In questo libro autobiografico l’autore racconta come il Signore gli si sia manifestato in alcuni particolari momenti della sua vita. Si tratta sia di episodi puntuali sia periodi più ampi nei quali i “segni” della grazia di Dio hanno riversato un fascio di luce e dato un orientamento al suo percorso di fede.
Note sull'autore
Fabio La Gioia ha conseguito il dottorato in teologia biblica alla Gregoriana nel 2003 con una tesi sul vangelo di Giovanni: La glorificazione di Gesù Cristo ad opera dei discepoli. Dal 2005 ha insegnato letteratura giovannea e paolina all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste e pubblicato vari libri. Attualmente è parroco di tre comunità nell’Arcidiocesi di Gorizia.
Battezzata a 17 anni dopo essersi convertita al cattolicesimo, ha portato la croce di Cristo per un calvario lungo 26 anni. Rinchiusa nei campi di “rieducazione” comunista, sotto il regime di Mao, si è rifiutata di rinnegare la Fede nonostante i lavaggi del cervello, le torture e le innumerevoli altre persecuzioni.
Finalmente libera, dopo aver trascorso la sua giovinezza nei laogai cinesi, deve scontrarsi con un’altra rivoluzione: quella che nel frattempo aveva invaso la Chiesa… La Messa che aveva amato da ragazzina, e che le era mancata così tanto in prigione, non esiste più, è stata sostituita da un nuovo rito. È l’inizio di una nuova stagione di sofferenze, ma anche di ulteriori grazie straordinarie…
Questa è la storia di Rose Hu, intrepida testimone di Cristo nella Cina comunista prima, e nell’America scristianizzata poi. Una testimone che ci parla con la forza dei santi: «Dio non mi ha scelta per essere un grande apostolo. Essere rinchiusa in una cella di isolamento, come testimone silenziosa, era per me la croce più leggera da portare. Piaceva a Dio di vedermi continuare a portare la croce. […] Essere imprigionati in una cella di isolamento è veramente il paradiso. Tu ami Dio e Dio ti ama. Sono veramente benedetta e loderò Dio per sempre!».
Le autonomie territoriali costituiscono ciò che dà corpo concreto all'articolazione policentrica della Repubblica italiana. La loro disciplina è il frutto di tendenze di fondo e di riforme costituzionali e amministrative di impostazione a volte diversa, che si riflettono sulla capacità delle organizzazioni territoriali di dare risposta ai bisogni e agli interessi delle loro comunità. Questo manuale si propone di fornirne una visione il più possibile lineare e unitaria, senza rinunciare alla trattazione di una serie di profili particolarmente attuali. Una prima parte si sofferma sul "sistema" delle autonomie territoriali, visto nel suo complesso, affrontando il lessico e le nozioni fondamentali dell'autonomia, declinandone le manifestazioni principali nell'ambito del riparto della potestà legislativa tra Stato e Regioni, della distribuzione delle funzioni amministrative come dell'assetto istituzionale delle Regioni, delle Province, delle Città metropolitane e dei Comuni. Una seconda parte del testo, invece, oltre che ad un panorama preliminare sulle principali tendenze attuali della legislazione in Europa, è dedicata ad aspetti innovativi o sempre dibattuti, quali il rapporto tra le autonomie e le politiche europee, la diffusione di un originale "diritto delle città", il peso che Stato e Regioni esercitano reciprocamente sulle funzioni degli enti locali, la sicurezza urbana, la trasparenza e la lotta alla corruzione, il delicato equilibrio della finanza territoriale e le discipline del governo del territorio e dei servizi pubblici. Con questo duplice livello di approfondimento, il lettore può apprezzare sia la fisionomia generale di un laboratorio organizzativo in costante divenire, sia il carattere vivo ed eterogeneo delle tante questioni che lo animano.
Sebbene alleato di Hitler, Mussolini rimase neutrale fino all'estate del 1940. Poi, con il crollo del tutto inaspettato e improvviso degli eserciti di Francia e Gran Bretagna, Mussolini dichiarò guerra agli Alleati nella speranza di ottenere guadagni territoriali nel sud della Francia e in Africa. Questa decisione si rivelò un terribile errore di calcolo, condannando l'Italia a una guerra prolungata, a immense perdite e a un'invasione alleata nel 1943 che inaugurò una nuova terribile fase per il Paese. Ovunque - in Russia, in Africa o nei Balcani - le truppe italiane si trovarono a contrastare nemici meglio equipaggiati o più motivati. Il risultato fu una guerra completamente diversa da quanto era stato pianificato dagli strateghi italiani: una serie di disperate improvvisazioni contro gli Alleati che potevano attingere a risorse ben più ingenti e contro i quali l'Italia si dimostrò impotente. Questo libro mostra la centralità dell'Italia nella guerra, delineando la breve ascesa e poi la disastrosa caduta della campagna militare italiana.
