Il sinodo è una grande occasione per l’integrazione dei giovani nella vita ecclesiale. Perché si realizzi bisogna avvicinare e incontrare i giovani nelle loro attuali situazioni esistenziali. La grande opportunità che non si deve sprecare è quella di sintonizzarsi sui bisogni nuovi che stanno emergendo e che evidenziano una crescente necessità di interiorizzazione e di ricerca di valori umani spirituali contro l’asfissiante prevalenza di valori materiali. Bisogna riuscire a intercettare queste esigenze e aiutarli a fare scelte significative che possano facilitare l’esperienza di Dio nella vita quotidiana.
Solo intercettando la ricerca di Dio “nascosta nelle domande di senso, di pienezza, di intensa umanità” si potrà cogliere la sensibilità umana aperta alla trascendenza. Se con i giovani si riuscirà ad avere fiducia, attenzione, ascolto e “uno sguardo profondo per scrutare l’animo giovanile dietro un’apparenza che nasconde tesori di interiorità e un’inedita attesa di Dio”, si potrà educare alla fede.
Intense riflessioni di padre Gallagher, scritte negli ultimi mesi della sua vita, in seguito a una diagnosi di cancro.
Mentre veniva sottoposto alla chemioterapia e infine alle cure palliative, padre Michael Paul ha documentato il suo viaggio – fisico, psicologico e spirituale – in un diario che costituisce una sezione di questo libro, insieme ad altre meditazioni e due saggi teologici: sulla morte e sui non credenti.
Dodici donne che seguono Gesù, lo ascoltano a cuore aperto. Dodici volti da scoprire al seguito dei Vangeli. Oltre alle più conosciute Maria, la madre di Gesù, Maria
di Magdala, e anche Marta e Maria, «le altre, chi sono?», si chiede Anne Soupa. Biblista e sensibile al ruolo della donna nella Chiesa, l’autrice va loro incontro e ne tratteggia il ritratto.
Scopriamo allora che, diversamente dai discepoli uomini che, spesso, fanno fatica a cogliere l’insegnamento di Gesù, le donne, comprendono che la Buona Novella è Gesù in stesso. Esse credono... Presenti alla croce, esse amano, costi quel che costi. Presenti davanti alla tomba aperta, esse sono le prime a vedere il Risorto. Con loro, Gesù non fa mai accezione di sesso: non vi è alcuna discriminazione. Con le donne, Gesù si rivela – già! – un difensore ardente dei Diritti dell’Uomo. Le donne hanno amato Gesù e Gesù ha ben ricambiato.
Queste discepole sono i prototipi di una Chiesa interamente volta verso il suo Signore.
È un testo di ricerca del volto del Padre... quel volto deturpato, sfigurato dalle false immagini che ci siamo fatti
di Dio, per motivi psicologici: esperienze traumatiche di paternità; o per motivi spirituali: predicazione e catechesi eccessivamente concentrate sul giudizio personale e universale.
Dopo aver presentato Dio Padre nell’Antico e nel Nuovo Testamento, l’autore si sofferma sulla Parabola del padre misericordioso e su una attenta spiegazione del Padre nostro. Sottolinea l’importanza della preghiera continua, nella
vita quotidiana, con una proposta di preghiera trinitaria:
al Padre, per il Figlio, nello Spirito Santo. Il volume si conclude con una riflessione su Maria e il Padre a partire dall’esperienza del Magni cat, per scoprire Maria glia e sposa del Padre.
Santa Rosa è vissuta in tempi alquanto lontani da noi, ma
è rimasta viva nella memoria collettiva che si è tramandata nel tempo. Ogni generazione consegna all’altra tutto un patrimonio di eventi, memorie varie che trasmigrano attraverso i secoli, quasi un fiume carsico che a tratti riemerge dal fondo della storia ad alimentare le radici di una cultura e di un popolo.
Certamente, nel tempo, il vissuto di un’epoca può venire anche tras gurato nella memoria di quanti lo ricordano e
lo tramandano. Di qui quell’alone di leggenda che talvolta arricchisce una vicenda storica o le gesta di un personaggio. Tuttavia, alla base c’è sempre un nucleo attendibile dal quale ha origine il lo della storia.
L’autrice, nel raccontare di Rosa da Viterbo, ha cercato di far emergere il nucleo portante che alimenta da secoli la fede dei credenti verso questa Santa. Certamente non ignorando l’alone di leggenda popolare che, comunque, appartiene alla cultura e alla tradizione di un territorio.
