Una piazza vuota. Un funerale senza corpo. Prendendo le mosse da piazza San Giovanni e dai funerali di Aldo Moro, Damilano ricostruisce gli ultimi decenni di vita del nostro Paese. Quel funerale segna infatti uno spartiacque che chiude gli anni delle piazze, della contestazione studentesca, delle mobilitazioni delle donne, delle lotte operaie e apre una nuova era. Appare Berlusconi, nasce Canale 5, perde sostanza l'impegno nella dimensione pubblica, ci si rifugia nel privato. Il Palazzo, che fino a quel 1978 era rappresentativo del Paese, non è più antenna sensibile degli umori del popolo. Arrivano il 1993 e Mani Pulite, e la Piazza diventa televisiva, tra Michele Santoro e Gianfranco Funari. La rappresentazione prende il posto della rappresentanza. E poi: Genova 2001, la manifestazione CGIL del marzo 2002, l'intervento americano in Iraq, i girotondi per la pace, la rottamazione di Renzi, il primo "Vaffa Day" di Beppe Grillo, la nascita del Movimento 5 Stelle. Fino ai giorni nostri, senza più né Piazza né Palazzo. Solo navi, con i loro corpi che si vorrebbero dimenticare. Un vuoto che ha anticipato i mesi di isolamento del Covid.
I leader populisti non usano parole a caso, sanno quali reazioni provocheranno nel nostro cervello. In questo libro il linguista e scienziato cognitivo George Lakoff chiarisce i meccanismi attraverso cui il linguaggio politico influenza le nostre scelte. La mente, spiega l'autore, funziona metaforicamente. Ogni parola rimanda a una cornice (o frame) che rappresenta un'idea di mondo. È sorprendente scoprire quanto sia autoassolutoria l'espressione "cambiamento climatico" rispetto a "riscaldamento globale"; come "sgravio fiscale" veicoli l'idea che le tasse siano un inutile fardello; o le metafore "ondata" e "invasione", associate ai migranti, contribuiscano a rovesciare i termini del problema. La vera sfida è nelle parole. Se si vuole imporre una visione diversa da quella intollerante e populista, bisogna smarcarsi da quel lessico e definire nuovi quadri di riferimento ideali. Significa questo "Non pensare all'elefante!": non usare le stesse parole dell'avversario, o si finirà per veicolare le stesse idee. Prefazione di Gianrico Carofiglio.
La tenerezza, quando è autentica, non sopporta facili definizioni: si insinua con delicata tenacia tra le grandi virtù civili e la retorica del potere, è ciò che ci manca per poter vivere e sentire in un mondo finalmente comune. Per questo parlarne è un'impresa ardua e bellissima. E tanto più importante, oggi, quanto più la realtà, nella sua opaca pesantezza, si rende indecifrabile, narcisistica, violenta e sentimentale al tempo stesso. Da DeLillo a papa Francesco, da Platone alla Szymborska, da Max Weber a Foster Wallace, da Recalcati a Mariangela Gualtieri, e, ancora, da Lucrezio a ?i?ek, da Enea alla donna senza nome del Vangelo secondo Luca alle cronache dei migranti, parlare di tenerezza significa parlare di amore, di tempo che passa, di filosofia. Significa parlare di umanità, di curiosità verso l'altro, di quella leggerezza profonda che ci permette di intercettare, fra le righe, il senso più fecondo e creativo della nostra finitezza, della nostra fragilità. Parlare di tenerezza tocca molte corde sensibili, smuove affetti ancestrali, evoca l'intensità della vita del corpo e anche dell'anima. Sfida i predatori e i prepotenti, pone domande scomode e offre nuove istruzioni, accende piccole, miracolose luci nel buio annunciando una rivoluzione gioiosa e costruttiva, politica ed esistenziale. Che ci chiama per nome e allarga lo sguardo al futuro.
