Uno studio su tre Autori che, a diverso titolo, occupano un posto di grande rilevanza nella filosofia della religione e teologia moderne. Paul Tillich ha osservato che il conflitto tra autonomia ed eteronomia e la chiave per comprendere teologicamente lo sviluppo del pensiero sia greco sia moderno e molti altri problemi della storia spirituale dell'umanita". In questo volume esso funge da paradigma ermeneutico per delineare un percorso critico all'interno della filosofia della religione e della teologia protestante moderna che passa attraverso l'opera di Ernst Troeltsch, Rudolf Otto e Karl Barth. Il volume ripercorre, cosi, un tratto del cammino che va dall'affermazione del principio moderno di autonomia in filosofia della religione, alla sua crisi e quindi alla nascita di una rinnovata forma di eteronomia che connota l'epoca post-moderna. "
Il percorso intellettuale di Paul Ricoeur considerato dal punto di vista etico con una particolare attenzione alla psicoanalisi di Freud. Il confronto tra Ricoeur e Freud consente di individuare il luogo piu adeguato in cui l'esperienza etica puo venire a parola: la tragedia. In essa possono confluire le componenti piu importanti dell'agire: i sentimenti, la storia personale e comunitaria, l'identita narrativa, la dimensione poetica dell'esistenza, il rapporto alle istituzioni, ma anche l'esigenza di superare il livello del dovere aprendosi alla dimensione piu profonda e misteriosa dell'agire come l'amore, il desiderio, il dono e il perdono. Il filo rosso della proposta etica di Ricoeur e il suo carattere estetico" teso a rilevare la bellezza di una vita buona, animata dal desiderio di realizzare le proprie possibilita nell'incontro con l'altro."
Uno studio inedito e di grande spessore, una lettura complessiva del pensiero di Paul Ricoeur. Paul Ricoeur (1913-2005) e ormai quasi unanimamente considerato un grande della filosofia della seconda meta del Novecento. Il libro tenta una lettura complessiva del suo pensiero. Questo studio privilegia l'approccio tematico della sua opera e tiene in considerazione anche i capitoli meno frequentati (l'azione, la storia, il politico, l'estetica) nell'orizzonte del suo svolgimento diacronico e nella polarita che la riflessione orchestra tra il momento del senso e quello dell'essere. In dialogo con altri saperi la filosofia, domanda dell'uomo e sull'uomo, nel porta a espressione la fondamentale capacita, eticamente responsabile e drammaticamente vulnerabile.
Un testo sul tema della passione. Il volume tenta di percorrere al contempo in senso storico e speculativo fino alle soglie del pensiero politico, un ripensamento del tema della passione, riprendendo un filo lasciato in sospeso nel secolo scorso, per posizionarlo nel territorio costituente della filosofia.
Derrida, Arendt, Bloch... Una serie di brevi e inconsueti profili dei principali maestri del 900. La segreta speranza del presente lavoro e' quella di innescare nei lettori una serie di sani interrogativi che mettano in moto un'attivita' instancabilmente critica della ragione. A questo obiettivo concorrono due elementi di fondo. Innanzitutto un fertile incontro di due complementari approcci al pensiero filosofico del Novecento, l'uno concentrato analiticamente sulle intersezioni tra filosofia, scienza e conoscenza, linguaggio e ricerca della verita', l'altro piu' attento alle dinamiche etico-politiche comunitarie in senso lato. E poi il coro delle voci diverse del pluralismo culturale messo in gioco tra le righe del volume.
Gli anni della Seconda Guerra mondiale - costantemente sospesi tra la vita e la morte, con l'esperienza dell'importanza della corporeità per la sopravvivenza - determinano nella Filosofia di Hans Jonas (1903-1993), appassionato di ebraismo, Filosofo della libertà e della responsabilità, una svolta fondamentale. Contro ogni concezione che si rifa all'idealismo della coscienza poiché non tiene in sufficiente conto la base organica su cui si radica l'attivitàdella mente di ogni essere, Jonas "scopre" la fusione insolubile di interiorità ed esteriorità nell'organismo vivente. Questa fusiòne diviene la chiave d'indagine di una filosofia che è pensata oltre gli schematismiriduzionistici per interpretare in modo più efficace la realtà. L'Autrice ricostruisce la filosofia di Hans Jonas nel secondo dopoguerra, attraverso l'analisi del contesto storico-culturale e dei testi, intorno ai concetti di libertà e di responsabilità individuati come centrali nel suo pensare.
I contributi raccolti nel presente volume ruotano attorno ai due poli della riflessione filosofica di Luigi Pareyson: l'esistenza - intesa come accesso non solo alla vita personale, ma alla realtà tout court - e il lógos - inteso come linguaggio, ragione, ma che rimanda anche al Lógos del Vangelo secondo Giovanni, là dove entra in scena il Lógos che è presso Dio e che si fa carne. Esistenza e lógos chiamano così in causa la riflessione filosofica con l'esperienza religiosa di cui è interpretazione. Pareyson invita a riconoscere la complementarietà di filosofia e religione, ma proprio per questo anche la loro differenza. È questo il punto zero dal quale le riflessioni contenute in questo libro prendono l'avvio, nello spazio comune aperto dal pensiero pareysoniano.