La cultura contemporanea è caratterizzata da una tendenza antropologicamente egocentrica ed individualistica che contraddice, talvolta perfino ostacola, lo slancio d'amore. Le statistiche confermano che ci si sposa sempre di meno e in età sempre più adulta, che un matrimonio su due incappa nella separazione, uno su tre finisce con il divorzio. Per ritrovare l'amore non resta che meditare profondamente sulle pagine del Vangelo, visto che l'amore è grazia, non merito. Questo studio vuole consegnare ai fidanzati e agli sposi delle tracce da seguire per orientarsi nel cammino, un programma di vita che si pone come obiettivo la felicità piena dell'amore umano.
La proposta dell'Oratorio estivo 2018 prosegue idealmente l'avventura dell'estate scorsa. Dopo aver contemplato il creato come splendido dono di Dio è ora di rimboccarsi le maniche di darsi da fare: allOpera! I nostri ragazzi, accompagnati dagli animatori e dai responsabili, sono invitati a seguire le fantastiche vicende dei quattro protagonisti del racconto, i quali incontrano - in cinque ambientazioni - adulti che si mettono al lavoro per trasformare quanto il Signore ha affidato all'uomo. Grazie ai suoi diversi linguaggi (il canto, il ballo, la recitazione, la creatività, il gioco, la preghiera) l'animazione in oratorio diventerà occasione per educare i bambini e i ragazzi a sentirsi protagonisti in prima persona dell'opera che Dio ha assegnato a ciascuno di noi: lavorare nel mondo "secondo il suo disegno".
Un sussidio di preghiera per accompagnare i ragazzi e le loro famiglie durante il periodo delle vacanze. La voce speciale dellevangelista Giovanni guida le riflessioni, a partire da un brano della Parola di Dio, letto e commentato. Diciotto tappe da collocare durante il tempo estivo, per ritagliarsi due momenti di preghiera alla settimana, e la proposta di un impegno da vivere.
«È un libro da aprire e leggere dove capita: è infinito.
La presentazione grafica e le illustrazioni sono
adeguate al contenuto ed è anche questo un godimento
dello spirito».
Nei racconti del Vangelo, Matteo è un “pubblicano”, uno che riscuote le tasse per conto dei romani, un infame che collabora con l’oppressore. Eppure Gesù lo vede, lo chiama. E lui lascia tutto e lo segue. Sarà apostolo ed evangelista. Sedici secoli dopo, a Roma, chiedono a un pittore nemmeno trentenne, noto come il Caravaggio, di dipingere quella chiamata per la chiesa di S. Luigi dei Francesi. La committenza è esigente. Vuole fedeltà al testo evangelico, ma anche capacità di renderlo attuale, come il Concilio di Trento ha prescritto agli artisti. La risposta del Caravaggio è geniale. Fa irrompere il Cristo in un vicolo della Roma del 1600, nella stamberga di un usuraio. E lì, tra quegli uomini, giovani e maturi, affaccendati attorno a un tavolo su cui si contano monete, chi è il Matteo che Gesù chiama? È l’uomo d’età, ben vestito, che sta al centro e si volta con sguardo incuriosito e turbato? O è invece il giovane a capo del tavolo, incurvato sui soldi, il più lontano di tutti, ma sulle cui spalle si posa la luce calda e accogliente della Grazia? La scelta del Caravaggio fu netta, rivoluzionaria. E decretò l'immediato e travolgente successo del suo dipinto, tra i cuori semplici del popolo, ma ancora più tra i dotti. Il “vero” Matteo è colto nell’attimo del dramma interiore, della scelta tra le due vie del male e del bene, della soglia decisiva su cui anche lo spettatore riluttante è trascinato invincibilmente, alla vista di questo capolavoro della pittura di ogni tempo, ancora oggi straordinariamente attuale. Le collezioni di opere d’arte che hanno mantenuto la loro integrità grazie a tale istituto, oltre ad aver perpetuato fino a noi il nome e le ambizioni delle famiglie a cui sono legate, ci hanno soprattutto consegnato – salvandole da perdite e dispersioni – le loro opere che non sono più soltanto proprietà di una sola famiglia, ma fanno parte di un patrimonio ormai condiviso da tutti e sul quale pesa l’onere e l’impegno della sua corretta tutela per il futuro.
"Pace, pace, pace e solo pace! La pace deve regnare tra Dio e l'uomo e tra gli uomini. Pregate, pregate, pregate".
"Sono lacrime di dolore e di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li aprono all'incontro con Cristo redentore".