La psicosintesi ha dimostrato che è possibile crescere: conoscere se stessi, affrontare con chiarezza i problemi emotivi, usare costruttivamente l'energia aggressiva, immaginare con maggiore vitalità e ricchezza; è possibile affilare la mente e risvegliare l'intuizione, scoprire la propria facoltà di libera scelta e infine amare in maniera più profonda e consapevole. Sono i temi centrali del metodo ideato dallo psicologo fiorentino Roberto Assagioli all'inizio del Novecento. Gli scopi che Assagioli si proponeva erano essenzialmente due: anzitutto, introdurre nella psicologia lo studio di quegli stati 'transpersonali' che sono il cuore della ricerca dei mistici orientali e occidentali, e delle persone creative di tutti i tempi, e questo senza ignorare le scoperte della psicologia del profondo, di cui anzi Assagioli fu un pioniere in Italia. In secondo luogo, Assagioli intendeva offrire strumenti pratici a tutti coloro che vogliono impegnarsi per trasformare la propria vita; i risultati di questo lavoro sono spesso sorprendenti, e mostrano come sia possibile per ognuno imparare a vivere in maniera più completa e soddisfacente. Storicamente, la psicosintesi è considerata parte della psicologia umanistica, quella 'terza forza' che, assieme a psicoanalisi e comportamentismo, è una componente essenziale della psicologia contemporanea, e che annovera fra i suoi esponenti Viktor Frankl, Abraham Maslow, Rollo May e Carl Rogers. Ferrucci presenta numerosi esercizi di provata efficacia ed espone la concezione psicosintetica, integrata da molti insegnamenti di Assagioli. Inoltre, mediante una ricca casistica, mostra la psicosintesi all'opera e fornisce preziose indicazioni pratiche sulle varie tecniche. Vengono poi delineati i collegamenti della psicosintesi con altre correnti di pensiero. Per questa nuova edizione, il testo è stato arricchito di un importante aggiornamento alla luce delle nuove scoperte delle neuroscienze, che esamina come vari sviluppi scientifici abbiano via via confermato ciò che Assagioli già aveva messo in pratica molto tempo fa. Diretto a tutti coloro che sono attivamente interessati alla propria crescita, e a quegli psicologi, educatori, medici e assistenti sociali che desiderano rendere più incisivo il proprio lavoro. Prefazione alla nuova edizione di Piero Ferrucci.
La rivista diretta da Paolo Flores d'Arcais prosegue nella riflessione sulla pandemia e il futuro che ci aspetta. Questo numero di MicroMega è infatti (come il precedente) interamente dedicato alla Covid-19, in questo caso con focus dedicati agli effetti in materia di lavoro, con particolare riferimento allo smart working, di turismo e territorio, di ambiente e trasporti, di economia e di sanità. Con in più l'approfondimento offerto dal dialogo tra Jürgen Habermas e Klaus Günther su una questione emersa in tutta la sua importanza durante il lockdown: il rapporto tra la tutela della vita e la garanzia delle libertà. Il volume si apre con un manifesto per un nuovo Servizio sanitario nazionale, delineato nei minimi dettagli da Nino Cartabellotta. Un'ampia sezione del numero è incentrata poi sui problemi delle nostre città che la pandemia ha reso evidenti. Un'altra sezione del numero è dedicata invece a quello che in questi mesi abbiamo preso a chiamare - un po' impropriamente - smart working. Sandra Burchi ci illustra perché sarebbe meglio usare la definizione di home working d'emergenza e ci spiega cosa significa fare della casa il proprio spazio di lavoro: quali sfide e quali vantaggi questo passaggio comporta; Piergiovanni Alleva sottolinea invece come, per concretizzarsi, questi vantaggi abbiano bisogno di nuova disciplina collettiva, e anche legale, dell'istituto. Ma l'approfondimento in materia di pandemia non si esaurisce qui. Daniele Nalbone e Alberto Puliafito, analizzando la situazione dal punto di vista del mondo dell'informazione, ci spiegano perché il giornalismo italiano è sempre più in difficoltà e indicano un percorso per uscire dalla crisi; lo storico britannico Adam Tooze illustra come la Covid-19 abbia messo a nudo simultaneamente le debolezze di Stati Uniti, Cina ed eurozona; Gianni Silvestrini ci ricorda che, passata l'emergenza coronavirus, tornerà a imporsi quella climatica; Stefano Caserini, accogliendo l'invito lanciato da MicroMega sullo scorso numero ad aprire un dibattito sul futuro dei trasporti, ci spiega come la promozione della mobilità collettiva e dei mezzi non motorizzati sia ingrediente fondamentale di tutte le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici; Chiara Franceschini ripercorre ciò che abbiamo vissuto in questi mesi tracciando un parallelo con la condizione delle anime nel limbo; mentre, infine, gli economisti Pompeo Della Posta e Paul Schure si confrontano sugli strumenti più adatti - a livello europeo - per uscire insieme dalla crisi. Completano il numero di MicroMega, il dialogo tra Thomas Piketty e Frédéric Lordon e un reportage di Elettra Santori sull'Albania.
