Con questo volume si vuole mettere a disposizione di un ampio pubblico alcuni brani scelti e significativi dei «Padri della Chiesa», senza esitare ad affiancare ai primi scrittori cristiani dei secoli II-VIII, altri scrittori, testimoni e pastori della Chiesa, che successivamente, come san Bernardo, sant’Anselmo o altri, hanno permesso di plasmare e approfondire i dati della fede cristiana.
Con queste 36 domande su Dio si tenta di presentare alcuni punti di riflessione per tutti coloro che, confrontandosi con gli interrogativi contemporanei, vorrebbero trovare elementi di risposta: in ogni capitolo, dopo un breve testo di un Padre, attireremo l’attenzione su ciò che questa lettura può suggerire, su come essa rinvia al tempo stesso alla Scrittura, o anche in certi casi ad altri aspetti considerati da autori di altre epoche, ma anche su come essa sia profondamente radicata in esperienze contemporanee, esperienze di sempre come la sofferenza, la gioia, la morte, la speranza, il desiderio...
Destinatari
Religiosi, studiosi.
Autrice
Marie-christine Hazaël-Massieux, docente di linguistica presso l’Université de Provence (Aixen-Provence) è autrice di numerose opere e articoli. È inoltre responsabile della formazione dei catecumeni per la regione apostolica «Provence Méditerranée», redattrice del sito del Catecumenato nazionale (Église en France) e del sito dedicato alla conoscenza dei Padri della Chiesa.
Aldo Vendemiati, professore di Filosofia Morale alla Pontificia Università Urbaniana, propone una lezione di metodo che mette in opera tutte le risorse del metodo storico-critico per estrarre l'autentico insegnamento di San Tommaso sulla legge naturale.
Commenti dei Padri della Chiesa sul Vangelo di Matteo e sul Vangelo di Marco, con riferimento al Sangue di Cristo.
Che senso ha leggere oggi pagine scritte più di otto secoli fa? Quale significato può avere per noi sapere come e perché Guglielmo di Saint-Thierry e Bernardo di Chiaravalle accusarono Abelardo di aver elaborato e divulgato una Theologia nova e come e perché Abelardo abbia tentato di difendersi da questa accusa?
La vicenda si colloca in anni di trasformazioni molteplici e profonde, che potremmo definire di crisi, "di crescita". Era in questione il rapporto tra auctoritas e ratio, la possibilità di accostarsi alla sacra pagina con strumenti ermeneutici sempre nuovi, di valutare criticamente i contributi offerti dai Padri. Diverse e contrastanti furono le risposte della tradizione monastica da un lato e della nuova cultura delle scuole dall'altro.
Si trattava di fissare i limiti che regolassero le relazioni tra intellettuali e fede, di trovare e proporre i modi in cui il messaggio cristiano poteva e doveva calarsi entro strutture temporali, politiche e soprattutto culturali, conservando tuttavia la propria genuinità.
Sono problemi ardui, che ora, come allora, interrogano e coinvolgono nel profondo, mettendo alla prova il nostro vivere concreto, di uomini, nella storia. Problemi, mutatis mutandis, ancora attuali, che chi crede non può eludere. E giova non poco poterne leggere in pagine scritte parecchi secoli fa, perché da sempre la fede non ha vita autonoma, ma si incarna nel tessuto della vita collettiva, "nella storia".
Un'indagine in grado di offrire un volto complessivo di Origene riducendo la ricchezza di spunti sulla preghiera dispersi nel suo vasto corpus in una prospettiva storiografica capace di vedere gli influssi esegetico-teologici del pensiero di questo maestro sul primo cristianesimo.
L'opera teologica più significativa di Ilario di Poitiers e documento storico rilevante del dibattito intorno all'eresia ariana
Questo libro, che fu di grande aiuto in un momento di confusione dottrinale e spirituale, conserva in larga parte la sua attualità, perché attinge alla salda riflessione di Tommaso d’Aquino, del quale Massoulié (1632-1706) contribuì non poco a recuperare quel misticismo che, come osserva il curatore Carlo Bonfanti nella Presentazione, fu «spesso trascurato da molti commentatori che ne esaltavano soltanto l’immensa valenza intellettuale, contribuendo a diffondere l’immagine di un san Tommaso freddo ragionatore» e che invece «ogni volta che si apprestava a insegnare, scrivere o dettare, ricorreva innanzitutto all’orazione».
