraverso il corpo. La filosofia torna così a essere un’arte del corpo vivente attraverso cui fare esperienza dei propri limiti e del loro superamento, della paura, della fatica,del dolore, della gioia, della propria potenza di esistenza, della possibilità di sottrarsi a dispositivi di potere e di elevarsi. Passando per Thoreau, Nietzsche, Foucault, Shusterman si arriva al culturismo di Schwarzenegger, ai pugni di Muhammad Ali, alle Mixed Martial Arts, agli allenamenti di Bruce Lee e all’Arte marziale del Hwa Rang Do praticata da Simone Regazzoni. Egli stesso filosofo atleta che si muove nell’orizzonte della filosofia incarnata per provare ogni giorno a essere migliori di ciò che si è.
Il libro indaga il processo di creazione e la successiva gestione da parte della sede apostolica di uno spazio imperniato sulle coste e le isole del Tirreno centrale durante il periodo della riforma 'gregoriana': un tema che finora la storiografia non ha considerato con la dovuta attenzione. Tale spazio - una rotta marittima, politica e diplomatica che collegava i porti laziali e dell'Italia centro meridionale con le isole del Tirreno - fu una vera e propria creazione geopolitica, che svolse la funzione di protezione del territorio e degli interessi del Patrimonium Sancti Petri dalle ingerenze esterne in un momento in cui era profondo lo scontro con l'autorità imperiale, manifestatosi in tutta la sua gravità attraverso la lotta per le investiture. L'indagine si volge a considerare, da un lato, la sponda insulare tirrenica, con le due isole di Sardegna e Corsica, legate alla sede apostolica da un rapporto complesso sul piano giuridico, istituzionale ed ecclesiastico; dall'altro la sponda continentale settentrionale, con al centro la città di Pisa che, sebbene in stretto raccordo con la sede apostolica, mirava a controllare dal punto di vista ecclesiastico e politico quello che considerava il suo spazio di azione nel Tirreno. Questi temi confluiscono all'interno del dibattito storiografico sull'introduzione e la diffusione della riforma promossa dal papato nelle diverse aree della Cristianità fra XI e XII secolo. In tal modo, lo studio del caso particolare (lo spazio tirrenico) consente di formulare innovative ipotesi interpretative in merito alla politica della sede apostolica.
Una lettura troppo spiritualizzata di Gesù e del Vangelo ci ha resi forse poco sensibili agli aspetti concreti della sua vita e del suo messaggio. Ma singolare è la quantità di situazioni nelle quali Gesù si preoccupa del cibo o invita a mangiare o partecipa a cene e banchetti. Gesù propone e vive il banchetto come l'immagine più alta del Regno di Dio, accetta inviti o si fa invitare ai banchetti e con i suoi insegnamenti ne rivoluziona le ritualità convenzionali. Di capitolo in capitolo gli autori ci conducono tra i banchetti vissuti o raccontati da Gesù nei Vangeli. Non si tratta di una semplice esegesi dei testi, ma di un'ermeneutica partecipe, disponibile a farsi interrogare dal testo e a porgli continue domande, rileggendolo nella nostra attualità. Il titolo Venite a mangiare con me prende spunto dall'ultima pagina del Vangelo di Giovanni che racconta del pasto di Gesù risorto con gli apostoli, all'alba, sulla riva del lago. Fu l'ultimo incontro con i suoi, quasi un sigillo della sua compagnia con gli uomini che nella convivialità trovava il suo simbolo più intenso. Quel momento di condivisione del cibo fu anche l'alba di un nuovo inizio per i discepoli. Così accade nella nostra esperienza, quando accogliamo, ascoltiamo, dialoghiamo nell'incontro: torniamo a essere umani.