Torino, 1799. Una serie di efferati omicidi, apparentemente legati agli ambienti esoterici e a una misteriosa loggia massonica, sta terrorizzando la città sabauda, occupata dagli austriaci. Sui crimini indaga un professore di filosofia, Eugenio Caffarel, ritrovatosi suo malgrado a lavorare come poliziotto, proprio a causa degli sconvolgimenti provocati dalle guerre. Il Cairo, Egitto. All'ombra delle piramidi, pochi giorni dopo la scoperta della stele di Rosetta, un altro antico segreto riaffiora dalle sabbie del deserto. Un segreto che fa gola a molti e che lo scrittore Conon de Solis, giovane ufficiale dell'esercito napoleonico ed esperto di egittologia, è chiamato a svelare a qualunque costo. Quale oscuro mistero nasconde la città di Torino? Quale segreto è sepolto sotto le sabbie del deserto egiziano? Eugenio Caffarel e Conon de Solis dovranno fare affidamento su tutte le loro conoscenze e mettere a rischio la propria vita, per riuscire a scoprirlo. Perché qualcosa di inaudito e terribile è riemerso dalle profondità del tempo...
Con il design e la moda, il cinema concorre in modo significativo alla creazione del "made in Italy": da La grande bellezza di Paolo Sorrentino, vincitore dell'Oscar come miglior film in lingua straniera nel 2014, a Io sono l'amore e Chiamami col tuo nome - campione di incassi sui mercati internazionali - di Luca Guadagnino, fino ai lavori di Nanni Moretti, Matteo Garrone, Giuseppe Tornatore e Gianfranco Rosi, il cinema porta nel mondo non solo storie e ambienti, ma anche un'idea di italianità. La circolazione internazionale del film ha contribuito a mettere a fuoco l'identità del cinema nazionale, a evidenziarne punti di forza e debolezze. Il cinema italiano ha vissuto fasi alterne per quanto riguarda la sua capacità di essere esportato: quello contemporaneo, grazie anche a una serie di trasformazioni che hanno riguardato il sistema dei media negli anni Duemila, presenta elementi positivi, tratti ancora poco studiati, perduranti criticità industriali e aperture al futuro. Il libro, frutto di una ricerca pluriennale, ricostruisce per la prima volta gli avventurosi percorsi di circolazione dell'audiovisivo italiano, che oggi prende inedite strade anche grazie al recente successo della serialità nazionale.
Dal X all'VIII secolo prima dell'era cristiana due regni ebraici sono vissuti fianco a fianco: Israele a nord e Giuda a sud. Scritti a Gerusalemme, capitale di Giuda, a partire dal VII secolo, i testi biblici presentano il Regno del Nord come empio, e come maledetti i suoi re. Biblisti e storici hanno largamente seguito questa ricostruzione, sapendo che Israele era stata un'entità politica ed economica ben più importante e potente rispetto al piccolo regno di Giuda, ma senza mai tentare di scriverne le vicende. Proseguendo il percorso intrapreso in altre sue opere Finkelstein accetta la sfida e presenta una storia di questo regno dimenticato. Il volume, che nasce da un ciclo di conferenze tenute al Collège de France, ha ottenuto il premio Delalande-Guérineau.
L'economia del film è un'area di ricerca relativamente nuova e in espansione, dedicata allo studio delle logiche che governano le attività dell'industria cinematografica. Il volume analizza le fasi di finanziamento, produzione, distribuzione e circolazione dei film, il mercato cinematografico, i protagonisti tradizionali e di più recente comparsa che operano nel settore (come Netflix e Amazon), e la fitta rete di politiche europee, nazionali e locali che regolamentano e sostengono il sistema, soffermandosi di volta in volta sulle diverse forme di valore che il film assume per i soggetti coinvolti. Si tratta infatti di un prodotto complesso, su cui convergono numerosi interessi pubblici e privati, istanze artistiche ed economiche, frutto di un processo che si declina in maniera differente a seconda della cultura produttiva di cui è espressione. Questa complessità, da una parte, articola il ruolo che il film ricopre all'interno del sistema economico e della società contemporanea; dall'altra, rende più che mai arduo quantificarne e determinarne il successo.