«Alimento vivente e vitale, il latte è linfa preziosa della pianta uomo, variante metaforica del sangue, atto a nutrire sia le menti dei sapienti come Pitagora, sia a innalzare i corpi ipertrofici dei Ciclopi, grandi consumatori di latticini e formidabili bevitori di latte oltreché di vino, secondo la tradizione classica che vuole i due gloriosi liquidi armonizzarsi e completarsi in equilibrato e positivo connubio. Nei sogni "faustiani" di reintegrazione e di rinnovamento che ossessionarono l'immaginario europeo nei secoli in cui la vita era breve e l'esistenza fragile, latte e sangue acquistarono il fascino irresistibile di magici elisir di lunga vita. Per questo erano concupiti dalle streghe, vecchie megere dalle nere mammelle rinsecchite e vizze che, nocturno tempore, si calavano dai camini per succhiare latte e sangue. Maliarde, stregoni, seguaci di Satana, sacerdoti di una liturgia blasfema, membri di una antichiesa capovolta e rovesciata, agenti segreti al servizio d'un potere mostruoso, di un ordine contro natura, possedevano l'innaturale potere di mungere latte sia da animali di sesso maschile sia da uomini e bambini o di colmare di latte seni e petti virili. Nell'inafferrabile elemento, ricco di germi, fermentante di inespresse latenze, si acquatta l'energia vitale primordiale, l'oscuro segreto dell'esistenza, della generazione, della fertilità, l'umido lievito che presiede ai meccanismi della nascita, della crescita, della rigenerazione.» Prefazione di Allan Bay.
Spirito avventuroso ed irrequieto, il compositore Maderna è stato un artista a tutto tondo, andando sempre alla ricerca di sperimentazione e nuove strade espressive. Non cessò mai di indagare nuove tecniche compositive, passando dal neoclassicismo dei lavori giovanili allo strutturalismo. Così come fu tra i primi ad indagare le possibilità offerte dall'alea e fu precursore dell'impiego dei mezzi musicali elettronici. Cosa lo muoveva? Due grandi fonti di energia, l'amore per la musica e una grande, irrefrenabile curiosità, quella dei visionari. In questo libro che raccoglie i suoi scritti musicali, i due grandi poli emotivi che hanno guidato tutta la sua carriera emergono al meglio, tracciando la più appagante biografia artistica di uno dei migliori compositori italiani del Novecento.
Il divario di cittadinanza tra Nord e Sud del Paese è cresciuto negli anni successivi alla crisi del 2008. Nel silenzio dei media e in assenza di una "voce" da parte delle classi dirigenti nazionali e locali, il tradizionale divario territoriale che ha caratterizzato la storia unitaria italiana ancora prima e ancor più che differenza negli indicatori economici, è disuguaglianza nelle condizioni di vita. I dati ci dicono che per la prima volta nella storia repubblicana si stanno riaprendo le distanze tra Nord e Sud negli indicatori sociali, a partire dell'istruzione e dalla sanità. Un processo che ci ha reso più deboli, in tutto il Paese, nel fronteggiare la pressione dell'epidemia da Covid-19 e che espone, soprattutto le regioni del Sud, a enormi rischi sociali di fronte al fortissimo impatto economico della crisi. Questo volume è un diario di viaggio condotto negli ultimi quattro anni per vedere la vita di questo pezzo del nostro Paese. Un lungo peregrinare che narra di cosa rimane del sogno industriale degli anni Cinquanta in città dimenticate come Gela e che racconta le storie dei primari campani che si vanno a curare al Nord con il cuore in gola ma convinti che solo lì possono avere maggiori speranze di guarigione; dei pendolari alle prese con treni lumaca; delle mamme calabresi e siciliane che non studiano e non lavorano perché devono badare ai loro bambini in città dove non esistono asili nido o servizi per l'infanzia; dei giovani che hanno chiesto il reddito di cittadinanza perché in fondo non possono ambire ad altra forma di sostentamento; delle mafie che dalla povertà e dai bisogni traggono manovalanza per incrementare il loro esercito e fare affari al Nord. Un racconto che smentisce la vulgata di un Sud inondato di risorse ma che al tempo stesso evidenzia i disastri della classe dirigente recente e passata. La Costituzione detta dei principi comuni di cittadinanza in materie come l'istruzione, l'accesso alle cure sanitarie, l'assistenza sociale, le pari opportunità, la possibilità di fare impresa. Principi che oggi non sono rispettati in maniera omogenea nel Paese.