La presenza sempre più frequente di pensatrici nel corso del Novecento pone la questione relativa all' originalità della loro presa di posizione: mera ripetizione di temi e di soluzioni elaborati da una tradizione che è stata prevalentemente maschile, oppure apporto peculiare ad una ricerca, quale è quella filosofica, che sembra delinearsi con una sua neutralità, ma che può, tuttavia, risentire dell'influenza di uno stile di indagine caratterizzato da una sensibilità femminile? Una risposta a tale domanda proviene da una particolare prospettiva, quella fenomenologica, la quale, per opera del suo fondatore, Edmund Husserl (1859-1938), ha rivoluzionato l'impostazione prevalente nella tradizione speculativa occidentale, proponendo una" descrizione essenziale" che nasce dalla disponibilità a lasciar parlare le "cose stesse". Le pensatrici, alle quali ci si riferisce in questo libro, Hedwig Conrad-Martius (1888-1966), Edith Stein (1891-1942) e Gerda Walther (1897 -1977), accettano di assumere tale atteggiamento in quanto consente, rovesciando alcuni schemi consolidati, di dare un impulso originale alla ricerca filosofica attraverso un'analisi che, muovendo da settori specifici, tende a dilatarsi verso la comprensione della totalità, e che fornisce, pertanto, una peculiare soluzione dei problemi che sono posti dalle scienze della natura, dalle scienze umane e, infine, ~ dalla metafisica. Si constata, quindi, che il metodo fenomenologico risulta congeniale ad una modalità femminile di approccio alle questioni filosofiche e la mentalità femminile è attratta da esso, come è dimostrato dalle numerose studiose presenti in questo campo d'indagine.
IL VOLUME «Nella cultura dei Paesi dell’Europa, quei Paesi che affondano le loro radici nel grande umanesimo greco-romano fecondato dall’humus giudaico-cristiano, non possiamo non cogliere una realtà che, nella maniera più diffusa e partecipata, si presenta come indifferentismo nei confronti sia del Dio annunciato dal cristianesimo sia di qualunque forma di Assoluto. L’esistenza è così tutta consumata nel flusso di una temporalità senza sollievo […] e l’uomo dell’Europa sperimenta una profonda, lacerante angoscia» (dal I capitolo). Perché? È la domanda da cui ha origine la riflessione dell’Autore. Ripercorrendo la storia della cultura europea dal Medioevo ad oggi, Giuseppe Maria Zanghí individua i momenti chiave del passaggio da un pensiero credente ad un pensiero non credente lasciando intravedere la possibilità di una nuova stagione di civiltà. L’AUTORE Giuseppe Maria Zanghí è direttore della rivista «Nuova Umanità» e autore per Città Nuova di Dio che è Amore, Trinità e vita in Cristo (1991, 20043). NUOVA COLLANA Universitas ricollegandosi al significato originario dell’istituzione universitaria nata nel contesto della cultura cristiana del Medioevo intende suggerire la vocazione all’unità – intellettuale e pratica – per sé inscritta nell’esercizio, insieme autonomo e convergente, dei diversi saperi. Le pubblicazioni sono il frutto delle lezioni dell’Istituto Superiore di Cultura (ISC) “Sophia”, che s’ispira alle idee-forza dell’esperienza spirituale e sociale del Movimento dei Focolari.
IL VOLUME Il rapporto tra sapere scientifico e la teologia costituisce oggi una questione culturale fondamentale che investe l’identità dell’uomo e quindi il futuro della sua civiltà. Nell’attuale contesto culturale infatti la domanda circa la natura del reale coinvolge i vari saperi scientifici e lancia alla teologia la sfida ad aprirsi dialogicamente ai contenuti veritativi che le scienze naturali ritengono di aver acquisito. Dopo un sintetico percorso storico nel quale vengono presentati fatti, personaggi e idee che hanno caratterizzato le relazioni tra scienze e teologia dal Seicento in avanti, l’Autore esamina i vari modi in cui si sono relazionate le due discipline nel corso dei secoli e tenta di evidenziare le insidie sottostanti a questi rapporti. In un secondo momento vengono offerte riflessioni riguardanti l’apporto sul piano culturale di un leale e duraturo dialogo tra le due forme del sapere. L’AUTORE Sergio Rondinara, ingegnere nucleare, laureato in filosofia e licenziato in teologia, insegna: Filosofia della scienza e Filosofia della natura presso l’Università Pontificia Salesiana; rapporto tra Scienza e Teologia presso l’Istituto superiore di Scienze Religiose “Ecclesdia Mater” della Pont. Univ. Lateranense. Membro del comitato scientifico del S.E.F.I.R. (Scienza e Fede sull'Interpretazione del Reale) promosso dalla C.E.I e dalla Pont. Univ. Lateranense, dirige insieme a G. Boffi la collana Scienza e fede di Città Nuova. NUOVA COLLANA Universitas ricollegandosi al significato originario dell’istituzione universitaria nata nel contesto della cultura cristiana del Medioevo intende suggerire la vocazione all’unità – intellettuale e pratica – per sé inscritta nell’esercizio, insieme autonomo e convergente, dei diversi saperi. Le pubblicazioni sono il frutto delle lezioni dell’Istituto Superiore di Cultura (ISC) “Sophia”, che s’ispira alle idee-forza dell’esperienza spirituale e sociale del Movimento dei Focolari.
Gianni Vattimo guida il lettore e lo studente alla comprensione del pensiero di Friedrich Nietzsche, offrendo gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera del filosofo alla luce delle molteplici prospettive storiografiche.
Ragione e linguaggio nella filosofia contemporanea.