La Costituzione italiana è la più longeva della sua "generazione" in Europa. Come la Carta del 1948 entri nel vivo della storia italiana (ed europea), al di là delle retoriche, è la questione al centro di questa ricerca. Che propone un punto di vista inedito, lo studio critico delle sette ricorrenze decennali, ad opera rispettivamente di Giuseppe Parlato, Ester Capuzzo, Francesco Soddu, Mauro Moretti, Paolo Soddu, Daniela Novarese, Giovanni Orsina. Gli anniversari e l'impatto delle celebrazioni nella fibrillante storia politica, sociale e istituzionale disegnano un percorso originale e suggestivo tra priorità, cortocircuiti, e attori - prima di tutto i partiti - posizionati in una scala multilivello. I percorsi dell'attuazione e della riforma si rincorrono e si intrecciano, in una storia molto articolata e non priva di contraddizioni, che implica in ogni caso un quadro segnato da un lato dai molteplici "vincoli" esterni di una Italia europea, dall'altro dal tema sempre vivo dell'articolazione interna di una Italia plurale. Anche attraverso la periodizzante cesura dei primi anni Novanta. La Costituzione, si conferma così, in una storia accidentata, ma lineare, ricostruita nei diversi contributi con sensibilità e tagli differenti, elemento conformativo, propulsivo e dialettico.
Come nei migliori racconti investigativi, il protagonista di questa vicenda è ambiguo e non esente da contraddizioni. Per un verso profondamente radicato nella cultura italiana, legato alla Torino culla del capitalismo nostrano e all'esperienza dell'«Ordine Nuovo» di Gramsci, per l'altro il Partito comunista italiano è stato a lungo costretto a una subordinazione, anche finanziaria, a Mosca. Eppure il Pci è sopravvissuto al ventennio fascista, allo scandalo dello stalinismo, ai fatti d'Ungheria e alla sanguinosa repressione che ne seguì, continuando a crescere negli anni del boom economico e della vorticosa trasformazione della società, e con i suoi lasciti condiziona ancora oggi la politica del nostro paese. Per rileggerne la storia con spirito da cronisti, Mario Pendinelli e Marcello Sorgi, tra documenti e interviste inedite, si mettono sulle tracce dei protagonisti seguendone il percorso attraverso i luoghi - dall'Italia alla Russia, dalla Bulgaria all'America - e i decenni, da Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti a Luigi Longo ed Enrico Berlinguer, fino al confronto con Massimo D'Alema, Piero Fassino, Paolo Gentiloni, Cesare Salvi, Walter Veltroni e Nicola Zingaretti. Completa il quadro una preziosa testimonianza di Umberto Terracini - componente del gruppo originario di Gramsci, Togliatti e Tasca, e presente alla scissione di Livorno -, a cui il libro contribuisce a ridare il giusto rilievo.
Cinquant'anni con i libri, sui libri, nei libri. Cinquant'anni per i libri. Romano Montroni è nato in una casa in cui non si leggeva, ma da ragazzo è stato assunto per caso come fattorino alla libreria Rizzoli di Bologna ed è stata la cosa più bella che potesse capitargli: diventato libraio, ha conosciuto moltissimi scrittori e lettori e poi ha lavorato tutta la vita per formare nuove generazioni di librai che amino i libri quanto li ama lui, librai capaci di accendere entusiasmi, nutrire sogni e «sussurrare ai lettori» i libri giusti, quelli che riempiono la vita e a volte la cambiano. In queste pagine Montroni tira le somme della sua esperienza come presidente del Centro per il libro e la lettura e lo fa guardando al futuro: parla di giovani lettori, di scuola, di lettura ad alta voce, di librerie, di biblioteche e naturalmente di librai, di come formarli e come appassionarli. Una testimonianza che ha il fascino di una storia vera e il profumo dei libri nuovi, un'entusiasmante dichiarazione d'amore e di fiducia nella straordinaria potenzialità dei libri e nella infinita felicità dei loro fortunati lettori.