Nelle Scritture ebraiche non pochi nomi di personaggi, luoghi e istituti cultuali sono stati diffamati per mezzo di espedienti redazionali e narrativi a prima vista slegati. Lo studio di Stefano Franchini mostra come un simile processo diffamatorio obbedisca a intenti precisi di una polemica ai danni di un santuario prejahwista scomparso, prototipo dell’inferno ebraico e cristiano. E l’indagine su tale santuario conduce a criteri ermeneutici nuovi con cui affrontare vari aspetti interessanti: la provenienza degli abitanti di Gerusalemme; la conversione di Saul; la natura dei primi racconti cristologici; la continuità che lega paganesimo, giudaismo e protocristianesimo; Saulo di Tarso e Paolo; lo scisma cristiano.
La poesia e la "pedagogia" di Gianni Rodari possono essere lette come espressioni di riconoscimento, sostegno e valorizzazione dell'infanzia e dei suoi diritti per la costruzione di un mondo sostenibile e solidale. I diversi interventi che costituiscono il volume evidenziano, da angolature diverse, come Rodari possa insegnare ancora molto sul versante pedagogico-educativo relativamente alle possibilità di rendere i bambini attori protagonisti del loro progetto di vita. Sul versante delle politiche educativo-sociali, Rodari aiuta a riconoscere í bambini quali cittadini portatori di diritti e responsabili del mondo, del pianeta Terra; sollecita allo stesso tempo gli adulti, e le diverse agenzie educative, alla costituzione di un patto intergenerazionale in cui ciascuno sappia prendersi cura di sé e dell'altro nel rispetto reciproco, per un'educazione all'umanesimo ecologico-sociale. Il richiamo di Rodari è estremamente vivo e attuale, diventa anzi quasi un monito affinché la pedagogia non si assopisca rispetto all'educazione di un'infanzia "postmoderna" non au- tenticamente riconosciuta, e quindi poco rispettata nel suo essere, nel suo esistere e nel suo divenire.
Il XXI secolo si sta rivelando marcato dall'aumento delle disuguaglianze sociali, da guerre di ogni genere, dalle conseguenze devastanti del cambiamento climatico, nonché dall'ascesa di partiti conservatori e reazionari, i quali a loro volta stanno intensificando tali fenomeni: questo è il volto tangibile dell'Antropocene, qui inteso come l'aumento dell'entropia termodinamica, biologica e dell'informazione causato dalle attività umane. È in tale contesto di urgenza che nasce il Collettivo Internation, guidato dal grande filosofo francese Bernard Stiegler, che in questo libro analizza i concetti di entropia e località. Abbandonata spesso nel ripostiglio dei principi politici, la località - da non confondersi con il localismo delle retoriche sovraniste - oggi può essere la chiave per ripensare la ricerca e il sapere, la collettività, la tecnologia e la politica, in direzione ostinata e contraria rispetto al processo che ha condotto all'Antropocene.
L'amore si consuma col tempo o al contrario è chiamato a crescere? Attraverso il percorso concreto che viene proposto in queste 9 brevi meditazioni entreremo in una dinamica di crescita, illuminata passo passo dall'enciclica Amoris laetitia di papa Francesco. 9 meditazioni per pregare, avvicinarsi l'uno all'altro, fortificarci a vicenda in coppia. Michel Martin-Prével, rimasto vedovo, è stato ordinato sacerdote nel 2008. Egli prosegue il ministero iniziato con sua moglie Anne: la predicazione ai ritiri per le coppie e per le persone separate. Un libro per chi ha poco tempo, da leggere a casa o in vacanza, in metropolitana o sul treno... anche solo dieci minuti al giorno.
Paolo Ricca e Giovanni Cereti propongono ai lettori - con ampiezza di argomentazioni - le loro ragioni a sostegno dell'ospitalità eucaristica in confronto dialettico con un ampio ventaglio di posizioni attraverso le quali il tema è sviluppato secondo la prospettiva cattolica, ortodossa, luterana, battista, metodista, valdese, avventista, anglicana e pentecostale e analizzato nelle sue implicazioni di tipo liturgico, dottrinale, pastorale e normativo.