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Questo è un libro che ha sognato di essere scritto sulla corteccia di un albero col becco di un picchio nero, e restare ferita aperta in cui abitano funghi, si arrampicano licheni. Questo è un libro che ha provato a fare silenzio nella scrittura, perché chi legge potesse ascoltare la voce del bosco e dei suoi abitanti; reali o fantastici. Questo è un libro per perdersi, godendo dello smarrimento, e anzi trovando in esso gli ultimi scampoli possibili di una salvezza primigenia. Questo è un percorso irto di ostacoli per chi deve imparare a smarrire il mondo per ritrovare se stesso.
La Separazione tra lo Stato e le Chiese sancita in Francia dalla famosa legge del 9 dicembre 1905 segna uno spartiacque significativo non solo per la storia di quella nazione, ma anche per i rapporti tra gli Stati e le Confessioni religiose. E inoltre il punto nodale del principio della laicitè su cui si basa la società (non solo francese) nel mondo contemporaneo, con tutte le implicazioni che comporta nella complessità della realtà multietnica e multireligiosa del mondo contemporaneo. (...) L'atteggiamento di fermezza del papa, Pio X, diede luogo alle reazioni più disparate, ma alla lunga ne fu riconosciuta la lungimiranza anche tra i cattolici francesi, disgregati su posizioni tra loro spesso inconciliabili. (...) Il volume che presento, frutto di un dottorato conseguito alla Pontificia Università Gregoriana, segue una pista di ricerca fino ad allora non percorsa: indagare l'evento della Separazione a partire dai documenti conservati nell'Archivio Apostolico Vaticano. Lo spoglio di una immensa e variegata mole di carte che vanno dal 1899 e il 1906 che riguardano la Nunziatura, la Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari, e diversi altri enti ecclesiastici, ha permesso di leggere gli eventi che hanno portato alla legge e alla decisione pontificia di rifiutarla da un punto di vista diretto, ancorché inedito. Le tensioni all'interno del cattolicesimo francese, il pensiero politico e religioso dei pontefici Leone XIII e Pio X e dei loro collaboratori, la strategia del Nunzio e del cardinale Merry del Val, appaiono così in maniera chiara per ricostruire in modo finalmente completo una complessità di eventi e di situazioni che ha cambiato il corso della storia, non solo ecclesiastica. Queste pagine, accompagnate da un ricco apparato bio-bibliografico e seguite dalla pubblicazioni di documenti in gran parte inediti, sono certo diverranno un riferimento per gli studiosi del tema, e punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
Il Compendio di Diritto Ecclesiastico costituisce uno strumento di studio indispensabile per conoscere il rapporto tra ordinamento giuridico statale e confessioni religiose, in un momento storico caratterizzato dal pluralismo culturale e religioso.
In tal senso, la dizione «diritto ecclesiastico» andrebbe sostituita con «diritto delle religioni e dei culti» in modo così più conforme ai principi della Costituzione, che riconosce e garantisce l’identità di ciascuna confessione religiosa.
Si avverte oggi il superamento di quel confessionismo che non consentiva all’ordinamento italiano di adeguare la propria legislazione alle mutate esigenze sociali. Basti pensare a quanto accaduto con le unioni civili (eterosessuali e omosessuali) che hanno ottenuto il riconoscimento giuridico dopo aver avuto per anni una parziale tutela solo grazie all’opera della giurisprudenza, soprattutto costituzionale.
Il Compendio, comunque, pur presentando un’analisi critica del diritto ecclesiastico, conserva una trattazione tradizionale per mettere il lettore in condizione di prepararsi al meglio in vista dell’esame di abilitazione di avvocato nonché di esami universitari.