Il Battesimo (De baptismo) di Tertulliano, composto nei primi anni del III secolo, è la prima opera latina scritta per illustrare e motivare la fede cristiana che fonda questo sacramento, mostrando come la sua istituzione divina sia il termine di una progressiva rivelazione del disegno del Padre.
In particolare, l’Autore si sofferma sulla specificità del battesimo rispetto ai riti iniziatici dei misteri pagani: il sacramento dell’acqua, che rimanda al mistero pasquale di Cristo, è semplice nella sua ritualità ma efficace, poiché realmente purifica l’uomo dai peccati donandogli la vita divina della grazia. In stretta connessione con il battesimo vi sono i riti dell’unzione crismale e dell’imposizione delle mani che completano nell’uomo la grazia battesimale.
Infine sono affrontate alcune questioni teologiche, come il battesimo amministrato dagli eretici, la necessità di celebrare il sacramento, il ministro del battesimo, il battesimo dei bambini.
Introduzione di Attilio Carpin
Testo critico a cura di J. G. Ph. Borleffs
Traduzione, note e appendice di Attilio Carpin
La penitenza (De paenitentia) di Tertulliano, composto nei primi anni del III secolo, è la prima opera latina scritta su questo sacramento.
Partendo dall’esperienza comune del pentimento, Tertulliano mostra la vera natura della penitenza cristiana sulla base della rivelazione dell’Antico e del Nuovo Testamento, attuatasi poi nella prassi liturgica della Chiesa (la disciplina penitenziale).
La penitenza è la conversione dei peccati dettata dal timor/amor di Dio e fondata sulla certezza della misericordia divina. Essa precede il battesimo dato a remissione dei peccati, ma costituisce propriamente un “rito sacramentale” per il perdono dei peccati dopo il battesimo. La penitenza interiore si esplicita negli atti penitenziali esterni del peccatore che, tramite la Chiesa e il suo ministero di grazia, confessa a Dio i propri peccati, chiede il perdono divino e la riconciliazione con la Chiesa.
Introduzione di Attilio Carpin
Testo critico a cura di J. G. Ph. Borleffs
Traduzione, note e appendice di Attilio Carpin
Uno dei più importanti commenti medioevali alle Scritture, quello di Eckhart al Libro della Genesi, a cura di uno dei maggiori studiosi di misticismo in Italia. Un libro che vuole andare oltre la "lettera" della Sacra Scrittura per scoprirne quel "senso più recondito" che "si dà a conoscere solo quando Dio si genera nell'anima nostra". Un vero e proprio itinerario di mistica cristiana.
«Noi siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose e più lontano di quanto vedessero questi ultimi; non perché la nostra vista sia più acuta, o la nostra altezza ci avvantaggi, ma perché siamo sostenuti e innalzati dalla statura dei giganti ai quali ci appoggiamo». Intorno al 1120, Bernardo di Chartres amava così paragonare davanti ai suoi allievi i propri contemporanei e i loro gloriosi predecessori dell’età antica, epoca di giganti e santi. Gli uomini della sua epoca erano schiacciati dal peso dell’eredità degli antichi, e si sforzavano di ricostruire e assimilare tale eredità.
Scritta a quattro mani, questa storia dei maestri e degli allievi nell’Occidente medievale si articola intorno a tale oscillazione fondamentale. La prima parte, di cui è autore Pierre Riché, copre il lungo periodo dell’alto Medioevo, per antonomasia l’epoca delle scuole monastiche e cattedrali, spingendosi fino al XII secolo e alla più brillante delle «rinascite» medievali, che annuncia il passaggio a quel secondo grande periodo di cui si occupa Jacques Verger nella seconda parte del volume: il periodo che vide sorgere le università e che portò fra il XIII e il XIV secolo alla stabilizzazione del nuovo modello istituzionale e alla diversificazione delle forme dell’insegnamento e del pubblico cui esso era destinato.
Chi erano questi uomini di sapere? Quali obblighi - materiali, regolamentari, intellettuali - pesavano sulla loro esistenza quotidiana? Quali aspirazioni ne guidavano il lavoro? Racconti, analisi e documenti dell’epoca danno corpo a questo mondo variopinto di allievi e maestri, attori per eccellenza di un’età di elevata spiritualità e di insaziabile curiosità.